Costruire un giardino pensile sul tetto

Il giardino realizzato sul tetto è un giardino vero e proprio, detto pensile, come i famosi antichi giardini di Babilonia, che si dice fossero meravigliosi. Anche un tetto verde può essere meraviglioso e non solo esteticamente: riqualifica l’ambiente e accresce il valore economico di un’abitazione. Insomma si tratta di una soluzione innovativa e piena di vantaggi.

Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
Milena Talento

Costruire un giardino sul tetto

Costruire un giardino sul tetto

Il giardino pensile realizzato su box, case o capannoni, può offrire un contatto diretto con la natura, che spesso in città non è possibile avere, migliorare il clima interno delle case, ma anche quello immediatamente esterno ed inoltre consente di recuperare spazi inutilizzati come le coperture appunto dei garage o i lastrici solari degli ultimi piani.

Da cosa è composto un tetto verde?

Su di una copertura piana, viene realizzata una complessa stratificazione di materiali, ognuno con una funzione precisa:

  • innanzitutto, il primo strato che si incontra è la soletta; essa non ha solo funzione portante, ma deve anche fornire la pendenza del 2% per il deflusso dell’acqua
  • in secondo luogo si trova l’isolante termoacustico, steso sopra la soletta: si tratta di uno strato di lana di vetro, lana di roccia o pannelli di poliuretano espanso, pesanti circa 30 Kg/mc; insieme a una barriera al vapore, è necessario quando il verde è realizzato su un tetto o su un terrazzo di un’abitazione, per evitare fenomeni di condensa all’interno della stessa
  • dopo l’isolante termoacustico, troviamo l’impermeabilizzante: si tratta di una guaina bituminosa con l’aggiunta di resine ed elastomeri, rinforzata con un feltro di vetro dello spessore di 3-4 mm; la superficie deve essere perfettamente aderente al supporto, incollata a fiamma su tutta la sua estensione e non solo sulle giunzioni. Tale guaina impedisce alle radici inoltre di infiltrarsi nella soletta. Il peso della guaina varia tra i 10 e i 20 kg/mq
  • lo strato di protezione, inserito tra l’impermeabilizzante e lo strato drenante, è realizzato in geotessile e deve proteggere gli strati isolanti e la struttura dell’edificio stesso
  • lo strato drenante non misura mai meno di 4 cm di spessore; esso ha una doppia funzione: allontanare le acque in eccesso e costituire riserva idrica nei periodi di siccità; solitamente lo strato drenante è composto da piastre stampate in plastica riciclata, quindi ecologica
  • sopra lo strato drenante, si trova un telo filtrante, che impedisce ai materiali fini del substrato di scendere ed intasare lo strato drenante: è costituito da una membrana di tessuto, a diretto contatto con il terreno
  • la rete di radicamento, in materiale sintetico e costituita da maglie larghe alle quali le radici possono aggrapparsi per dare alle piante maggior ancoraggio, è utilizzata per la zona degli arbusti, e va fissata ai muri perimetrali, per un peso complessivo di 25-30 kg/mq
  • infine il vero e proprio substrato colturale, formato da un miscuglio di terriccio alleggerito con argilla espansa di piccola granulometria, lapilli e pomice, corteccia e torba; con questi materiali si migliorano aerazione e drenaggio e si trattiene l’umidità nel modo giusto.

Vantaggi del giardino sul tetto

Vediamo appunto nel dettaglio quali sono i vantaggi di una copertura verde, sia dal punto di vista ambientale e collettivo, sia dal punto di vista individuale della propria abitazione:

  • equilibrio idrico
    la copertura verde può trattenere fino al 70% delle piogge per restituire l’acqua all’ambiente sotto forma di vapore acqueo; in questo modo si rallenta il deflusso di acqua verso i canali artificiali di smaltimento e si fornisce un contributo alla regimazione idrica
  • aria più pulita
    la copertura verde può sigillare fino al 20% di polveri dannose che circolano nell’aria, poiché queste si fissano sulle foglie ricoperte dal loro caratteristico strato di umidità
  • rumori attutiti
    il manto erboso è costituito da materiali che hanno come proprietà l’assorbimento acustico; nelle abitazioni si abbatte così il rumore di 8 Db
  • temperature mitigate
    si riduce la dispersione di calore in inverno, si attenua invece il calore in estate; i relativi costi di riscaldamento-condizionamento sono più controllati
  • maggiore durata delle coperture
    il verde protegge il manto impermeabile da escursioni termiche e agenti atmosferici, quindi prolungano nel tempo l’integrità della copertura sottostante.

L’ambiente guadagna dal giardino sul tetto

I giardini pensili sono un ottimo aiuto all’ambiente, soprattutto cittadino, proprio per alcuni dei motivi elencati sopra: il miglioramento della qualità dell’aria, l’equilibrio idrico, la regolazione termica degli edifici. Ne consegue anche un gran risparmio energetico, che oltre ad alleggerire il portafoglio degli abitanti di una casa sul lungo periodo, aiuta ulteriormente l’ambiente in termini di consumo di energie non rinnovabili e di diminuzione di scarichi pieni di tossine e gas dannosi, oltre che anche una diminuzione della dispersione di calore e del conseguente effetto serra.

Per tutti questi motivi, l’interesse per i giardini pensili sta crescendo sempre più in tutta Europa, a partire dalla Germania, e sta penetrando anche in Italia.

Normativa italiana per il giardino sul tetto

Dato l’interesse crescente per questa tipologia di copertura e per il risparmio energetico e la sensibilità ambientale che ne derivano, l’Uni, Ente nazionale italiano di Unificazione, ha redatto una norma chiamata “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di copertura a verde”; tale norma definisce i criteri delle fasi di realizzazione e anche di manutenzione dei giardini pensili, tenendo conto dei contesti climatici, dei contesti edilizi e della destinazione d’uso del prodotto finale, mirando a rendere la realizzazione dei tetti verdi sempre più facile ed economica, perché tutti possano usufruirne, con benefici individuali e anche soprattutto collettivi.

Tipologie di tetto verde

Il tetto verde può essere di due tipi, diversi per il peso della struttura, il tipo di vegetazione scelto e i costi di manutenzione; abbiamo così la copertura estensiva e la copertura intensiva.

Copertura estensiva

E’ la tipologia più semplice, con bassi costi di manutenzione, posa veloce e facile e un peso minimo sulla struttura. La copertura estensiva è la più adatta alle superfici piane di grande estensione, come i lastrici solari ad esempio.

Per ricoprire un tetto a falde inclinate con la copertura estensiva, bisogna invece prevedere sistemi drenanti brevettati e un sistema per trattenere il terreno; tale sistema è solitamente costituito da un reticolato di travi orizzontali e verticali, di circa 10 cm di lunghezza, realizzate in fibre sintetiche riciclate.

Per quanto riguarda la tipologia di vegetazione della copertura estensiva, si deve trattare di piante in grado di sopravvivere in regime di siccità, devono avere una grande adattabilità alla condizione climatica del luogo dove si trova e capacità di rigenerazione e autopropagazione, per potersi ricreare ogni volta che le condizioni in qualche modo lo possano impedire.

Lo spessore del substrato di terreno di questa copertura può variare tra i 5 e i 10 cm e accoglie solo piante erbacee, ad esempio Sedum, Festuca ovina, Sempervivum. Il peso di questa tipologia può variare tra i 75 e i 150 kg/mq.

Copertura intensiva

Si tratta di un vero e proprio giardino, con prato, erbacee ma anche cespugli, fiori e addirittura alberi. La copertura intensiva si può realizzare su qualsiasi tipo di tetto, dai terrazzi, ai garage alle falde inclinate: l’unica condizione è che questi ne sopportino il peso.

Lo spessore dello strato di coltura è piuttosto ridotto per la presenza di terricci particolari alleggeriti, ma il tipo di piante rende questa tipologia sicuramente più pesante della copertura intensiva; a seconda delle piante scelte, il peso complessivo si può aggirare tra i 150-170 kg/mq, ma può arrivare fino a 200-300 kg/mq per quanto riguarda il verde intensivo leggero.

Esiste poi un altro tipo di copertura intensiva, chiamata pesante appunto, poiché il substrato colturale risulta di 50 cm e le essenze utilizzate sono alberi e grandi arbusti e quindi il peso arriva intorno ai 600 kg/mq. La manutenzione della copertura intensiva deve essere continua e costante, perché deve prevedere irrigazioni, trattamenti antiparassitari, tosature e concimazioni, proprio come un vero giardino.

Prati e pavimenti per il giardino sul tetto

Durante la realizzazione di un giardino pensile, che sia a copertura estensiva o a copertura intensiva, è possibile prevedere delle zone adibite a solo prato oppure pavimentate. Per quanto riguarda il prato, pensato magari per far giocare i bambini, è preferibile utilizzare zolle di prato pronto.

Per il pavimento invece, da utilizzare come solarium o zona pranzo, esso rimarrà separato dal resto del giardino da un cordolo in pietra leggera, come il tufo, posata a secco su sabbia o ghiaietta, per renderla drenante senza ulteriori sistemi particolari. Questa soluzione col gelo non crea nemmeno crepe.

Come smaltire l’acqua del giardino sul tetto

Uno dei maggiori problemi in una copertura verde riguarda lo smaltimento dell’acqua in eccesso, sia essa di irrigazione o piovana, che aiuta inoltre a mantenere il verde stesso.

Nei punti più bassi del giardino devono essere previsti dei bocchettoni di scarico, con dimensioni diverse a seconda della grandezza della copertura, a distanze che non superino i 30-40 metri, fra loro. Per evitare che i bocchettoni di scarico siano coperti da foglie o rametti caduti, bisogna proteggerle con apposite griglie o coperchi rimovibili, anche per rendere gli scarichi ispezionabili facilmente.

Per quanto riguarda le dimensioni dei bocchettoni, di 8 cm di diametro bastano per superfici di 50 mq, 16 cm per 20 mq, 25 per 500 mq. Se i bocchettoni sono molto distanti tra loro e non c’è pendenza sufficiente per far convogliare l’acqua, bisogna installare un ulteriore sistema di scarico, come tubi fessurati in pvc che raccolgano e congelino l’acqua nei canali di scolo. Tali tubi devono essere collocati in punti isolati termicamente o poco esposti alle basse temperature, perché d’inverno con il gelo potrebbero bloccarsi a causa della trasformazione dell’acqua in ghiaccio.

Rischio vento e incendi

Per ovviare al pericolo di incendi e alla forza del vento che può portare via tutto, è consigliabile la posa in opera di ghiaia o cordoli che servano appunto a tenere ben saldi i giardini anche sul perimetro e che, formando delle strisce di sicurezza di materiali minerari, prevengano i rischi di incendio.

Rischio umidità in casa?

Una domanda che sorge spontanea forse a molti, riguarda la possibile penetrazione di grandi quantità d’acqua o di condensa di vapore acqueo, nelle abitazioni direttamente sottostanti la copertura verde, data la mole d’acqua da utilizzare per l’irrigazione del verde.

La composizione del tetto verde a vari strati tuttavia, permette di vedere come questo problema può essere facilmente arginato: lo strato drenante innanzitutto frena la penetrazione dell’acqua, impedita poi del tutto dallo strato impermeabilizzante; inoltre l’isolante termoacustico, posto proprio tra la soletta e gli altri strati, impedisce la formazione di vapore acqueo nelle abitazioni sottostanti, garantendo così una temperatura ideale.

Nessuna fastidiosa macchia di umidità dunque nei tetti delle abitazioni sottostanti il giardino pensile, né formazioni di condense. Assicurarsi però che le ditte che portano avanti i lavori siano affidabili e che durante i lavori posino i vari strati della copertura nel modo giusto e soprattutto su tutta l’estensione del tetto, non solo nelle congiunzioni.

Prima di costruire un giardino pensile

Prima di iniziare i lavori per un giardino pensile, occorre verificare alcune cose:

  • innanzitutto la portata della soletta sul quale si vuole realizzare il giardino, deve essere adeguata: almeno 250 kg/mq, che va a crescere a seconda della copertura scelta; la portata della soletta si può reperire sui disegni di progetto oppure si può chiedere direttamente al progettista
  • occorre avere il consenso del condominio, se si vuole rendere pensile un terrazzo di proprietà di un solo condomino, mentre bisogna ripartire le spese tra tutti i proprietari nel caso di un giardino pensile su tetto condominiale
  • bisogna verificare presso l’ufficio tecnico del Comune se dove è ubicata l’abitazione, esiste una normativa diretta in materia

Per avere ulteriori informazioni prima di cominciare eventuali lavori, su norme e permessi, ci si può mettere in contatto con l’Aivep, l’Associazione italiana verde pensile.

Approfondire su internet la costruzione di giardini sul tetto

  • UNI – http://www.uni.com/it/
    Sito dell’ente nazionale di unificazione, dove trovare la normativa relativa ai giardini pensili.
  • AIVEP – http://www.aivep.org/
    Sito dell’Associazione italiana del verde pensile, per avere informazioni su norme, permessi e ditte per la realizzazione.
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2 Commenti

  1. Arcangelo Guastafierro
  2. marco

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