Diritti e doveri dei lavoratori

Il rapporto tra datori di lavoro e lavoratori (dipendenti) è regolato da una serie di norme giuridiche che garantiscono a ciascuna delle parti i propri diritti, ma stabiliscono anche i rispettivi doveri. Per il lavoratore è quindi molto importante essere sempre informato, e aggiornato vista la rapidità con cui cambiano le norme, sui propri diritti, per farli valere al momento giusto, ma anche sui propri doveri, per non porsi mai in difetto verso il titolare. Ecco perchè diventa essenziale conoscere i fondamenti del diritto del lavoro, che siate dipendente o datore di lavoro, ed essere bene informati su argomenti quali ferie, permessi, promozioni, avanzamenti di carriera.

Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
Milena Talento

Diritti e doveri dei lavoratori

Definizione della posizione di prestatore di lavoro subordinato o lavoratore dipendente. 2

Sindacati a tutela dei lavoratori 2

Quali sono i diritti e i doveri del lavoratore. 3

Doveri del lavoratore (o dipendente) 3

Obbligo d’obbedienza. 3

Diritti del lavoratore (o dipendente) 4

Approfondire diritti e doveri dei lavoratori dipendenti 4

Chi è il lavoratore autonomo?

Il lavoro è una realtà quotidiana per milioni di persone in Italia. Tantissimi purtroppo sono i disoccupati per la quale la costituzione italiana prevede le dovute misure protettive per far si che tali soggetti non siano mai abbandonati a loro stessi. Non va però dimenticato che il lavoratore ha attorno a se un ampia tutela giuridica che nulla ha da invidiare a quanto è previsto in favore dei soggetti privi di reddito. I lavoro può essere svolto in maniera subordinata o in modo autonomo. Questa è una doverosa distinzione perché a posizioni lavorative differenti corrispondono rispettivi obblighi giuridici.

L’articolo 2222 del Codice Civile riconosce come lavoratore autonomo colui che si obbliga a compiere, previo corrispettivo, un’opera o un servizio con lavoro proprio e senza subordinazione nei confronti del committente. Si tratta sostanzialmente dei cosidetti lavoratori in proprio o altrimenti detti liberi professionisti. Questi soggetti possono gestire liberamente la propria attività lavorativa senza costrizioni d’orario, purché la consegna dell’oggetto o della prestazione avvenga nel tempo predeterminato con l’acquirente. Pur essendo una posizione più affrancata e tradizionalmente ritenuta privilegiata, quella del libero professionista è un attività alquanto rischiosa.

La buona o cattiva riuscita dell’impresa ha incidenza unicamente sul soggetto responsabile. Inoltre la retribuzione non è fissa, ma calcolata in base agli incarichi ottenuti. Ciò fa si che possano esservi mesi in cui gli incarichi non mancano potendo così sostenere agevolmente le spese famigliari, ma anche mesi in cui i corrispettivi scarseggiano ed il lavoratore autonomo si trova in difficoltà. La “sopravvivenza” è affidata soprattutto alla capacità del lavoratore autonomo che sappia prevedere periodi con pochi incarichi e che metta da parte quanto necessario alla propria sussistenza.

Occhio di riguardo va invece prestato al lavoratore subordinato. Esso non può gestire liberamente il tempo dedicato al lavoro, bensì è pagato ad ore. Il suo corrispettivo viene calcolato ad ore, in quantitativo di tempo che deve essere necessariamente prefissato nel contratto d’assunzione.

Definizione della posizione di prestatore di lavoro subordinato o lavoratore dipendente

Esso è colui che si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro (intellettuale o manuale) alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore. La sua posizione è chiaramente definita nell’articolo 2094 del Codice Civile. Chiaramente, quella del lavoratore subordinato, è una posizione che facilmente diventa vittima di soprusi e prevaricazioni. Non sempre i datori di lavoro rispettano le normative vigenti che garantiscono i diritti del lavoratore, ed abusano della loro autorità per approfittare dei loro dipendenti sfruttandoli al massimo per aumentare la produttività dell’impresa.

Non tutte le persone hanno sufficienti competenze giuridiche per sapere a pieno cosa pretendere a buon titolo e cosa invece non gli spetta di diritto. Talvolta capita invece che si sia consapevoli degli abusi subiti, ma che si taccia per non perdere il lavoro. Ciò fa si che molto spesso i lavoratori dipendenti risultino condannati a patire ingiustizie senza in alcun modo difendere. Si tratta di una condizione ingiusta che non va in alcun modo tollerata. Rimanere in silenzio ed ubbidire alle assurde richieste del datore di lavoro fa si che aumentino le ingiustizie e che il tutto rimanga abitualmente impuntito.

Lo Stato italiano prevede giuste sanzioni per i datori di lavoro disonesti, le cui scorrettezze non possono nel 2008 rimanere sommerse. Fortunatamente la maggioranza delle imprese è gestita da persone giuste che rispettano quanto stabilito dalla legge e garantiscono condizioni più o meno dignitose ai lavoratori stipendiati.

Sindacati a tutela dei lavoratori

La Costituzione e il Codice Civile non sono i soli a proteggere i lavoratori, al loro fianco ci sono anche i sindacati nazionali, che si occupano di stilare Contratti Collettivi per categoria.

Si tratta di accordi stipulati tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori (come ad esempio CGIL, CISL, UIL e UGL) e le associazioni dei datori di lavoro (Confindustria, Confagricoltura, Confcommercio, ecc.). Tali testi hanno lo scopo di regolare diversi aspetti della vita lavorativa. Essi sono composti da una parte normativa (riguardante la sicurezza ed il tempo lavorativo, ad esempio) ed una parte prettamente economica (la retribuzione, spesso suddivisa in tabelle per anzianità di servizio).

Tali contratti sono suddivisi per categorie lavorative (metalmeccanici, professori, medici, ecc.) e sono un importante strumento nelle mani del lavoratore. Un contratto collettivo garantisce i criteri minimi che non possono in alcun modo venir negati alla categoria di appartenenza, in caso contrario il contratto individuale sarà nullo. Infatti un contratto individuale non può mai essere diverso da quanto stabiliscono i Contratti Collettivi per quella categoria, se non in caso d’oggettivi miglioramenti per la condizione del lavoratore.

In caso di problemi nell’azienda è sempre bene consultare quanto stabilito nei Contratti Collettivi per verificare cosa è previsto in determinati casi.

Sono inoltre ben determinati diritti e doveri della quale ogni lavoratore deve essere pienamente consapevole. Si tratta di principi inscindibili dall’attività lavorativa. Trattiamoli approfonditamente.

Quali sono i diritti e i doveri del lavoratore dipendente?

Cosa mi spetta? Cosa sono veramente costretto a fare? Queste ed altre domande sono onnipresenti nella testa di molti lavoratori. Non sempre l’attività lavorativa appare ben determinata e cristallina nel suo svolgimento. Si possono verificare casi in cui la mansione da effettuare sia varia e non sempre corrispondente alle reali competenze. È veramente giusto compiere una qualsiasi attività purché mi sia richiesta dal datore di lavoro? E se questa è più rischiosa?

Ebbene non è per niente raro che i lavoratori subordinati debbano adattarsi a diverse mansioni, soprattutto nella fase del periodo di prova. Ma può davvero il datore di lavoro pretendere qualsiasi cosa? È bene che ognuno abbia per certo la consapevolezza dei propri diritti e doveri. Elenchiamoli brevemente:

Doveri

Riassumiamoli in queste macro categorie:

  • Prestare la propria attività lavorativa

Il lavoratore è tenuto ad adempiere unicamente a quanto sia previsto nel suo contratto individuale, mansioni extra non sono accettabili. Qualora esse siano svolte lo saranno a discrezione e scelta del lavoratore. Qualora esso si rifiuti non sono tollerabili rivalse da parte del datore di lavoro. Se esse dovessero verificarsi, il lavoratore dipendente può tranquillamente rivolgersi alle autorità competenti. Inoltre va precisato che l’attività lavorativa può essere svolta unicamente dalla persona intestataria del contratto, non è possibile delegare altre persone affinché adempiano ai propri compiti. Il contratto di lavoro può avere come unico fine quello di essere suscettibile di valutazione economica, ossia che disponga a seguito dell’attività un giusto corrispettivo in denaro. Il lavoro può essere svolto unicamente nel luogo stabilito dal contratto, nel sito ove l’attività per sua natura debba essere espicata.

  • Obbligo di diligenza

Consiste in tutte le dovute accortezze che ogni persona corretta deve far proprie. La prestazione lavorativa deve essere per contratto adempiuta con la necessaria attenzione e precisione. Maggiori saranno le responsabilità dell’attività richiesta dall’impresa e maggiore sarà il peso della diligenza. Si pensi per esempio ad un dottore, una mancanza di attenzione compiuta da esso causerebbe gravi danni al paziente. Si comprende bene in tal caso quanto sia importante quest’obbligo contrattuale.

  • Obbligo d’obbedienza

Consiste nel dover compiere quanto dispone il datore di lavoro o chi ne fa le veci. È importante osservare le direttive date ed esplicarne nel modo migliore possibile.

  • Obbligo di fedeltà

Si tratta di un dovere che si perpetua per un tempo ragionevole anche a seguito della conclusione della dipendenza per l’attività lavorativa. Consiste sostanzialmente nel dover tenere un comportamento leale verso il datore di lavoro e di tutelarne gli interessi. Si parla in tal caso di divieto di concorrenza ed obbligo di riservatezza.

Diritti

Possono essere suddivisi in vari sottogruppi:

  • Diritti patrimoniali

Sono quelli che riguardano gli aspetti economici della retribuzione e del trattamento di fine rapporto (TFR, noto come liquidazione). La retribuzione è un diritto inscindibile dall’attività lavorativa prestata. Essa deve avvenire secondo predeterminate scadenze ed inderogabilmente. Il salario dev’essere proporzionale al lavoro svolto, sufficiente da garantire la sussistenza al lavoratore ed alla sua famiglia, ed uguale tra uomini e donne. Il TFR sarà proporzionalmente calcolato in base agli anni d’attività lavorativa presso uno stesso ente

  • Diritti personali

Riguardano l’integrità fisica e la salute. Il datore di lavoro deve infatti garantire un ambiente sicuro e periodicamente controllato. Spettano al lavoratore periodi di riposo, quotidiano, settimanale e festivo. È essenziale che il lavoratore sia adibito a mansioni per le quali ha sufficienti competenze, in modo tale che non corra rischi per inesperienza. Il lavoratore ha inoltre il diritto di conservare il proprio posto di lavoro in caso di malattia, infortunio, servizio militare, gravidanza e puerperio. È garantita al lavoratore l’assoluta liberà d’opinione, la possibilità di adempiere a funzione pubbliche, attività ricreative ed assistenziali

  • Diritti sindacali

Ogni lavoratore può, se lo ritiene opportuno, esercitare l’attività sindacale e parteciparvi sul luogo di lavoro. Può scioperare ed affiggere in locali aziendali qualsivoglia manifesto per lo svolgimento dell’attività sindacale.

Approfondire diritti e doveri dei lavoratori dipendenti

  • Ministero della giustizia
    Il sito ufficiale del ministero della giustizia in cui trovare numerose news ed informazioni utili al cittadino.
  • Wikipedia
    L’enciclopedia online gestita dagli utenti fornisce preziosi chiarimenti riguardo la figura del lavoratore dal punto di vista giuridico.
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