Svezzamento

Lo svezzamento: come, quando e perché. Lo svezzamento è uno dei momenti più delicati, problematici e difficoltosi del rapporto tra una mamma e il suo bebè. Continua a leggere questa guida per conoscere i tempi e le modalità con cui è meglio cominciare a far apprezzare al tuo neonato una forma di alimentazione più gustosa e completa!

Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
Milena Talento

Introduzione allo svezzamento

L’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), afferma che un neonato può nutrirsi esclusivamente di latte materno fino al 6° mese di vita. Se il latte della mamma è sufficiente, è il miglior nutrimento per un bimbo. A questo proposito, vi invito a consultare all’interno del nostro web magazine, sempre nella sezione dedicata ai “Bambini”, la guida dell’allattamento.

Qui invece, ci soffermeremo alla tappa successiva, ovvero lo svezzamento. Il periodo dello svezzamento in ogni caso non può cominciare prima del 120° giorno di vita del neonato. Sarà il pediatra a valutare bene la situazione. Diciamo che in generale, lo svezzamento comincia tra il 4° e il 6° mese. Il bimbo inizierà quindi ad alimentarsi anche con cibi diversi dal latte. Un periodo molto importante per il bambino che comincerà a fare le sue prime scoperte, sapori del tutto nuovi che inizialmente potrebbe rifiutare.

Momenti difficili per la mamma, che dovrà avere molta pazienza, per ogni alimento introdotto di volta in volta. Il primo consiglio sicuramente è quello di cominciare lo svezzamento, trasmettendo al nostro piccolo, la massima serenità che mista alla tranquillità, si trasformerà tutto in un gran bel gioco. Niente paura se all’inizio il bimbo rifiuterà la pappa.

Cerchiamo di rispettare i suoi tempi, senza insistere più di tanto. Evitate di farvi vedere agitate davanti ai suoi “No”, non servirà a niente, se non a peggiorare le cose. Dopo essersi nutrito per parecchi mesi di solo latte, non è facile passare ad altri cibi. Non abbiate fretta nel cominciare lo svezzamento e seguite in ogni caso le indicazioni del pediatra.

E ricordatevi di far passare almeno quattro giorni da un alimento nuovo all’altro, per vedere eventuali reazioni allergiche. Non preoccupatevi tanto se non mangerà la pappa, non succederà niente, il giorno dopo andrà sicuramente meglio!

svezzamento

Le fasi dello svezzamento: tra 4° e 6° mese

La frutta
Come abbiamo visto, è proprio tra il 4° e il 6° mese di vita del bimbo che comincia lo svezzamento. Solitamente si inizia con la frutta. Gli omogeneizzati sono i più indicati, in quanto sono studiati e preparati apportando la massima attenzione durante il processo produttivo. Nulla vi vieta comunque di offrire al piccolo frutta fresca frullata, per poi passare dopo qualche mese alla frutta fresca grattugiata e dopo l’anno di età, tagliata a pezzettini.

Oltre alla mela, è consigliata anche la pera per cominciare, mentre per quanto riguarda la banana, i pareri dei pediatri sono piuttosto discordanti. Alcuni lo indicano come alimento di svezzamento da offrire al piccolo come alternativa alla mela e alla pera, altri invece pensano che sia meglio introdurla qualche mese dopo. Di parere favorevole in modo univoco, il consiglio di introdurre le fragole dopo l’anno di età, perchè fortemente allergizzanti.

Se volete stare tranquille, fate passare anche 15-18 mesi di età prima di fargli assaggiare le fragole. Via libera, sempre comunque dopo l’anno di età agli yogurt alla fragola. La frutta è possibile somministrarla al bimbo, anche sotto forma di succo di frutta, ma anche qui i pareri dei medici pediatri si contrastano. I succhi di frutta contengono zuccheri e in molti quindi li sconsigliano.

La prima pappa
Seguendo sempre le indicazioni del pediatra, piano piano si arriverà anche alla prima pappa, immortalando questa tappa con la classica foto-ricordo! Grande agitazione per la mamma, anche se farà di tutto per rimanere calma, è un’emozione troppo forte, vedere il proprio cucciolo con davanti il suo piattino colorato che contiene la sua prima pappa. Ma come si prepara la famosa prima pappa?

Occorre fare innanzitutto un brodo vegetale, che è la base per tutti i pasti del piccolo. Si tratta di un preparato povero di calorie ma ricco di vitamine e sali minerali. Una carota, una patata e una zucchina: queste sono le tre verdure da utilizzare all’inizio. Una volta tagliate a pezzi le verdure, fatele cuocere in un litro di acqua per circa un’ora. Utilizzate l’acqua minerale naturale, adatta alla preparazione degli alimenti dei bambini, e ricordatevi che il brodo potete conservarlo in frigorifero per non più di 48 ore negli appositi contenitori.

Potete anche prepararlo in quantità maggiori e riporlo già diviso in dosi, in vasetti tipo quelli degli yogurt o nella vaschetta utilizzata per il ghiaccio. All’occorrenza basterà scongelare un vasetto oppure 2 o 3 cubetti di ghiaccio. Tornando alla preparazione una volta pronte le verdure filtrate circa 200 grammi di brodo, dose che vi servirà per una pappa. In commercio, vi sono anche i preparati di brodo. Basterà diluire il tutto nell’acqua e la velocità è assicurata!

Al brodo poi si aggiungeranno circa 3 cucchiai di riso, mais e tapioca, un cucchiaino di olio extra vergine di oliva e mezzo vasetto di omogeneizzato di carne (pollo oppure coniglio, agnello, tacchino e vitello). Dopo una decina di giorni, si potrà aggiungere un cucchiaio di passato di verdure e uno di parmigiano. La pappa deve risultare solida ed omogenea, non è difficile preparare la prima pappa, ma sicuramente la seconda pappa vi riuscirà meglio! Solo intorno all’8° mese circa, si alternerà il brodo vegetale al brodo di carne, ma ne parleremo più avanti.

Cereali e pastina
Se lo svezzamento inizia al 4° mese, due mesi più tardi, si potrà introdurre la pastina. Ricordatevi che prima dei 6 mesi di età non bisogna dare alimenti contenenti il glutine. Si tratta di una sostanza che può portare alla celiachia in modo precoce. La celiachia è una malattia autoimmune che colpisce il sistema digestivo, è un’allergia.

Tutto questo viene provocato dal glutine, sostanza a base di proteine che si trova all’interno di molti cibi. Nei bimbi, la celiachia provoca una reazione infiammatoria con sintomi quali diarrea e vomito. In ogni caso, la celiachia non ha test appositi per prevenirla e quindi l’unico modo, l’unica precauzione è quella di introdurre alimenti contenenti il glutine solo dopo il 6° mese di vita del bimbo. In commercio esistono comunque alimenti privi di glutine, dalla pasta ai biscotti, dal pane alla pasta di riso. Per conoscere meglio questo tipo di allergia, vi rimando alla guida completa sulla celiachia, che trovate all’interno del nostro portale, nella sezione dedicata alla salute.

L’argomento è stato inserito in questa fascia, in quanto la celiachia può colpire anche gli adulti. A partire dal 5° mese in generale, al brodo vegetale, si possono aggiungere altre verdure sempre in modo graduale: lattuga, fagiolini, zucca. Al brodo si aggiungeranno circa 4 cucchiai di semolino o crema multicereali oppure un cucchiaino di pastina primi mesi, un cucchiaino di parmigiano e un mezzo vasetto di omogeneizzato, per passare qualche settimana più tardi alla dose intera. Si introdurrà intorno al 6° mese, anche la pappa serale. In questo caso, si sostituirà la carne con un formaggino ipolipidico.

Omogeneizzato
Sicuramente, i primi alimenti che verranno aggiunti nella dieta del piccolo, come abbiamo già visto, saranno gli omogeneizzati. Vi sono gli omogeneizzati di frutta, di carne, di pesce, di formaggini, di legumi, di verdure oltre alle pappe pronte. Sono prodotti studiati per i più piccoli e sono sicuri in quanto il processo di produzione è seguito con la massima attenzione. Sono già omogeneizzati, sono veloci da preparare ( basta infatti scaldarli a bagnomaria e aggiungerli alla minestrina).

Gli omogeneizzati quindi sono sicuri e hanno una conservazione più lunga. E’ chiaro che a partire dall’anno di età, occorre eliminare dalla dieta del bimbo, l’uso degli omogeneizzati per sostituirli agli alimenti freschi, anche se c’è chi lo fa già durante i primi mesi dello svezzamento.

Dieta tra l’ 8° e il 9° mese

Man mano che il bimbo cresce, trovano spazio nella sua dieta, alimenti nuovi. Oltre ad una buona dose di latte pari a circa 250 grammi a colazione ( ma questo varia dall’appetito di ogni singolo bambino), il pranzo sarà arricchito di nuove verdure da inserire nel brodo vegetale, come i fagiolini verdi e il sedano. Verso la fine del 9° mese, spazio ai legumi, tassativamente passati e senza buccia.

Si potrà scegliere tra fagioli, ceci e fagiolini. Sempre in questo periodo, si alternerà il brodo vegetale al brodo di carne, utilizzando carne di manzo o di pollo, preparato con sedano, cipolla e carota. Il brodo di carne va sgrassato e unito alla pastina con carne fresca bollita da scegliere tra quella di pollo, vitello manzo, coniglio e tacchino. Aggiungete 40 grammi circa di verdure frullate, un cucchiaino di olio extra vergine di oliva e uno di parmigiano.

A partire dall’età di circa 8 mesi e mezzo, verrà introdotto, una volta alla settimana il pesce, come ottima alternativa alla carne. Si comincerà con la sogliola, la trota e il salmone, offerti al piccolo sempre a distanza di qualche giorno. Se volete potete utilizzare il pesce fresco o surgelato, oppure ricorrere agli omogeneizzati, comodi e veloci, e completi di verdure.

Il pesce va aggiunto alla minestrina e solo in un secondo momento, verrà offerto come secondo piatto, con contorno di patate o carote in purè. Quando il bimbo avrà compiuto i 9 mesi, potrà essere introdotto nella sua dieta, anche il tuorlo dell’uovo, nella misura di uno alla settimana. Come per gli altri alimenti, si comincerà con un cucchiaino per poi arrivare nel giro di un mese, all’intero tuorlo, che sostituirà il piatto di carne o pesce. Sempre a quest’età, il bimbo potrà assaggiare i mandarini e le arance.

Molti pediatri sconsigliano i succhi e le spremute in quanto contengono gli zuccheri. La merenda può trovare varie alternative al latte, e ne sono un esempio, gli yogurt non acidi e la frutta fresca. Per quanto riguarda il pasto della sera, al solito formaggino, un’ottima alternativa è rappresentata dalla ricotta di mucca, il prosciutto cotto, la crescenza e lo stracchino.

Dal 10° al 12° mese

Lo svezzamento a quest’età è ormai avviato, tuttavia vi sono altri alimenti nuovi da offrire al bambino. Tra i formaggi nuovi, trovano spazio quelli con i fermenti lattici. Più che altro, in questo periodo occorre fare una tabella con un menù tipo della settimana. In sette giorni il bimbo consumerà 14 pasti tra pranzi e cene e potranno essere suddivise così: tre o quattro volte a settimana si può proporre un piatto unico formato da cereali e legumi, due o tre volte il pesce, tre o quattro volte la carne magra, una o due volte l’uovo, una o due volte il prosciutto cotto, una o due volte il formaggio fresco o stagionato.

Dal 12° al 18° mese

Quando il bimbo spegnerà la sua prima candelina, ormai sarà grandicello dal punto di vista dell’alimentazione e potrà seguire una dieta simile a quella dell’adulto. Con elevata moderazione, si potrà aggiungere alla pastina un pochino di sale, rigorosamente iodato. Ma anche su questo punto, i pediatri si dividono: per alcuni infatti il sale va somministrato dopo i 3 anni. Per quanto riguarda il latte, il fabbisogno del bimbo a quest’età è di circa 500 grammi nell’intero arco della giornata.

Meglio proseguire con il latte di crescita, piuttosto che con quello vaccino, ma anche qui, i pareri dei dottori sono divergenti. Il calcio il bimbo può trovarlo anche nello yogurt e nei formaggi. L’uovo può essere somministrato intero (tuorlo e albume), le verdure devono essere presenti tutti i giorni alla dose di 100 grammi circa e un piatto unico con legumi presente a tavola anche più di una volta alla settimana. Inutile dire che i cibi vietati ai più piccoli sono il cioccolato, i piatti piccanti, i fritti, l’alcool, il caffè e la frutta secca.

Link a siti web utili per approfondire l’argomento dello svezzamento

  • Vita di donna – www.vitadidonna.it/gravidanza_00001b.html
    Un link utile con una parte dedicata allo svezzamento con ricette e schemi per questo periodo delicato sia per il bambino e per la mamma.
  • Amico pediatra – www.amicopediatra.it/genitori/primo_anno/svezzamento_alimentazione_ primo_anno.htm
    Un sito ben fatto che tratta anche l’argomento complesso dello svezzamento.
  • Gravidanzaonline – www.gravidanzaonline.it/salute_baby/svezzamento.asp
    Un sito completa che parte dal concepimento, attraversa la gravidanza, la nascita del pupo, l’allattamento e lo svezzamento. Consigliato!
  • Noi mammeUn sito coloratissimo che tratta tra l’altro anche lo svezzamento.
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10 Commenti

  1. stefania
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