Contratti telefonia mobile

Guida alla distinzione, conoscenza e valutazione per la scelta dei contratti di telefonia mobile, con approfondimento sui principali tipi di tariffazione applicati dagli operatori nazionali. Per informarsi, capire e rimanere più soddisfatti delle proprie scelte nel campo dei contratti ma anche delle offerte su piani tariffari, di cui pullulano i mezzi di comunicazione, e di cui non sempre si riesce ad avere un quadro chiaro che evidenzi pregi e difetti.

Fiumi di offerte e promozioni per la telefonia mobile, propinateci tramite spot televisivi, quasi senza soluzione di continuità in qualsiasi fascia oraria. Volantini disseminati in giro, nei negozi di telefonia e in quelli della GDO (ossia la grande distribuzione), sms di offerte provenienti dal gestore telefonico. Una crescente confusione, dettata dal ritmo sfrenato con cui gli operatori di telefonia mobile propongono nuovi piani e nuove offerte per ciascun contratto.

Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
Milena Talento

Contratti telefonia mobile

Scegliere i contratti di telefonia mobile

Uno smarrimento che procede anche consultando siti web dedicati a ciascun gestore, cliccando tra immagini sgargianti di cellulari molto promettenti, banner lampeggianti che richiedono continuamente la nostra attenzione su un’offerta imperdibile, e così via.

La clientela, disorientata (forse volontariamente) più che coadiuvata dalla réclame, sovente si affida a quanto promesso dalle offerte dei gestori, che utilizzano spesso la parola-esca “gratis”. In questo modo, però, non si riesce sempre a rimanere soddisfatti, così come non sempre i consigli per gli acquisti propongono i servizi più adatti rispetto alla quantità di traffico telefonico personalmente consumato.

Occorre individuare che cosa sta alla base di tutte le migliaia di offerte e piani tariffari presenti sul mercato della telefonia mobile per poter effettuare poi tutte le scelte giuste in seguito. La struttura portante su cui si fonda l’uso del servizio di telefonia mobile sono i contratti.

Contratti cellulari: tipologie in commercio

Le categorie principali di contratto attualmente predisposte dai gestori nazionali, su cui vengono poi attuati i piani tariffari specificamente scelti dal cliente, sono tre, e si rivolgono a due diversi target:

  • Privati:
    Ricaricabile
    Abbonamento
  • Clienti con partita IVA:
    Business

Generalmente, la tipologia di contratto viene scelta in sede di acquisto di una SIM (sigla che sta per subscriber’s identity module – modulo d’identità del sottoscrittore), ossia il piccolo chip programmabile che viene inserito negli apparecchi radiomobili (per ulteriori informazioni cerca su wikipedia.it). E’ comunque possibile passare da un contratto all’altro, recandosi preferibilmente presso uno dei punti vendita del gestore telefonico qualora si desiderasse cambiarne la tipologia.

I piani tariffari applicati possono essere “a consumo” oppure “flat”; quelli a consumo prevedono uno scatto alla risposta e una tariffa al minuto (che può essere conteggiata al secondo o a scatti anticipati di 30 o di 60 secondi), mentre i piani “flat” prevedono il pagamento di una somma mensile a fronte del consumo di un determinato ammontare di traffico voce, smsmms, internet ed eventualmente TV (per i tivùfonini), oppure in alcuni casi consentono un traffico illimitato.

Le tariffazioni a consumo solitamente coincidono con le carte ricaricabili (prepagate), mentre quelle flat stanno alla base dei contratti abbonamento, anche se alcuni gestori oggi prevedono tariffe flat per i piani tariffari delle prepagate.

Ricaricabile

Il contratto di carta prepagata o ricaricabile è forse quello noto ai più, e anche quello in cui confluisce la maggioranza della clientela dei gestori di telefonia mobile. Con una prepagata è possibile, infatti, gestire l’uso del cellulare in modo totalmente libero da tasse statali e da obblighi di contribuzione mensili, a meno che non si scelga un piano tariffario che li preveda; la SIM conterrà un minimo di traffico all’acquisto, potrà essere ricaricata nei modi e nei tempi (nonché per la quantità di traffico) desiderati. Infatti, l’importo di ciascuna ricarica è completamente a libera scelta del cliente.

Reperire le carte ricarica è oggi molto semplice, in quanto non sono solo disponibili presso i punti vendita del gestore cui è associata la SIM, ma anche in tabacchini, distributori di benzina, autogrill, GDO, e così via. Questo rende ancora più semplice e flessibile l’utilizzo di una prepagata.

Quest’ultima si può ottenere recandosi presso un qualsiasi punto vendita del gestore desiderato, e al momento dell’attivazione il cliente dovrà fornire i propri documenti d’identità (carta d’identità e codice fiscale) che sono indispensabili per la stipula del contratto.

Non vi sono vincoli particolari che limitano le modalità di fruizione dei servizi del gestore, se non la quantità di credito posseduto; quando e se lo si desidera, si può recedere dal contratto, senza l’applicazione di alcuna penale economica, chiedendo la disattivazione della propria SIM. Ciò corrisponderà alla cessazione di ogni servizio da parte del gestore, e quindi all’impossibilità di utilizzare oltremodo la scheda prepagata.

In realtà, un vincolo che concerne i contratti delle ricaricabili esiste, e consiste nella scadenza della SIM card passati 13 mesi dall’ultima ricarica effettuata. Questo significa che è necessario effettuare almeno una ricarica credito destinata al numero della prepagata entro i 13 mesi dall’attivazione della SIM, e in ogni caso entro 13 mesi dall’ultima ricarica; in caso contrario, al tredicesimo mese sarà possibile solo la ricezione di chiamate e messaggi, e al quattordicesimo mese la scheda verrà disattivata.

Al momento dell’acquisto la prepagata possiede un determinato piano tariffario; se esso non è di gradimento, può essere cambiato con uno degli altri previsti e offerti dal gestore.

Il passaggio da un piano tariffario ad un altro può essere soggetto a pagamento, che avverrà addebitando la somma sul vostro traffico telefonico, oppure al momento dell’acquisto di una carta servizi del gestore. Il costo varia, ovviamente, a seconda dell’operatore di telefonia mobile. Non sono da escludere periodi di promozioni in cui il passaggio da un piano tariffario ad un altro è completamente gratuito.

Pregi e difetti dei contratti ricaricabili

  • PREGI
    flessibilità del contratto, ampia scelta di piani tariffari che possono soddisfare diverse esigenze, scelta libera nell’ammontare del credito al momento della ricarica, nessun obbligo di ricarica al mese (eccetto se si è scelto un piano tariffario che prevede questa o altre condizioni simili per usufruire dei servizi richiesti), facilità di reperimento di carte per la ricarica del credito.
  • DIFETTI
    obbligo di ricaricare almeno una volta in 12 mesi, pena la disattivazione della SIM; costo per il cambio piano tariffario (salvo se diversamente specificato dal gestore di telefonia mobile, il quale può indire periodi di “promozione” e annullare i costi per il passaggio da un piano telefonico all’altro).

Abbonamento con “bolletta”

Il contratto in abbonamento si comporta come un piano tariffario “flat”, ed è sottoscrivibile all’acquisto di una SIM di un qualsiasi gestore telefonico, oppure si può ottenere effettuando il passaggio da un contratto ricaricabile.

Ciò che offre l’abbonamento è un pacchetto di servizi previo pagamento di una somma mensile, e tale pacchetto varia a seconda del piano tariffario scelto. Le offerte di solito prevedono un limite massimo per traffico voce, testo e dati (internet), espresso in minuti (chiamatevideochiamate), in unità (per smsmms) o in kb (kilobyte), Mb (megabyte) o Gb (gigabyte) per la connessione internet.

Il pagamento viene addebitato su conto corrente o su carta di credito, e il contratto ha una sua specifica durata, che varia solitamente dai 12 ai 24 mesi; prima della scadenza stabilita, il recedere da parte del cliente comporta dei costi ad onere di quest’ultimo.

Tali costi possono essere calcolati in base al numero di mesi di durata del contratto e in base al prezzo dell’eventuale cellulare (videofonino, tivù fonino, ecc.) ottenuto unitamente all’abbonamento, al momento della sottoscrizione del contratto stesso. Solitamente, il cliente che decide di recedere da quest’ultimo si trova a dovere una somma pari alle “rate” mensili mancanti al raggiungimento dei mesi totali della durata prevista dall’abbonamento, più un’altra somma corrispondente al prezzo totale o parziale – a seconda del momento in cui si recede – del telefono mobile eventualmente scelto e incluso nell’offerta dell’abbonamento.

La penale economica sussiste anche nel caso in cui il cliente effettua il passaggio ad un piano tariffario che non prevede un contributo mensile, o che ne prevede uno di importo inferiore rispetto a quello già sottoscritto in corso di validità.

Il canone mensile dovuto, comunque, dovrebbe rispecchiare un vantaggio economico nell’usufrutto del traffico voce, smsmms e dati, consentendo ai clienti più esigenti la soddisfazione delle loro necessità d’uso dei servizi che la tecnologia mobile oggi offre.

Ogni piano abbonamento prevede però anche il pagamento di una imposta, detta tassa di concessione governativa, e che grava non solo sui contratti sottoscritti dai privati, ma anche su coloro che possiedono una partita IVA e che sottoscrivono contratti Business (di cui si tratterà più avanti). Tale tassa corrisponde attualmente a 5,16 euro per i clienti privati, a cadenza mensile. Un importo che, sebbene non eccessivo, ha suscitato polemiche, in quanto si tratta di un corrispettivo introdotto agli inizi degli anni ’90, quando ancora i cellulari non erano molto diffusi e costituivano quasi un bene di lusso. Nonostante nel 2007 siano entrate in vigore nuove norme che hanno visto l’eliminazione degli oneri aggiuntivi nel mondo delle ricariche per la telefonia mobile, questo contributo economico mensile continua a persistere, ed è per questo motivo che le utenze sono andate a concentrarsi sui contratti prepagati.

Oggi il telefonino non costituisce più un bene di lusso, e di conseguenza la tassa di concessione governativa grava anche su coloro che percepiscono un introito medio-basso, clienti che possono permettersi un piano abbonamento ma che non costituiscono la fascia più alta di reddito della popolazione italiana.

Pregi e difetti della tariffa ad abbonamento

  • PREGI
    non è necessario preoccuparsi di ricaricare periodicamente il credito telefonico; comodità mezzo di pagamento; offerte interessanti da parte dei gestori telefonici, che permettono un risparmio economico per coloro che fanno abbondante uso dei servizi di telefonia mobile; possibilità di scelta di cellulari unitamente all’attivazione dei piani tariffari, pagandolo “a rate” in aggiunta all’importo mensile dovuto.
  • DIFETTI
    tassa di concessione governativa mensile; recessione dal contratto onerosa se prima della scadenza stabilita nello stesso; onerosità aggiuntiva per l’acquisto di alcuni tipi di cellulari.

Contratti e tariffe Business affari

L’offerta Business è rivolta a tutti coloro che posseggono la partita IVA e che necessitano del cellulare per uso aziendale. Attualmente, tutti i principali operatori di telefonia mobile italiani prevedono, per il target sopra citato, la possibilità di stipulare contratti Business, rivolgendosi al gestore desiderato e, solitamente, ottenendo la disponibilità di un “assistente personale”, che dovrebbe essere il punto di riferimento per il cliente business.

Anche in questo caso, sono disponibili differenti piani tariffari che prevedono diversi privilegi, con costi chiaramente differenti. Ciascuna offerta si concentra su specifici servizi, questo per garantire la massima copertura del quadro di esigenze del target, sicuramente abbastanza composito.

Il contratto Business si comporta come un abbonamento, e anch’esso prevede una tassa di concessione governativa mensile, attualmente pari a 12,91 euro.
Per chi intendesse sottoscrivere un contratto simile, è opportuno rivolgersi al gestore telefonico prescelto, ai numeri e agli indirizzi preposti all’assistenza clienti o per lo specifico servizio.

Tipi di tariffazione dei piani telefonici (prepagate e abbonamento)

Sarà sovente capitato di aspettarsi una detrazione inferiore dal credito residuo rispetto a quella applicata dal gestore; e spesso, questo genera confusione, sfiducia nel cliente, il quale è portato a pensare di essere stato “truffato” o “derubato” in qualche modo dall’operatore di telefonia mobile che ha scelto.

Questo può succedere essenzialmente per due motivi:

  • il gestore comunica in maniera più diretta e approfondita determinate condizioni del servizio e degli oneri, segnando le ulteriori chiarificazioni con i famosi asterischi o numeri, i quali rimandano a fondo pagina dei volantini, a piè di pagina dei siti internet, in basso allo schermo e quasi illeggibili durante gli spot pubblicitari televisivi. Solitamente, tali note, scritte in caratteri di dimensioni notevolmente minori rispetto al resto del testo dell’offerta, sono alcune delle più importanti per la piena comprensione dei costi che verranno a gravare sul cliente, una volta usufruito del servizio proposto.
  • il cliente non è a conoscenza (per negligenza sua od omissione del gestore stesso) delle modalità di tariffazione applicate al proprio piano tariffario, specie per quanto concerne il traffico voce e dati.

Di seguito, ecco riassunti i principali (se non gli unici attualmente applicati) tipi di tariffazione utilizzati:

Tariffazione a scatti anticipati (30 secondi)

Prevede lo scatto alla risposta e una tariffazione a scatti anticipati di 30 secondi. Lo scatto alla risposta è una somma, generalmente (ma non universalmente) compresa tra i 15 o i 16 cent. di euro tra i vari operatori telefonici, che viene sottratta immediatamente al chiamante quando viene “alzata la cornetta”, e solo ed esclusivamente in quel momento. Oltre a questo costo, viene aggiunto un importo che corrisponde alla metà della somma dovuta al minuto, diversa a seconda del piano tariffario prescelto, e ciò viene scalato anticipatamente ogni 30 secondi. Ecco un esempio pratico (le somme non fanno riferimento a nessun gestore particolare):

scatto alla risposta = 15 centesimi di euro

centesimi di euro al minuto = 19

Ai primi 59 secondi di chiamata, in questo caso, l’importo sottratto dal credito sarà pari a:
15 cent. + 19 cent. = 34 centesimi di euro.

I 19 centesimi sono suddivisi in detrazioni di 9,5 centesimi ogni 30 secondi, anticipatamente. Questo significa che, se si effettua una chiamata da 20 secondi, i centesimi addebitati sul credito telefonico non corrispondono all’uso effettivo dei secondi di conversazione, in quanto il pagamento avviene anticipatamente.

Tariffazione al minuto (60 secondi)

In questo caso, si paga lo scatto alla risposta e, insieme, tutto l’importo previsto per un minuto di chiamata, sempre anticipatamente. Ogni 60 secondi viene sottratta tutta la somma che il piano tariffario stabilisce per un minuto di traffico voce; quindi, riutilizzando le cifre nell’esempio sopra citato, questo significa che alla risposta il cliente pagherà i 15 centesimi più i 19 centesimi, indipendentemente dal fatto che la conversazione duri 2, 10, 30, o 60 secondi. Se l’utente effettua 80 secondi di chiamata, pagherà i 15 centesimi di scatto alla risposta, più i 19 centesimi per i primi 60 secondi (quindi per il primo minuto risultano scalati alla risposta) più 19 centesimi all’inizio del secondo minuto di conversazione. E’ evidente che, a seconda degli effettivi secondi di traffico voce, potrebbe non risultare poi così conveniente, in quanto non si paga ciò che effettivamente si consuma.

Tariffazione al secondo

Questa tariffazione è forse la più conveniente rispetto alle altre, perché permette di spendere solo quanto si “parla”. L’importo, che viene sempre quantificato al minuto per comodità, viene in realtà addebitato in piccole unità ogni secondo, consentendo di non perdere centesimi in secondi non utilizzati. Lo scatto alla risposta può non essere presente. Esempio:

importo al minuto = 19 cent. di euro

1 secondo di chiamata = 0,0032 cent. di euro circa

Se il cliente dovesse effettuare 35 secondi di chiamata, pagherebbe circa 11 centesimi.

Tariffe per il traffico dati via cellulare

per quanto riguarda il traffico dati (internet), la tariffazione può essere:

  • a tempo
    L’unità principale di misura per la determinazione dell’importo da pagare è il tempo, che solitamente viene conteggiato in centesimi di euro al minuto. Viene quindi sottratta dal proprio credito telefonico la somma prevista per ciascun minuto di connessione internet, che può prevedere anche una sorta di “scatto alla risposta” al momento della connessione.
  • a volume
    Determinante per l’addebitamento della somma prevista dal piano tariffario, in questo caso, è la quantità di dati trasmessa, inviata o ricevuta, indipendentemente dal tempo che si rimane connessi a internet. Funziona come una sorta di tariffazione al consumo, come accade per la tariffazione al secondo.

Consigli per la scelta del miglior contratto di telefonia mobile per cellulari

D – Che cosa valutare quando si sceglie un contratto?
R – Alla scelta del contratto, per una soluzione ottimale, bisognerebbe aver valutato la spesa corrispondente all’uso effettivo dei servizi di telefonia mobile, e quale tipologia di traffico pesa di più sull’importo. Questo in modo da discriminare non solo tra i tipi principali di contratto base, ma anche tra le varie offerte di piani tariffari previsti per ciascun contratto. Inoltre, com’ è noto, è sempre bene leggere attentamente tutte le condizioni contrattuali, specie nel caso di quei piani tariffari o di quei contratti (come l’abbonamento) che prevedono un costo in caso di recesso anticipato da parte del cliente.

D – Che cosa valutare nella scelta di un piano tariffario?
R – Oltre all’utilizzo personale dei servizi (per scegliere il piano più adatto alle esigenze e ai consumi effettuati mediamente), è bene fare attenzione a tutte le note a piè di pagina di cui si accennava in sede dei tipi di tariffazione: esse contengono preziose informazioni non solo su questi ultimi, ma consentono anche di valutare quelli che si possono definire i “difetti” di ciascun piano tariffario, e decidere prevalgono i pregi, oppure se non è un’offerta conveniente per la propria situazione di utilizzo del traffico voce dati tramite il cellulare.

D – Volantini parzialmente incomprensibili. Informazioni mancanti. A chi rivolgersi?
R – Se le note esplicative non sembrano essere chiare, è possibile oggi appoggiarsi al sito internet di ciascun gestore di telefonia mobile, oppure (meglio ancora), chiamare il servizio clienti e ottenere assistenza gratuita a voce tramite un operatore.
La telefonata potrebbe chiarire ulteriori dubbi o fraintendimenti avvenuti in fase di lettura delle offerte, ed evitare delle spiacevoli sorprese.

Conclusioni
Oltre al confronto tra piani e contratti all’interno dello stesso gestore, è opportuno operare una comparazione tra le offerte dei diversi gestori, cercando di evidenziare per ciascuna i pregi e i difetti, rapportati sempre all’utilizzo effettivo del cellulare e del traffico; il confronto dei costi tra le varie opportunità offerte permette un ulteriore risparmio economico. Il connubio tra i tipi di confronto sopra citati dovrebbe consentire un rapporto qualità prezzo ottimale. L’aver posto le proprie effettive esigenze al centro di tutto sarà una maggior garanzia di rimanere (quasi) completamente soddisfatti delle scelte operate.

Siti internet sulle tariffe mobile

  • Tim
    Area clienti, informazioni su tutte le offerte tim, area servizi e molto altro
  • Vodafone
    Area privati e Business, varie e numerose sezioni dedicate ad un’ampia gamma di servizi, offerte e informazioni.
  • Tre
    Possibilità di ricarica online, informazioni utili su offerte, piani tariffari, contratti e molto altro.
  • Wind
    Tutte le novità, le offerte, le informazioni relative al mondo Wind.
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22 Commenti

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