Il massaggio svedese

Il massaggio svedese viene a tutti gli effetti considerato la “base” delle tecniche di massaggio, e contempla diverse tipologie di movimenti; nonostante il nome, curiosamente, non si tratta di una tecnica che arriva dalla Scandinavia. Il suo scopo è il rilassamento psicofisico e il benessere dell’organismo, ed in questa guida scopriremo le origini, le tecniche distintive e i numerosi effetti benefici legati al massaggio svedese, con una precisazione riguardante anche le sue controindicazioni.

Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
Milena Talento

il massaggio svedese

Le origini del massaggio svedese

Contrariamente a quanto possa lasciar intendere il nome, il massaggio svedese non viene dalla Svezia, e non è nemmeno stato inventato da un abitante di questo paese scandinavo. Qual è, dunque, l’origine di questa diffusa pratica di massaggio?

Non si può parlare del massaggio svedese senza citare Pehr Henrik Ling (1776-1839), un medico svedese che ebbe il grande merito di definire le basi di questa tecnica basandosi sui massaggi orientali e, in modo particolare, sul Tui Na cinese. Nonostante il suo interesse nei confronti di queste tematiche, Ling fu comunque sempre più interessato all’esercizio e all’attività fisica, piuttosto che alle tecniche di massaggio vero e proprio. Per questo, egli non “inventò” alcuna metodologia di trattamento. Fu invece un medico e massaggiatore danese, Johan George Mezger (1838-1909) ad essere indicato come il vero “padre” del massaggio svedese. Egli, documentandosi sulle diverse tecniche di massaggio, notò delle somiglianze fra quelle descritte da Ling decenni prima e alcune pratiche da lui stesso utilizzate. Ecco che, dunque, Mezger omaggiò l’opera di Ling definendo questo insieme di tecniche di massaggio con in nome di “massaggio svedese”. Il grande merito di Mezger fu quello di definire in modo sistematico gli aspetti pratici e la terminologia relativa a questa tipologia di manipolazione, che in realtà, nella sua forma definitiva poco o nulla aveva a che vedere con quella descritta da Ling.

Recandosi in Svezia si potrebbe quasi rimanere stupiti dal fatto che nel Paese scandinavo non esiste un “massaggio svedese”, o meglio, esso viene praticato sotto questa denominazione per questioni commerciali; questa tipologia di trattamento è solitamente nota con il nome di “massaggio classico”. La stessa cosa, del resto, avviene in molte altre nazioni europee: il termine “svedese” è però diventata un’etichetta di uso piuttosto comune, soprattutto nei Paesi anglosassoni.

Il massaggio svedese, a differenza di molte altre tecniche di manipolazione di origine orientale che contemplano concetti quali l’energia vitale (Qi) e i meridiani energetici, si basa sulle conoscenze della medicina occidentale relative all’anatomia ed alla fisiologia.

Le tecniche caratteristiche del massaggio svedese

Il massaggio svedese comprende un insieme di tecniche di base che vengono impiegate anche nell’insegnamento generale del massaggio professionistico. Nonostante sia diventato con il passare del tempo una sorta di “punto di partenza” per l’apprendimento, il massaggio svedese è tutt’altro che una tecnica ad uso semplicemente didattico. Esistono infatti centinaia di diverse varianti di questo trattamento, che però si rifanno tutte a sei movimenti “classici”, rappresentati da:

  • Sfioramento (effleurage): è la tecnica che la maggior parte delle persone probabilmente associa al massaggio in generale e, più nello specifico, a quello svedese. Si tratta infatti di movimenti lunghi ed ampi che vanno a sfiorare progressivamente la superficie di più zone del corpo. Nonostante una sensazione piuttosto comune riferita da chi si sottopone a questi movimenti sia di qualcuno che tenta di “smontare” i muscoli, in realtà queste tecniche sono finalizzate a migliorare la connessione fra le diverse aree del corpo.
  • Frizione (friction): si tratta di movimenti circolatori decisi e vigorosi il cui scopo è quello di riscaldare (grazie all’attrito prodotto) l’area da trattare, rilassando la muscolatura e liberandola dalle rigidità. Il terapista solitamente utilizza il palmo della propria mano per strofinare in modo energico la superficie del corpo del cliente; molto spesso il massaggiatore strofina vigorosamente le mani tra loro per poi appoggiarle sulla zona da trattare.
  • Impastamento (petrissage): consiste nella manipolazione dei muscoli attraverso movimenti molto simili a quelli che si compiono per impastare una miscela di acqua e farina. Questa tecnica non è specifica per nessuna particolare area del corpo, ma attraverso la decontrazione dei muscoli permette all’azione del massaggio di penetrare più in profondità.
  • Tamburellamento (tapottement); questa tecnica consiste in picchiettamenti e percussioni che servono a dare energia alla parte del corpo trattata; allo stesso tempo, la zona viene liberata dalla tensione e dallo stress. Per eseguire questi particolari gesti, il massaggiatore utilizza il taglio delle mani, i pugni chiusi o le mani “a coppa”; i movimenti sono ritmici e in rapida sequenza.
  • Vibrazione (vibration): consiste nel rapido scuotimento e vibrazione dei muscoli, eseguita con la parte della mano prossima al polso, il taglio della mano o talvolta anche i polpastrelli. Il movimento consiste nel passaggio ripetuto, avanti e indietro, allo scopo di rilassare i muscoli di una particolare area del corpo.
  • Trazione (traction): il massaggiatore letteralmente “tira” le braccia, le gambe e talvolta anche la testa del cliente, in una sorta di stretching passivo che permette l’allungamento della muscolatura. Questa tecnica viene sempre eseguita durante la parte finale della seduta di massaggio, dal momento che è possibile solo quando la muscolatura è rilassata e priva di qualsiasi tensione. Se così non fosse, la trazione sarebbe molto dolorosa per il cliente, e praticamente impossibile da compiere.

Il massaggio svedese si basa su movimenti che applicano una pressione direzionata secondo il flusso di sangue venoso (che ritorna al cuore); tali gesti permettono di stimolare la corretta circolazione sanguigna. I movimenti possono essere lenti e delicati, oppure al contrario vigorosi e intensi: tutto dipende dallo stile personale del terapista e, naturalmente, dagli scopi che egli intende raggiungere. Per compiere questi movimenti vengono prevalentemente utilizzati mani, avambracci e gomiti.

Gli effetti benefici del massaggio svedese

L’obiettivo primario del massaggio svedese è il rilassamento generale e la riduzione della rigidità dei muscoli, la stimolazione della circolazione, l’alleviamento del dolore, il miglioramento dell’ossigenazione dei tessuti, la rimozione delle tossine e il miglioramento del tono muscolare.

Grazie al massaggio svedese è possibile ridurre i tempi di recupero in seguito ad episodi di affaticamento, dal momento che la stimolazione della circolazione sanguigna e linfatica consente il drenaggio di acido lattico, acido urico ed altre scorie metaboliche. Il miglioramento della circolazione favorisce inoltre il ricambio di ossigeno a livello dei tessuti, soprattutto quelli delle estremità, senza però aumentare il carico a livello cardiaco. Questo massaggio può essere molto utile anche per il trattamento di alcuni tipi di edema, e migliora la capacità di autoguarigione del corpo in seguito a lesioni dell’apparato muscolo-scheletrico.

L’intensa manipolazione, sia superficiale che profonda, prevista dalle tecniche del massaggio svedese permette di liberare i muscoli dalla tensione, rendendo legamenti e tendini più elastici e migliorando così la mobilità articolare e la postura.

A livello cutaneo, la sollecitazione tattile dovuta al massaggio stimola l’epidermide e il sistema nervoso, contribuendo al rilassamento e alla riduzione dello stress e dell’ansia. Questo comporta anche la diminuzione delle sensazioni di dolore causati da patologie croniche. Anche la pelle, dopo il massaggio, migliora notevolmente di aspetto diventando levigata e luminosa per effetto della stimolazione tattile e della rimozione degli strati superficiali di cellule morte.

L’obiettivo finale del massaggio svedese è quello di donare al cliente una sensazione di rilassamento mentale e benessere fisico, migliorandone così lo stato di salute generale. A tutto ciò si associano migliori performance fisiche quali elasticità delle articolazioni, tono e scioltezza muscolare che sono indispensabili non solo per gli sportivi, ma anche nella vita di tutti i giorni.

Fra gli effetti più comuni descritti da chi si sottopone al massaggio svedese vi è soprattutto la sensazione di rinvigorimento, un vero e proprio “pieno di energie” che si percepisce immediatamente dopo la seduta: questo è dovuto al rilascio di endorfine, che migliorano l’umore e danno sensazioni di appagamento. Il massaggio svedese, oltre ai benefici a livello fisico, è quindi anche un toccasana per quanto riguarda gli aspetti del benessere psicologico e dell’autostima.

Come si svolge una tipica seduta di massaggio svedese

Prima dell’inizio della seduta, il massaggiatore chiede sempre al suo cliente di informarlo riguardo ad eventuali lesioni dell’apparato muscolo-scheletrico, problemi di natura fisica, allergie, dolori, blocchi in particolari zone del corpo o malattie del quale soffre o ha sofferto in passato; è infatti importante conoscere il background a livello di salute per poter impostare la corretta terapia. Prima di iniziare, è possibile anche esprimere le proprie preferenze nei confronti di un massaggio leggero oppure più intenso.

Nel corso di una seduta di massaggio svedese solitamente il cliente è completamente nudo (ad eccezione degli slip, che molti preferiscono comunque tenere), e ricoperto da un asciugamano o da un lenzuolo. Il massaggiatore scopre progressivamente solo la zona del corpo sulla quale deve operare, pertanto è raro provare sensazioni di imbarazzo. In tutte le tipologie di massaggio svedese, il terapista lubrifica la pelle con specifici oli per massaggio e compie movimenti finalizzati a riscaldare i muscoli, rilasciare la tensione accumulata e sciogliere le rigidità del corpo.

Solitamente il cliente viene fatto sdraiare a pancia in giù su un apposito lettino per massaggi, che presenta un supporto per il viso a forma di “U” che permette di respirare normalmente e di mantenere la colonna vertebrale in una posizione neutrale di rilassamento. Il terapista inizia a lavorare sul dorso, utilizzando diverse tecniche di massaggio come sfioramenti, frizioni, tamburellamenti e percussioni. Terminato di lavorare sulla schiena, l’azione si sposta sulla parte posteriore delle gambe, che vengono massaggiate una alla volta. Il cliente viene poi fatto girare sulla schiena, e il massaggio riprende dalla parte anteriore delle gambe, prosegue con le braccia e generalmente termina con il collo e le spalle. La sequenza sopra descritta è puramente indicativa, dal momento che ogni massaggiatore possiede stile e tecniche distintivi.

Nel caso la pressione fosse troppo forte (o troppo blanda), o si avvertissero sensazioni dolorose, il cliente deve immediatamente comunicare al terapista il proprio disagio. Solitamente le sedute di massaggio svedese durano circa un’ora, ma per raggiungere risultati migliori l’ideale sarebbe avere a disposizione almeno 75-90 minuti.

Le controindicazioni e le precauzioni d’utilizzo del massaggio svedese

Il massaggio svedese è un trattamento considerato sicuro per le persone di tutte le età, anche se viene sconsigliato a chi sta attraversando la fase acuta di una malattia o presenta particolari patologie croniche. Si sconsiglia del tutto alle persone che soffrono di flebiti, dermatiti, eruzioni cutanee, malattie infettive della pelle, ferite aperte, fratture ossee, osteoporosi, diabete, stati febbrili e gotta di sottoporsi a questo trattamento.

È bene informare il terapista se:

  • in passato si è stati colpiti da aneurisma, attacco cardiaco, ictus, embolia o esaurimento nervoso;
  • si soffre di edemi, vene varicose, ernie, paralisi, cisti, diverticoliti, emofilia, artriti, borsiti, arteriosclerosi, infiammazioni di qualsiasi genere;
  • si avvertono sensazioni di torpore o formicolio in qualsiasi part del corpo;
  • si è sottoposti a terapie cardiologiche, oncologiche o contro l’ipertensione;
  • si è in stato di gravidanza, o si sospetta di esserlo.

Come aprire un centro benessere

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Link

  • Corriere della Sera – Sì ai massaggi contro il mal di schiena (articolo del 27/11/2011) http://www.corriere.it/salute/reumatologia/11_luglio_27/massaggi-mal-di-schiena-meli_08e73a50-b2e6-11e0-97dd-09b07ad852d4.shtml

Video sul massaggio svedese

  • Swedish Massage 1: http://www.youtube.com/watch?v=Nv17ombVKXU
  • Swedish Massage 2: http://www.youtube.com/watch?v=Fyq_2guEUmw
  • Corso di Massaggio Classico Base http://www.youtube.com/watch?v=-1RdvqUeuc4
  • Swedish Massage http://www.youtube.com/watch?v=FK05t6cignQ

Letture consigliate

Titolo: Il massaggio terapeutico

Collana: Stare bene

Autore: Suwanna Rattanasathien

Tradotto da: L. Cerniglia

Editore: Armando Editore

Anno: 2009

Lunghezza: 128 pagine

 

Titolo: Enciclopedia del massaggio

Collana: Naturalmente medicina

Editore: Giunti Editore

Anno: 2002

Lunghezza: 382 pagine

 

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Una risposta

  1. Maria Llanos Ruano Garcia

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