Produrre in casa le spugne: la luffa

Tra le tante cose che si possono produrre in casa, risparmiando denaro, ci sono anche le spugne e le spugnette da cucina. Qualcuno si domanderà come siapossibile lavorare in casa materie plastiche, ma la risposta lo sorprenderà. Esiste infatti una varietà di zucca, detta luffa, che può essere facilmente coltivata in poco spazio nel giardino, o addirittura sul balcone, e che una volta lavorata da vita a ecologiche e comode spugne a costo zero.

Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
Milena Talento

Luffa per fare in casa le spugne

In questa guida vi parleremo della luffa, una soluzione “verde” per le spugne fai da te. Si va bene adesso direte che stiamo esagerando. E va bene risparmiare, va bene auto-produrre, ma a tutto c’è un limite, l’idea di produrre da se, fra le quattro mura domestiche anche spugne e spugnette, ha il sapore della perversione di maniacale fissazione.

Non si può mica passare il tempo libero a produrre sé tutto quanto ci abbisogna. Esistono i centri commerciali, vivaddio, ve bene limitare al minimo le spese, ma qualcosa lo si dovrà pur comprare no, senza cedere alle lusinghe del mai troppo odiato consumismo. E allora compriamo, ogni tanto, almeno quelle cose che il senso comune vorrebbe impossibili da produrre senza un adeguato spreco di risorse.

Avete ragione; prima o poi, nolenti e volenti, dovremo accettare la dura legge dello spreco, del prezzo totalmente slegato dall’effettivo valore, dei volti sorridenti sui fustini di costosi quanto inutili prodotti. Cederemo le armi, non senza aver combattuto con coraggio e inventiva, al ritorno dell’inutile, del ridondante, dell’esoso fuori di misura.

Ma le spugnette, almeno quelle concedetecele; colorate, deperibile, fintamente economiche, non possiamo accettare l’idea di spendere soldi per qualcosa che si può fa da sé con ottimi risultati e senza particolari accorgimenti, il tutto a costo zero.

Ormai inevitabilmente avviati verso la sindrome da braccino corto, rivendichiamo un ultimo sussulto di libertà, di indipendenza dal consumo: resisteremo ancora orgogliosi, barricati dentro il nostro orto, sicuri di aver sferrato un altro colpo al nemico. Laggiù, infatti, in un angolo del nostro giardino, la loffa ha iniziato a germogliare…

Produrre in casa le spugne: la luffa

I segreti della luffa: la spugna vegetale

In realtà di dovrebbe dire luffah o loofah, in onore della sua origine Asiatica: il suo aspetto richiama quello della più comune zucca, solo leggermente più allungata, e in effetti la luffa appartiene alla famiglia delle cucurbitacee.

La luffa ha una caratteristica bizzarra: quando raggiunge la piena maturazione, il frutto della pianta si disidrata perdendo la maggior parte del suo peso. Quello che rimane è il residuo fibroso, dal quale si possono ricavare spugne.

La luffa, si può coltivare anche nel proprio guardino; una volta reperiti i semi (anche online) si procede alla semina, che avvererà in primavera, a marzo

La pianta fiorisce da giugno ad agosto, a settembre compariranno i primi frutti: quando la buccia da verde brillante, diventerà più scura e resistente, sarà possibile procedere al raccolto e alla lavorazione.

IL frutto viene dapprima privato dalla buccia, poi si procede all’asportazione dei semi e al lavaggio del residuo fibroso, al fine di rimuovere residui di polpa; a questo punto basta lasciare la luffa al sole in modo da portarla al completo essiccamento. Si otterrà un materiale elastico, leggero e assorbente: una spugna appunto, adatta sia per le pulizie che per la cura del corpo, ma anche per riempire cuscini e curiose ciabattine da bagno.

In Perù addirittura si studia come mischiare luffa e plastica riciclata: se ne otterrebbe materiale edilizio, molto leggero resistente ed economico

Riciclo e pulizia: dalla retine alle spugne

Nel caso in cui si avesse la disponibilità di un orto o un giardino, si può sempre tentare di produrre delle utilissime spugne a partire da materiali di riciclo.

Uno degli esempi più interessanti è una spugnetta di nylon realizzata con le “retine” di materiale plastico con si confezionano arance, patate, e altri tipi di frutta e verdura.

Si prendono due “retine” e si tagliano in striscioline o grossi rettangoli: quindi si “stropicciano con le mani e, tenendole molto strette, si cuciono insieme con un filo di raffia.

La spugnetta è ideale per lavare i piatti, perché rimuove efficacemente lo sporco essenza rigare padelle e pentole: alcuni la usano tuttavia anche per l’igiene personale, per esempio per lo scrub.

Approfondire su internet

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