Sfalerite

La sfalerite, conosciuta anche come blenda, è un minerale che serve per l’estrazione a fini industriali dello zolfo. Dal punto di vista etimologico il nome deriva dal termine greco sfaleros che significa ingannatore. Ciò perché anticamente si riteneva che questo minerale traesse in inganno i minatori. Infatti, a causa del suo alto peso specifico e di venire spesso trovato insieme ad altri minerali metalliferi come la galena si era diffusa l’opinione secondo la quale il minerale fosse utile per l’estrazione di metalli che, però, nessuno riusciva a ricavare. La sfalerite ha caratteristiche fisiche particolari che ora andremo a specificare.

Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
Milena Talento

Caratteristiche fisiche della sfalerite

La sfalerite appartiene alla classe mineralogica dei solfuri. Analizzando le proprietà cristallografiche della sfalerite possiamo notare come essa faccia parte del gruppo monometrico e del sistema cubico. Non sempre è possibile evidenziare la presenza di cristalli ben formati. Anche per tale ragione si fa fatica a parlare di un vero e proprio abito cristallino. In ogni caso, quei pochi cristalli presentano forma tetraedrica, hanno una perfetta sfaldatura, una lucentezza che può essere resinosa e submetallica, una trasparenza che porta il minerale ad essere trasparente ma pure opaco. Lo striscio si presenta biancastro anche se, a tratti, può mostrare risvolti sul bruno.

Il peso specifico della sfalerite varia tra 3,9 e 4,2 g/cm3. La durezza è situata tra 3,5 e 4 sulla scala Mohs. La sfalerite è il minerale più importante dello zinco. Il minerale si presenta molto tenero ed è facilmente sfaldabile. Dal punto di vista cromatico la sfalerite può mostrare diversi colori. Non a caso, essa può essere anche incolore. I colori che prevalgono sono il giallo bruno ed il nero. Raramente si nota il colore rosso. In alcune occasioni pare siano stati intravisti anche colori come il bianco ed il verde. La sfalerite si scioglie sia nell’acido nitrico che in quello cloridrico.

Genesi e giacimenti di sfalerite

Essendo un minerale piuttosto comune, sono diversi gli ambienti in cui è possibile trovare la sfalerite. Cominciamo col dire che la sua presenza è stata notata in ambienti idrotermali, sia alle alte che alle basse temperature. In tali ambienti è stata trovata insieme alla galena ma anche alla marcasite, alla fluorite, al barite. Volendo fare una sintesi riferita alle origini della sfalerite possiamo dire che esse possono essere di tipo idrotermale, magmatica, pneumatolitica, sedimentarie e pegmatitica.

I principali giacimenti di sfalerite si trovano in Kosovo, Slovacchia, Inghilterra, Spagna, Svizzera, Romania, Germania. La sfalerite si trova nel marmo di Carrara, nei giacimenti della Sardegna, nello specifico a Montevecchio, nel Medio Campidano, a Monteponi nella provincia di Iglesias e a Son Enattos in provincia di Nuoro. Altri importanti giacimenti italiani si trovano nelle Alpi Orientali e in provincia di Bergamo. Quello che sembra essere il principale giacimento italiano, però, per via del fatto che da tale località siano stati estratti campioni stupendi, è il Bottino che si trova presso Seravezza, ovvero nelle Alpi Apuane. Ulteriori giacimenti si trovano in Austria e in alcune località degli Stati Uniti e del Canada.

Uso della sfalerite

I pochi cristalli di sfalerite che si riescono ad ottenere vengono tagliati ed entrano a far parte del campo gemmologico. In realtà, la sfalerite viene utilizzata soprattutto nell’ambito del collezionismo e nei musei. E’, infatti, soprattutto nei musei che esse riescono a mostrare una delle loro migliori proprietà, vale a dire quella di disperdere e la luce e di brillare molto più di un diamante. Lo zinco che si estrae dalla sfalerite viene impiegato soprattutto nell’industria chimica, farmaceutica e metallurgica. Se vogliamo, invece, accennare ai prodotti che hanno un legame con la sfalerite bisogna sempre guardare allo zinco. A tal proposito, possiamo citare gli integratori alimentari, le polveri, le batterie.

Curiosità sulla sfarelite

Viste le sue qualità nel campo gemmologico, la sfalerite si è diffusa anche nell’ambito della cristalloterapia. Dal punto di vista psichico pare che questo minerale sia in grado di aiutare gli esseri umani ad affrontare i cambiamenti che la vita ci sottopone e a superare le ansie, i turbamenti, le paure, le ossessioni.

Sotto l’aspetto corporeo, invece, sembra che la sfalerite abbia effetti benefici sulla retina dell’occhio e della pelle. Tiene alla larga dalle sostanze nocive e dalle radiazioni, permette di rafforzare i sensi dell’olfatto e del gusto.

(Visited 677 times, 1 visits today)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.