Scegliere le lenti a contatto

Le lenti a contatto sono un prodotto dell’ingegneria ottica utilizzate da milione di persone tutti i giorni. Ne esistono di diversi modelli, rigide, semirigide o morbide, fisse o usa e getta, normali o colorate. Per saperne di più su questo prezioso ausilio per la vista, comodo sostituo degli occhiali, ma soprattutto per orientarti alla scelta e all’acquisto del modello giusto per te continua a leggere questa nostra guida gratuita.

Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
Milena Talento

Come scegliere le lenti a contatto

Le lenti a contatto sono delle lenti di ridottissime dimensioni che si applicano sulla cornea, ovvero sulla parte trasparente esterna ed anteriore dell’occhio, davanti alla parte colorata (iride), che permettono di correggere quasi tutti i difetti visivi, quali

  • miopia
  • ipermetropia
  • astigmatismo
  • presbiopia (in parte)

Possono essere utilizzate tutti i giorni, facendo però riposare l’occhio almeno di notte (generalmente si consiglia di indossarle per non più di otto ore al giorno, ma questo periodo può variare secondo la sopportabilità individuale), senza alcun limite di età e possono essere usate anche dai bambini.

E’ necessario usarle sempre su occhi sani, possibilmente con buona lacrimazione e sospendendone l’utilizzo nel caso di congiuntiviti o infiammazioni. Queste lenti si sono diffuse nella seconda metà del ventesimo secolo e se all’inizio presentavano grossi problemi di sopportazione, dovuti specialmente ai materiali con i quali erano prodotte, attualmente le portano moltissime persone e permettono anche di eliminare tutti quei fastidi che comportano gli occhiali tradizionali, quali ad esempio la pesantezza, la fragilità, il ridotto campo visivo, l’impossibilità di praticare alcuni sport e via dicendo, non ultimo il lato estetico.

Scegliere le lenti a contatto

In particolare, le nuove generazioni di lenti a contatto contengono altissime percentuali di acqua e, se usate in maniera corretta, sono sopportate molto bene dalla maggior parte delle persone. E’ necessario rivolgersi sempre all’oculista sia perché valuti la compatibilità con i nostri occhi sia per prescrivere la gradazione corretta (generalmente un po’ differente da quella degli occhiali classici), a questo punto ci si troverà a dover scegliere dove acquistare le nostre lenti. Ce ne sono infatti, come vedremo, moltissimi tipi così come ci sono differenze di prezzo, anche per lo stesso prodotto.

Storia delle lenti a contatto

La prima intuizione riguardante la lente a contatto risale all’inizio del 1500, da parte di Leonardo da Vinci, il quale notò che la cornea aderiva perfettamente alla parte concava di una sfera contenente acqua, nella quale veniva immerso l’occhio. Sviluppando il concetto di Leonardo, nel 1636 Cartesio pubblicò La Diottrica, studio dove dimostrava che, ponendo sull’occhio un tubo contenente acqua alla cui estremità era fissata una lente, in modo che tra l’occhio e la lente restasse del liquido, si riducevano, fino ad annullarsi, i difetti di vista.

In seguito, attraverso numerosi studi eseguiti soprattutto in Europa, furono prodotte lenti a contatto rigide, in materiale vetroso, a forma di conchiglia, ma più grandi e pesanti delle attuali e di conseguenza meno sopportabili. Le prime lenti in materiale plastico furono invece fabbricate in America, nella prima metà del XX secolo, grazie ai risultati delle ricerche dell’ungherese Dallos e dell’americano Fleinbloom.

Solo dopo il 1950 troviamo le prime lenti più piccole della cornea (ovvero di diametro inferiore), innovazione che si deve all’inglese Bier, il quale aveva già in precedenza ideato le lenti sclerali perforate (ovvero lenti che appoggiavano direttamente sulla sclera, la parte visibile bianca dell’occhio e che attraverso un foro lasciavano passare il liquido lacrimale, in modo che quest’ultimo potesse scorrere tra lente ed occhio).Nel 1960 appaiono infine le prime lenti a contatto morbide, la cui paternità compete ai ricercatori cecoslovacchi Lin e Wichterle.

Caratteristiche principali delle lenti a contatto

Per valutare la sopportabilità delle lenti a contatto è molto importante considerare il “coefficiente di permeabilità” (al passaggio di un gas). Questo coefficiente è un numero che, nel nostro caso, indica in quale misura può essere attraversato dall’ossigeno il materiale di cui sono fatte le lenti a contatto. Più grande è questo numero, maggior quantità di ossigeno passa attraverso le lenti, di conseguenza il nostro occhio (o meglio la nostra cornea) risulterà più ossigenato e soffrirà di meno.

Naturalmente questa caratteristica che può essere influenzata da vari fattori, tra i quali lo spessore della lente stessa.

lenti a contatto

Modelli di lenti a contatto in commercio

Esistono diversi modelli di lenti a contatto, che possiamo dividere in due grandi famiglie, le lenti rigide e quelle morbide.

Lenti a contatto rigide

Sono di due tipi, a seconda che abbiano o no la caratteristica di trasmissibilità all’ossigeno (ovvero, come abbiamo già visto, se permettono oppure no il passaggio dell’ossigeno attraverso la lente). Sono chiamate rispettivamente “gas permeabili” (conosciute come “semirigide”, anche se questo termine non è esatto) e “non gas permeabili”.

Lenti a contatto morbide

Anche queste si dividono in due tipi principali: idrofile (ovvero che assorbono liquidi) e non idrofile. Pur se le non idrofile hanno una capacità maggiore di trasmissibilità all’ossigeno, sono da preferirsi le idrofile, che contengono grandi quantità di acqua e sono più confortevoli. Oltretutto, nelle lenti idrofile di ultima generazione (in gel) lo spessore è stato ridotto e di conseguenza è aumentato il grado di trasmissibilità all’ossigeno.

In commercio si trovano lenti morbide a sostituzione variabile, che rispondono ad esigenze diverse: giornaliere (usa e getta), quindicinali, mensili o annuali. Le prime, a differenza degli altri due tipi, non hanno bisogno di soluzioni per la pulizia e la disinfezione, vengono maneggiate una sola volta (limitando considerevolmente, di conseguenza, l’eventuale produzione di batteri sulla loro superficie) e si rivelano molto pratiche specialmente per le persone che le usano saltuariamente, ad esempio per chi le indossa solo per praticare sport.

All’interno di queste due famiglie di lenti a contatto si spazia poi dalle colorate (per modificare il colore dell’iride) alle toriche per astigmatici, a quelle asferiche, notturne e così via.

Manutenzione delle lenti a contatto

Esistono in commercio diverse soluzioni, generalmente liquide, per assicurare una perfetta pulizia e disinfezione delle lenti. Possono essere specifiche (in questo caso si usano contemporaneamente più prodotti, in altre parole uno di pulizia, uno per la disinfezione, uno per la conservazione ed eventualmente un altro per la lubrificazione, in particolar modo per le lenti rigide) oppure un solo liquido può riunire tutte le qualità ed essere usato sia per la pulizia sia per la conservazione.

Ovviamente, le lenti devono essere toccate con le mani perfettamente pulite ed essere sempre riposte nell’apposito contenitore, che dev’essere a sua volta costantemente sterilizzato utilizzando l’apposita soluzione.

Pro e contro delle lenti a contatto

Quando si acquistano per la prima volta le lenti a contatto, l’ottico deve consegnare anche la “Guida al corretto utilizzo delle lenti a contatto – Avvertenze, precauzioni e rischi”, predisposta dal Ministero della Salute, come da decreto ministeriale G.U. n. 64 del 18/03/2003 (art. 1, comma 3).

Questa guida elenca le principali norme per utilizzare le lenti a contatto, onde evitare fenomeni di intolleranza o danni alla cornea (ad esempio, raccomanda di utilizzare sempre liquidi non scaduti e mai acqua o addirittura saliva per sciacquare le lenti, inoltre elenca le categorie di farmaci che possono provocare secchezza dell’occhio – diuretici, antistaminici, decongestionanti, tranquillanti – con conseguente eventuale difficoltà di sopportazione delle lenti), così come chiarisce alcune caratteristiche che potrebbero essere mal interpretate (ad esempio, il fatto che “le lenti a contatto con protezione UV non sostituiscono gli occhiali da sole”).

Tale guida può essere anche scaricata dalla rete Internet.

A volte si presentano problemi di sopportabilità in determinati ambienti, come le palestre, il mare o la montagna, spesso perché sia il sudore sia l’eccessiva lacrimazione dovuta al vento od al freddo provocano l’appannamento delle lenti. In questi casi, è bene rimuoverle e procedere alla pulizia, oppure utilizzare per tali attività le lenti monouso, da gettare dopo l’utilizzo. Le lenti in ogni caso tendono a sporcarsi anche a causa della polvere e degli agenti atmosferici e spesso la causa principale di bruciore agli occhi è proprio dovuta all’inquinamento delle città.

Lenti a contatto e codice della strada

L’articolo 173 del Codice della Strada prescrive l’uso di lenti correttive durante la guida e a tal fine sono riportate sulla patente due diciture diverse: “Obbligo di lenti durante la guida” (prescrizione L) che consente di utilizzare indifferentemente sia gli occhiali sia le lenti a contatto e “obbligo di lenti a contatto durante la guida” (prescrizione C) che impone di usare esclusivamente le lenti a contatto, le uniche a poter correggere il particolare difetto di vista di cui soffre quello specifico guidatore.

Guidando con le lenti a contatto sarebbe sempre meglio essere muniti di un paio di occhiali di scorta per ogni evenienza (perdita fortuita di una lente a contatto, problemi di insopportabilità, bruciori e così via), anche se il nuovo Codice della Strada non prevede più tale obbligo.

Da sapere prima di acquistare le lenti a contatto

Con la prescrizione dell’oculista è possibile acquistare le lenti a contatto recandosi in un negozio di ottica, dove l’ottico-contattologo optometrista procederà alle specifiche misurazioni e proverà vari tipi di lenti, fino a trovare quelle più adatte. Di solito le lenti di prova vengono date in omaggio, anche nel caso che se ne cambi più di un tipo.

Sottolineando la necessità di controlli periodici presso l’oculista ed il contattologo di fiducia, è senz’altro utile rivolgersi a più esercizi commerciali, documentandosi sui prezzi di uno stesso prodotto, che possono differire tra loro, nonché considerare i siti che trattano la vendita online di lenti a contatto, a prezzi spesso vantaggiosi.

(Visited 8.088 times, 1 visits today)

Una risposta

  1. Giorgio Chisari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.