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Identikit del Wing Tsun

Il Wing Tsun, detto anche Wing Tjun, Wing Chun o Ving Tsun, è un’arte marziale di origine cinese che deriva dal Kung Fu praticato dai monaci Shaolin. In realtà “Wing Tsun” rappresenta l’abbreviazione di Wing Tsun Kuen, che significa “Pugilato dell’eterna primavera”. Questo nome particolare sta a simboleggiare il continuo rinnovamento non solo di chi la pratica, ma anche e soprattutto dell’arte marziale in sé.

Il Wing Tsun è infatti uno stile di combattimento che poco o nulla ha a che vedere con la forza fisica o il vigore. Esattamente come avviene nell’approccio scientifico, questo combattimento si basa sulla continua ricerca dell’evoluzione e del miglioramento dello stile, nella quale ogni praticante si impegna per dare il proprio contributo personale.

Il Wing Tsun viene spesso indicato come un’arte marziale ideale per l’autodifesa, che utilizza colpi e prese in serrati combattimenti corpo a corpo. Secondo la filosofia che sta alla base del Wing Tsun, il praticante deve essere come una canna di bambù: solido ma flessibile, ben saldo ma cedevole. È proprio una simile impostazione fisica, infatti, che consente di deviare le forze esterne e di reindirizzarle contro il proprio avversario.

Storia del Wing Tsun

Le origini di questa pratica sono piuttosto incerte, ma si ritiene che essa sia stata sviluppata attorno alla metà del diciassettesimo secolo da una monaca Shaolin di nome Ng Mui. Questa monaca buddista sfuggì alla distruzione del suo tempio nell’Henan e si rifugiò sul monte Qixiashan, nella regione dello Jiangsu, dove fece la conoscenza di una giovane fanciulla di nome Yim Wing Chun.

La ragazza, che secondo quanto tramandato dal mito era molto bella, era perseguitata da un nobile locale e la monaca Ng Mui le insegnò efficaci tecniche di combattimento con le quali riuscì a liberarsi del suo pretendente. Secondo la leggenda furono proprio Yim Wing Chun, il suo sposo Liang Bochou e la madre di lei, Yan Er, a creare lo stile ancor oggi conosciuto come Yongchunquan, o Wing Tsun.

La leggenda è ritenuta senza alcun fondamento storico da numerosi studiosi, che affermano che in realtà il Wing Tsun derivi dalle scuole di arti marziali che esistevano da secoli nella provincia del Fujian. A partire da queste forme di combattimento e dalla loro continua evoluzione si originò la versione di Wing Tsun che oggi conosciamo. Una versione meno “romantica”, dunque, ma certamente più verosimile.

L’approdo del Wing Tsun in occidente si deve al maestro Yip Man (1893 – 1972) ed ai suoi allievi: fu infatti Yip Man ad insegnare a Bruce Lee le tecniche di questa arte marziale. Bruce Lee, a sua volta, utilizzò quanto imparato come base concettuale e tecnica dell’arte marziale da lui inventata, il Jeet Kune Do, nella quale vennero inserite anche pratiche di boxe e di Escrima (una forma di combattimento di origine filippina).

Principi del Wing Tsun

Nel Wing Tsun sono codificati otto principi di base che servono per adottare una “difesa aggressiva” nei confronti di qualunque avversario e in qualsiasi situazione. Di per sé questi principi sono molto semplici, ma il loro apprendimento richiede anni e anni di pratica perché non è solo la mente che li deve interiorizzare, ma è il corpo a doverli trasformare in automatismo. Una volta che l’applicazione di questi principi diventa istintiva, la persona è in grado di reagire prontamente a qualsiasi attacco.

Secondo la formulazione di Keith Kernspecht, uno dei massimi esperti di Wing Tsun a livello mondiale ed in passato allievo del maestro Yip Man, gli otto principi base possono essere suddivisi in due gruppi: quelli “di combattimento” e quelli “di energia”.

I quattro principi di combattimento sono:

  • Avanza
    significa che, rimanendo coperti, bisogna colpire l’avversario nei suoi punti deboli esposti.
  • Romani attaccato al centro dell’avversario
    continuare ad attaccare l’avversario, ad esempio colpendolo con pugni a ripetizione, impedisce che questi riesca a retrocedere, riorganizzarsi e partire al contrattacco. Non bisogna focalizzarsi sulle braccia, ma sul centro di simmetria dell’avversario.
  • Cedi ad una forza superiore
    il Wing Tsun non si basa sull’opposizione della propria forza fisica a quella dell’aggressore che, nella maggior parte dei casi, sarà più forte. La disciplina insegna invece a cedere in modo flessibile agli attacchi, dissipando l’energia in arrivo mediante rotazioni e spostamenti.
  • Segui l’avversario che arretra
    anche se l’avversario riesce a schivare un primo attacco non bisogna dargli tempo di riorganizzarsi, ma mirare alle sue zone scoperte e, senza alcuna esitazione, colpirlo seguendolo nella sua ritirata.

I quattro principi di energia sono invece rappresentati da:

  • Rinuncia alla tua forza
    questo principio afferma che è indispensabile rimanere in uno stato di rilassamento muscolare affinchè ci si possa muovere con agilità ed affrontare l’avversario. Se la muscolatura è rilassata, infatti, diventa più facile muoversi in modo sciolto e veloce e portare in modo efficace le tecniche.
  • Sbarazzati della forza dell’avversario
    la forza portata dal proprio avversario non deve essere contrastata, ma deve essere reindirizzata contro di lui.
  • Usa la forza dell’avversario contro di lui
    la forza che proviene dall’avversario deve essere assorbita, esattamente come accade con una molla, per poi essere rivolta contro l’aggressore.
  • Somma la tua forza a quella dell’avversario
    in base a quanto affermato nel principio precedente, la forza dell’aggressore viene reindirizzata verso di lui. Aggiungendo anche la forza fisica di chi si difende, i colpi sono portati con una forza molto superiore rispetto a quelli dell’aggressore, e anche alla forza che effettivamente possiede chi pratica la tecnica.

Molti di questi principi possono essere sintetizzati da una frase del maestro Yip Man, che afferma: “Accogli quello che arriva, accompagna quello che parte ed affrettati ad evitare la perdita del contatto”.

Allenamento nel Wing Tsun

Nella pratica del Wing Tsun è fondamentale possedere una struttura fisica elastica, sciolta e flessibile. La parola chiave può essere considerata “equilibrio”, dal momento che un corpo ben bilanciato è in grado di reagire prontamente agli attacchi mantenendo al contempo la propria struttura. Nel Wing Tsun i praticanti imparano a prendere coscienza del proprio corpo e delle sue capacità di movimento dovute a muscoli, tendini ed articolazioni, sviluppando quindi gli aspetti legati alla cosiddetta propriocezione.

La posizione fondamentale del Wing Tsun si assume mantenendo una posizione eretta, nella quale i gomiti rimangono aderenti al corpo. Le braccia si trovano a ridosso del busto, a protezione dei punti vitali; i movimenti o le rotazioni vengono compiuti utilizzando i talloni, le punte o la parte centrale dei piedi.

Questa posizione stabile rappresenta la base dalla quale è possibile controllare e reagire a qualsiasi tipo di attacco. Il praticante è infatti ben assestato al suolo, al quale scarica il peso e le forze che gli arrivano dall’esterno; analogamente, proprio dal suolo proviene una grande forza per contrastare gli attacchi. In questo contesto è molto importante il ruolo dell’asse centrale del corpo, lungo il quale sono collocati i punti vitali: si tratta di una linea da difendere, ma anche da colpire prioritariamente.

I colpi portati lungo questo asse sono più efficaci nella trasmissione dell’energia di quelli che arrivano, ad esempio, ad una spalla e che causano la rotazione del corpo sul suo asse e la dissipazione dell’energia stessa.

Il rilassamento è un aspetto fondamentale del Wing Tsun, poiché la tensione muscolare riduce la velocità di movimento e la potenza; inoltre uno stato di contrazione costituisce uno spreco di energie e causa un inutile affaticamento. Gli arti rigidi a causa della muscolatura contratta sono inoltre molto facili da afferrare per un avversario, mentre al contrario le braccia rilassate sono sfuggevoli e “disgiunte” dal corpo.

Tecniche del Wing Tsun

Nel Wing Tsun non è contemplato un gran numero di tecniche; piuttosto, l’insegnamento si concentra su pochi fondamentali in grado di essere utilizzati in qualunque contesto. A tal proposito, un famoso detto afferma addirittura che ogni tecnica utilizzata in questa arte marziale deriva da un pugno.

Il vantaggio di insegnare poche tecniche, ma efficaci, è che in caso di pericolo la persona può reagire prontamente sulla base del proprio patrimonio di conoscenze con minimo sforzo, ottenendo però il massimo risultato.

La tecnica più tipica del Wing Tsun è rappresentata dai pugni a catena, ovvero colpi in rapida successione portati con il dorso della mano verticale (parallelo all’asse del corpo) e con il gomito rivolto verso il basso. Questi pugni si discostano da quelli utilizzati nella maggior parte delle arti marziali, dove il dorso della mano è orizzontale e parallelo al terreno.

I pugni a catena colpiscono ripetutamente allo scopo di impedire all’avversario di reagire e disorientarlo sino a quando questi non è più in grado di opporsi. Un movimento caratteristico del Wing Tsun è la cosiddetta “frusta”, ovvero portare i colpi di braccia in modo molto dinamico e secco esattamente come quando, per intenderci, si colpisce per scherzo con uno straccio arrotolato. Grazie al movimento a frusta i colpi scaricano una grande potenza e sono molto efficaci.

Per quanto riguarda i calci, nel Wing Tsun si utilizzano soprattutto quelli bassi che colpiscono le gambe o tutt’al più il ventre; nella pratica raramente si ricorre a tecniche che arrivano al petto o al viso, anche se queste possono essere comunque insegnate. Lo scopo dei calci bassi è principalmente quello di arrestare al momento del caricamento l’esecuzione di tecniche di calcio da parte dell’avversario.

Nel Wing Tsun si utilizzano anche diverse armi tradizionali come ad esempio il bastone (detto gun) e i coltelli a farfalla (wu dip dao). L’insegnamento di queste tecniche però avviene solo ai livelli più avanzati, dal momento che il combattimento a mani nude è l’aspetto di gran lunga più importante del Wing Tsun.

Il Wing Tsun è un’arte marziale che si distingue da tutte le altre per la ricerca del contatto: i praticanti imparano a “sentire” l’avversario con tutto il corpo e questo permette una migliore percezione rispetto al semplice contatto visivo. Allenando con costanza le proprie sensazioni riguardo all’avversario, i praticanti del Wing Tsun imparano a reagire in modo istintivo e molto rapido.

Osservata da fuori, la pratica del Wing Tsun non ha nulla a che vedere con altri tipi di arti marziali che prevedono movimenti talvolta spettacolari ed estremamente dinamici. Nel Wing Tsun infatti tutto avviene con movimenti semplici, per niente acrobatici e di ampiezza minima, che però riescono a massimizzare il risultato offensivo. Le tecniche, per quanto poco appariscenti, sono infatti estremamente efficaci e contengono in sé una grande dose di forza.

Approfondire il Wing Tsun

Siti internet

  • Wing Tsun Italia
    Il sito rappresenta il punto di riferimento a livello italiano per i praticanti del Wing Tsun e contiene notizie aggiornate, approfondimenti ed informazioni riguardanti questa disciplina, il Wing Tsun per le donne e l’autodifesa. Sul sito è possibile anche utilizzare un servizio di ricerca che permette di trovare la scuola di Wing Tsun più vicina.
  • Wing Tsun Italia – L’Arte Marziale Orientale per un’ottima difesa personale
    Sul sito è possibile documentarsi sulla storia e sulle caratteristiche del Wing Tsun, e consultare le bibliografie dei grandi maestri di questa arte marziale.
  • Sito ufficiale della International Wing tjun Kung fu Association
    Sul sito dell’Associazione, che si prefigge l’obiettivo di far conoscere e diffondere la pratica del Wing Tsun, è possibile trovare informazioni su questa arte marziale, sulle scuole in Italia dove viene insegnata e sugli appuntamenti in programma.

Video sul Wing Tsun

Libri

Titolo: I segreti del Wingtsun Re-evolution

  • Autore: Victor Gutierrez
  • Editore: Jute Sport
  • Anno: 2007
  • Lunghezza: 143 pagine

Titolo: Kung fu wing chun. L’arte dell’autodifesa cinese

  • Collana: Arti marziali
  • Autore: Lee J. Yimm
  • Editore: Edizioni Mediterranee
  • Anno: 1998
  • Lunghezza: 224 pagine
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Milena Talento22 Marzo 2023

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