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Apicoltura: le attrezzature

Attrezzature necessarie per l’apicoltura

L’attrezzatura necessaria per l’apicoltura deve essere riposta in un locale-magazzino possibilmente adiacente alle arnie, che sia quindi comodo per lo svolgimento di tutte le periodiche attività di mantenimento e raccolta.

Questo luogo, oltre a fungere da deposito per le attrezzature, servirà anche all’apicoltore per preparare gli alimenti da fornire alle api, ed a svolgere la smielatura e tutte le attività legate alla raccolta ed al confezionamento del miele.

Per questo il locale svolgerà contemporaneamente la funzione di laboratorio e, poiché nello stesso si manipoleranno prodotti ad uso alimentare, lo stesso dovrà rispettare le vigenti normative sanitarie riguardanti la manipolazione degli alimenti.

Indispensabile, dunque, informarsi presso le Aziende Sanitarie Locali riguardo ai requisiti richiesti ed alle procedure da rispettare.

Acquisto delle arnie

Veniamo dunque all’acquisto delle arnie: saranno la casa delle nostre api, quindi è bene che siano confortevoli, costruite in materiali resistenti e duraturi nel tempo. Poiché le arnie sono esposte continuamente agli agenti atmosferici, meglio spendere qualcosa in più ma assicurarsi di avere a disposizione arnie ben impermeabilizzate ed isolate dall’ambiente esterno.

In questo modo le nostre api si troveranno nelle condizioni ottimali per produrre miele e non solo, ben protette dagli agenti atmosferici e dagli sbalzi estremi di temperatura. La spesa per un’arnia base di buona qualità, completa di dispositivi quali melario, fondo antivarroa, apriscampi, escludiregina, diaframmi e telaini cerati, si può aggirare intorno ai 100 euro.

Indumenti e affumicatori

Per la raccolta del miele e degli altri prodotti delle api è necessario munirsi di strumenti di protezione idonei al lavoro:

  • guanti
  • tuta
  • stivali
  • maschere per la protezione del viso
  • affumicatori

In particolar modo gli affumicatori sono strumenti che producono un fumo che, stordendo temporaneamente le api, consente all’operatore di prelevare in sicurezza i favi dalle arnie.

Il fumo, infatti, fa sì che le api diminuiscano la propria aggressività, e non possano più pungere; in seguito all’affumicatura, dopo solo circa 15-20 minuti l’alveare ritorna alle sue consuete attività. Un buon affumicatore dovrebbe essere di dimensioni abbastanza grandi, per essere certi di non rimanere senza fumo nel bel mezzo di un lavoro; il modello consigliato è quello dotato di una griglia esterna antiscottatura.

Bisogna prestare grande attenzione nella scelta della maschera, che deve essere di colore chiaro; in genere, se ne trovano in commercio bianche, beige o gialle. Ne esistono di diversi tipi: a camiciotto, a tuta oppure – ma questa è una scelta che si consiglia di lasciare ai soli esperti – che proteggono esclusivamente il viso.

Un altro strumento estremamente utile è la leva: viene utilizzata dall’apicoltore per staccare il melario, sul quale sono incastrati i diversi telaini, dalla struttura dell’alveare.

Smielatore

Se alla raccolta del miele intendiamo anche far seguire il suo confezionamento in barattoli o vasetti, è necessario acquistare anche tutta l’attrezzatura necessaria. Prima di tutto il banco disopercolatore, che serve per staccare dai favi gli opercoli e consentire successivamente al miele di fuoriuscirne.

Servirà anche uno smielatore, macchinario nel quale si posizionano i telaini e che, sfruttando la forza centrifuga, permette la fuoriuscita del miele dai favi.

Il miele viene poi fatto passare attraverso un filtro, che elimina le impurità presenti (come, ad esempio, frammenti di favo o cera), e raccolto all’interno di un maturatore. Quest’ultima attrezzatura serve per eliminare l’acqua presente in eccesso nel miele: in questo modo si eviteranno possibili fenomeni di fermentazione.

Il prezzo necessario per attrezzare un laboratorio di smielatura e successivo confezionamento che rispetti la normativa di autocontrollo HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) sui prodotti alimentari va da qualche centinaio di euro per i modelli base, sino a qualche migliaio di euro per le versioni più professionali.

Per questo, se non si è esperti del settore, è bene certamente iniziare con una produzione “casalinga”, per poi eventualmente dedicarsi ad un’attività economica vera e propria.

Un buon consiglio è quello di rivolgersi a un consulente o di acquisire uno degli ottimi kit in commercio che forniscono con grande dettaglio e completezza tutte le informazioni necessarie, che in questa guida sono, per esigenze di spazio, semplicemente accennate e sommariamente descritte.

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