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Prodotti artigianali della Calabria

Prodotti artigianali della Calabria

Quando si parla di artigianato artistico calabrese sicuramente vengono alla mente tutta una serie di prodotti e manufatti conosciuti e apprezzati non solo in Italia ma in tutto il mondo. Dalle brocche e giare in terracotta, alle sedie impagliate a mano fino alle caratteristiche pipe artigianali ricavate dal legno di noce e dalla pianta detta “ciocco” che rappresentano uno degli oggetti più ricercati da collezionisti di tutto il mondo proprio per la loro bellezza e per le qualità tecniche e funzionali.

Ma l’elenco dei prodotti lavorati a mano è ancora molto lungo, basta citare le splendide ceramiche artistiche, le raffinate sete e i damaschi, tessuti impreziositi da elementi decorativi tipici dell’epoca di Luigi XIV e XV, oppure gli strumenti musicali come liuti, violini, arpe, mandolini e chitarre realizzati da liutai secondo le originali tecniche del Settecento, oppure gli zufoli in canna costruitia San Luca e Plati, in provincia di Reggio Calabria.

A San Giorgio Morgeto, a Cosenza, a Vibo Valentia, a Gallico e in tante altre località calabresi è ancora oggi viva inoltre anche la lavorazione del vimine e della paglia, mentre a Bagnara, in provincia di Reggio Calabria, è tuttora fiorente la lavorazione del vetro.

Scopriamo allora quali sono alcuni dei prodotti tipici dell’artigianato calabrese più rinomati e apprezzati.

Sete, damaschi e merletti

Una delle arti più antiche in Calabria è quella della tessitura con la produzione di arazzi, sete, damaschi, merletti a tombolo e ricami di ogni tipo. Nelle antiche case coloniche e contadine, infatti, spesso era presente un telaio al quale lavoravano intere generazioni di madri e figlie e, come voleva la tradizione, prima che la figlia si sposasse le si preparava il cosiddetto corredo di nozze completo di lenzuola per il nuovo letto matrimoniale, tovaglie e asciugamani, e ancora oggi la tradizione del corredo per la sposa è una consuetudine tuttora rispettata in alcune famiglie.

Molto apprezzate sono inoltre le splendide stoffe variopinte di Samo, in provincia di Reggio Calabria, e i vancali di Tiriolo, in provincia di Catanzaro, che sono degli scialli indossati dalle donne.

I fregi e i decori che impreziosiscono i tessuti spesso si rifanno a decorazioni tipiche del XVIII secolo e tra i simboli più ricorrenti si trovano la foglia di acanto, di lauro o di ulivo assieme ad altri elementi decorativi stile Luigi XIV e XV.

Metalli e preziosi

Ferro, oro e argento sono abilmente lavorati e forgiati a mano per realizzare oggetti di arredo, gioielli unici e di valore.

A Serra San Bruno è molto diffusa la lavorazione del ferro battuto e del rame, mentre Crotone è una delle città più note per la lavorazione dell’argento e dell’oro, ma di fatto in molte località della provincia di Cosenza, come San Giovanni in Fiore e Rossano, o di Reggio Calabria, come Taurianova, ci sono maestri orafi abili nel lavorare artigianalmente con il bulino e plasmare le lamine di oro per realizzare pezzi unici di orecchini, pendagli, collane e monili.

Intaglio del legno

In Calabria grazie ai boschi dell’Aspromonte e della Sila è stata sempre molto alta la quantità di legname prodotto e utilizzato anche nelle falegnamerie per realizzare opere artigianali con l’arte dell’intaglio del legno, una tecnica che ha origini nella cultura agreste dove le radici e i pezzi di legno venivano sapientemente intagliati per realizzare strumenti utili quotidiani come utensili per la cucina o il lavoro nei campi.

Tra i centri più rinomati ci sono Brognaturo, in provincia di Reggio Calabria, dove ancora oggi viene lavorata la radica dell’Aspromonte per costruire delle bellissime e caratteristiche pipe da collezione.

Terracotta e ceramiche

La tradizionale lavorazione della terracotta viene realizzata in molte botteghe delle province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria mentre la cosiddetta ceramica ingobbiata e graffita è tipica di Squillace, in provincia di Cosenza, ed ha origini molto antiche ed è così chiamata per la modalità della lavorazione dato che l’ingobbio è una tecnica decorativa a graffio risalente all’età bizantina.

A Gerace vengono ancora oggi prodotti i cosiddetti “pinakes”, che sono delle tavolette di ceramica realizzati decorati in pezzi unici, statuine e manufatti costituiti da argilla cotta.

Molto rinomati sono anche i cosiddetti “bumbuli” ovvero delle brocche realizzate in argilla e le giare per contenere e trasportare l’olio e il vino o le famose terrecotte smaltate in bianco e azzurro di Bisignano secondo la tradizione della Magna Grecia.

Maschere grottesche

A Seminara, in provincia di Reggio Calabria, si producono ancora oggi artigianalmente delle maschere dall’aspetto grottesco che si rifanno anche alla tradizione greca e che fin dal passato avevano lo scopo di tenere lontano gli spiriti del male e che vengono poste all’interno delle abitazioni o sui tetti delle case.

Tra le maschere tipiche c’è anche quella raffigurante un satiro portatore di positività, spesso oggetto di regalo perché beneaugurante e in più perché rappresenta un esempio tipico fatto a mano della splendida ceramica di Seminara.

Approfondire l’artigianato tipico della Calabria su internet

Turiscalabria
Sito dell’Assessorato al Turismo della Calabria con informazioni utili anche sull’artigianato artistico della regione.

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Pietre preziose

Brasilianite

Milena Talento18 Ottobre 2015

One Comment

  • Maria Caterina Mangiardi ha detto:

    “Tra i centri più rinomati ci sono Brognaturo, in provincia di Reggio Calabria, dove ancora oggi viene lavorata la radica dell’Aspromonte per costruire delle bellissime e caratteristiche pipe da collezione.”
    Quanto scritto non è corretto. Brognaturo, provincia di Vibo Valentia, è famoso per le pipe realizzate dal maestro Domenico Antonio Grenci (deceduto nel 1998), con la radica di erica reperita nelle serre calabre.

    Maria Caterina Mangiardi, nipote diretta del sopracitato maestro Grenci.

    Vi allego il link.

    parcodelleserre.it/index.php?option=com_content&view=article&id=244:brognaturo&catid=126&Itemid=537&lang=it

    pipedia.org/index.php?title=Grenci,_Domenico&mobileaction=toggle_view_mobile

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