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Soggiorno alla pari

Cos’è il soggiorno alla pari 1

Requisiti per diventare au pair. 1

Tipologie di au pair. 1

Doveri “alla pari”. 2

Diritti “alla pari”. 3

Periodo di permanenza. 3

A chi rivolgersi per un soggiorno alla pari 3

Consigli utili per chi vuole vivere una esperienza alla pari 5

Cos’è il soggiorno alla pari

Il soggiornoalla pari” permette di immergersi completamente nella cultura del paese ospitante, scoprendo diverse abitudini di vita e di pensiero; garantisce inoltre l’opportunità di migliorare la propria conoscenza della lingua straniera. A partire dal 1969, il soggiorno alla pari è regolato da un accordo internazionale stipulato dal Consiglio d’Europa.

Il termine stesso che da il nome a questo tipo di esperienza (dal francese au pair) indica chiaramente su quali basi deve essere impostato il rapporto tra famiglia ospitante e ragazza: quest’ultima entra a far parte della famiglia (per un periodo di tempo limitato) e viene accolta come un membro della stessa, non come una domestica.

Requisiti per diventare au pair

La legislazione ufficiale riguardante le sistemazioni alla pari delinea un profilo generico, ma imprescindibile, della candidata/o ideale:

  • Età compresa tra i 18 e i 30 anni. Vi sono lievi variazioni a seconda dello stato di destinazione. In Inghilterra, ad esempio, l’età massima dell’au pair è di 27 anni; negli Stati Uniti è di 26.
  • Conoscenza base (almeno a livello scolastico) della lingua del paese ospitante. Questo è assolutamente necessario per comunicare con la famiglia e soprattutto con i bambini.
  • Previa esperienza nella cura di ragazzini più o meno giovani, anche non a livello professionale. Aver avuto modo di curare figli di amici o precedenti come animatore in centri estivi o oratori sono considerate ottime referenze.
  • Buone condizioni di salute.

Vi sono poi alcune caratteristiche che possono influenzare la decisione della famiglia, in maniera positiva o negativa, a seconda delle necessità.

  • Va innanzitutto sottolineato il fatto che, teoricamente, non c’è nessuna norma che discrimini i ragazzi a favore di au pair femmine; in realtà però le ragazze sono enormemente avvantaggiate in quanto si tende a credere che i compiti che spettano ad un’au pair siano naturalmente più consoni alle donne.
  • La maggior parte delle richieste è rivolta a ragazze non fumatrici. Questo non vuol dire che coloro che hanno abitudini diverse vengano matematicamente scartate, ma semplicemente non saranno privilegiate o comunque sarà loro imposto di non fumare in presenza dei bambini o in casa.
  • Il possesso della patente di guida internazionale può risultare in alcuni casi fondamentale, e una specifica richiesta in tale senso verrà avanzata fin dall’inizio.
  • Aver avuto precedenti esperienze come au pair può costituire un vantaggio. Si presuppone, infatti, che le comuni difficoltà di inserimento nella famiglia possano essere superate con più facilità; inoltre aver lavorato per un’altra famiglia in passato costituisce un’importante referenza.

Tipologie di au pair

A seconda della quantità di ore lavorative richieste dalla famiglia alla ragazza, possiamo distinguere due diverse figure:

  • Au pair
    lavora circa 25-30 ore alla settimana, per 5-6 giorni. Nel caso in cui la famiglia lo richieda, è tenuta a effettuare anche 2-3 sere di babysitting. La sua paghetta settimanale ammonta generalmente intorno ai 65€ (50/60£).
  • Au pair plus
    lavora circa 35-40 ore alla settimana per 5 giorni, più 2-3 sere di babysitting. I due giorni liberi vengono concordati con la famiglia. Percepisce più o meno 80/85€ alla settimana (75£).

In entrambi i casi la ragazza ha diritto ad almeno una domenica libera al mese.

Quando si parla di soggiorno alla pari, bisogna però partire dal presupposto che gli orari lavorativi dipendono strettamente dalle esigenze della famiglia. Possono quindi essere variabili sia nella quantità di ore di servizio, sia nella distribuzione di tali ore nell’arco della giornata.

Può ad esempio succedere che, in alcuni periodi dell’anno, i bambini non vadano a scuola ( per feste o per malattie); l’au pair dovrà quindi passare con loro un tempo maggiore rispetto al solito. Oppure può accadere che alla ragazza venga richiesto di accompagnare i bambini a scuola ed andarli a prendere; il suo orario lavorativo sarà quindi spezzato in due segmenti: mattino presto e pomeriggio.

In ogni caso, se le ore di servizio superano quelle normalmente previste, la famiglia dovrà versare una cifra maggiore.

Doveri “alla pari”

Sostanzialmente i compiti della ragazza alla pari possono essere raggruppati in due categorie: cura dei bambini e leggeri lavori domestici.

A seconda dell’età dei ragazzi, le mansioni saranno ovviamente differenti. Si tratta generalmente di aiutarli ad alzarsi e prepararsi la mattina prima di andare a scuola; preparare per loro la colazione, la merenda o i pasti; accompagnarli a scuola, dagli amici o alle loro attività ricreative; aiutarli a fare i compiti, ecc.

L’au pair dovrebbe cercare di instaurare un rapporto di amicizia e di fiducia con i bambini: dovrà essere allo stesso tempo loro balia e loro compagna di giochi. Questo andrà a vantaggio di entrambi: i ragazzi vivranno serenamente la convivenza con una persona estranea alla famiglia; l’au pair avrà modo, stando con loro, di migliorare le sue conoscenze linguistiche.

L’espressione “leggeri lavori domestici”, invece ,riguarda tutti quei tipici aiuti quotidiani che solitamente ogni ragazza è abituata a svolgere in casa con i propri genitori. Essi comprendono: tenere in ordine la propria stanza e quella dei bambini; cucinare per loro, quando necessario; stirare i propri e i loro vestiti; apparecchiare e sparecchiare la tavola; lavare i piatti, ecc.

E’ importante sottolineare che la ragazza alla pari non è tenuta ad eseguire lavori pesanti ed ha quindi tutto il diritto di rifiutare, nel caso in cui le vengano richiesti.

L’au pair deve poi rispettare le regole vigenti nella famiglia in cui è stata accolta; non deve fumare se non è consentito e non deve mai usare il telefono di casa per telefonate personali, soprattutto se all’estero, senza chiedere il permesso.

Diritti “alla pari”

E’ importante che chi decida di partire per un’esperienza di questo tipo sappia cosa le è dovuto e cosa no.

Vitto e alloggio devono assolutamente essere garantiti dalla host family. Va però specificato che il cibo di cui l’au pair ha diritto è esattamente quello che la famiglia è abituata a consumare; la ragazza dovrà quindi adattarsi agli usi alimentari del paese in cui si trova. In caso di particolari necessità (ad esempio allergie o dieta vegetariana) sarà sua preoccupazione avvisare la famiglia in prima istanza.

Le deve essere assegnata una camera privata. Solo in situazioni straordinarie, quali ad esempio soggiorni di vacanza estivi, potrà esserle richiesto di condividere la stanza con i bambini.

L’au pair può, se lo desidera, frequentare un corso di lingua; dovrà però accordarsi con la host family per fare in modo che le ore di scuola e quelle lavorative non coincidano.

Ha infine diritto ad una settimana di vacanza ogni sei mesi; nel caso in cui avesse bisogno di altri giorni liberi dovrà personalmente concordarli con la famiglia.

Periodo di permanenza

Generalmente le famiglie cercano ragazze disposte a soggiorni di 6-9-12 mesi. Il motivo è facilmente comprensibile: l’au pair diventa per i bambini un’amica e un punto di riferimento; non è pertanto ritenuto educativo e vantaggioso cambiarla troppo frequentemente.

Va notato che il periodo richiesto per una sistemazione negli U.S. è di un anno, non meno. Per sistemazioni di così lunga durata è consigliabile partire nei mesi di settembre, gennaio o marzo-aprile.

Nel periodo estivo, sono possibili permanenze più brevi (di tre o quattro mesi) che vanno solitamente da maggio-giugno fino ad agosto. Va tenuto conto che nei mesi estivi sarà più difficile frequentare corsi di lingua, vuoi per la mancanza degli stessi per la chiusura delle scuole, vuoi perché spesso i genitori, impegnati a lavoro, richiedono all’au pair un numero maggiore di ore di servizio.

A chi rivolgersi per un soggiorno alla pari

Vi sono due modi per candidarsi come ragazza alla pari.

Il primo è, per così dire, “fai da te” e consiste nel rispondere agli annunci a riguardo. Esistono numerosi siti internet che permettono di mettersi in contatto diretto con famiglie. E’ possibile, tramite questa modalità, scegliere il paese di destinazione desiderato e leggere i profili delle host family in cerca di au pair. Trovatane una di proprio gradimento basterà inviarle un messaggio e iniziare a conoscersi. Ecco alcuni siti utili:

  • au pair.com
  • au pair care
  • new au pair
  • aupair world
  • au pair placement
  • my au pair

Con questo procedimento, il soggiorno all’estero non è completamente coperto da garanzie, in quanto non ci sono intermediari che assicurino la buona fede delle persone a cui la ragazza si affida; inoltre se non si provvede alla stesura ufficiale di un contratto essa corre il rischio di rimanere improvvisamente senza vitto e alloggio, in caso di problemi seri con la famiglia. Va però sottolineato che il contatto diretto con la host family non comporta spese straordinarie.

Eventualità quest’ultima prevista nel caso in cui la candidatura avvenga tramite agenzia. La sicurezza di entrare a contatto solamente con famiglie attentamente selezionate, rientranti in uno schedario privato e quindi sicuramente affidabili va, infatti, pagata con somme di denaro più o meno elevate. Nel caso in cui l’aspirante au pair decida di percorrere questa via, dovrà semplicemente rivolgersi al centro a lei più vicino. Dopo un iniziale colloquio con l’impiegato, si procederà all’iscrizione; la ragazza dovrà presentare i seguenti documenti:

  • Application form
    costituisce una sorta di documento personale con cui essa verrà presentata alle famiglie. Comprende i dati personali, la data desiderata per la partenza e il periodo di permanenza previsto, preferenze rispetto al luogo di destinazione, alcuni dati sui propri i familiari, informazioni rispetto studi, precedenti esperienze con bambini e lavori domestici, hobbies e condizioni di salute.
  • Lettera di presentazione
    breve testo, redatto nella lingua del paese ospitante, in cui la ragazza parla di sé, dei motivi che la spingono a diventare au pair, dei suoi sogni, delle sue esperienze, della sua famiglia, ecc.
  • Lettere di referenze
    preferibilmente riferite a lavori connessi alla cura di bambini, ma anche relativi ad altre attività. Devono essere stese nella lingua del paese ospitante o tradotte in inglese.
  • Certificato di buona salute
    deve essere obbligatoriamente recente, cioè non più vecchio di tre mesi prima dell’iscrizione.
  • Certificato penale
  • Documento d’identità
  • Foto con bambini
    che ritraggono la ragazza con i ragazzini di cui si è occupata per motivi di lavoro o altro.
  • Fototessere
  • Ricevuta di pagamento

Una volta raccolta tutta la documentazione, l’agenzia si metterà in contatto con le sedi corrispondenti all’estero, le quali distribuiranno il profilo della ragazza alle famiglie disponibili. Non appena una di queste dimostrerà il suo interesse, la candidata verrà avvisata riguardo alle caratteristiche della famiglia e si organizzerà una telefonata di contatto tra le due parti. In caso di reciproco riscontro positivo, si fisseranno tutti i dettagli dell’accordo.

I prezzi richiesti dalle agenzie variano generalmente dai 170€ ai 300€. Essi sono comprensivi di: iscrizione; servizio di intermediazione e collaborazione tra la sede italiana e la corrispondente estera per la ricerca e l’assegnazione di una famiglia; assistenza prima, durante e eventualmente dopo il soggiorno.

I centri che si occupano di organizzare sistemazioni alla pari sono numerosi. Questi sono solo alcuni nomi:

  • au pair international
  • arce au pair
  • au pair florence
  • celtic child care
  • easy london
  • 3 esse

Importante punto di riferimento internazionale è l’associazione I.A.P.A., specializzata nel coordinare soggiorni per au pair in tutto il mondo. Fornisce un approfondito elenco di agenzie nei vari paesi europei e non.

Consigli utili per chi vuole vivere una esperienza alla pari

Allontanarsi da casa ed immergersi in un’atra cultura non è sempre facile, soprattutto all’inizio. Bisogna quindi che l’au pair sia completamente consapevole e sicura del passo che si è decisa a compiere.

E’ buona norma che la ragazza si tenga costantemente in contatto con la sua host family, magari tramite e-mail, nel periodo prima della partenza; questo le darà modo di conoscere al meglio quelle persone e di instaurare un buon feeling.

Importante è che la ragazza giunga nel paese straniero con tutti i documenti necessari; dovrà pertanto informarsi personalmente o chiedere consiglio all’agenzia. In linea di base, due sono i certificati indispensabili: il primo è il modulo E11, il quale assicura l’assistenza sanitaria nei paesi dell’Unione Europea e va richiesto all’asl del proprio comune; esso non è essenziale in Inghilterra, paese nel quale l’assistenza di base è garantita. Il secondo, necessario solo per soggiorni negli Stati Uniti, è il visto J-1 valido per la durata di 13 mesi.

E’ vivamente consigliato partire con una cifra di denaro sufficiente in caso di problemi o necessità particolari. Se le cose non dovessero andare come sperato, infatti, e la ragazza decidesse di tornare a casa o di cambiare famiglia, avrà bisogno di soldi per pagarsi il volo o per mantenersi da sola per alcuni giorni.

All’inizio, è prassi comune per leau pair sentire una forte nostalgia di casa. Potrà in questo caso aiutarle passare il maggior tempo possibile con i componenti della host family per velocizzare l’integrazione; sarà ovviamente di grandissimo aiuto anche chiamare a casa, famigliari ed amici, per sentire voci amiche e conosciute.

Per coloro che partono tramite agenzia, utile sarà contattare la sede locale per farsi consegnare l’elenco delle au pair della zona, fornito di numero di telefono ed indirizzo; in questo modo si potrà cominciare ad instaurare le prime amicizie con ragazze che stanno affrontando la stessa esperienza.

Anche iscriversi a corsi di lingua è un sistema molto valido per migliorare le proprie conoscenze della lingua straniera e per conoscere gente nuova.

Nel caso in cui insorgessero dei problemi con la famiglia, si consiglia di tentare di risolverli con il dialogo; spesso piccole incomprensioni possono essere risolte in un attimo. Se però le divergenze si facessero irrisolvibili, sarà allora il caso di interrompere pacificamente il rapporto. Il contratto ufficiale prevede che vengano date almeno due settimane di preavviso (sia da parte della ragazza sia da parte della famiglia) prima di dare il definitivo addio.

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Milena Talento14 Marzo 2016

One Comment

  • Irene ha detto:

    Gentilissimi
    Chiedo informazioni al trattamento relativo all’assicuraione sanitaria per aupair provenienti da paesi extraeuropei che vogliano soggiornare più di 3 mesi.
    Cosa bisogna fare? Iscriversi al SSN, fare un’assicuraione sanitaria? Se si dove, in Italia o nel paese di origine? A chi rivolgersi per le i fo?
    Grazie
    Irene

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