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Come inoltrare la pratica per chiedere il rimborso del ritardo aereo

Non è sempre così facile ottenere un rimborso. Anche perché le compagnie aeree fanno di tutto per trovare “cavilli” e impedire che avvenga il risarcimento, rendendo l’iter molto complicato o istituendo clausole restrittive nei propri contratti. Chiaramente, tutto questo non è piaciuto agli utilizzatori finali, che hanno richiesto maggiore trasparenza e pene più severe inflitte alle compagnie inadempienti.

Esempi di compagnie aeree scorrette

Una compagnia aerea non può includere clausole vessatorie nei propri contratti in cui dichiara che un passeggero non ha diritto al rimborso nel caso desista dal prendere il volo, se la Comunità Europea si è già espressa a tutela del consumatore. Inspiegabilmente, però, avviene il contrario. Ad esempio con compagnie tipo Ryanair, che riescono a sfruttare determinate “lacune” nella funzione legislativa. Infatti, la compagnia mette in guardia i propri passeggeri, dichiarando che i propri voli possono essere sottoposti a modifiche di ora, data e tratta fino a quattro ore prima della partenza, e i passeggeri non possono richiedere nessun tipo di rimborso.

Ma i problemi legati al conseguimento del rimborso aereo non finiscono qui.

Molto frequentemente, succede che alcune compagnie aeree, tipo Ryanair, utilizzano la sede principale estera per tutte le richieste e le controversie, e non quella italiana. Tutto questo per rendere la pratica di rimborso più complicata.

Rimborso per il ritardo aereo: come semplificarsi la vita con Flycare

Ad ogni modo, per chi vuole facilitarsi la vita e non essere “rimbalzato” da un ufficio all’altro senza ottenere risultati, è possibile inoltrare la pratica di rimborso per ritardo o cancellazione del volo aereo a “strutture” altamente qualificate e di consolidata esperienza.

Il sito, tramite il proprio staff competente e professionale in materia legale, gestirà la vostra pratica in maniera del tutto trasparente e gratuita, informandovi su normative, regolamenti ed eventuali azioni di risarcimento. L’utente sarà guidato sia sull’ avanzamento, passo dopo passo, della pratica di rimborso, sia sui diritti del passeggero. Inoltre, Flycare offre un servizio di rating delle varie compagnie aeree, ovvero valuta la solvibilità e attribuisce un giudizio riguardo il comportamento di una determinata compagnia, stilando una lista dei ‘buoni’ e ‘meno buoni’. In questo modo, i viaggiatori sapranno, in futuro, quale compagnia è più conveniente utilizzare per i prossimi voli, riducendo al minimo il rischio di imbattersi in situazioni poco piacevoli.

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Milena Talento22 Ottobre 2018

6 Comments

  • Milena Talento ha detto:

    Gentile, a questo link https://www.ryanair.com/it/it/info-utili/coronavirus-covid-19 può leggere le disposizioni imposte da Ryanair in seguito all’operatività dei voli. Se il tuo volo è stato cancellato sei stato avvisato via email ed SMS, e ti è stata offerta la possibilità di richiedere il rimborso o riprenotare gratuitamente il volo e di usufruire dell’assistenza dovuta. In caso contrario, il tuo volo opererà normalmente. I rimborsi sono disponibili sin da subito, mentre le modifiche gratuite di viaggio sono possibili fino a dopo 90 giorni dalla data originale di viaggio. Sempre sullo stesso link è possibile contattare via chat un operatore e chiedere qualsiasi informazione

  • Laura ha detto:

    Buonasera, sono residente in una delle provincie considerate “zona rossa” per l’emergenza sanitaria da Coronavirus. Avrei un volo il 14/3 ma ovviamente non posso lasciare la mia provincia di residenza. La compagni aerea mi ha disposto che siccome il volo è confermato possono rimborsarmi solo le spese aeroportuali.
    Ho visto che La Carta dei Diritti del passeggero afferma che, nel caso di partenza annullata da parte del passeggero per “cause straordinarie”, la compagnia aerea è costretta a restituire il prezzo del biglietto già pagato. Se non si tratta di causa di forza maggiore in caso!
    Come devo procedere per la richiesta di rimborso? Grazie.

  • staff Guidaconsumatore ha detto:

    Buongiorno Paolo, se nelle condizioni contrattuali della sua compagnia non è prevista la possibilità di sostituire il biglietto, temo che non possa effettuare il cambio. Mi sembra piuttosto strano, però, visto che si è affidato ad un’agenzia e non ad un portale on line. Le consiglio di recarsi in agenzia per capire le soluzioni possibili. Dovrebbe sicuramente avere la possibilità di spostare le date; sul cambio città, invece, dipende molto dalla flessibilità della compagnia aerea.

    Ci faccia sapere

  • Paolo ha detto:

    Buongiorno,

    Ho acquistato un biglietto multi tratta la mia destinazione finale e la Cina partenza 8 marzo da Shanghai – Milano. al momento vorrei evitare di portare a temine il mio viaggio e ho contattato l’agenzia online che mi ha venduto il biglietto per spostare la città di partenza da Shanghai a Taipei.
    Mi hanno risposto che devo ricomprare il biglietto, cosa posso fare per poter cambiare la città di partenza magari pagando anche una penale, che logicamente deve essere inferiore al costo del biglietto originale.

    Grazie
    Paolo

  • staff Guidaconsumatore ha detto:

    Buonasera

    la cartella clinica dovrebbe essere più che sufficiente. Per quanto riguarda i tempi di erogazione del rimborso, le dico che sono molto lunghi (anche 6 mesi), ma se è tutto in regola, riceverà il rimborso regolarmente.

  • Simona ha detto:

    Buonasera,

    Per dimostrare l’inconveniente di forza maggiore è abbastanza presentare la cartella clinica rilasciata dall’ospedale? Nel mio caso specifico in uno dei 109 fogli rilasciati dall’ospedale sono specificate testuali parole “[…]La condizione di addome acuto assomma differenti patologie che tuttavia hanno la caratteristica di rendere instabili le condizioni cliniche del paziente fino a metterne in pericolo la stessa sopravvivenza.[…]” .
    Qatar Airways – che è la compagnia aerea coinvolta nella controversia – continua a rispondere che la cartella clinica non è abbastanza e richiedono, per poter aprire la pratica, un certificato medico su carta intestata con firma del primario del dipartimento di chirurgia che testimoni che il passeggero non era nelle condizione di viaggiare. Eppure la cartella clinica è un documento legale a tutti gli effetti, com’è possibile che per loro non sia abbastanza? Aggiungo inoltre che sono passate più di sei settimane da quando è stata fatta richiesta di rimborso.

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