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Autismo e psicologia

AUTISMO, una vita in silenzio.

Quando si parla di autismo, inevitabilmente il pensiero va al film premio Oscar “ Rain Man”, dove uno splendido e bravo Dustin Hoffamn, interpreta il ruolo di un uomo affetto dal disturbo autistico. Ma non è solo un film, perché nel mondo ogni anno compaiono casi di autismo e oggi 1 bambino su 100 ne è colpito.

Per ora solo tante ipotesi sulle cause che generano questa malattia e sulle possibilità di cura, ma i ricercatori continuano a fare ricerca.

Che cos’è l’autismo

Forse molte persone ne sentono parlare, senza sapere in realtà di cosa si tratta. Secondo gli studiosi l’autismo non è da considerare una malattia, ma un disturbo complesso del funzionamento del cervello che va ad influire negativamente sullo sviluppo del linguaggio, delle capacità relazionali, delle abilità sociali e altro ancora. Si tratta di un disturbo che può colpire chiunque, senza distinzione di razza, cultura, ceto sociale; interessa entrambi i sessi, anche se pare, che i maschi siano tre/quattro volte più colpiti delle femmine. I sintomi incominciano a comparire verso i tre anni di età e si manifestano con deficit comunicativi, disturbi nell’integrazione sociale, dell’immaginazione e degli interessi.

I segnali del disturbo autistico

Nonostante la ricerca si dia molto da fare in questo campo, ad oggi non esistono esami e macchinari specifici per effettuare una diagnosi di autismo. Il disturbo perciò, viene diagnosticato dallo specialista di riferimento, il neuropsichiatria infantile, attraverso l’osservazione dei comportamenti caratteristici. Nella diagnosi, hanno un ruolo importante anche i genitori e il pediatra di famiglia che possono analizzare il bambino a lungo termine. I segnali di allarme cui prestare attenzione sono:

  • assenza di produzione di sillabe ripetute (es.: la-la, pa-pa, ta-ta ecc.) entro il primo anno di vita del bambino
  • mancanza completa di gestualità (salutare con la manina, indicare, ecc.) entro i primi 12 mesi
  • assenza totale di parole entro i 16 mesi
  • nessuna frase composta da almeno 2 parole entro i primi due anni del bambino
  • mancanza di ogni abilità linguistica e sociale a qualsiasi età

Non è detto che se il bambino presenta tutte queste caratteristiche sia affetto da autismo, ma è bene rivolgersi al neuropsichiatria per una diagnosi più approfondita.

Il mondo particolare dell’autistico

Più della metà degli artistici non parla e chi è in grado di farlo non usa il linguaggio in maniera adeguata; spesso chi ha questo disturbo ripete di continuo parole, frasi o suoni uditi da altri. In più queste persone hanno molte difficoltà a usare ciò che sanno in modo appropriato. Si tratta di soggetti apparentemente senza interessi nei confronti degli altri; il bambino autistico si isola e chiude in se stesso, è indifferente a ciò che accade intorno a lui, non guarda negli occhi le altre persone, non partecipa alla vita sociale e non risponde alle domande. Solitamente quando un autistico viene chiamato per nome, non solo non risponde, ma sembra non sentire, tanto che inizialmente questo disturbo viene scambiato con la sordità.

Altra caratteristica tipica dell’autismo è ripetere di continuo sequenze di comportamenti, come ad esempio avere atteggiamenti stereotipati, continuare a dondolarsi su se stessi o agitare le mani in aria. Talvolta il loro interesse per alcuni oggetti, soprattutto di forma tonda e che tendono a rotolare, è esagerato ed esasperato. Alcuni di loro sono tenacemente attaccati alle medesime abitudini, ai rituali e sono restii al cambiamento. Allontanarli dalla routine e dalle abitudini significa sconvolgere il loro mondo interiore e questo può scatenare terribili esplosioni di rabbia.

Sono persone che tendono a vestirsi sempre nello stesso modo, mangiare le medesime pietanze, ordinano gli oggetti in maniera perfetta, tanto che di fronte a cose lasciate fuori dal posto abituale, la reazione è di rimettere in ordine subito, e se impossibilitati a farlo diventano irrequieti e aggressivi verso se stessi, gli altri e le cose.

Non tutti i bambini autistici sono uguali

Il mondo dell’autismo è molto vario; se da una parte ci sono persone iperattive e ipereccitabili, dall’altra ci sono soggetti passivi e impermeabili a qualsiasi stimolo e sollecitazione. Nessun autistico è uguale ad un altro. Le manifestazioni del disturbo variano e possono anche migliorare con l’età soprattutto se non c’è un ritardo mentale, se il bambino riesce in qualche modo a comunicare e se viene trattato fin da piccolo. Ci sono diversi gradi e stadi del disturbo tanto che alcuni individui con questa patologia hanno facoltà intellettive superiori alla norma. Riescono a fare calcoli matematici particolari a mente o possiedono talenti artistici straordinari, senza aver mai studiato.

Le cause del disturbo autistico

Gli studiosi sono alla continua ricerca, per individuare le cause del disturbo. Ad oggi si è giunti alla conclusione che ci sono alcuni fattori che influiscono più di altri nella comparsa del sintomo.

La componente genetica è molto importante ma non unica, perché nelle persone con autismo sono state individuate alterazioni della struttura cerebrale. Amigdala e ippocampo, aree del sistema libico del cervello coinvolte nell’apprendimento, nella percezione sensoriale, nelle emozioni e nell’aggressività, nei soggetti autistici sono sottosviluppate, così come alcune parti del cervelletto (struttura fondamentale per alcune funzioni cognitive). Pare poi che nel cervello degli autistici alcune molecole come serotonina e betaendorfina, abbiano delle anomalie.

Un’ipotesi più recente riguarda la disfunzione del sistema di cellule nervose, i così detti neuroni a specchio; pare che questi neuroni che coinvolgono le interazioni sociali, abbiano un’attività anomala.

Altra teoria per spiegare l’origine del disturbo è l’intossicazione da metalli pesanti; pare che molti bambini affetti da autismo presentino nell’organismo dei livelli anormali di metalli pesanti come mercurio, piombo, bismuto e arsenico.

Come trattare l’autismo

I genitori dei bambini autistici, non devono comunque disperare anche se ad oggi non c’è una vera e propria cura per questo disturbo. Nei casi in cui il bambino presenta livelli molto alti di tossicità da metalli allora è possibile effettuare il cosiddetto trattamento di chelazione, basato sull’uso di sostanze che si legano ai metalli pesanti, consentendone l’eliminazione dall’organismo. Tuttavia i risultati di queste cure sono stati ambigui, in alcuni casi hanno funzionato, ma su altri soggetti la situazione è peggiorata.

Non esistono poi vere e proprie cure farmacologiche per curare l’autismo; in alcuni casi il farmaco viene prescritto per alleviare alcuni sintomi del disturbo come l’iperattività e l’aggressività, perché il principio attivo della medicina va a modificare i livelli di serotonina o di altri neurotrasmettitori cerebrali. L’unico farmaco, ad oggi, efficace per l’autismo è il risperidone, un neurolettico di ultima generazione. Di fronte ad una diagnosi di autismo comunque, la prima cosa da fare è far seguire al bambino un percorso mirato. Esistono numerose strategie di intervento educativo e comportamentale che, se messe in atto fin da subito, possono essere utili.

Il programma Teacch

( Treatement and education of autistic and related communication handicap children)

Questo programma non è un metodo di cura bensì un approccio integrato usato nelle scuole per autistici della California da ben 35 anni. Si basa sull’organizzazione coordinata di vari servizi che prevedono l’applicazione di un progetto educativo personalizzato per ogni bambino. L’approccio si basa su:

  • coinvolgimento di varie figure che sono in contatto con il bambino (genitori, medici, parenti, amici, insegnanti)
  • l’uso di mezzi come la musica e la ginnastica
  • l’adattamento del bambino sull’ambiente, ma soprattutto adattare l’ambiente al bambino
  • interazione tra i vari professionisti che si prendono cura del bambino e i genitori.

Il compito principale è istruire i genitori affinché possano diventare i migliori esperti per il figlio e l’obiettivo primario da raggiungere è cercare di rendere coloro che sono affetti da autismo il più possibile autonomi e socialmente integrati.

Tecnica ABA

( Applied behavior analysis – Analisi applicata del comportamento)

Questa tecnica prevede l’insegnamento ai bambini autistici, di tecniche specifiche, atte a migliorare la capacità di interazione con il mondo esterno, a livello comunicativo e sociale. È una terapia che, se applicata in maniera intensiva (40 ore a settimana) e precocemente (entro i primi 3 anni di vita del bambino), ha una percentuale di successo molto alta, con risultati duraturi nel tempo. Tuttavia anche se si tratta del metodo maggiormente consigliato dalla Società di neuropsichiatria, non è ancora particolarmente diffuso nelle strutture pubbliche di neuropsichiatria infantile italiana.

Protocollo Dan

( Defeat Autism Now – Sconfiggi l’autismo ora!)

E’ un movimento che nasce nel 1995 basato sulla convinzione che l’autismo non è una malattia neurologica ma il risultato di uno scompenso del sistema di difesa dell’organismo e dell’apparato digestivo; i problemi di comportamento tipici dell’autismo sarebbero solo le ripercussioni dello scompenso. Si tratta di un approccio alternativo per il trattamento dell’autismo; è definito anche biomedico perché si basa principalmente su:

  • dieta priva di glutine (presente nelle farine dei cereali) e caseina (presente nel latte derivati)
  • uso di integratori come vitamine e magnesio
  • cura per eliminare la presenza di metalli pesanti dall’organismo.

, È un metodo di cura particolarmente controverso, c’è chi lo difende e chi lo accusa di truffa perché non si basa su alcuna dimostrazione scientifica.

Una forma meno grave: la sindrome di Asparger

La sindrome di Asparger è una forma meno grave di autismo che compare verso i 3-4 anni, dopo un periodo in cui lo sviluppo psicomotorio, del linguaggio e intellettivo si sono avvenuti in maniera adeguata. I bambini affetti da questo disturbo non presentano ritardo mentale, possiedono un’intelligenza normale che gli consente talvolta di condurre una vita indipendente. Esistono anche altri disturbi simili all’autismo e all’Asparger, indicati come disturbi generalizzati dello sviluppo, caratterizzati da comportamenti autistici ma con un’evoluzione più favorevole.

Dove rivolgersi per informazioni e cure all’autismo

Bologna

Centro per l’autismo

Tel.: 0516478857

Cagliari

Clinica di neuropsichiatria infantile

Tel: 0706093441

Catania

Progetto Autismo

Tel.: 095256898

Genova

Cattedra di neuropsichiatria infantile

Tel 0105636432

Milano

Istituto neurologico Carlo Besta

Tel.: 022394268

Napoli

Cattedra di neuropsichiatria infantile

Tel.: 0815666692

Roma

Servizi per l’autismo

Tel.: 0641400129

Link a siti web utili per conoscere sintomi, comportamenti, possibili terapie e trattamenti per i bambini autistici

Autismo perché

www.autismoperche.it

portale per genitori di bambini autistici, dove è possibile trovare pubblicazioni recenti, studi e convegni inerenti tale sindrome.

Autismo

www.autismo.net

sito internet dell’associazione onlus fondata da genitori di bambini autistici; offre informazioni, documenti e la possibilità di associarsi.

Asparger

www.asparger.it

sito internet che offre informazioni su questo disturbo; è possibile trovare indicazioni su centri di cura, news, e rivolgere domande agli esperti

 

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5 Comments

  • Nene ha detto:

    Ciao :) Come posso Contattarla in Privato?!

  • franca ha detto:

    ho un bimbo di 3 anni a cui è stato diagnosticato disturbo misto dello sviluppo dal suo neuopsichiatra.devo dedurre che il bimbo è autistico?.lui non parla dice solo mamma e papà. fa 2 volte alla settimana psicomotricità,E UN BIMBO INTELLIGENTE.Il nostro dubbio è se lui parlerà.grazie

  • Giovanni Lattanzi ha detto:

    Per Amira. Gentile signora, una simile valutazione può essere fatta solo da un medico esperto e dopo una visita, certamente non via email. Diffidi di chi le da responsi su questo argomento via internet. Vada da un bravo pediatra e facciavisitare il bimbo, senza esitazione.

  • amira ha detto:

    Interessante questo commento, infatti mi domando, io mamma di un bimbo di 21 mesi che non parla ancora e non indica con il dito, se si può definire autistico? esiste un malattia che ha le stesse sintomi dell’autismo e che non si chiami autismo?

  • manlio ha detto:

    Ho 39 anni e mi dondolo da quando ne avevo 2.
    Non sono autistico e ho una vita normalissima, anche se ho il vizio di dondolarmi,avanti e indietro,quando sento la musica.Lo faccio tutte le notti ,anche per ore prima di addormentarmi e qualche volta il pomeriggio durante il tempo libero.
    Non so’ perche’ lo faccio;mi sembra di rilassarmi avvolto tra i miei pensieri e non riuscirei a vivere senza dondolarmi.Posso stare anche giorni senza farlo ma poi dopo un po mi manca.Sono felicemente sposato,ho figli, mia moglie e tutti i miei famigliari sanno che io quando posso mi dondolo,ascoltando magari musica.
    Non mi ritengo percio’ una persona non normale. Saluti.

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