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rifacimento facciata condominiale

I danni che si possono manifestare sulla facciata di un edificio sono di diversa natura ed entità, a seconda dei casi. Su una facciata erosa dal tempo e dalle intemperie, possiamo infatti riscontrare:

  • macchie di umidità, che possono precludere a infiltrazioni fastidiose e dannose all’interno dell’edificio
  • Crepe, che possono presagire danni strutturali maggiori e su cui occorre intervenire il prima possibile

Tra queste due macro-categorie di danni, occorre distinguere alcune tipologie che richiedono interventi di genere diverso:

  • Fessure piccole, superficiali e circoscritte in una zona determinata; in questo caso tale danno non interessa la parte strutturale ed è possibile rimediarvi senza complicazioni;
  • Se le crepe sono molto estese, il danno potrebbe essere più grave e interessare la struttura dell’edificio; in questo caso gli interventi da effettuare tempestivamente sono più complessi;
  • Se le macchie di muffa presentano tonalità di colore diverse, che vanno dal verde all’arancio o al nero, significa che le macchie hanno già protratto i loro danni all’interno della muratura, con la presenza di funghi o altri microrganismi che andranno prontamente eliminati.

Cause dei danni alla facciata di un palazzo

Le cause dei danni alla facciata possono essere diverse e comportare quindi le differenti tipologie di danno descritte nel paragrafo precedente.

Tra esse ci sono:

  • Le intemperie, le piogge frequenti e l’umidità elevata, che possono provocare appunto le classiche macchie d’umidità;
  • Sempre le intemperie possono provocare crepe più o meno estese;
  • Il cedimento del terreno può provocare le crepe molto estese, con conseguenti danni strutturali;
  • Il cedimento strutturale dei muri interi, con conseguenze molto gravi.

Riparazioni: cosa evitare

Quando si presentano evidenti danni alla facciata, rientranti in una delle categorie precedenti, occorre capire se si tratta di danni ingenti oppure più contenuti; nel caso di piccoli danni si può procedere alla riparazione fai-da-te, da effettuare da soli se in casa unifamiliare, d’accordo con il resto dei condomini se appunto in condominio.

Nel caso di danni ingenti, evitare di fare da sé e rivolgersi a un tecnico qualificato per un’adeguata valutazione.

In ogni caso evitare di tinteggiare subito la zona interessata dal danno, perché si tratterebbe di una falsa riparazione del tutto provvisoria, che nasconderebbe il danno soltanto a livello visivo, non impedendone affatto la ripresentazione in breve tempo.

Riparazioni in caso di piccole fessure

Per fessure di piccole dimensioni e superficiali, è possibile procedere anche a una riparazione fai-da-te. La soluzione più veloce è quella di rinforzare la zona interessata con l’applicazione di un sigillante acrilico, creato per resistere agli agenti atmosferici. Il sigillante va spalmato tramite una spatola inumidita, per renderne la superficie liscia e uniformata al resto della parete; successivamente si procede alla tinteggiatura.

Riparazione in caso di fessure più estese

Quando le crepe sono sempre superficiali, ma più estese, ramificate e quantitativamente consistenti, esse tendono a sollevare prima e staccare poi intere parti di intonaco. In questo caso si procede così:

  • Con un raschietto occorre eliminare tutte le parti rovinate
  • Eliminare tutti i residui di intonaco interni alle crepe con uno strumento appuntito
  • Applicare un intonaco di riempimento oppure uno stucco elastico, da stendere e liscaire con una spatola
  • Attendere l’asciugatura completa dei prodotti applicati
  • Procedere alla tinteggiatura

Riparazione in caso di crepe da cedimento strutturale

Quando le crepe sono molto estese e non si limitano alla superficie, significa che esiste un possibile danno strutturale, derivante dal cedimento del terreno su cui è costruito l’edificio. In questo caso, come detto, è bene richiedere l’intervento di un tecnico specializzato. Questi, se la causa è veramente il cedimento del terreno, procederà a un consolidamento del terreno stesso, tramite l’applicazione di resine espandenti, oltre naturalmente a intervenire a livello anche superficiale. L’intervento di consolidamento del terreno è un metodo rapido e non invasivo, che viene di norma utilizzato anche per gli edifici storici. In due giorni, solitamente, tale intervento risolve il problema ed è così strutturato:

  • Si praticano dei piccoli fori, in modo che attraversino verticalmente le fondamenta, a distanza di circa 1 o 2 metri l’uno dall’altro;
  • In ogni foro si applica un tubo metallico tramite cui iniettare la speciale resina liquida;
  • Tale resina si espande e aumenta fino a 15-20 volte il suo volume complessivo;
  • Il terreno viene così rinfoltito e compattato;
  • Sono presenti inoltre durante il processo delle particolari sonde, spesso a funzionamento laser, all’interno del terreno, che regolano il processo di posa a seconda della reazione del terreno stesso.

Macchie d’umidità

Le macchie d’umidità sono dovute all’azione degli agenti atmosferici e all’umidità dell’aria. Esse si formano poiché l’acqua, ricca di sostanze saline, infiltrandosi nelle capillarità dell’intonaco e del muro, si deposita nei micropori dello stesso; qui le sostanze saline cristallizzano e aumentano di volume, portando in superficie la formazione delle macchie e in alcuni casi la disgregazione dell’intonaco.

Possiamo quindi trovare tre tipi di danni da umidità:

  • L’intonaco che si sbriciola
  • Aloni bianchi
  • Macchie con tonalità di colore differente, più gravi

Nei primi due casi, gli interventi da fare sono:

  • Eliminare l’intonaco danneggiato tramite una spazzola metallica, anche dove sono presenti rigonfiamenti della superficie non ancora crepati;
  • Con un potente getto d’acqua lavare la muratura e poi lasciarla asciugare;
  • A questo punto, dopo l’asciugatura, possono presentarsi altre macchie in superficie, che prima non si notavano; occorre rimuovere anche queste come detto prima;
  • Applicare i prodotti riparanti, che possono essere più di uno:
    • Intonaci a base di calce naturale, che lasciano respirare le superfici e sono molto adatti alle pareti con grossi problemi di umidità; sono inoltre elastici e duraturi e perfetti per la muratura in mattoni.
  • Applicare infine la vernice, avendo cura di scegliere quella specifica per il problema riscontrato:
    • In caso di ingente umidità, utilizzare una vernice traspirante
    • Se sono microorganismi a creare il problema, utilizzare una vernice germicida e fungicida, che distrugge tali organismi impedendone anche la proliferazione

Nel terzo caso, quello delle macchie di muffa dai colori differenti, che possono andare dall’arancio al verde al nero, siamo in presenza di muffe create da microorganismi o funghi. Qui le operazioni da svolgere sono:

  • L’eliminazione dell’intonaco macchiato, tramite spatola di metallo;
  • La lavatura non con acqua, ma con un prodotto disinfettante ad azione antimuffa, da ripetere più volte, lasciando asciugare molto bene
  • L’applicazione di intonaco adatto e di vernice fungicida e germicida.

Rifacimento facciata: come procedere

Eseguite tutte le operazioni di cui si è appena parlato, l’ultima in ordine cronologico è quella che riguarda la ritinteggiatura. Innanzitutto acquistare una pittura adatta all’esterno e acquistarne in quantità maggiore rispetto a quella sufficiente per coprire la facciata (per future piccole riparazioni e per inconvenienti di qualsiasi genere). Avere cura di tenere scritto in un posto sicuro e ritrovabile, il codice del colore acquistato e il negozio dove si è acquistato. Per eseguire un buon lavoro fai-da-te ed evitare il ripresentarsi di problemi in breve tempo, occorre seguire alcune istruzioni:

  • Stendere la pittura a strati alternati, uno in verticale e uno in orizzontale
  • Utilizzare un rullo per velocizzare le operazioni
  • Per superfici molto estese utilizzare una pistola a spruzzo; questa va tenuta perpendicolare alla superficie a una distanza di 20 centimetri; il modello che permette un’applicazione più rapida è quello ad aria, azionato da un compressore comunque da regolare in base alla viscosità del prodotto
  • Utilizzare sempre occhiali e mascherina protettiva
  • Pulire la mascherina dopo ogni utilizzo

Scelta del colore

Scegliere il colore della facciata esterna di una casa o di un condominio non è sempre facile, soprattutto se ci si trova in una zona particolare, protetta dalla conservazione dei beni culturali e degli edifici storici, oppure con caratteristiche paesaggistiche di un certo genere, da salvaguardare. Oppure la zona in cui abitate è caratterizzata da palazzi con colori e sfumature fra loro simili, se non uguali, e occorre mantenerli tali come da Piano Regolatore.

Prima di decidere di riverniciare la facciata di un altro colore, occorre quindi informarsi presso il proprio Comune e capire se il colore scelto può essere effettivamente utilizzato o se esiste una gamma predefinita tra cui scegliere oppure ancora se l’unico colore possibile è quello vecchio. Se potete scegliere il colore che più vi aggrada, il consiglio è quello di evitare colori troppo accesi, che a lungo andare potrebbero stancare e che potrebbero davvero stonare troppo con il paesaggio circostante. Colori pastello o colori neutri, in armonia con quanto abbiamo intorno, sono la scelta ideale.

Se abitate all’ultimo piano

Se abitate all’ultimo piano di un condominio, in un attico per capirci, e il vostro terrazzo circonda la vostra porzione di facciata, il suo rinnovo vi tocca ancor di più. In questo caso non si tratta soltanto di una presentazione esterna e visiva dell’intero edificio, ma si tratta di curare una parte vera e propria della vostra casa, in quanto il terrazzo ne è un’appendice integrata: la facciata in questo caso rappresenta la “parete” del vostro terrazzo ed essendo questo sottoposto a intemperie di ogni sorta, vento, pioggia, grandine, etc, può subire danni frequenti, che si traducono non solo in sgradevoli effetti antiestetici, ma anche in indebolimento del muro a causa di infiltrazioni d’acqua e di umidità.

Tuttavia, la “parete” del vostro terrazzo è pur sempre parte della facciata condominiale e quindi soggetta alle stesse regole: le spese per il rifacimento dovrebbero essere divise tra i condomini secondo i millesimi di proprietà. Parlando però di situazioni pratiche, può accadere spesso che in casi come questo, al resto del condominio non interessi spendere soldi per ristrutturare una facciata che non cade ancora a pezzi, ma è solo rovinata da un punto di vista estetico, mentre a voi la parete del vostro terrazzo in quelle condizioni visive pessime non va proprio giù.

A questo punto il consiglio ricalca un vecchio detto popolare sempre valido: chi fa da sé fa per tre. Informate l’amministratore ed eventualmente gli altri condomini dell’intenzione di rifare la vostra porzione di facciata a spese esclusivamente vostre e procedete, da soli o con l’aiuto di un’impresa.

A questo punto, che colore utilizzare?

I passi da compiere sono in ordine cronologico:

  • Recarsi presso l’amministratore e ricevere informazioni circa il codice del colore e il negozio dove è stata acquistata la pittura dell’intera facciata del condominio; acquistare la pittura, avendo cura di informarsi su quanti metri quadri possa coprire un’unità della stessa e calcolando di conseguenza di quante unità di colore si necessita, aumentando sempre il totale finale (in caso di eventuali altre riparazioni future);
  • Se le informazioni relative al colore utilizzato per il resto della facciata non sono reperibili (situazione più frequente soprattutto in condomini vecchi), dopo aver ottenuto il beneplacito dell’amministratore, staccate un piccolo pezzo di intonaco dalla vostra facciata in procinto di essere rifatta e recatevi in un negozio dove sia presente un tinto metro, per cercare di ottenere un colore quantomeno il più simile possibile a quello già esistente;
  • Riparare eventualmente piccoli danni e macchie di muffa presenti nella parete del vostro terrazzo, come descritto nei paragrafi precedenti;
  • Applicare la vernice seguendo i consigli dati nei paragrafi precedenti.

La vostra porzione di facciata, la parete del vostro terrazzo, dopo i lavori risulterà così come nuova, senza differire dal resto del condominio.

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Milena Talento22 Ottobre 2018

2 Comments

  • Ristrutturare Facciata ha detto:

    Bell’articolo, complimenti, inoltre vorrei aggiungere che bisogna sapere che a seconda delle norme del comune di residenza, che hanno spesso esigenze di omogeneizzazione dei quartieri, restaurare una facciata potrebbe risultare necessaria l’autorizzazione della commissione edilizia del Comune. Per avere sicuramente il via libera dall’amministrazione, per guadagnare tempo ed evitare anche parecchie scocciature, conviene affidare la parte burocratica e tecnica ad un professionista.

  • Michele ha detto:

    Salve volevo sapere se i danni citati in questo articolo rientrano della garanzia del condominio per i primi 2 anni o se la garanzia dura per 10 anni.

    Grazie

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