L’impetigine può manifestarsi su una pelle in precedenza sana (impetigine primaria) ma, in alcuni casi, si sovrappone ad un eczema, ad una micosi, a punture di insetto o ad un trauma (impetigine secondaria).
Caratteristiche principali
• L’impetigine è l’infezione cutanea superficiale più diffusa tra i bambini di età
compresa tra 2 e 6 anni
• È la terza infezione più diffusa tra i bambini in età scolare (dopo la dermatite
e le verruche virali)
• Colpisce le parti più esposte come il viso (in particolare naso e bocca), le
braccia e le gambe
• Causa prurito intenso
• È molto contagiosa
• Compare prevalentemente in estate, quando il corpo è più scoperto e
soggetto a traumi
• Il contagio è favorito da sovraffollamento, caldo umido, scarsità di igiene
• Può dare origine a piccole epidemie in zone “fertili” (come scuole, asili,
colonie)
Come si presenta?
Esistono due forme di impetigine:
• Impetigine non bollosa. È la forma più diffusa (70% dei casi) e si presenta con un’iniziale eruzione di piccole vescicole di pochi millimetri di diametro, circondate da un alone infiammatorio. In seguito alla rottura delle vesciche e alla loro essicazione, si originano croste stratificate. Dopo circa 10 giorni le croste tendono a cadere spontaneamente senza lasciare cicatrice.
• Impetigine bollosa. Si presenta con bolle flaccide che si rompono facilmente, lasciando lesioni eritematose sulla cute. Le lesioni in questa
forma di impetigine si sviluppano sulla cute integra e sono una manifestazione della sindrome della cute ustionata da stafilococco
localizzata.
Cosa fare
È fondamentale intervenire subito, rivolgendosi al medico alla prima comparsa dei sintomi: nei bambini, una lesione eritematosa non trattata può infatti persistere per mesi e facilitare l’insorgenza di complicazioni. Il medico valuteràcaso per caso la cura più indicata, a base di antibiotici topici oppure, in caso diinfezione più diffusa, a base di antibiotici orali. Durante la terapia è opportunorispettare alcune norme igieniche volte a prevenire l’ulteriore propagazione dell’infezione, sia autoinflitta che tra il piccolo malato e gli altri bambini.
Possibili complicazioni
• Se presa per tempo l’impetigine è facilmente guaribile. Se trascurata oppure in alcuni casi, solitamente associati ad infezione da streptococco pyogens, può cronicizzarsi e dare luogo a complicazioni a distanza, la più importante delle quali è a carico dei reni, (glomerulonefrite). L’incidenza di queste complicazioni, almeno in Italia, è comunque alquanto ridotta.
La terapia
• È prevista generalmente l’incisione e il drenaggio delle vescicole, da
associare a un trattamento con antibiotici di uso topico
• Tra questi, oltre ai tradizionali agenti quali mupirocina e acido fusidico, è da poco disponibile una nuova molecola, la retapamulina. Si tratta di un antibiotico topico di elevata potenza antimicrobica, altamente efficace
• È bene ricordare che il bambino che frequenta l’asilo nido o la scuola materna dovrà rimanere a casa per circa 24 ore dall’inizio della
somministrazione orale dell’antibiotico o 48 ore nel caso si usino pomate (terapia topica).