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Come affrontare il bullismo

Cos’è il bullismo

Quando parliamo di bullismo ci riferiamo al compimento di atti di natura fisica e/o verbale da parte di un soggetto prepotente definito normalmente “bullo” nei riguardi di un altro soggetto detto “vittima” costretto a subire continuamente tale forma di aggressività e violenza. Affinché si possa parlare di atti di bullismo è necessario che il comportamento violento sia continuo nel tempo e direzionato verso la medesima persona, che oltre a non far nulla per provocare tale atteggiamento, si identifica pian piano nel ruolo di “vittima” senza essere più in grado di venirne fuori e quindi di reagire. E’ ovvio che mentre il bullo fortifica i suoi comportamenti violenti sia nell’ambito scolastico che in famiglia, andando così a sminuire e distruggere qualsiasi rapporto sociale, la vittima di bullismo, mostrerà nel tempo una forte svalutazione di sé, poca autostima, molta insicurezza e perdita di identità, tale da manifestare in certi casi un vero e proprio disagio fisico e psicologico. Tutto questo ci dovrebbe far riflettere sulla gravità del problema, perché affrontare il bullismo è un obbligo e una necessità allo stesso tempo.

Riconoscere ed affrontare il bullismo: l’ importanza della prevenzione

Prima di spiegare come affrontare il bullismo, è bene imparare a riconoscerlo da alcuni semplici segnali:

  • la vittima non vuole andare a scuola;
  • la vittima presenta spesso lividi, graffi, indumenti rotti;
  • il soggetto vittima di bullismo chiede spesso soldi ai genitori senza un apparente motivo;
  • infine la vittima lamenta problemi di salute (improvvisi mal di pancia) e potrebbe avere incubi notturni e/o addirittura bagnare il letto.

A questo punto individuiamo le azioni necessarie per affrontare il bullismo, prima fra tutte la prevenzione. Quest’ultima dovrebbe partire, oltre che da un attento controllo della famiglia, anche da parte di insegnanti, educatori, istruttori e tutti coloro che sono a contatto con i minori. In che modo? Magari organizzando dibattiti e giornate dedicate al fenomeno, oppure istituendo (nelle scuole) gruppi di studenti più grandi definiti “leader” in grado di controllare ed aiutare le eventuali vittime di bullismo. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di istituire uno sportello di aiuto o un numero di telefono al quale rivolgersi in caso di problemi, anche in maniera anonima. Quest’ultima soluzione potrebbe essere un valido strumento di aiuto soprattutto per la famiglia che si trova a dover affrontare questa problematica, sia nel caso si trattasse di vittima che di bullo.

Aiutare la vittima e il bullo

Tuttavia nonostante la prevenzione, gli episodi di bullismo continuano a diffondersi nella nostra società; come affrontarli? Va specificato che sia la vittima che lo stesso bullo devono essere aiutati, anche se in maniera diversa. E’ ovvio, che dinanzi a tali fenomeni, il primo pensiero è riferito al soggetto vittima di attacchi di bullismo che se non “soccorso” in tempo, potrebbe portarsi addosso delle gravi conseguenze per il suo futuro. In tali situazioni è importante attivare sia la scuola che la famiglia, infatti solo attraverso un’efficace comunicazione fra genitori e insegnanti è possibile contrastare il fenomeno del bullismo. Inoltre l’intervento di aiuto deve essere repentino; più tempo passa è maggiore è la possibilità che certi ruoli e comportamenti di cronicizzano.
E per concludere non dimentichiamoci del “bullo”. Cosa fare nei suoi confronti? Il primo passo da compiere è quello della denuncia. Proprio per affrontare il bullismo e per contrastarlo in maniera efficace, in ogni regione italiana è stato istituito un “osservatorio permanente” che collabora con gli enti e le associazioni locali ed anche un sito internet www.smontailbullo.it, per ottenere informazioni in merito. Lo scopo non è solo quello di sanzionare il bullo (con eventuale allontanamento dalla scuola) ma soprattutto quello di riabilitarlo attraverso percorsi educativi e di recupero, necessari per un futuro reinserimento nella società.

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