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apnea del sonno

Purtroppo però è anche piuttosto difficile da riconoscere perché si verifica durante il sonno e, quindi, quando chi ne è affetto non è in grado di rendersi conto di cosa succede. In realtà il soggetto affetto da apnea del sonno si rende conto di provare affanno e, al mattino, prova mal di testa, stanchezza, irritabilità e altri sintomi. Proprio perché le apnee del sonno hanno effetti anche sulle attività diurne è importante trovare subito soluzioni al problema, partendo dall’importanza di imparare a riconoscere l’apnea e ad intervenire tempestivamente.

L’apnea centrale

L’apnea del sonno si manifesta in più tipologie. C’è l’apnea centrale, che è la più rara, e che si verifica quando il cervello dimentica di respirare per una manciata di secondi, più volte durante la notte. Questo accade quando c’è un problema di comunicazione nervoso tra i muscoli della respirazione ed il cervello stesso. In mancanza di impulsi nervosi la respirazione si blocca per poi tornare a funzionare normalmente. Il soggetto colpito proverà un senso di affanno, anche fastidioso, e la continua necessità di svegliarsi per poi riaddormentarsi. Questi continui risvegli uniti ai blocchi della respirazione causano parecchi disturbi diurni che possono sfociare anche in debolezza e cambio della voce. Di solito è si verifica in soggetti con precedenti clinici legati alla respirazione e alla colonna vertebrale.

L’apnea ostruttiva

L’apnea ostruttiva è quella più diffusa e che può riguardare almeno una persona su cinque. Questa è legata ad un’ostruzione delle vie aeree che causa l’apnea durante il sonno, magari assumendo determinate posizioni che bloccano la respirazione. Anche questo tipo di apnea comporta problemi diurni di diversa entità ma, a differenza di quella centrale, provoca sonno agitato e rumoroso, caratterizzato da sbuffi, lamenti, gemiti e movimenti nervosi. Questo tipo di apnea è responsabile dell’aumento della pressione arteriosa e della diminuzione di ossigeno nel sangue che, sul soggetto, provoca stanchezza, giramenti di testa, sonnolenza, inappetenza e irritabilità.

L’importanza di saper riconoscere le apnee

Ci sono poi le apnee miste che si verificano per l’incidenza di entrambi i tipi di blocchi della respirazione ma che sono più rare. Per questo quando si inizia un percorso di cura la prima cosa che viene proposta dal medico è quella di individuare la tipologia di apnea e poi intervenire sul sintomo o sul problema che la origina. La cosa più complessa da fare è proprio quella di scovare la presenza dell’apnea che, verificandosi nel sonno, rende difficile la sua identificazione. I soggetti spesso legano i problemi di sonno e stanchezza ad altre possibili cause perché non sono coscienti di quanto accade durante il sonno. Bisogna anche sapere che, per poter esser considerate patologiche, le apnee notturne devono verificarsi almeno cinque volte per ogni ora di sonno e devono durare almeno dieci secondi. Al di sotto di questi valori sono considerate apnee fisiologiche di cui tutti potremmo soffrire, almeno una volta nella vita.

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Milena Talento18 Aprile 2016

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