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Come vestire un neonato

La scelta degli abiti per vestire un neonato sembra una cosa semplice, ma vi accorgerete presto che non lo è affatto. Il panorama dell’offerta è vastissimo e non si riduce tutto alle tutine. Ci sono le ghettine, le magliettine, i body, di tante fogge da far girare la testa.

VESTIRE UN NEONATO

Per vestire un neonato nei primi mesi è necessario un po’ di tutto, e attenzione alle quantità: almeno sette tutine, sette body e sette magliettine, una per ogni giorno della settimana. E’ evidente che si tratta di un calcolo puramente teorico, poiché presuppone che il neonato non si sporchi molto, che possa essere vestito al mattino e conservare per l’intera giornata l’aspetto di un batuffolino profumato…non bisogna essere mamme per capire che la realtà è ben diversa, che difficilmente i bisognini del piccolo non lasciano traccia, soprattutto man mano che inizia a crescere e a muoversi di più.

Si tratta quindi di prevedere almeno tre cambi al giorno e di preparare un bel corredo di bavaglini: la pettorina, o bavetta, è un vero diktat, uno elemento indispensabile della mise per vestire un neonato. Mai farsi trovare impreparati, mai rimanere senza: è bene spargerli in tutti i punti strategici, a casa, in macchina, nelle abitazioni dei nonni, ovunque pur di non farsi cogliere alla sprovvista.

Abbiamo parlato di tutine, ma ovviamente l’abbigliamento non si riduce a questi indumenti, che vengono utilizzati per lo più in versione domestica: a casa il bimbo sta benissimo con la tutina di ciniglia, ma per uscire la vanità delle mamme tipicamente prende il sopravvento. Ed è comprensibile, basta entrare in un negozio di abbigliamento infantile per sentirsi girare la testa: i capi utilizzati dagli adulti sono riproposti in miniatura senza eccezione alcuna per vestire un bambino.

Ecco allora che per i maschietti compaiono pantaloni larghi con le tasche, pantaloni di velluto, gilet, camice con il doppio bottone e camicione larghe…tutto per essere sempre a posto, in versione elegante come in versione casual. Per le femminucce il panorama è ancor più vasto, perché la vanità, è risaputo, è donna, e le arti ammaliatrici non conoscono età: vestitini interi, scamiciatine, salopette, gonnelline corte, al ginocchio o lunghe, camicette, mogliettine, top, scaldacuore, giacchetti, mantelline, foulard, calze colorate, calzini corti e francesine.

Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti, e fortunatamente anche per tutte le tasche, laddove all’offerta di griffe prestigiose e di marchi collaudati si accosta un panorama competitivo in termini non solo di prezzi ma anche di prodotti. Oggi non esistono vestitini di serie A e serie B, ma articoli di buon livello anche per chi non sente l’esigenza di ricorrere alle marche nella scelta dell’abbigliamento dei piccoli appena nati e questa rappresenta senz’altro una situazione di mercato concorrenziale in cui tutti i consumatori possono trovare soddisfazione.

QUANDO ACQUISTARE L’ABBIGLIAMENTO PER IL PICCOLO

La legge non scritta della superstizione parla chiaro: non si acquistano abiti per vestire un neonato prima, per l’appunto, della nascita.

Ma la realtà segue percorsi differenti, perché difficilmente la futura mamma non riceverà nulla per vestire un neonato durante la fase della gravidanza, a partire dalla camicia della fortuna, che trova in genere posto nell’armadio insieme ad un paio di copie di colori diversi: tipicamente una bianca, una rossa e una con i bordini colorati.

E’ bene astenersi dal comprare qualsiasi cosa per vestire un neonato prima del quinto mese di gestazione, prima dell’amniocentesi per intendersi, poi si può iniziare con moderazione, magari partendo dalle scarpine e dai bavaglini.

Nelle ultime settimane di gravidanza sarà invece imperativo acquistare il necessaire per i primissimi giorni di vita del bimbo, secondo le disposizioni dell’ospedale scelto per partorire.

Il regolamento non è univoco bensì varia nelle diverse strutture, ma al di là delle differenze è regola generale che gli indumenti siano sistemati in bustine trasparenti, tipo quelle per il congelamento dei generi alimentari, e che ogni busta sia corredata di etichetta con indicazione dei dati anagrafici del bambino. Giornalmente le infermiere utilizzeranno i cambi per preparare il piccolo e portarlo già pronto alla mamma, ed è bene preventivare degli imprevisti, legati soprattutto all’inesperienza nell’allattamento, per cui abbondare con le quantità non è sconsigliato.

In genere la richiesta è di quattro o sei tutine, preferibilmente in cotone, di altrettanti body a mezza manica sempre in cotone anche d’inverno, e un completino per le dimissioni, completo di cappellino o cuffietta, calzini e una copertina, in qualsiasi stagione.

Tra l’altro, durante la permanenza in ospedale si ricevono solitamente regalini da tutti i visitatori, per cui il ‘parco indumenti’ per vestire un bambino si arricchisce di nuovi cambi e possibilità al di là delle stime.

COME VESTIRE UN NEONATO

  • Tessuto

Le direttive sui tessuti degli abiti per vestire un neonato sono chiare: il cotone è il tessuto migliore, quello da preferire a tutti gli altri. E’ vero che lana e spugna di buona qualità rappresentano una valida alternativa, ma a contatto con la pelle del piccolo è preferibile utilizzare capi di puro cotone.

  • Taglia

Qui il gioco si fa duro, nel senso che sulla taglia degli indumenti per vestire un neonato esistono diverse scuole di pensiero: quella della taglia adeguata all’età effettiva e quella del ‘compriamolo più grande che è sempre meglio’. La prima teorizza l’acquisto della taglia zero per i primi giorni, perché comunque non ha senso infilare il piccolino appena nato in una tutina adatta ai ‘grandi’ di uno o due mesi, e dal punto di vista estetico non è neanche bello da vedere.

La seconda insiste invece sulla rapidità dei cambiamenti dei neonati da un giorno all’altro, soprattutto nel primo mese, e sulla inevitabilità di una tutina taglia zero che dopo dieci giorni non si abbottona più: perché sprecare soldi per un indumento che andrà bene solo per pochi giorni, quando si può ricorrere a capi che si sfrutteranno maggiormente? Anche qui, ci sono pro e contro, in quando l’eccesso è immotivato, e far navigare il piccolo corpo del bambino in una tuta troppo grande non risponde ad alcuna esigenza razionale.

La soluzione migliore, come sempre accade, risiede nel mezzo, e quindi si consiglia di acquistare sempre e comunque almeno una tutina taglia zero, anche se si preferisce la seconda ipotesi, in modo da essere preparati ad ogni evenienza.

QUANTO VESTIRLO: TROPPO LEGGERO O TROPPO PESANTE?

Nel campo del vestire un neonato l’eccesso è all’ordine del giorno. Non esiste mamma al mondo che non ecceda nell’acquisto del corredino del bimbo, e che non sia appoggiata in questo da genitori, nonni, amiche del cuore. A meno di non avere spazio illimitato, è necessario porsi un freno, e quantificare due cambi al giorno: in tal modo, si è più che tranquilli nel fronteggiare le evenienze giornaliere.

I calzini sono bene accetti, ma le scarpine no. Finché il bambino è molto piccolo, rappresenta una inutile costrizione chiudergli i piedini nelle scarpe, almeno quando si è in casa. Per uscire il discorso cambia, perché l’occhio vuole la sua parte e le scarpine per neonati sono spettacolari in termini di modelli, colori, lavorazione. Ma tutto il giorno no, meglio lasciare il piedino libero.

Dove l’eccesso non è mai abbastanza è nel ‘settore’ dei bavaglini e delle lenzuola. Del primo caso abbiamo già parlato, è di facile comprensione che i bambini molto piccoli si dedicano con impegno a sporcare durante la poppata e con i simpatici rigurgiti che arrivano quando uno meno se lo aspetta…ed è per questo che conviene aspettarli sempre, coadiuvati da un’armata di resistenti bavaglini (non quelli ricamati a mano che si usano solo per bellezza, per fare scena).

Stesso discorso per il lenzuolino, perché durante la notte il bambino fa tipicamente tanta pipì e il rischio fuoriuscita è sempre in agguato. Di conseguenza, quattro o cinque lenzuolini di ricambio sono utili, sempre rigorosamente in cotone.

Come capire se un neonato ha freddo o ha caldo?

Il neonato non può ancora comunicare risulta quindi indispensabile per un neogenitore riuscire a capire se il neonato ha freddo o ha caldo. In base a ciò sarà possibile regolare l’abbigliamento aggiungendo o rimuovendo uno strado.

La tecnica più semplice per capire se il neonato sente caldo o freddo è toccargli la nuca. Quando la nuca del neonato risulta sudata allora ha caldo, quando invece è fredda allora è probabile necessiti di un’altra coperta. Inoltre, vi sono altri segnali. Se il neonato ha caldo è possibile che le guance siano arrossato e anche il respiro è più intenso. Al contrario se il neonato ha freddo, oltre la nuca anche i piedi e le mani risulteranno eccessivamente freddi.

La scelta del corretto abbigliamento per il neonato dipende anche dal mese in cui è nato. Se il bambino è nato in inverno, bisognerà pensare ad un abbigliamento più pesante, in estate invece è bene che il neonato non senta troppo caldo. Vediamo a seconda della stagione e della temperatura esterna come vestire un neonato.

Come vestire un neonato all’uscita dall’ospedale

Il grande giorno è arrivato, la mamma e il bambino finalmente possono uscire dall’ospedale. È un giorno che rimarrà impresso nella memoria dei genitori. I più apprensivi però si possono chiedere come vestire il neonato appena usciti dall’ospedale?

Molto dipende dalla stagione, vi consigliamo di andare avanti con la lettura, proseguendo vedremo come vestire un neonato in inverno o in estate. Tuttavia, alcuni consigli di tipo generale riguardano l’abbigliamento del bambino appena uscito dall’ospedale indipendentemente dalla stagione. La prima cosa da considerare è la temperatura. Il reparto ospedaliero ha una temperatura ottimale per il nascituro ma cosa succede appena usciti?

Quando la stagione è estiva è bene procurarsi una tutina, un body, un paio di calze in cotone e una copertina è più che sufficiente per proteggere il nascituro. Se invece la temperatura esterna è inferiore ai 10 gradi, allora dobbiamo ricorrere alla lana. Il neonato andrebbe vestito con un body a manica lunga e con una tutina felpata. Tali attenzioni lo aiuteranno a mantenersi caldo. Durante il tragitto verso casa in macchina è indicato lasciare il neonato all’interno del suo ovetto e sicuramente la supervisione di un’altra persona vi permetterà di viaggiare più tranquilli.

Come vestire un neonato in inverno

Far trovare al bambino il giusto comfort in inverno può essere difficile e motivo di preoccupazione.

Il neonato va protetto e le mamme e i papà vorrebbero sempre essere sicuri che il proprio bambino stia al caldo, soprattutto in inverno dove i cambi di temperatura possono essere bruschi. Per vestire correttamente un neonato in inverno la scelta migliore consiste nell’utilizzare diversi capi di abbigliamento, vestendolo a strati. Vestire il nascituro a strati non solo garantisce la giusta protezione dal freddo ma permette di regolare l’abbigliamento a seconda della temperatura, rimuovendo o aggiungendo un ulteriore indumento.

Quando le temperature sono prossime allo zero e il neonato è fuori casa allora bisognerebbe optare per una tutina sottile, alcune magliette a maniche lunghe, una felpa e un cappotto. Talvolta può essere utile acquistare un cappotto da neve. Il consiglio è di mantenere sempre al caldo i piedi. Può essere utile, in tal senso, acquistare il pigiama footie.

Inoltre, risultano fondamentali il cappello e i guanti. Se si ha la necessità di viaggiare in auto in inverno, è sicuramente indicato far riscaldare l’abitacolo e solo dopo far entrare il neonato. Durante tutto il viaggio, andrebbe lasciato libero il neonato togliendo il cappotto e la tuta da neve sostituendoli con alcune coperte.

Come vestire un neonato sulla neve

Coloro che vivono in climi particolarmente rigidi è probabile che durante l’inverno assistano a copiose nevicate.

I bambini si sa sono attratti dalla neve ed è probabile che un neonato intorno i sei mesi sia già eccitato e curioso di esplorare il manto bianco. Se per qualsiasi motivo è necessario vestire un neonato quando fuori c’è la neve, la regola fondamentale da seguire è: vestirlo in maniera tale che resti il quanto più possibile asciutto. In commercio potete trovare piccole tute da neve impermeabili comprensive anche di apposite protezioni per i piedi.

Ovviamente non andrebbe dimenticato di vestire il neonato con appositi cappelli e guanti, rimuovendo questi ultimi solo per qualche istante il tempo di fargli toccare la neve.

I pediatri, inoltre, consigliano di proteggere la pelle del neonato con un’apposita crema solare e occhiali da sole.

Come vestire un neonato in estate

Se il freddo espone il neonato al rischio delle basse temperature, il caldo ha il problema inverso. Un genitore sa benissimo che vestire un neonato in estate principalmente nei mesi di luglio e agosto non è affatto più semplice rispetto a vestirlo in inverno. In estate, infatti, tendenzialmente il neonato trascorre più tempo fuori casa. Può, con le dovute attenzioni, essere portato al mare o a fare una passeggiata nel parco. Tuttavia, se non si veste correttamente il neo nascituro il rischio di scottature e colpi di calore è dietro l’angolo.

Le insidie dell’estate sono principalmente date dal fatto che, durante tale periodo, le temperature possono variare bruscamente passando da oltre i 30 grandi del primo pomeriggio ai 20 gradi durante la sera.

Al fine di proteggere il bambino, ancora una volta l’abbigliamento a strati è la soluzione migliore. In questo modo è possibile, ad esempio, aggiungere una felpa e coprire i piedi nel momento in cui dovesse alzarsi una brezza.

Come vestire un neonato al mare

Non c’è nulla di sconveniente nel far respirare un po’ d’aria di mare al neonato. Molto utilizzate per l’occasione risultano le copertine swaddle anche conosciute come: telo di mussola. Per chi non le conoscesse si tratta di piccole coperte in cotone utilizzate in molteplici modi come, ad esempio, proteggere il neonato durante la stagione estiva. Lo swaddle è preferibile sia in cotone 100% naturale oltre che molto traspirante.

Inoltre, puoi scegliere di vestire il neonato con pantaloncini e magliette corte scegliendo tra i tanti indumenti che garantiscono la protezione ai raggi ultravioletti. È sufficiente recarsi o consultare online un negozio ben fornito di indumenti per bambini e acquistare un tessuto anti UV. Il parametro da controllare è l’UPF.

Chiaramente il neonato è bene trascorra la maggior parte del tempo all’ombra e in generale bisognerebbe evitare di recarsi al mare durante le ore più calde della giornata.

Come vestire un neonato in aereo

Preparare un neonato per un viaggio ad oltre 9.000 metri di altitudine non è semplice. I viaggi in aereo, infatti, non sono comodissimi per un adulto e un neonato potrebbe soffrine ancora di più. I medici sono concordi, se possibile bisognerebbe evitare durante i primi mesi di far viaggiare in aereo un neonato, tuttavia sappiamo che le circostanze a volte rendono il volo una necessità.

Come vestire un neonato in aereo? La prima preoccupazione dovrebbe riguardare il freddo. Chiunque abbia viaggiato almeno una volta in aereo si sarà reso conto di come la temperatura del veicolo sia soggetta a cambi piuttosto repentini di temperatura.

Il primo consiglio è portare con sé un paio di coperte. La scelta dovrebbe ricadere su coperte calde ma anche facili da piegare e da trasportare. Oltre la coperta vi sono alcuni accessori che hanno la funzione di proteggere il più possibile il nascituro in aereo.

Uno di questi è il così detto sacco zen o sacco nanna. Queste simpatiche tutine hanno la funzione di agevolare il sonno del neonato e in genere sono dotate di un doppio strato di cotone che ha la funzione di mantenere caldo il bambino. Come abbiamo visto, le parti da proteggere dal freddo in un neonato sono la testa e i piedi. Procurarsi alcuni calzini aggiuntivi in pile e un cappellino è sicuramente un’ottima idea.

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One Comment

  • jose ha detto:

    la cosa più importante è che si tratta di un set di vestiti freschi, perché se non cominciano a piangere

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