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flauto dolce soprano

Il flauto dolce soprano

Il flauto dolce soprano può essere chiamato anche in altri modi. In alcuni casi viene chiamato flauto diritto (in questo modo viene distinto dal flauto traverso) e in altri casi flauto a becco (dovuto alla forma dell’imboccatura).

Il flauto dolce si suona in questo modo: lo strumento viene tenuto in posizione frontale tra le labbra. Rispetto al flauto traverso c’è la differenza, nel senso che nel flauto traverso viene tenuto orizzontalmente.

Le lunghezze dei flauti dolci variano. Esistono dei flauti più lunghi (e questi emettono un suono più grave) e dei flauti più corti (i quali emettono suoni più acuti).

Il flauto dolce possiede otto fori e rispettivamente sette sul lato anteriore e uno sul lato posteriore. Per quanto riguarda i sette fori anteriori, i tre che si trovano nella parte superiore si suonano con la mano sinistra, mentre i quattro che si trovano nella parte inferiore si suonano con la mano destra. Le dita che non vengono usate sono il mignolo della mano sinistra e il pollice della mano destra in quanto il pollice permette di reggere il flauto.

Il flauto dolce è così formato da due parti: una parte superiore, chiamata imboccatura, dove viene appoggiata alle labbra; una parte inferiore, che forma il corpo dello strumento.

Alcuni tipi di flauto dolce sono costruiti in un pezzo unico dove è compresa sia l’imboccatura che il corpo del flauto, mentre altri possiedono in più un terzo pezzo chiamato “piede” con una forma a campana e dove è inserito il settimo foro.

Si possono individuare due modelli di flauto dolce, che si distinguono in base ai fori, mentre la forma è la stessa e sono: il flauto barocco e il flauto tedesco. Il flauto barocco è chiamato così in base all’epoca storica in cui è stato maggiormente usato, mentre il flauto tedesco è chiamato così in base al paese dove ha avuto modo di svilupparsi questo modello. Quello che differenzia questi due modelli riguarda il diverso tipo di diteggiatura usata per ottenere la nota del Fa. Il modello tedesco è quello maggiormente utilizzato a scuola.

Essendo il flauto dolce uno strumento a fiato, il suono viene prodotto dal fiato di colui che suona, il quale produce una vibrazione all’interno di un tubo.

L’altezza del suono è prodotto dalla lunghezza della colonna d’aria che può essere maggiore o minore. Nel caso in cui la colonna d’aria sia lunga viene prodotto un suono grave, mentre nel caso in cui sia corta viene prodotto un suono acuto. I fori che si trovano sul tubo dello strumento permettono di diminuire la lunghezza della colonna d’aria. In questo modo si ottengono diverse note a seconda dell’altezza.

Storia del flauto dolce soprano

Il flauto dolce è uno strumento antichissimo e già dal XI secolo erano diffusi strumenti a sua somiglianza.

Gli esemplari più antichi di flauto dolce risalgono, comunque, al XVI secolo. Si trattava di due strumenti risalenti al 1940 e trovati in Olanda a Dordrecht e in Germania a Gottinga. Si conosceva completamente il flauto dolce le cui caratteristiche erano sette fori di apertura e l’aggiunta di un portavoce per il pollice.

Inizialmente il flauto dolce veniva impiegato per la musica da camera e successivamente, a partire dal XVII secolo fino alla metà del XVIII secolo, veniva utilizzato nell’ambito orchestrale.

In epoca rinascimentale, il flauto dolce aveva un’estensione di circa un’ottava e mezzo ed erano in re e sol (invece di essere in do e fa). Inoltre, erano costruiti in legno di acero o di pero.

In epoca barocca, nel corso del XVII secolo, lo strumento possedeva un’estensione formata da due ottave. In questo periodo, venne cambiato anche il nome. Infatti, da flauto dolce, divenne semplicemente flauto. Cambiò anche la figura dello strumento. Mentre in epoca rinascimentale, il flauto dolce era costruito in un unico pezzo (in alcuni casi anche due pezzi), verso la fine dell’epoca barocca si costruirono flauti dolci formati da tre parti.

Verso la fine del XVIII secolo, il flauto dolce, subisce una decadenza. Il flautista tedesco Theobald Boehm, tra il 1832 e il 1847, creò un nuovo tipo di flauto traverso, il quale risultava essere più idoneo rispetto al flauto dolce, soprattutto in un orchestra sinfonica.

Verso i primi anni dell’800 venne introdotto un nuovo strumento che possedeva somiglianze con il flauto dolce ed era chiamato Csakan. Questo nuovo strumento divenne popolare a Vienna tanto che fra il 1807 e il 1845 vennero pubblicati più di 400 brani di musica suonati con il Csakan.

Nel XX secolo il flauto dolce era sempre meno diffuso ma cominciò ad essere nuovamente popolare verso la prima metà del secolo per mezzo di Arnold Dolmetsch in Inghilterra. Questa nuova scoperta per il flauto dolce, fece sì che il flauto cominciò ad essere utilizzato nelle scuole.

Alcuni compositori del Novecento a scrivere opere con il flauto dolce sono stati: Paul Hindemith, Benjamin Britten, Edmund Rubbra, Luciano Berio, John Tavener, Malcolm Arnold, Michael Tippett, Leonard Bernstein, Mauricio Kagel, Kazimierz Serocki, Gordon Jacob, Bertold Hummel.

Il flauto dolce è stato anche impiegato nella musica pop e rock. Per fare un esempio, in alcune canzoni dei Beatles e dei Rolling Stones. Ha avuto anche una buon successo nella folk music.

La famiglia dei flauti dolci

Possiamo individuare cinque tipi di flauto dolce. Possiedono tutti la stessa forma, ma si differenziano per le dimensioni. Essi sono:

  • sopranino
  • soprano
  • contralto
  • tenore
  • basso

A seconda delle dimensioni degli strumenti, vengono prodotti suoni di diversa altezza. Il sopranino è lo strumento che produce un suono più acuto, mentre il basso più grave.

Come viene suonato il flauto dolce

Il flauto dolce può essere suonato stando in piedi oppure seduti, la cosa importante è che la schiena e la testa siano in una posizione diritta in modo da poter respirare correttamente. La posizione per suonare il flauto dolce è una posizione obliqua, in modo da formare un angolo di 45° gradi circa rispetto al corpo.

Con le dita della mano, utilizzando i polpastrelli, ma non le punte, si chiudono i fori del flauto. Non bisogna, però, esagerare a fare pressione sui fori, ma in maniera molto delicata.

La mano sinistra deve essere posizionata vicino all’imboccatura, mentre invece la mano destra verso la fine dello strumento. Il pollice della mano sinistra serve a chiudere il foro che si trova nella parte retrostante (chiamato portavoce), mentre il pollice della mano destra viene utilizzato per sollevare il flauto.

L’imboccatura del flauto deve essere portata alle labbra che devono essere socchiuse, senza toccare il flauto con i denti. Per far sì che si produca il suono, occorre soffiare in modo leggero nell’imboccatura.

Approfondire su internet il flauto dolce

  • Flautodolce.it
    Nel sito si trovano diversi sezioni sul flauto dolce: costruttori di flauto dolce in Italia; concerti, concorsi e pubblicazioni sul flauto dolce in Italia; sito sull’uso del flauto dolce in inglese e altre curiosità e informazioni
  • Wikipedia
    Nel sito si trovano le principali notizie sul flauto dolce
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