Il flauto traverso: scelta e acquisto

Il flauto traverso deriva, come dice il nome, dal fatto che si suona di traverso, cioè in una posizione trasversale. Si tratta di uno strumento musicale a fiato che appartiene alla famiglia dei “legni”; ciò non appaia strano in quanto questa appartenenza deriva dal fatto che, fino al XX secolo, la maggior parte dei flauti erano costruiti in legno. Al giorno d’oggi, sono quasi tutti costruiti in metallo.

il flauto traverso

Il flauto traverso

Il flautista (così è chiamato chi suona questo strumento) suona il flauto traverso soffiando nel foro dell’imboccatura. Vengono, poi, azionate un certo numero di chiavi che permettono di aprire e chiudere dei fori che si trovano nello strumento. In questo modo varia il suono che si produce.

Il suono viene emesso grazie all’oscillazione della colonna d’aria che permette la vibrazione della colonna d’aria.

I flauti traversi si dividono in tre parti: la testata, il corpo centrale e il trombino.

La testata è inserita nel corpo del flauto per mezzo di un innesto della lunghezza di alcuni centimetri. E’ chiusa ad un estremità tramite un tappo che possiede un foro filettato attraverso la rotazione di una ghiera. La funzione principale è quella di consentire l’accordo delle ottave.

Il corpo centrale racchiude tutte le varie chiavi. Le chiavi più comuni sono la chiave del sol e quello che viene chiamato il mi meccanico.

Per quanto riguarda il trombino, ne esistono di due tipi: quella più conosciuta in Do con tre chiavi che vengono azionate per mezzo di alcune leve attraverso il mignolo della mano destra e che producono le note dell’ottava grave e dell’ottava grave e intermedia.

Poi c’è la versione meno comune dei trombini in Si che sono più lunghi e possiedono una chiave che viene comandata per mezzo di una leva, la quale a sua volta comanda le altre chiavi.

Il flauto traverso: ecco la storia

La presenza dello strumento flauto traverso comincià già dall’età del Medioevo (500-1400). Le prime raffigurazioni di flauti traversi si hanno a partire dal 1100. Si trattava di un flauto costituito da un cilindro di legno, fatto di bambù o avorio. In alcune immagini si notavano flauti che venivano tenuti al contrario rispetto a come si tengono attualmente. Nel senso che venivano tenuti da destra verso sinistra e non da sinistra verso destra come dovrebbe essere.

Verso il 1500 si hanno maggiori testimonianze riguardo questo strumento. Siamo in pieno Rinascimento. Il flauto traverso dell’epoca del Rinascimento era formato da un unico pezzo che assumeva una forma cilindrica, con materiale in legno. I fori per le dita erano sei con l’aggiunta di un foro per l’imboccatura. Questo flauto traverso produceva un suono molto dolce e la famiglia di questo strumento si suddivideva in tre tipi: il flauto basso, il flauto tenore e il flauto soprano. Si poteva suonare tenendolo sia da sinistra verso destra che da destra verso sinistra.

Intorno alla fine del 1600 il flauto traverso subisce un cambiamento. La forma cilindrica che assumeva cambia aspetto in forma conica. In questo caso risultava essere più larga all’altezza l’imboccatura e più stretta verso la fine.

Inoltre, oltre ai sei fori per le dita, venne aggiunta una chiave per produrre il mi bemolle. In seguito venne costruito nel formato di tre pezzi e, ancora successivamente, dopo il 1720 in quattro pezzi. Da questo momento in poi questo strumento diventa uno strumento solista e comincia ad essere sempre più diffuso tanto da far scomparire il flauto dolce.

Il flauto traverso a forma conica si sviluppò in Francia e, a poco a poco, la sua diffusione arrivò in Germania, in Italia, in Inghilterra e in tutta Europa. Con le nuove modifiche apportate a questo strumento, vennero inseriti nuovi fori. Infatti, intorno alla seconda metà del XVIII secolo, erano presenti flauti formati da quattro chiavi (si bemolle, sol diesis, fa naturale e mi bemolle) e da sei chiavi (si bemolle, sol diesis, do naturale, fa naturale corta e fa naturale lunga e mi bemolle).

Intorno all’Ottocento vennero aggiunte nuove chiavi al flauto. Con le nuove modifiche furono allargati i fori dell’imboccatura e quelli delle dita. Si arrivò, così, ad avere flauti composti da nove, undici e tredici chiavi. Inoltre, vennero aggiunte anche altre note più gravi quali il do, il si e il la basso. Infatti, un flauto traverso moderno, è composto da dodici chiavi o più di dodici.

Attualmente il flauto traverso assume una forma cilindrica nella parte centrale dello strumento e nel trombino e, una forma conica, nella testata del flauto.

La famiglia dei flauti traversi

I flauti più comuni risultano essere il flauto ordinario, il flauto contralto, l’ottavino e in alcuni casi anche il flauto basso in Do.

Gli altri che appartengono alla famiglia dei flauti non sono molto diffusi, in quanto vengono per la maggior parte impiegati solo nelle orchestre di flauti, spesso per il costo troppo alto. Ma anche per il fatto che, per gli strumenti troppo gravi, occorre parecchio fiato per poterli suonare.

Soprattutto gli appartenenti a questa categoria (cioè quelli più gravi) vanno suonati in piedi aiutandosi con determinati supporti. Per esempio, il flauto iperbasso, che possiede una lunghezza che supera gli otto metri, viene suonato solamente dal flautista italiano Roberto Fabbriciani. Inoltre ne esistono pochi esemplari. Addirittura forse è l’unico esemplare.

La famiglia dei flauti traversi possiede parecchi componenti che sono:

  • ottavino in Do, il quale emette dei suoni più acuti di un’ottava rispetto ad un flauto ordinario
  • flauto soprano in Sol, che mette insieme le caratteristiche che possiede l’ottavino e quelle del flauto ordinario
  • flauto contralto in Sol, il quale è uno strumento traspositore poiché, una volta che si suona, la nota che corrisponde alla chiave Do, viene prodotto il Sol alla quarta inferiore
  • flauto tenore in Sib, viene chiamato anche flauto d’amore, che è un flauto più acuto rispetto al flauto contralto
  • flauto basso in Do, il quale produce un’ottava più grave rispetto al flauto ordinario
  • flauto contrabbasso in Sol, che produce un’ottava più grave del flauto contralto
  • flauto contrabbasso in Do, che produce due ottave sotto rispetto al flauto ordinario
  • flauto subcontrabbasso in Sol o in Do
  • flauto iperbasso in Do

Approfondire su internet il flauto traverso

  • Okflauto – http://www.okflauto.it/storia.htm
    Storia del flauto traverso
  • Digilander.libero – http://digilander.libero.it/verzulli/storia.htm
    Storia del flauto traverso
  • Il flauto traverso – http://www.ilflautotraverso.it/
    Il sito tratta di aspetti generali sul flauto traverso, come è composto, la famiglia dei flauti traverso e le tecniche per suonarlo
  • Wikipedia – http://it.wikipedia.org/wiki/Flauto_traverso
    Tutto ciò che si vuole sapere sul flauto traverso
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Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
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