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iaido

Identikit dello Iaido

Lo Iaido (Iaid?) è una moderna arte marziale giapponese che prevede l’utilizzo della spada, e i praticanti di questa forme di combattimento sono chiamati iaidoka. Il nome di questa arte marziale è composto dalle parole iai e d?, dove quest’ultima significa “via”, “sentiero”, “cammino”. Il termine iai invece deriva da “Tsune ni ite, kyu ni awasu”, un’espressione giapponese che si può tradurre come “presenza di spirito”, “immediata capacità di reazione”: di conseguenza lo laido mira ad insegnare l’arte di reagire con prontezza di riflessi in qualsiasi situazione o contesto. Questo nome venne coniato negli anni ’30 dello scorso secolo per rimpiazzare il precedente nome dell’arte, batt?jutsu, che semplicemente significava “Arte della spada” e non aveva alcun riferimento alle finalità formative sulla mente, più importanti di quelle prettamente tecniche.

I movimenti tipici dello Iaido sono morbidi e controllati e si articolano in una ben precisa sequenza di azioni:

 

  1. estrarre la spada dal suo fodero con un gesto rapido e preciso (nukitsuke)
  2. eseguire una o più tecniche di attacco (kiritsuke)
  3. scrollare via il sangue (ipotetico, ovviamente) dalla lama della spada (chiburi)
  4. infine, riporre la spada nel fodero (noh toh).

Tutti questi movimenti vengono eseguiti senza perdere mai di vista l’ipotetico avversario. Le spade usate nello Iaido dai principianti sono di legno (bokken) o in metallo ma non affilate (iait?), mentre gli esperti possono utilizzare delle vere spade affilate (shinken).

Dal momento che lo Iaido è praticato con un’arma potenzialmente pericolosa, questa disciplina è quasi interamente incentrata sull’insegnamento di particolari forme, dette kata. I kata, presenti anche in molte altre arti marziali, altro non sono che sequenze prestabilite di movimenti che mimano l’attacco e la difesa da uno o più avversari immaginari, e che vengono insegnate per acquisire dimestichezza con le tecniche di combattimento. Nello Iaido i kata sono eseguiti da soli, solo raramente in coppia, e solitamente prevedono l’impiego di spade di legno.

Anche le competizioni dello Iaido sono incentrate sui kata, e i partecipanti devono dimostrare di aver appreso e di saper eseguire correttamente le tecniche previste. In questa arte marziale non esistono, al contrario di quasi tutte le altre arti marziali, gare di combattimento vero e proprio. Lo Iaido si concentra principalmente sulla precisione e sul controllo dei movimenti, che devono essere fluidi ed armonici; non a caso questa arte marziale viene talvolta definiti come “lo Zen in movimento”. Alcune scuole di Iaido insegnano anche il tameshigiri, ovvero l’arte di testare il taglio delle spade sugli oggetti.

In Italia la pratica dello Iaido è promossa dalla Confederazione Italiana Kendo (CIK).

La storia dello Iaido

Lo Iaido nacque come una diramazione del Kenjutsu giapponese, ovvero la tradizionale arte di maneggiare la spada. La nascita di questa nuova ed indipendente forma di combattimento si deve al grande maestro Hayashizaki Shigenobu (1542-1621) che visse agli inizi dell’era Tokugawa in tempi di pace e prosperità. La stabilità del periodo storico permise di mettere a punto tecniche non basate sul combattimento, ma sulla perfezione dei movimenti e sullo sviluppo delle capacità mentali. Le tecniche di rapida estrazione della spada messe a punto da Hayashizaki divennero tanto popolari all’epoca che in molti diventarono suoi discepoli.

L’insegnamento e la pratica dello Iaido, che all’epoca era semplicemente definito come Tosa iai, rimase per secoli confinato all’interno della provincia di Tosa, nella piccola isola di Shikoku. Verso gli inizi del ventesimo secolo la pratica di questa arte marziale iniziò ad espandersi nei territori adiacenti proprio in concomitanza con il processo di occidentalizzazione che, in Giappone, mise in secondo piano le tradizioni secolari della nazione. Fu grazie a due maestri del Tosa iai, Oe Masamichi e Nakayama Hakudo, che l’interesse nei confronti di questa arte della spada venne mantenuto vivo anche in tempi poco favorevoli. Queste due personalità insegnavano stili distinti, ed ognuno fondò la propria scuola: Oe la Muso Jikiden Eishin-ryu, Nakayama la Muso Shinden-ryu.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale venne fondata la All-Japan Kendo Federation allo scopo di tutelare, conservare e promuovere le arti marziali nipponiche basate sull’utilizzo della spada (Kendo). La federazione deliberò che sarebbe stato utile, per i suoi membri, apprendere anche le tecniche relative all’utilizzo di vere spade, e non solo di quelle di bambù (shinai), leggere e flessibili, utilizzate nel Kendo. Queste spade infatti, pur consentendo l’allenamento e l’apprendimento delle tecniche di combattimento senza ferirsi, non avevano nulla a che vedere con le armi tradizionali. Fu però sostanzialmente impossibile, per la All-Japan Kendo Federation, selezionare un singolo stile “classico” che soddisfacesse queste esigenze di formazione. Accadde così che maestri di diversi stili, appartenenti sia alla scuola Muso Jikiden Eishin-ryu che alla Muso Shinden-ryu, vennero invitati a riunirsi e lavorare insieme per fissare un sistema di tecniche “standard” di addestramento.

Il lavoro portò, nel 1969, alla creazione di un set di tecniche conosciuto ufficialmente come Zen Nihon Kendo Renmei iaido (ovvero “Iaido della All-Japan Kendo Federation”), detto più brevemente seitei iaido (cioè “Iaido standard”). Il seitei iaido divenne ben presto lo stile di Iaido maggiormente praticato, e negli anni a venire venne successivamente modificato e migliorato. Lo stile classico, tuttavia, non è scomparso e molti considerano il seitei iaido solo come il primo passo nei loro studi dell’arte della spada. Sono solo i praticanti più esperti di Iaido, comunque, a dedicarsi allo studio delle tecniche tradizionali.

Le tecniche dello Iaido

Alla base dello Iaido sono le tecniche di estrazione della spada: tutti i kata iniziano infatti con la spada riposta nel fodero. Il primo movimento eseguito consiste sempre nell’estrarre la spada dal fodero, prolungando il movimento per effettuare un taglio (nukitsuke) o una parata (ukenagashi).

Successivamente vengono eseguiti altri movimenti, secondo quanto previsto dalle sequenze del kata, quali affondi o tagli che possono essere alternati a parate e sono indirizzati a uno o più ipotetici avversari. Il kata termina con il rituale che idealmente scuote via il sangue dell’avversario dalla lama (chiburi) e con il ritorno della spada nel suo fodero (noh toh). Alcuni kata contengono azioni più specifiche come, ad esempio, colpi inferti con l’elsa della spada o il supporto alla lama con la mano libera allo scopo di infliggere più forza ad un colpo portato a breve distanza. Man mano che il praticante acquisisce destrezza, agilità ed esperienza, i kata insegnati diventano sempre più complessi e articolati.

Nel seitei iaido la velocità non è considerata un fattore fondamentale, e sono solo pochi i kata nei quali è richiesta un’estrazione rapida della spada. Viene piuttosto enfatizzata la precisione dei tagli, ed in particolar modo le angolazioni e i punti di arresto della traiettoria della lama. L’aikidoka deve inoltre imparare ad eseguire il jo-ha-ky?, ovvero l’aumento graduale della velocità durante la realizzazione del taglio. Non importa, infatti, che un kata sia lento o veloce: ciò che conta davvero è che l’accelerazione in ciascun singolo taglio sia evidente e ben curata.

I kata ufficialmente inclusi nello Zen Nihon Kendo Renmei iaido kata sono dodici, tutti costituiti da combinazioni di tecniche base, e così definiti:

 

  1. Ippon-meMae (“frontale”) http://www.youtube.com/watch?v=sDfcu9BP5fI
  2. Nihon-meUshiro (“all’indietro”) http://www.youtube.com/watch?v=rxbvkB7G7ss
  3. Sanbon-meUkenagashi (“parata”) http://www.youtube.com/watch?v=i7svwoxIPHI
  4. Yonhon-meTsukaate (“colpo con l’elsa”) http://www.youtube.com/watch?v=KGr3C7m_FkQ
  5. Gohon-meKesagiri (“colpo di taglio diagonale”) http://www.youtube.com/watch?v=kwmPKYPb-lw
  6. Roppon-meMorotezuki (“affondo a due mani”) http://www.youtube.com/watch?v=rZBvjJbse9o
  7. Nanahon-meSanpogiri (“taglio in tre direzioni”) http://www.youtube.com/watch?v=LTXMl3S–gg
  8. Hachihon-meGanmenate (“colpo al viso”) http://www.youtube.com/watch?v=D0-r_i9o3JM
  9. Kyuhon-meSoetezuki (“affondo con una mano di supporto”) http://www.youtube.com/watch?v=uK4ZhqWi9kc
  10. Jupon-meShihogiri (“taglio in quattro direzioni”) http://www.youtube.com/watch?v=2wZj3_fXKm0
  11. Juippon-meSogiri (“tagli completi”) http://www.youtube.com/watch?v=CspEFCkjtOU
  12. Junihon-me – Nukiuchi (“estrazione dal fodero e taglio”) http://www.youtube.com/watch?v=pVg4omcZUWg

 

Il processo di apprendimento dello Iaido è basato esclusivamente sui kata. All’inizio del percorso formativo l’attenzione è rivolta all’insegnamento ed alla pratica delle tecniche di base (kihon), rappresentate da colpi di taglio eseguiti in concomitanza con l’estrazione della spada, tagli verticali (kiri otoshi) e varie tipologie di scuotimento per pulire la lama e ricollocarla nel fodero. Dopo aver appreso le tecniche fondamentali l’allievo inizia con l’imparare il primo kata (Mae) che contiene tutte le tecniche di base e che insegna anche a concentrarsi sui giusti muscoli da utilizzare nel movimento.

Nello Iaido, in pratica, non esistono kata da eseguire a coppie e nemmeno il combattimento libero come ad esempio il jigeiko del Kendo. Senza un avversario in carne ed ossa è molto difficile riuscire a comprendere nozioni fondamentali come il ritmo (hyoshi), la distanza (maai) e l’iniziativa da prendere (sen), perciò agli iaidoka si consiglia di dedicarsi anche alla pratica del Kendo, all’apprendimento dei suoi kata da eseguire a coppie (kendo-no kata) oppure allo studio del Jodo (l’arte del combattimento con il bastone corto).

La pratica dello Iaido

Grazie alla pratica dello Iaido è possibile migliorare aspetti fisici come potenza, precisione, coordinazione ed eleganza nei movimenti. Fondamentale tuttavia, molto più di questi aspetti, è l’allenamento della mente attraverso la concentrazione sulla respirazione ed il controllo delle emozioni: man mano si progredisce nella pratica, si acquista una sempre maggior capacità di controllo psicofisico.

L’obiettivo primario dello Iaido infatti è sviluppare uno stato mentale che permette di reagire, in modo corretto ed efficace, a qualsiasi situazione. Questa capacità è detta Munen Muso, che letteralmente significa “senza pensiero”, “senza coscienza di sé”: ciò comporta che lo iaidoka è in grado di mantenere uno stato mentale calmo e controllato in qualsiasi tipo di contesto, dalla tranquillità della vita quotidiana sino alle situazioni di potenziale pericolo. La pratica costante dello Iaido permette inoltre di migliorare il carattere della persona, rendendola più serena, equilibrata e cosciente delle proprie capacità.

Non a caso una delle frasi che meglio descrivono l’approccio dello Iaido è “Saya no uchi”, che in giapponese vuol dire “Vincere senza sfoderare la spada”. Ciò significa che solamente controllando il proprio ki, ovvero l’energia vitale, è possibile vincere uno scontro ancor prima di incrociare le armi facendo desistere l’avversario dalle sue intenzioni di attaccare. Lo Iaido non è infatti una disciplina di combattimento, ma un vero e proprio allenamento dello spirito finalizzato a diventare uomini e donne sempre migliori attraverso l’armonia, il rispetto e l’amicizia con tutti.

Siti internet

Confederazione Italiana Kendo (CIK)

http://www.kendo-cik.it/

La CIK è l’associazione sportiva che, in Italia, promuove la pratica dello Iaido e delle altre arti marziali giapponesi basate sull’uso di armi tradizionali come il Kendo, il Jodo e la Naginata. Sul sito è possibile informarsi sullo Iaido e rimanere in costante aggiornamento sulle news e sugli eventi in programma; sono presenti inoltre sezioni dedicate agli “addetti ai lavori” e riguardanti tesseramento, regolamenti e modulistica.

 

Pagine di approfondimento sullo Iaido

http://www.shinken.it/iaido.html

http://www.shisei.it/iaido/index.html

http://www.fluireconsapevole.it/mugenkendo/iaido.html

 

 

Video sullo Iaido

Tameshigiri – Raccolta di video sull’arte di tagliare gli oggetti con la Katana

http://kainshadow.blogspot.com/2007/08/tameshigiri-il-test-di-taglio-delle.html

 

 

Letture consigliate

Titolo: Iaido. L’arte giapponese di sguainare

Autore: Sueyoshi Akeshi

Editore: Jute Sport

Anno: 2008

Lunghezza: 112 pagine

 

Titolo: Iaido avanzato. Arte giapponese di sguainare

Autore: Sueyoshi Akeshi

Editore: Jute Sport

Anno: 2009

Lunghezza: 112 pagine

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