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prodotti cinesi: come difendersi dalle contraffazioni?

Chi controlla i prodotti del made in China

A partire dal giugno 2007 l’Unione Europea ha adottato la normativa “Reach”, che si occupa della regolamentazione e dell’importazione delle sostanze chimiche all’interno dei beni di consumo. La normativa è estremamente importante nell’ottica dei controlli, poiché prevede sia la registrazione che la successiva autorizzazione all’uso di circa il 30% delle sostanze chimiche circolanti nel territorio europeo.

L’organismo europeo che si occupa dei controlli sui prodotti potenzialmente pericolosi per i consumatori (ad eccezione di cibo, prodotti farmaceutici ed apparecchiature mediche) è il RAPEX (“Rapid Alert System for non-food consumer products”), che possiede un vero e proprio sistema d’allerta in grado di attivarsi in tempi brevissimi. Esiste un canale specializzato, detto RAPEX-China, che si occupa esclusivamente dei prodotti cinesi d’importazione.

A livello italiano, i controlli sono affidati innanzitutto alle autorità doganali, per il controllo dei flussi di prodotti in entrata nel nostro Paese. Sul territorio, agiscono mediante controlli i Nuclei AntiSofisticazioni dell’Arma dei Carabinieri (NAS), ed anche le autorità sanitarie vigilano sugli esercizi commerciali. Il problema principale è però rappresentato da tutti quei canali di vendita ambulanti o sottobanco che tendono a sfuggire ai controlli di sicurezza.

Importazione parallela

Molte aziende che commerciano a livello internazionale praticano, a parità di prodotto, prezzi di vendita più o meno alti a seconda dei diversi Paesi. Ciò è dovuto ad una serie di fattori come, ad esempio, il livello di ricchezza: lo stesso prodotto può infatti costare di meno in quei Paesi che, economicamente, sono poco sviluppati o nei quali i redditi sono particolarmente bassi.

Ed è proprio in questi Paesi che, spesso, i commercianti che gestiscono i market cinesi si approvvigionano: acquistano grandi quantità di prodotto a basso prezzo, per poi piazzarlo sul mercato italiano a prezzi concorrenziali. I problemi in questo caso sono diversi, e riguardano ad esempio la mancanza delle diciture in italiano in etichetta, obbligatorie per legge, oppure l’importazione di prodotti contraffatti.

Prodotti per l’igiene e la cura della persona

Dentifrici, shampoo, saponi, ma anche creme, lozioni e tinture per i capelli: quello della cosmetica è uno dei settori ai quali prestare più attenzione. Perché il contenuto di tubetti e bottiglie può anche non essere quello che sembra: innumerevoli sono le contraffazioni di noti marchi e prodotti industriali, commercializzate in confezioni pressoché identiche alle originali.

Ciò che di identico non è, è il contenuto. Prodotti realizzati con sostanze scadenti, presenti in diversa proporzione rispetto a quanto riportato in etichettatura e, nei casi più gravi, anche sostanze tossiche o pericolose per la salute. Mentre può capitare che un cosmetico sia semplicemente inutile, poiché realizzato con sostanze di bassa qualità, può anche accadere che all’interno dei prodotti per l’igiene personale siano presenti dei veri e propri veleni. Ad esempio le nitrosammine: state trovate all’interno degli shampoo di bassa qualità, sono tossiche a livello del fegato ed hanno anche un effetto cancerogeno.

Medicinali e prodotti farmaceutici

I prezzi concorrenziali dei prodotti di importazione cinese riguardano anche prodotti come farmaci ed integratori: i pericoli per la salute sono però talmente elevati che è bene starne alla larga. Varianti cinesi del Viagra, prodotti dimagranti, integratori di vario genere, sostanze dopanti: i casi di farmaci contraffatti sono veramente un elenco lunghissimo. Quali pericoli si corrono in questo caso?

Innanzitutto, di essere truffati: un presunto farmaco potrebbe contenere quantità di principio attivo inferiori a quelle indicate in etichetta, oppure esserne del tutto privo. In quei casi, gli unici danni sono al portafoglio, perché siamo stati truffati, ed etici, poiché confidiamo sul fatto di assumere qualcosa che, nella maggior parte dei casi, è però costituito solo da eccipienti (in genere, zucchero o amido). L’assunzione di zucchero, di per sé innocua, può però non esserlo per chi soffre di diabete: perciò chi è affetto da questa patologia dovrebbe seriamente tenere in considerazione tale rischio, ed evitare di assumere prodotti così al di fuori dei controlli sanitari.

Ma ci sono anche casi più gravi: ad esempio la presenza di sostanze tossiche. Il principio attivo può essere sostituito da un altro, a costo inferiore, che presenta però effetti collaterali gravi; oppure le sostanze utilizzate per la produzione sono già di per sé pericolose per la salute.

Un caso particolarmente diffuso fra le popolazioni di colore è l’acquisto di prodotti sbiancanti per la pelle. Il miraggio di ottenere una carnagione più chiara può essere compromesso dall’assunzione di sbiancanti contenenti idrochinone, sostanza allergenica, irritante e nociva per l’ambiente, il cui uso non a caso è vietato dall’Unione Europea. Ciononostante, prodotti a base di idrochinone sono stati sequestrati anche in Europa, di origine cinese e destinati al consumo da parte delle popolazioni soprattutto africane.

In alcuni prodotti per la cura della pelle sono stati trovati anche dei corticosteroidi fra gli ingredienti, sostanze potenzialmente pericolose che dovrebbero essere presenti esclusivamente nei medicinali autorizzati dal Ministero della Salute.

Da dove vengono questi prodotti? Spesso sono realizzati in laboratori clandestini, dove l’assenza di controlli è la regola, oppure sono prodotti provenienti dal contrabbando internazionale. Spesso, gli stessi prodotti vengono utilizzati in improvvisati saloni di parrucchieri, estetiste o sedicenti centri medici gestiti da cinesi. Che, oltre ad essere spesso illegali, utilizzano anche apparecchiature elettriche o medicali non autorizzate dall’Unione Europea in quanto non conformi alle normative di sicurezza.

Giocattoli cinesi

Rischio ftalati e altre sostanze pericolose

Si sentono nominare spesso, ma cosa sono esattamente gli ftalati? Si tratta di sostanze chimiche che hanno la proprietà di ammorbidire la plastica. Per via di questo effetto, vengono utilizzati all’interno di quei prodotti che, per necessità, devono essere morbidi e flessibili, come ad esempio i giocattoli per i bambini. Gli ftalati sono sostanze estremamente pericolose per la salute, soprattutto quella dei più piccoli: evidenze scientifiche hanno dimostrato la loro dannosità a livello del fegato e dei reni, con problemi anche a carico dell’apparato riproduttivo.

Qualche esempio? Nel 2008 il Ministero della Salute ritirò dal mercato 30mila dinosauri di plastica allegati ad una rivista per bambini. Allegati ai giocattoli c’erano a loro volta quantità significative di ftalati ed olio di creosoto. Notizia recentissima, risalente al maggio di quest’anno, è il sequestro avvenuto a Catania di circa 16mila tonnellate di prodotti cinesi illegali: fra essi, pessime imitazioni di pupazzetti e bambole di marche ben più note, estremamente infiammabili e trattati con vernici di contenuto non specificato.

Anche sostanze come i ritardanti di fiamma sono presenti spesso nei giocattoli per i bambini, così come in molti altri prodotti di elettronica ed uso domestico quotidiano. Si tratta di una categoria di sostanze chimiche, in particolare bifenili polibromurati (PBB) e difenileteri Polibromurati (PBDE) che, addizionate al prodotto, servono ad evitarne la combustione accidentale: si trovano, ad esempio, nei giocattoli o nei prodotti tecnologici potenzialmente soggetti a cortocircuito. Sulla carta, pertanto, si comportano come “salvavita”, ma quando si vanno a vedere le interazioni con l’organismo umano, si fa presto a cambiare idea. Queste sostanze sono in grado di determinare alterazioni al sistema nervoso, ed avere effetti negativi sulla crescita e sullo sviluppo dei più piccoli poiché sono estremamente nocivi anche a carico del sistema ormonale.

Poveri bambini: talvolta i giocattoli destinati ai più piccoli possono anche disperdere frammenti che, potenzialmente, possono finir loro in bocca, determinando il grave rischio di soffocamento. Per non parlare di fasciatoi e seggioloni poco stabili e a rischio di intrappolamento, e biberon agli ftalati.

È difficile difendersi dai giocattoli pericolosi visto che il commercio di giocattoli contraffatti rappresenta circa il 7% del totale di “falsi” circolanti per il mondo, mentre circa il 75% della produzione mondiale di giocattoli avviene in questo Paese asiatico. Proprio per questo è necessario prestare grande attenzione nell’acquisto di questi prodotti.

Prodotti per l’igiene personale

Il dentifricio venuto dalla Cina

La cronaca ha più volte, nel corso degli anni, portato alla luce il caso di dentifrici cinesi un po’ “particolari”. Gradevoli e freschi all’apparenza, come qualsiasi altro prodotto reperibile nei nostri supermercati, i prodotti incriminati avevano però al loro interno una pericolosa sostanza detta dietilenglicole. A molti forse non dirà molto questo nome, ma chi se ne intende si accorgerà all’istante che stiamo parlando di un potente antigelo.

E perché mai mettere dell’antigelo nei dentifrici? Perché queste sostanze umettanti conferiscono al prodotto una consistenza gradevole, simile a quello della glicerina che comunemente viene utilizzata nelle preparazioni. Ma la glicerina ha un costo decisamente superiore, quindi la soluzione trovata dagli ingegnosi cinesi è stata l’utilizzo del dietilenglicole come surrogato della stessa.

Peccato che, così facendo, chissà quanti consumatori inermi abbiano avuto a che fare con questa pericolosa sostanza. Il dietilenglicole, di per sé, è tossico solo in caso di ingerimento ma è chiaro che la sua presenza all’interno di un dentifricio è un rischio del tutto inaccettabile, soprattutto considerando il suo utilizzo da parte dei bambini.

Lo scandalo, dapprima emerso in Spagna, ha poi riguardato anche l’Italia: nel 2007 i Carabinieri dei Nas ritirarono dal commercio circa 20mila confezioni di dentifricio di una nota marca, probabilmente contraffatte. Sebbene nei campioni italiani le analisi abbiano scongiurato la presenza di dietilenglicole nei prodotti sequestrati, la pericolosa sostanza fu tuttavia stata riscontrata in occasione dei controlli in Spagna ed anche oltreoceano, nella Repubblica Dominicana. Le confezioni italiane erano tuttavia illegali a causa dell’etichettatura presente solo in altre lingue.

Elettrodomestici cinesi

Prodotti ad alto contenuto di rischio

Utilizzo di materiali scadenti, non conformità alle norme di sicurezza, difetti di progettazione e costruzione: esistono dei prodotti tecnologici dai quali tenersi decisamente alla larga. Da anni autorità ed associazioni di consumatori sono attive nel segnalare prodotti pericolosi.

Come ad esempio gli “scaldini” da letto: prodotti che però di calore ne creavano anche troppo, arrivando addirittura ad incendiarsi. Alcuni consumatori hanno assistito perciò al bruciarsi di coperte e lenzuola, mentre ad altri è andata meno bene: ustioni a mani e braccia.

Un altro caso di prodotto estremamente pericoloso è rappresentato dalle minimoto, piccole riproduzioni dotate di motore elettrico o a scoppio in grado di raggiungere i 50 km orari. La sicurezza di queste minimoto è davvero opinabile e il loro utilizzo, tra l’altro, è consentito solo all’interno di spazi privati.

Nemmeno le grandi marche sono esenti dai rischi dovuti all’acquisizione della componentistica dai paesi asiatici. Una nota marca di lavatrici addirittura fu tolta dal mercato poiché tendeva a surriscaldarsi in modo incontrollato. Un aspirafoglie/soffiatore importato da una nota catena di fai-da-te venne ritirato dal mercato poiché, in casi estremi, la struttura esterna poteva rompersi e causare il potenziale ferimento dell’utilizzatore.

Ma ci sono anche thermos contenenti amianto, adattatori di corrente, puntatori laser vietati dalla legge perché troppo forti (“Classe 3”), lampadine a rischio di scossa elettrica, stufette elettriche a rischio cortocircuito, e la lista potrebbe andare avanti ancora per molto.

E le gradevoli candeline cinesi? Il profumo è dato da additivi al piombo, mentre per la loro fabbricazione possono essere utilizzate paraffine di scarsa qualità con rilevanti concentrazioni di zolfo, formaldeide e benzene in grado di essere liberate dalla combustione.

Abbigliamento, bigiotteria e contraffazioni

Il settore tessile è senza dubbio uno dei più colpiti dal commercio illegale. Ogni anno migliaia di tonnellate di prodotti contraffatti entrano in Italia e vengono commercializzati per lo più da commercianti ambulanti, creando danni economici e di immagine gravissimi alle aziende detentrici dei marchi. Si calcola che oltre il 30% dei capi d’abbigliamento importati annualmente in Italia siano di provenienza cinese.

I prodotti, oltre ad essere dei clamorosi falsi, sono spesso trattati con sostanze chimiche non idonee al contatto con la cute umana, e possono dare origine a fenomeni allergici o di intossicazione. Un esempio sono le ammine aromatiche, sostanze liberate dai coloranti durante le fasi produttive ed il successivo utilizzo dei capi d’abbigliamento. Queste ammine, assorbite a livello cutaneo, sono ad effetto cancerogeno soprattutto nei confronti della vescica. Secondo la CNA Federmoda, nel 2005 oltre la metà dei prodotti presenti sulle bancarelle era contaminato da questa sostanza, che risulta essere particolarmente abbondante nei capi di colore nero. Anche qui la motivazione sta nei costi di produzione: l’utilizzo di coloranti a basso costo consente risparmi troppo appetibili per non essere rincorsi. I coloranti azoici, responsabili della presenza delle ammine aromatiche, vengono purtroppo utilizzati per la fabbricazione di un gran numero di prodotti contenenti lana, cotone e cuoio. Per via dei loro effetti disastrosi sulla salute, sono vietati in Europa: ma evidentemente è impossibile bloccare i flussi di capi “contaminati”.

Anche la bigiotteria a basso costo nasconde problemi relativi alla salute: un esempio è dato dalle concentrazioni spesso molto elevate di nickel all’interno di anelli, orecchini o braccialetti (ma anche in fibbie metalliche e borchie di capi d’abbigliamento). Nelle persone sensibili l’esposizione a quantità eccessive di questo metallo può causare reazioni allergiche e gravi dermatiti.

Gravi reazioni allergiche possono avvenire anche a causa della contaminazione dei capi di abbigliamento con il famigerato dimetilfumarato, sostanza tossica proibita dall’Unione Europea.

Come difendersi dai rischi dei prodotti fabbricati in Cina

I consigli che si possono dare per evitare di trovarsi in situazioni poco piacevoli per la nostra salute sono indiscutibilmente legati al buonsenso. Prima di tutto, e come del resto in ogni ambito commerciale, diffidare dei prezzi troppo bassi. Sapendo che spesso questi nascondono sfruttamento della manodopera ed utilizzo di sostanze di bassa qualità (o addirittura pericolose), le offerte “troppo belle per essere vere” dovrebbero se non altro essere guardate con estremo sospetto.

Così come con sospetto vanno considerate le etichette incomplete o redatte in altre lingue: la mancanza dell’italiano fra le lingue presenti sulla confezione può essere un chiaro segnale di contraffazione del prodotto. Si tratta comunque, sicuramente, di un’infrazione della legge, che afferma che l’etichetta deve obbligatoriamente contenere informazioni in italiano. Oltre alle indicazioni nella nostra lingua, in etichetta va riportata anche la composizione del prodotto.

Da sconsigliare assolutamente ed in ogni caso l’acquisto di farmaci ed integratori, sia nei negozi etnici che su internet: i rischi vanno dalla semplice “bufala” (si compra acqua e zucchero) a danni ben più seri a carico della salute.

Una menzione speciale va riservata ai giocattoli, che nascondono purtroppo gravi pericoli per i nostri figli. Prima di tutto, bisognerebbe acquistare esclusivamente da negozi fidati, evitando ad esempio le bancarelle per strada. Indispensabile è controllare l’etichetta, che deve essere in italiano, completa delle informazioni relative al produttore e delle istruzioni d’uso. E cercare i marchi di qualità anche se, purtroppo, questi sono facilmente contraffatti: “CE” (approvazione europea), “IMQ” (indicazione di qualità del prodotto) e il marchio specifico “Giocattoli Sicuri” (attribuito dall’Istituto Italiano Sicurezza Giocattoli). Attenzione al carattere con cui si presenta la scritta “CE”: quella “originale” ha le lettere arrotondate e non va confusa con un’altra “CE” talvolta presente su prodotti di importazione cinese, e che sta per “China Export”.

Inoltre, prestare particolare attenzione ai canali di vendita attraverso i quali ci si rifornisce: chiaramente gli acquisti effettuati nei negozi o nei discount etnici, per non parlare degli ambulanti, possono esporre ai rischi per la salute sopra descritti. I prodotti di farmacie, profumerie, negozi specializzati e supermercati sono di certo più sicuri e controllati e, sebbene un po’ più costosi, permettono di stare tranquilli riguardo alla propria sicurezza e salute.

Siti internet da consultare

REACH
http://echa.europa.eu/reach_it.asp

RAPEX
http://ec.europa.eu/consumers/safety/rapex/index_en.htm

Nas Carabinieri
http://www.carabinieri.it/Internet/Cittadino/Informazioni/Tutela/Salute/

Come pulire il marmo
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Milena Talento4 Maggio 2015

35 Comments

  • Ange ha detto:

    Ma scusate voi vi lamentate dei negozietti cinesi non controllate perché comprate pur essendo tossici e perché lo stato italiano come cittadini da e non ferma questo contrabbando o fa chiudere questi negozi !!! Ma vogliono fare scomparire gli europeii con queste cose cancerogene boh ma hanno dei valori ? Altro che busness

  • Danilo ha detto:

    In Cina Copiano.
    In Cina ci sono aziende dove producono seguendo degli standard qualitativi imposti da altre aziende che ad esempio sono in Europa e il problema del materiale tossico non esiste in quanto vengono seguiti standard di qualità.

    La dicitura “Made in China” sul prodotto comprato non ha nessun significato finito. Bisogna sapere da quale azienda arriva il marchio e quali materiali usa per la produzione.
    Dato che in cina copiano, il marchio CE qualsiasi sia la sua forma potrebbe essere solamente una copia e quindi anche se nella forma corretta potrebbe essere un CE origine cinese.
    Nei negozi è tutto made in cina, ma se ad esempio Kiabi si rifornisce da un’azienda Cinese seria il problema dei materiali dannosi non esiste.
    Comprare medicine dai negozi cinesi penso sia da folli mentre comprare giocattoli, indumenti ed altro dai negozi cinesi è rischioso.
    Lo stesso prodotto del negozio cinese potresti comprarlo in un negozio non cinese non sapendo che ha gli stessi materiali dannosi. Stessa cosa comprando online dove il piccolo venditore non ha controlli di qualità e ti arriva la stessa cosa che compreresti al negozio dei cinesi.

    Sconsiglio l’acquisto nei negozi cinesi, ma non dei prodotti made in china

  • Joseph ha detto:

    Tenete conto che spessissimo prodotti realizzati in Italia o in generale in Europa vengono fatti con materie prime (chimiche, industriali) provenienti dalla Cina. Non è possibile evitare prodotti cinesi! La dicitura made in Italy o in France o in Germany non è necessariamente sinonimo di prodotto affidabile, proprio perchè la materia prima spesso proviene da Paesi asiatici, viene semplicemente assemblata in Italia o in un Paese europeo. Questo articolo, per carità doveroso, mi sembra però che incuta troppa paura, direi terrore verso prodotti provenienti da altre parti del mondo. Certamente l’attenzione è importante, ma ci possono esser strategie atte a rendere se non innocuo per lo meno non pericoloso ogni genere di prodotto. I vestiti cinesi si possono lavare prima di indossare. Le scarpe si mettono coi calzini e non a piedi nudi. Prima di comprare su una bancarella un prodotto cosmetico a basso prezzo che potrebbe arrivare da chissà quale Paese straniero, si dà un’occhiata a cosa c’è scritto dietro tra i componenti. Non occorre esser degli ingegneri chimici, basta imparare quelle poche sostanze conservanti pericolose. Insomma, i metodi, i modi, le strategie per ovviare al problema, ci sono. Certo, occorre avere occhio. Io mi vesto “cinese” perchè, essendo una persona piccola, minuta, non trovo vestiti idonei a me stesso prodotti in Italia e finora non mi è mai accaduto nulla, perchè, semplicemente, lavo il pantalone o la maglietta o il pullover prima di indossarlo. Non è la fine del mondo! Le scarpe le ho sempre acquistate in negozi cinesi e finora non è mai accaduto nulla ai miei piedi, diversamente da come si nota nella terrorizzante foto riprodotta sopra. Bisogna anche dire che, rispetto ad anni fa, anche in Cina si fa un po’ più attenzione ai metodi di produzione rispetto ad anni addietro. Loro stessi si sono resi conto che prodotti scadenti non venivano acquistati, quindi hanno iniziato a modificare un po’ le tecniche di produzione. Questo è un bene, non solo per chi utilizza il prodotto ma anche per chi lo produce e per la sua salute.

  • milly ha detto:

    Al supermercato compro beni prodotti nella mia regione e i prodotti freschi come frutta e verdura solo a km 0.

  • milly ha detto:

    Io non compro dai cinesi, ma solo da commercianti italiani e controllo sempre il marchio CE.
    Le medicine e parafarmaci li compro SOLO in farmacia e parafarmacia.
    La gente è convinta di risparmiare comprando dai cinesi o comunque prodotti di pessima qualità.
    I soldi risparmiati finiranno nell’acquisto di prodotti buoni, dato che quelli cinesi si rompono dopo poco, e nelle cure da seguire in conseguenza all’acquisto di prodotti pessimi.
    Ah! Io boicotto anche i prodotti tedeschi.

  • giuseppe ha detto:

    Non si possono paragonare prodotti europei con quelli cinesi, noi abbiamo una cultura che si basa sulla prevenzione mentre loro sono solo per il business, senza preoccuparsi del bene altrui, vendono prodotti in plastica altamente tossici, dai giocattoli agli orologi, prodotti con plastiche tossiche e cancerogene , mi è capitato di comprare un orologio digitale in plastica e dopo qualche giorno che l’ho indossato sono cominciate delle forme allergiche sul polso, pericolossimssimo, poi chissà perchè i cinesi non usano mai i loro prodotti ma vanno tutti firmati con capi famosi, poi vogliamo parlare dei controlli? Mai visto la finanza controllare un negozio cinese, chissà perchè?

  • Michele ha detto:

    Acquisto dai negozi diretti o online ormai da anni, ammetto di aver risparmiato tantissimo rispetto al mercato italiano, però c è una cosa da precisare, il prodotto italiano e molto piú migliore al prodotto cinese, per questo motivo costa di piú. Qualsiasi cosa che acquisto nei cinesi ha un brutto odore e non riesco a capirne il motivo, cellulari che dopo 1 mese si rompe la batteria e fotocamera, stufe elettriche che consumano tantissimo, vestiti che puzzano, ecc. Io ancora ad oggi non ho deciso cosa fare, se acquistare da noi italiani oppure continuare ad acquistare dai cinesi, sono un ragazzo di 26 anni, sposato, con un bambino, ho una casa in affitto di 250 mensile, e lavoro in un azienda agricola guadagnando 950 euro al mese, e ovvio che dovrò continuare ad acquistare dai cinesi perché e quello che mi posso permettere rispetto al prezzo degli italiani, siamo destinati ad essere in queste situazioni, tanto le cose dannose si trovano anche in italia, il cancro, il tumore, allergie, ecc. Possono venire con qualsiasi prodotto o sia cinese o italiano. Io consiglio di acquistare prodotti italiani che costano nella media che si trovano nei centri commerciali, vestiti su piazza italia, terranova o alcott, tecnologia su papino expert, spesa da decò. Questi cinesi devono andare di nuovo nel loro paese, ma saremo noi italiani a deciderlo se siamo tutti uniti. Ciao

  • Elisa ha detto:

    Voi siete contro la Cina?pensate spesso che i prodotti cinesi?sono pericolosi.Non comprate robe che costano poco?perchè si sa già che non è un buon prodotto?potete comprare i prodotti un po più cari.Molte cose sn “Made in China”.Io vi consiglio solo?di non comprare i prodotti di basso costo nei negozi cinesi?quei prodotti ?andatevene a comprarli nei negozi italiani.È più valorosa la vita?che i soldi?non comprate roba cinese solo xke costa poco ?per i soldi?

  • Roberta ha detto:

    E perché non istituire un ordine di controllo….tipo volete esportare in Italia…va bene, ma i vestiti saranno controllati a campione obbligare le ditte a dichiarare le stoffe inviate in Cina e considerare poi il quantitativo di vestiario rientrato. Monitorare tutto questo….non per noi ma x i nostri figli.

  • Giovanni Lattanzi ha detto:

    Per Roberta. In generale in Cina è possibile produrre senza alcuna regola o controllo su nulla, quindi il rishcio dell’uso di prodotti e colori tossici è altissimo.

  • Roberta ha detto:

    Volevo solo aggiungere, caro Mimmo i miei colleghi acquistato vestiti, giochi…. Nei negozi cinesi equando gli dico ma siete impazziti sapete che rischi comportano? Mi rispondono e ma tanto è’ uguale dappertutto, e’ tutto prodotto in Cina, ma avete mai pensato caro Mimmo….che adesso che facciamo la raccolta differenziata la plastica cancerogena cinese verrà differenziata dai compratori, che non controllano nulla…..e noi poveri consumatori onesti magari che so ci berremmo un bicchiere d’acqua? Non è giusto come ci difenderemo da questo?
    E per puff84 , anche se fosse un povero minore a fare i vestiti come fa Hm o Kiabi a fare un vestito 10 euro? Oviesse una maglietta 4,90 euro?Loro gli danno i tessuti? Ma i tessuti buoni costano….ho paura che tante marche prendano tutto li….e non so quanto siano controllate

  • Roberta ha detto:

    Io vorrei solo capire prodotto in china e’ sempre un rischio? Kiabi Oviesse Primigi Brums producono in China ed alcuni vestiti puzzano….siamo sicuri siano controllati, ci possiamo fidare?

  • katia ha detto:

    io vado dai parrucchieri cinesi e mi trovo abbastanza bene, ma noto odori terribili nei prodotti venduti nei mercatini tipo elastici per fare i braccialetti e spesso i vestiti……l’attenzione e ‘ doverosa. Meglio evitare.

  • Giovanni Lattanzi ha detto:

    Per Tina. No, perchè l’autore è italiano. Lo dovremo far tradurre.

  • tina ha detto:

    e possible avere l’articolo in inglese

  • Giovanni Lattanzi ha detto:

    Per Erika. La questione marchio è una garanzia per il consumatore. Quelli con il vero marchio CE sono sicuri, quelli con il marchio China export, fatti apposta per ingannare noi consumatori occidentali, è privo di qualsiasi forma di garanzia su materiali usati, tossicità, pericolosità per bambini, etc. Noi sconsigliamo assolutamente l’acquisto di qualsiasi prodotto fatto in Cina se non sotto supervisione di una seria azienda occidentale, e quindi poi verificato in Europa e rispondente alle rigorose norme di garanzia del marchio CE vero. Non compreremo mai prodotti China Export….

  • ERIKA ha detto:

    Ma in tutto questo, non ho ancora capito se i giocattoli per bambini devono obbligatoriamente essere marchiati CE (marchio Europeo) oppure possono essere venduti anche se marchiati Cina Export. Ho acquistato in un negozio molto serio e di fiducia una catenella in legno per la carrozzina di mio figlio, ma non l’ ho ancora usata perchè mi sono accorta che sulla confezione c’è Cina Export, inoltre la contraddizzione è che c’è scritto made in Europa. Non so se riportarla in dietro oppure se tenerla.
    Attendo Vostre info.
    Cordiali saluti

  • sara ha detto:

    io non mi fido dei cinesi soprattutto da quando ho scoperto di soffrire di allergie ai metalli adesso ho acquistato un giubbino su ebay credendo che fosse made in italy invece ho scoperto che l’ hanno spedito dalla cina e io appena arriva lo respedisco indietro e mi faccio ridare i soldi perche’ i prodotti cinesi vengono fatti con materiali scadenti apposta costano poco quindi state attenti che a trovarsi con la pelle rovinata oppure con gravi problemi di salute ci vuole poco !!

  • franco gatto ha detto:

    Alcuni giorni fa ho comprato degli slip in un negozio di cinesi. Dopo pochi giorni mi sono comparse delle fastidiose vescichette sul ghlade, come delle scottature. Pensavo fossero dovute a qualche sostanza alimentare, poi per fortuna ho capito: si trattava del contatto della pelle con gli slip. Ho immediatamente tolto quegli indumenti e si è risolto il problema. Spero ovviamente di non avere combinato guai diversi.
    Ho deciso che la prossima volta mi rivolgero’ solo da negozianti conosciuti e fidati.

  • Cla ha detto:

    Ma qui non si parla che i prodotti Made in China siano tutti dannosi, ma appunto come dice l’articolo vengono da esercizi o laboratori non autorizzati costruiti con materiale scadente perciò dannoso. Ci sono aziende serie cinesi che producono merce di qualità,perché dove pensate che provengano tutti quei prodotti di intrattenimento come Iphone,Nintendo ecc ecc la maggior parte dei prodotti elettronici provengono da li ma ovviamente non dannosi (almeno) quello che voglio dire che quel prodotto che si rompe nel giro di due giorni e rilascia sostanze nocive e frutto di un commercio non regolarizzato,adesso c’è da chiedersi nonostante numerosi controlli come questa merce arrivi nei nostri negozi e perché esercizi cinesi ancora ne vendano e nessuno li fermi.Concordo con chi dice che i cinesi qui si fanno i soldi e se li portano li, ma qui ha colpa l’Italia che non riesce a sfruttare quello che ha, non ci manca niente eppure abbiamo bisogno di materiale importato da altri paesi mah!

  • Luigia ha detto:

    io compro anche cose cinesi e fino ad ora nn mi è capitato nulla di male… vado da parrucchieri cinesi che , non useranno sciampo professionali,ma usano normali sciampo da supermercato… visti coi miei occhi. 8 euro taglio sciampo e piega,soddisfatissima-Dalla parrucchiera italiana dalla quale andavo prima,26 euro stesso trattamento- sono 2 anni che mi servo da loro e non sono diventata calva…anzi,taglio che dura anche 2 mesi-

  • puff84 ha detto:

    Ma non vi siete mai chiesti che un prodotto che acquisti in un negozio Italiano dove c’è scritto made in Cina il materiale glielo diamo noi Italiani e la mano d’opera è la loro fatto dalle manine di un bambino cinese? SFRUTTAMENTO MINORILE CHE QUI DA NOI C’è L’ARRESTO E DA LORO C’è LA PENA DI MORTE? diciamo pure che gente come voi che acquista in un negozio di Cinesi non aiuta x niente il commercio Italiano,i nostri soldi se li portano nel loro paese dove si costruisco case grattaceli,magari ci riuscissero visto che sono capaci solo a copiare, e noi ci moriamo di fame.Non credete che se te compri una maglietta di 5.00 euro ci fai una staggione ci puoi fare 2 giorni se te va bene,non credete che andate a risparmiare visto che tutta la mondezza che vendono sia buona,tanto dopo un po ti si rompe e neanche te la cambiano perchè non rilasciano neanche lo scontrino fiscale,quindi non pagano le tasse, il materiale cinese è tossico e fa venire il CANCRO io neanche se me pagano vado a compra in un negozio Cinese.

  • mimmo ha detto:

    purtroppo la povera gente è quella che rischia sempre la pelle,con questi prodotti,e non è solo per ignoranza,a volte son scelte obbligate..

  • mimmo ha detto:

    questi prodotti cinesi sono spaventosi,non riesco a capire come un sacco di gente si fidi ad usare certe cose…calcolando quanta informazione inviti a prestare attenzione.posso chiudere un occhio su aziende italiane o estere che producono in cina usando materie sicure,ma le materie cinesi son tutte contraffatte,e non è giusto che le persone meno abbienti,atratte dai costi bassi rischino la salute,allergie tumori..mali vari sono triplicati.la legge dovrebbe tutelarci

  • simone ha detto:

    almeno prima era NAPOLI almeno e made italy.

  • Daniele ha detto:

    non giudico i Cinesi in quanto popolo. Ogni popolo h ala sua storia ed i suoi valori che vanno rispettati. Ma aborro nel modo pià totale i metodi che la Cina usa per produrre , copiare, falsificare,comprare, vendere, costruire , gestire i prorpi prodotti, le aziende fantasma , i suoi operai , il suo popolo ..unitamnte al pochissimo rispetto che hanno per la propria terra..prima o pi tutto questo finirà.

  • Giovanni Lattanzi ha detto:

    Per Alessandro. Difficile dirlo senza una analisi, ma come sempre suggeriamo è bene tenersi a distanza di sicurezza dai prodotti cinesi, soprattutto se acquistati nele bancarelle o nei loro negozi. Per lo più sono prodotti pericolosi o comunque non a norma. Lo getti nel cestino e ne compri uno in un negozio sicuro.

  • Alessandro ha detto:

    io ho comprato proprio ieri in un negozio cinese una molla e un altro attrezzo per gli esercizi di ginnastica….il loro odore è così acre e forte che pur dopo diversi lavaggi li faccio fatica a usare senza tossire….che sostanza sarà?? :(

  • stefania ha detto:

    io abito in cina da 6 anni. Compero prodotti cinesi e di importazione ( riguardo al cibo).Abbigliamento e scarpe locali. Cosmetici nelle grandi catene internazionali.Per ora sto meglio di salute di quanto stessi in Italia. E vorrei sottolineare che anche da noi ci sono degli scandali alimentari indecenti. Qualcuno ricorda il vino al metanolo? Sughi fatti con prosciutti scaduti con i vermi e via discorrendo? Davanti ai soldi nessuno si ferma! Solo che il Dragone Rampante ci fa paura….
    E riguardo ai Cinesi gente senza scrupoli, posso dirvi che ho amici cinesi che mi hanno aiutato in momenti di difficoltà’ come nessun ( o pochi) amici italiani avrebbero fatto…Una gentilezza senza eguali. Altro che privi di scrupoli morali di ogni tipo!? a volte la gente parla solo perché no ha di meglio da fare!!!! scusate ma io sono ospite in questo paese, ci vivo bene e quindi mi sono sentita in dovere di difendere e ringraziare gli amici cinesi che in questa parte della mia vita mi hanno aiutato

  • maria grazia di orazo ha detto:

    non c’è assolutamente da fidarsi dei prodotti cinesi, e mi guardo bene dal comprare quella robaccia. sono al corrente di quanto è scritto nell’articolo e ci credo perchè il popolo cinese è senza scrupoli morali di nessun tipo. per esempio non si deve essere scienziati per capire dall’odore e dal tatto che l’abbigliamento è fatto con materiale superscadente. alimentazione? non se ne parla proprio… basta guardare i mercati cinesi!!! forse si potrebbe acquistare qualche soprammobile (da rifilare però perchè sono troppo pacchiani!), le mollette per i panni, qualcosa che non può nuocere in nessun modo. l’abbigliamento italiano è famoso in tutto il mondo, molti capi sono confezionati altrove ma con materiale italiano e la differenza si vede e ..si sente!!! ma come si fa a fare un paragone??? è incredibile, è da orbi !!! un consiglio a tutti, visto che c’è la crisi, comprate meno roba, ma che sia buona e non occorre che sia firmata. ci sono negozi in italia che hanno buoni prezzi, ci sono i mercatini dell’usato. rilanciare l’economia italiana potrebbe essere anche un modo x superare la crisi, non credete???

  • miriam ha detto:

    io ormai compro da decenni dai cinesi e non mi sono mai trovata maole…certo..se ci metto buon senso, magari non mi vado a comprare un medicinale che non conosco…ma su vestiti e calzature non ho nulla da obiettare..e poi io sono sicura che per passare la frontiera, chi fabbrica indumenti e calzature sà che se non le fà bene poi gliele rispediscono indietro o vengono del tutto sequestrate..quindi penso che sia fatta più bene la roba cinese che quella italiana…poi se gli italiani abbassano i prezzi e aumentano gli stipendi, allora si prenderà in considerazione di guardare altre vetrine.. a volte la roba nei negozi italiani, costa così tanto che ho paura anche di guardarla dalla vetrina sennò anche le occhiate ti fanno pagare, oggi!!!

  • Pinonymous ha detto:

    Scusate, perchè dobbiamo gettare m***a sui cinesi se poi il made in italy è 99% cina e poi viene importato qua per essere marchiato, e con la scusa del prodotto finito applicano made in italy? Si fa tutto in cina, e in periodi di crisi è bene che noi compriamo dai cinesi, che sono un po’ una liberazione, un modo in cui finalmente possiamo dire ai nostri commerciamti: abbassa il prezzo e la cresta soprattutto! Il fatto che la roba sia tossica è un’invenzione, in primis perchè non ne ho mai vista, e secondo perchè mi fornite parole ma non mi fornite ne dati ne prove! Invece di tossico arriva dall’america e dall’italia molti prodotti di consumo come aspartame, dolcificante, sigarette! Le sigarette contengono sostanze tossiche ma quelle non le sequestrano, per sempre, magari le abolissero. Quando una cosa fa guadagno se ne fregano se è tossica. Comprate dai cinesi che il portafoglio ringrazia!

  • andrea ha detto:

    senza i prodotti cinesi come facciamo a vivere?..da loro una maglietta costa 5euro da noi maglietta identica lo mettono a 40 euro e solo grazie a loro che non eravamo gia in crisi negli anni precedenti da loro tutto costa di meno. faccio un esempio per noi poveretti un giubotto costa sopra i 100 da loro costa 20,se noi al mese guadagnamo solo 800 euro e c’abbiamo tutta la famiglia da mantenere quale ci convera comprare? se compriamo da negozi italiani per tutta la famiglia come facciamo a pagare le tasse,enel,affitto…chi ce li paga? secondo me scrivono tutto cio per far cacciare i cinesi dal nostro mercato e per guadagnare di piu..senza di loro noi poveretti come facciamo? secondo me andremo peggiorando giorno dopo giorno altroche sostanze dannose qua rischiamo la vita morendo di fame

  • cristhian ha detto:

    Quale mese fa è stato sequestrato in China un container con merce originale firmata da un noto stilista italiano Armai, il carico era 100% Made in Italy ma TOSSICO.
    Diciamo la verità se vogliamo acquistare merce di buona qualità che non faccia male alla salute dovremo tutti pagare 30.000 euro per un capotto in pura lana di Vicuña.
    Anche i dentisti ci uccidono con l’amalgama o ceramica per la cura dentistica.
    Gli apparecchi dentistici che usano i nostri figli contengono nichel,mercurio ecc..
    Insomma i nostri medici ci mettono in bocca delle discariche di metalli pesanti.
    Dove è il governo che ci tuteli?

  • jhon ha detto:

    Sono d’accordo con voi su tutto, ma ditemi in quale supermercato, iper, o qualsivoglia negozio, quando si acquista qualsiasi cosa escluso forse gli alimentari, non siano made in cina. Ogni cosa che compro dove vado vado è tutto made in Cina!
    Si salvi chi può allora!
    Cordiali saluti.

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