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La culla del bimbo

La culla è una compagna per il bambino, è l’unico posto in cui la neo-mamma lascia il pargoletto senza rimpianti, perché sa che lì dentro potrà ricreare l’ambiente accogliente e protetto di cui godeva nella pancia. Se le braccia materne dolgono un attimo per il continuo cullare o un altro figlio reclama la sua giusta dose di attenzioni, nella culla il piccolo troverà la sua tranquillità e niente potrà toccarlo o disturbarlo.

Nei secoli scorsi la culla veniva realizzata rigorosamente in modo autonomo, con forme e materiali improvvisati, legati più alla fedeltà ad antiche tradizioni che all’effettiva cognizione delle necessità del bambino.

Oltre a variare di famiglia in famiglia, i modelli si differenziavano anche di regione in regione: in Toscana la culla era in vimini, era dotata di rotelle e aveva il velo per proteggere il bambino dalle punture degli insetti; a Roma era interamente in legno di castagno, mentre in Sardegna di sughero; in Sicilia si trovava la famosa ‘naca’, fabbricata con un vello di pecora.

Al di là del tipo di materiale utilizzato, si riscontra grande varietà anche nella modalità di impiego: la naca, ad esempio, veniva appesa al soffitto, le altre erano in prevalenza a dondolo, con le estremità concepite in modo da garantire la massima capacità di oscillazione. Nella maggior parte dei casi, le culle a dondolo erano decorate da motivi floreali oppure simboli religiosi di protezione e buon auspicio per il bambino.

In epoca moderna i produttori hanno iniziato ad attenersi ad una serie di parametri generali indispensabili per realizzare un prodotto in linea non solo con esigenze puramente spaziali, ma anche e soprattutto con la necessità e la volontà di creare un ambiente a protezione del bambino.

La culla del bimbo smette di essere un semplice ‘contenitore’ in cui poggiare il piccolo a seconda dei momenti e degli impegni, per diventare una sorta di ‘involucro’ del bimbo, uno spazio esclusivo in cui si ricreano le condizioni del grembo e delle braccia materne.

Culla del bimbo

Tipologie di culla del bimbo

Per iniziare, è utile chiarire per i profani cos’è una culla del bimbo.

La culla del bimbo è un lettino per i nostri piccoli, a loro uso esclusivo; ha la forma di una cesta, realizzata poi con diversi materiali, dal legno alla tela al vimini (in realtà sempre meno diffuso). Nel telaio c’è posto per ruote più o meno grandi, comode per spostare la culla da un ambiente all’altro, ma che a volte sono collocate solo con valenza decorativa. E ancora, ce ne sono a struttura fissa o dondolante: queste ultime rappresentano un supporto per le mamme, che possono ricorrervi nei momenti di stanchezza o difficoltà per ricreare la tranquillità offerta della loro braccia.

Le culle si differenziano quindi in base al materiale, alla funzionalità delle ruote, all’ossatura mobile, ma tutte rispecchiano l’attenzione per il benessere del bambino nel rivestimento con tessuti morbidi. Solo stoffe lisce, leggere e soffici sono consentite per entrare in contatto con la tenera pelle del bimbo, che è particolarmente esposta ad irritazioni nei primi mesi di vita; in genere è possibile sfilare tutti i rivestimenti, poiché vengono assicurati mediante zip, cerniere, minuscoli bottoni automatici proprio per consentirne il lavaggio (possibilmente a mano, oppure con un programma delicato della lavatrice).

Materassino della culla

Il materassino della culla del bimbo perfetto è in gommapiuma, provvisto degli essenziali buchi antisoffoco che preservano il bambino dal rischio difficoltà respiratorie, anatomico per adattarsi al meglio al corpicino cui è destinato, e poi anallergico, antiacaro e antibatterico in generale, e ancora sfoderabile e lavabile. Naturalmente ogni modello offre dettagli particolari ed uno tra i più consigliati è il classico Futon di tradizione asiatica.

Nessun tessuto pregiato per la culla del bimbo, bensì cotone grezzo e per giunta non lavorato, ma funzionale alla traspirazione e all’assorbimento di liquidi, umori e odori, grazie ad uno speciale isolante termico. Il futon ha una forma ergonomica, poiché è pensato ‘sul bimbo’, per seguirlo nei movimenti durante le varie fasi della crescita ed evitare che possa trovare dei vuoti quando viene adagiato per il riposino; in questo modo la colonna vertebrale non è esposta a rischi, perché è impossibile che si creino delle buche nel giaciglio.

Accesori del materassino

Gli accessori del materassino della culla del bimbo: in primis il lenzuolino, che ricopre il ruolo di salvatore dagli attacchi di pipì, sia nella versione con gli angoli, generalmente di cotone bianco, sia nella più innovativa in pelle d’agnello, che non irrita la pelle del bambino in quanto composta da un importante grasso naturale, la lanolina. Il lenzuolino va infatti collocato sopra il lenzuolo, quindi non esiste filtro fra lui e il neonato.

Completa il quadro il guanciale: nel corso del primo anno di vita, il bimbo non ne ha necessità, può far senza, ma è bene sapere dell’esistenza di un cuscino imbottito in modo speciale. Al suo interno, infatti, in luogo della classica imbottitura può essere inserita una mistura di camomilla, farro, salvia e menta, utilissima per conciliare il riposo e per limitare disturbi respiratori. Via libera, dunque, al materassino denominato ‘alle erbe’: il profumo aiuta a vivere meglio fin dai primi mesi.

Culla si, passeggino no

In alcuni casi, i neo-genitori piuttosto che comprare la culla del bimbo preferiscono utilizzare la carrozzina, per comodità o per risparmiare. Si tratta di un tipo di scelta opinabile, nella misura in cui non tiene nel giusto conto gli agenti esterni inquinanti: la carrozzina si usa per uscire, per portare il bimbo all’esterno, all’aria aperta, nel parco, e da ogni luogo torna con un carico di aria viziata e smog, tanto per citare solo alcune sostanze atmosferiche non salutari per un bambino.

E’ un controsenso rientrare in casa in queste (ahinoi, normali) condizioni, fare il bagnetto al piccolo, mettergli le ghettine, il pigiamino e tutte le dolcezze possibili, per poi riporlo, tutto caldo e profumato, nella medesima carrozzina che non ha subito nessun trattamento ‘purificante’.

No, il buonsenso dovrebbe opporsi, perché è indispensabile dividere la vita del bambino in due parti da tenere ben distinte: all’esterno con un mezzo, all’interno con un altro.

Dove tenere in casa la culla del bimbo

Quale sarà il posto giusto per la culla del bimbo?

La stanza matrimoniale o la cameretta del bimbo, quella in cui fino al primo anno di età di solito il piccolo compie soltanto brevi apparizioni?

Le giovani mamme, soprattutto se si tratta del primo figlio, tendono a collocare la culla del bimbo accanto al lettone, per tenere sempre vicino il bambino, per sentirlo respirare, per anticipare ogni sua mossa e trattenere il respiro per tutta la notte, nell’ansia di sentirlo piangere….o di non sentirlo affatto.

Per il bimbo, nei primi mesi di vita, non riveste oggettivamente grande importanza la condivisione dell’ambiente notturno con i genitori, soprattutto nella misura in cui si riesce a creare nella culla un ambiente confortevole in cui il bambino si senta a proprio agio, protetto piuttosto che ‘abbandonato’ in un posto sconosciuto mentre i genitori pensano ad altro.

Ma se mamme e papà si sentono in questo modo più tranquilli e riescono magari a chiudere occhio tra una poppata e l’altra della creatura, non c’è nessuna controindicazione. Sarà piuttosto il caso di traslocare gentilmente il pargolo nella sua cameretta nuova di zecca dopo il primo anno di vita, pena la stabilizzazione nel letto dei genitori a tempo indeterminato.

CULLA

Dimensioni corrette della culla del bimbo

Ampia ma non troppo, morbida ma non troppo, rifinita ma non troppo. Così deve essere la culla del bimbo in termini di dimensioni.

Mai come nel caso di questo prodotto, il senso della misura è fondamentale. Secondo le nome di sicurezza (che richiedono la certificazione di una etichetta di garanzia), una culla troppo grande non è funzionale, poiché il bambino deve essere contenuto: lasciargli la possibilità di muoversi in ogni direzione lo espone maggiormente al rischio di piccoli incidenti.

Allo stesso modo, un cuscino troppo morbido non sostiene la testina del piccolo, il quale rischia di sprofondare o magari di avere difficoltà nella respirazione: meglio sceglierne uno un po’ più rigido, per sostegno del corpicino che lo abita, e in linea peraltro con il materasso, che sarà piatto e consistente, assolutamente non cedevole.

La distanza fra le sbarre delle sponde laterali delal culla del bimbo non deve superare i sei centimetri, o almeno deve essere abbastanza ridotta da impedire al piccolo di infilarvi la testa, e le sbarre necessitano di essere fissate in modo sicuro al bordo della culla.

I bimbi piccoli hanno delle riserve di energia insospettabili, dai sei mesi in poi tutto può accadere e trovarli aggrappati alle sbarre mentre le tirano con tutta la forza possibile non è affatto una scena infrequente.

Infine, no agli strati su strati di coperte, piumini e quant’altro, perché il bimbo ha la necessità di muoversi senza troppe limitazioni e comunque temperature eccessivamente alte non giovano alla sua salute fisica.

Rischi e pericoli nella culla

E’ sufficiente seguire delle piccole, semplici regole per far sì che il soggiorno dei bambini nella culla sia il più sicuro possibile:

  • 1) La posizione migliore per ninne esenti da rischi è a pancia in su, perché agevola il passaggio dalla fase del sonno a quella della veglia. Il bimbo che dorme supino esercita un controllo sulla respirazione, anche attraverso i tipici rigurgiti che spaventano tanto quando in realtà hanno una funzione di tutela del respiro.
  • 2) No alle coperte troppo pesanti. Non c’è motivo di coprire troppo il bimbo, soprattutto se la temperatura nella stanza è alta: tutina lunga, una bella coperta e via, il piccolo può dormire tranquillamente senza essere schiacciato da strati di coltri. In estate, stesso discorso: se noi teniamo solo un lenzuolo sul letto, sarebbe il caso di fare lo stesso con nostro figlio; d’accordo, lui è piccolo, ma se fa molto caldo lo percepisce esattamente come noi. Quindi, canottiera o maglietta e un lenzuolino leggero.
  • 3) Evitare di portarlo nel lettone con noi. O almeno, di tenerlo a dormire. Gli eventuali movimenti notturni di un corpo adulto non sono decisamente positivi per il corpicino di un neonato.

Approfondire scelta e acquisto della culla del bimbo

  • PEG PEREGO
  • Picci
  • BabyMa – http://www.babyma.it
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Milena Talento30 Maggio 2024

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