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Antifurto per auto

Scegliere l’antifurto contro i furti d’auto

Visto che i numeri sono spesso eloquenti e sicuramente efficaci riporteremo in questa guida i risultati di alcune statistiche di mercato effettuate da Viasat e dal CESC, ossia il centro europeo studi criminologi. Secondo questi studi dal 2000 al 2010 i furti delle automobili sono stati (media annuale approssimata) 263.000 di cui 47.000 erano Fiat Punto e 13.000 lancia Y. Da quanto appena affermato si deduce che il furto delle automobili non accenna a diminuire nonostante le continue innovazioni in termini di antifurto e le ultime proposte del mercato.

Questo crimine, il furto delle automobili, indebolisce il mercato automobilistico e, di riflesso anche l’economia italiana. Questo succede perché molte persone preferiscono acquistare auto usate per sfuggire il pericolo del furto. È possibile delineare il profilo degli autori dei furti fra i più temuti dagli italiani.

Cominciamo col dire, però, che esistono due categorie di malfattori e cioè il ladro esperto, il malavitoso, quasi sempre membro di un clan e il ladruncolo, di solito un cittadino tossicodipendente. Il primo è una sorta di Peter Pan moderno in quanto la sua “attività” ha l’obiettivo di rubare ai ricchi per dare ai poveri, tant’è che nella maggior parte dei casi le auto rubate in Italia finiscono sui mercati automobilistici dell’ Europa dell’est e Albania.

In questi paesi le nostre auto sono considerate degli status symbol anche grazie alle immagine che arrivano loro attraverso la pubblicità sia televisiva che di altro genere. In sostanza i cittadini dell’est Europeo, influenzati dalla comunicazione mediatica, tendono a scegliere i modelli più costosi e innovativi che sono loro facilmente accessibili per il fatto che non seguono i prezzi del mercato ma quelli imposti loro dal truffatore. Quest’ultimo immette le auto rubate sul mercato della ricettazione solo dopo aver contraffatto i numeri di matricola e aver sostituito tutte quelle parti in cui sono impressi i numeri che identificano il veicolo.

Per rendere più difficile il lavoro dei ladri inseriscono i numeri di matricola anche in punti diversi come i montanti della carrozzeria. Inoltre si organizzano dei corsi per i poliziotti allo scopo di aggiornarli sulle tecniche utilizzate dai malviventi e vengono loro forniti dei reagenti chimici che, una volta versati sulle varie parti della carrozzeria, fanno venire alla luce le tracce di ogni eventuale contraffazione. Il mercato delle auto rubate non riguarda solo i modelli prestigiosi ma anche le utilitarie che servono ai ladri per ricavarne dei pezzi di ricambio.

Per far ciò non di rado collaborano con le carrozzerie in una sorta di organizzazione perfetta che si occupa dei serramenti e di metodi vari.

Non mancano, anche se rappresentano una percentuale minima, i proprietari di macchine costose e prestigiose che si mettono d’accordo con qualche amico che lo aiuta a portare la propria auto all’estero, evitando così di pagare il canone dell’assicurazione o del leasing. Bisogna quindi stare attenti a non dimenticarsi mai l’auto aperta perché si rischia di non trovarla più il giorno dopo a meno di vivere a Gorizia.

Un buon sito per approfondire l’argomento è Guida antifurto

Tipi di antifurto per auto

Gli antifurti disponibili oggi sul mercato sono numerosi e molto diversi tra loro: possiamo raggrupparli in tre grandi tipologie:

  • elettronici
  • satellitari
  • meccanici

Tra i primi ci sono quelli a sirena che, dotati di specifici sensori nella parte interna o esterna del veicolo, comincia a suonare quando qualcuno si avvicina all’auto. Il suono dovrebbe rappresentare un deterrente per i ladri ma in realtà non è difficile disinnescarla, per cui questo tipo di antifurto non è un sistema sicuro per proteggere la propria auto e scarsamente affidabile. Altro tipo di antifurto elettronico è il c.d. immobilizer, che impedisce all’auto di mettersi in moto senza la chiave interrompendo il circuito elettrico. Sebbene possa sembrare più affidabile del precedente il dispositivo in questione si può facilmente disinnescare e quindi è poco sicuro, al punto che molte assicurazioni rifiutano di stipulare polizze per le macchine che ne sono dotate.

L’altra tipologia di antifurti, quelli satellitari sono più precisamente degli impianti di collocazione che sfruttano, come quelli a sirena, dei sensori in grado si rilevare il pericolo. Tramite il Gps è inoltre possibile sapere con facilità dove si trova l’auto in quanto quest’informazione viene trasferita al cellulare del proprietario tramite un sms. A questo punto è facile recuperare la propria auto. Tuttavia in assenza di segnale il satellite non funziona e quindi si rivela inutile nelle zone in cui il segnale non c’è o è intermittente.

Non dimentichiamo inoltre che esistono degli apparecchi particolari che riescono ad annullare il segnale anche a 100 metri di distanza . Si tratta dei cosiddetti mobile jammers e dei “generatori del rumore bianco” le cui istruzioni per l’uso sono accessibili a tutti su internet. Con questi apparecchi diventa estremamente facile per qualunque ladro aprire la macchina e metterla in moto e poi una volta compiuto il furto e portato la vettura “al sicuro”, potrà smontare l’antifurto senza che nessuno lo disturbi e riesca trovare l’auto.

Non è difficile procurarsi un apparecchio simile. In internet infatti ne trovano moltissimi sebbene non siano legali. Le uniche persone autorizzate a utilizzare questi apparecchi sono le forze dell’ordine a scopo di difesa solo in particolari situazioni e luoghi. I mezzi per impedire il funzionamento degli antifurti satellitari non finiscono qui. Esistono anche le coperture di piombo o c.d., o ancora i ripetitori di chiamata che hanno lo scopo di tenere occupato il numero registrato nel sistema satellitare.

Quanto detto da un alto spaventa notevolmente ma dall’altro ci spinge a chiederci come facciano le assicurazioni a tutelarsi da tutto ciò. In alcuni casi i contratti prevedono una clausola nella quale si stabilisce la necessità di assicurarsi che l’antifurto satellitare funzioni correttamente e che sia entrato in funzione in caso di un furto.

La terza famiglia di antifurti comprende quelli meccanici. Questi sembrano offrire il maggior grado di sicurezza e affidabilità per il fatto che impediscono meccanicamente al ladro di rubarla. Esempi di questo tipo di antifurti sono:

  • blocca sterzo
    bloccando la canna dello sterzo ostacola il movimento del volante. Per togliere questo antifurto dalla macchina ci vuole tempo, fattore che manca ai ladri, che invece devono cercare di compiere la loro missione in fretta, per non rischiare di esser visti. Unica accortezza richiesta è ricordarsi di inserirlo e controllare la serratura
  • blocca pedali
    agisce, appunto come spiega il nome, bloccando i pedali
  • immobilizer
    inizia a suonare e blocca contemporaneamente il sistema idraulico della vettura in caso di pericolo. In pratica questo è un antifurto che ne combina due : uno che aziona il dispositivo e una chiave elettronica che lo disinnesca e che non si può riprodurre

Si tratta di un antifurto facile da usare, in quanto è automatico, affidabile e sicuro. Vediamo di capire come funziona. Abbiamo detto che agisce bloccando il sistema idraulico cioè sia la frizione che i freni ma più precisamente possiamo dire il meccanismo, azionato da una chiave meccanica consiste in una valvola che spinge il liquido su freni e frizione impedendo il reflusso e bloccando la macchina.

Un ottimo localizzatore satellitare è questo.

Mentre un eccellente bloccasterzo si può acquistare con soli 23 euro.

Antifurto elettronici per auto

Vediamo ora come funzionano gli antifurto elettronici. Il loro funzionamento si basa su una centralina, posta al loro interno che è dotata di sirena elettronica. La loro efficacia contro i ladri però non è garantita perché questi dispositivi si installano di solito nel vano contenente il motore, perciò i ladri possono facilmente accedervi e distruggere la centralina. Per aumentarne l’efficacia si può far ricorso ad alcuni accessori reperibili anche dall’elettrauto. Ci si può far installare un’elettrovalvola sul tubo attraverso il quale passa il carburante, in un modo che la renda difficilmente accessibile ai malintenzionati oppure un dispositivo di bloccaggio della pompa del carburante.

Tutti verranno azionati e gestiti dalla centralina. A questi antifurti si aggiunge un modello radiocomandato che funge da portachiavi. Sono molto pratici in quanto possono essere inseriti semplicemente premendo un tasto e contemporaneamente chiudere la macchina ma presentano degli inconvenienti. I ladri infatti possono decodificare facilmente alcuni di questi modelli. A questo punto starete pensando che contro i ladri non si può nulla e soprattutto come facciano a copiare il codice del telecomando. Diciamo che non è semplicissimo ma se si è abbastanza motivati come sono i ladri ci si può riuscire.

La prima cosa da fare per clonare un dispositivo simile consiste nel trovare la frequenza che di solito variano dai 433.050 e i 433.790 Mhz, valori pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Frequenze maggiori o minori di tali valori non sono legali. Trovata la frequenza occorre scoprire il codice. Questo si ottiene utilizzando un decodificatore che, grazie ad un microprocessore, nel momento in cui si chiude la macchina memorizza i numeri che compongono il codice ma il suo raggio d’azione è di soli 10 metri. Dopo aver registrato il codice, il decodificatore lo trasmette ad un trasmettitore che, dotato della potenza di un watt, è in grado di neutralizzare l’antifurto e aprire gli sportelli della vettura.

A questo punto avvicinando un telecomando con autoapprendimento, che costa solo 30 euro, al decodificatore si otterrà la clonazione del codice in brevissimo tempo.

Antifurto auto a sirena

È il più diffuso degli antifurti elettronici ma si rivela poco sicuro e non molto pratico, anzi spesso fastidioso. Succede infatti che la sirena cominci a suonare anche senza motivo, magari se delle persone passano a breve distanza dalla vettura ma senza toccarla, e questo disturba ovviamente la quiete pubblica. In alcuni comuni come Torino, questi antifurto non sono ben visti, tant’è che si sono presi dei provvedimenti soprattutto multe salate per chi inserisce l’allarme in alcuni momenti della giornata

C’è da dire inoltre che se l’auto è parcheggiata in una zona lontana dal nostro ufficio o dalla nostra abitazione l’utilità di questo tipo di allarme risulta vana perché sarebbe difficile sentire il suono della sirena. Spesso poi i sensori dell’antifurto in questione non sono ben collaudati e troppo sensibili. A tal proposito si potrebbe quindi optare per l’installazione di un antifurto in grado di bloccare il sistema di avviamento della vettura impedendo che si metta in moto oppure dotare la sirena di una sorta di cercapersone capace di mandare segnali radio fino a 2 km di distanza.

In questo modo se qualcuno prova a rubare al nostra auto il cercapersone ci informa immediatamente con un bip del pericolo senza arrecare disturbo agli altri. Questo sistema ha un costo di circa 70 euro ma affinché riceva in modo eccellente i segnali dovrebbe esser dotato di un’antenna trasmittente. I ladri però conoscono anche come “difendersi” da questo tipo di sistema.

Quando la sirena suona le frecce della macchina lampeggiano; smontando una di queste, nel momento in cui l’allarme si attiva provoca un cortocircuito e i fusibili si bruciano. La sirena in questo modo non suona più. Tuttavia una soluzione a questo problema c’è! È sufficiente installare due fusibili sul dispositivo dell’antifurto che aziona le frecce in modo da isolare le frecce dalla sirena permettendo che questa suoni anche nel caso in cui le frecce si bruciano.

Antifurto per auto meccanici

L’antifurto meccanico è sicuramente tra i più efficaci anche per il fatto che, essendo visibile , tende a scoraggiare i malintenzionati, almeno i ladri poco esperti dal tentativo di rubare la nostra auto. Tuttavia questo tipo di antifurto può rivelarsi davvero efficace solo se viene affiancato da un antifurto elettronico, in grado di impedire la messa in moto della macchina. Uno degli antifurti meccanici più popolari è quello con la catena che si applica tra i sedili e il volante e la si lega con un lucchetto apposito. È molto simile al sistema c.d ad ombrello, cioè un asse in acciaio da collocare tra volante e pedali.

I ladri più esperti no avranno difficoltà a trovare il modo per aggirare questo sistema di antifurto. Infatti no ci penseranno due volte a tagliare in due il volante per disattivare l’antifurto anziché segare il lucchetto o la catena. Stesso discorso anche per l’asta che viene sistemata in una posizione trasversale rispetto al volante, ovviamente con la serratura. Nessuno riuscirebbe a guidare una macchina che non ah il volante ma i ladri hanno imparato anche questo, non mancano loro i mezzi e le possibilità per sostituirlo con un altro, superando questo problema con facilità ed in breve tempo.

Per quanto riguarda il blocca pedali le parti della vettura interessate sono i pedali del freno e della frizione: è tra di essi che viene posto. Inizialmente, vista la difficoltà evidente di tagliare l’asta di acciaio che costituisce l’antifurto, questo potrebbe essere un sistema affidabile e sicuro. Tuttavia i ladri con maggiore esperienza , anche di guida, riuscirebbero senza grossi problemi a disattivarlo aumentando i giri del motore dell’auto e tirando il freno a mano. Certamente in questo modo non riuscirebbero a percorrere lunghi tratti di strada ma potrebbero essere sufficienti per far perdere le tracce del mezzo. Altro sistema di antifurto meccanico consiste nel bloccare, con una chiave, una ruota.

Viste le difficoltà a mettere in moto l’auto, questo si presenta come piuttosto sicuro ed affidabile. Tuttavia occorre far attenzione che non sporga troppo verso l’esterno altrimenti rischierebbe di far del male a chi passa vicino alla macchina. Non altrettanto sicuro si può definire il bloccacambio che consiste in un’asta d’acciaio che unisce la leva del freno a mano a quella del cambio. Il basso grado di sicurezza è dovuta al fatto che uh ladro può facilmente rompere l’acciaio di cui è composta l’asta.

Block- shaft

Senza dubbio si tratta dell’antifurto meccanico più affidabile e sofisticato offerto finora dal mercato.

Ciò che lo rende così sicuro è il suo funzionamento complicato che tende a scoraggiare i malviventi. Questo sistema è il risultato del lavoro di alcuni tecnici specializzati che nel 1993 hanno creato questo prodotto così efficace per proteggere le nostre auto. Oltretutto è anche un dispositivo discreto che rimane nascosto sul piantone dello sterzo, preservando perfino l’estetica della macchina.

Vediamo di ripercorrere le tappe evoluzionistiche di questo sistema di antifurto. L’avventura dello block-shaft inizio nel 19995 quando nella sede di Fasano si produce in modo artigianale il Block-Shaft2. Due anni più tardi, era il 1997, la produzione si industrializza ed aumenta l’affidabilità del prodotto. Il successo arriva nel 1998 con la partecipazione al Motor Show di Bologna. Nel 2001 l’azienda si trasferisce a Monopoli, in provincia di Bari ed oggi lo staff prevede 80 impiegati ed un customer care che si occupa dell’assistenza ai clienti, assicurata dal numero verde sempre attivo ( 80151 151) e presente sia sul territorio nazionale che in Europa.

Certamente è il proprietario della vettura che deve preoccuparsi di inserirlo o disinserirlo ogni volta perché non si attiva in modo automatico. È impossibile duplicare la chiave della serratura mentre si può decidere di applicare l’avvisatore luminoso ed acustico, il cui scopo è avvisare il malintenzionato che su quella vettura è montato un block shaft e il proprietario della vettura che occorre disinserirlo

Cosa possiamo dire a discapito di questo sistema? Innanzitutto il prezzo non è basso e visto che non si può smontare, dovremmo regalarlo al nuovo proprietario della nostra vettura qualora decidessimo di venderla . Infine chi ha scelto questo tipo di dispositivo risparmierà sul contratto assicurativo relativamente ad incendio e furto. Se avete bisogno di altri tipi di informaione consultate il sito di blockshaftgroup.com

Antifurto satellitari per auto

L’antifurto satellitare, grazie al dispositivo di cui è dotato, è in grado di individuare il luogo in cui si trova l’auto, qualunque esso sia. Il dispositivo prende il nome di GPS, cioè Global Positioning System. Se una vettura su cui è inserito questo tipo di antifurto sta per essere rubata, il dispositivo invia un messaggio ad una postazione di controllo situata fino a 10 metri di distanza. il costo, che si aggira intorno ai 500 euro, potrebbe rappresentare un deterrente alla scelta di questo sistema ma molte compagnie assicurative offrono ai propri clienti degli sconti non indifferenti a tutti coloro che decidono di installare questo tipo di antifurto.

Si tratta indubbiamente di un antifurto sicuro e molto diffuso, oltre che innovativo. La GT Alarm, leader nella produzione di sistemi antifurto, ha creato il GT Parking System, una sorta di occhio elettronico che , grazie ad alcuni particolari sensori di cui è dotato è in grado di avvisare, tramite un segnale acustico, se ci sono degli ostacoli mentre stiamo parcheggiando o procedendo in retromarcia.

Il bip viene emesso dal dispositivo anche a 90 centimetri di distanza dall’eventuale ostacolo e diventa sempre più insistente man mano che si avvicina. Questo dispositivo è particolarmente indicato per chi guida spesso mezzi pesanti o di grosse dimensioni come i camper. Diverso è il discorso dell’immobilizer, un dispositivo elettronico presente sul mercato da dieci anni oramai. Consiste in un circuito che viene inserito nella chiave di avviamento per mezzo di un microchip. Questo è indispensabile per riconoscere il codice digitale.

In assenza di tale codice è impossibile mettere in moto la macchina. Da quando è stato immesso sul mercato l’immobilizer i furti di autovetture sono diminuiti nel 1994 e 1995. Qualche anno più tardi, nel 1997, le varie aziende del settore si dedicarono alla creazione di sistemi sempre migliori, più perfetti, affidabili e sofisticati. Questo fino al 2004 , quando si vene a sapere che i ladri erano riusciti a trovare il modo per clonare i codici presenti nella chiave di avviamento

A chi rivolgersi per proteggere la vostra auto con un antifurto

Vista la situazione dei furti di auto e considerando che i ladri sono abilissimi e capacissimi a trovare la soluzione per aggirare qualunque tipo di antifurto esistente, attualmente viene spontaneo chiedersi cosa possiamo fare per difenderci e soprattutto a chi rivolgerci e come scegliere il sistema migliore.

Le scelte saranno determinate dalla nostra mentalità e da diversi fattori personali. Le persone tradizionaliste non esiteranno a rivolgersi al proprio meccanico di fiducia per farsi consigliare quale antifurto non gli ha creato problemi durante la sua esperienza lavorativa, cioè il tipo di antifurto che non gli è mai capitato di trovare installato sulle auto che ha riparato. Inoltre si farà dire quale secondo lui e secondo le sue conoscenze specifiche è l’azienda produttrice migliore.

Se abbiamo del tempo a disposizione potremmo pensare di cercare le informazioni di cui abbiamo bisogno sulle riviste del settore automobilistico, senza trascurare le opinioni degli esperti. Gli

articoli di chi lavora e si intende di questi argomenti possono risultare molto utili per noi. Le persone più giovani troveranno tute le informazioni che desiderano sulle pagine del web

Internet è infatti una fonte inesauribile di notizie, informazioni, dettagli e commenti rilasciati dalle aziende produttrici sui propri siti. Inoltre si possono frequentare forum, community dove è possibile scambiarsi informazioni ed opinioni, nonché esperienze in materia di antifurti. Qui, sulla rete, troverete, quindi, tutto ciò di cui avete bisogno per installare un buon antifurto per proteggere la vostra auto dai malintenzionati.

Siti internet delle migliori marche di antifurto auto

  • Smart Sat
    Smart Sat, società italiana, si è inserita nel mercato degli antifurto satellitari nel 1997. Il sistema prodotto da questa azienda possiedono dei sensori in grado di accorgersi se qualcuno sta cercando di manomettere l’impianto elettrico o spostare la macchina. Il suo funzionamento si basa sulla rete cellulare GSM e satellitare GPS allo scopo di offrire un alto livello di sicurezza. I prodotti della SmartSat sono disponibili in vari modelli e prezzi che renderanno più semplice la scelta del sistema più adatto alle singole esigenze.
  • GT alarm – http://www.gtalarm.it/
    L’azienda Getronic produce impianti di antifurto per auto da oltre 15 anni. Gli antifurto che propone, sia satellitari che cellulari , utilizzano i segnali digitali scambiati con gli appalti elettronici e sono estremamente facili da installare. Il marchio Gt Alarm ha fatto la sua comparsa nel settore dei sistemi di sicurezza per auto nel 1990 e oggi è in grado di proporre un’ampia gamma di soluzioni sia compatte che modulari che si adattano perfettamente agli spazi ridotti del vano motore.
  • Starblock – http://www.starblock.it/
    La Starblock si è affermata sul mercato degli antifurto auto grazie al proprio must: produrre antifurto intelligenti; cioè dei sistemi capaci di interagire con tutta la struttura della vettura, risultando quindi pratici e sicuri. Allo scopo di raggiungere questo obiettivo e di proporre sistemi sempre più efficienti ed avanzati tecnologicamente la Starblock i serve degli strumenti di controllo più recenti. Il dispositivo più famoso, lo Starblock, si installa sul piantone dello sterzo mentre il Driveblock ne sottoporta
  • Bullock – http://www.bullock.it/
    Questa azienda produce sistemi di antifurto per auto dal 1993. Il suo prodotto più famoso è il Bullock excellence, dotato di ganci capaci di bloccare automaticamente i pedali della frizione e del freno, garantendo così un alto grado di sicurezza. Accanto a questo si colloca il Bullock AeroPlus, in grado di difenderci anche dal furto dell’airbag situato nel posto del guidatore. Avendo una struttura in Avional è molto leggero e resistente.
  • Blindocar – http://www.blindocar.it/
    L’antifurto Blindocar agisce bloccando l’asse dello sterzo della vettura, rendendo difficile guidarla nel caso qualcuno cercasse di rubarla. Questo sistema è il risultato di tre anni di studi e sperimentazioni, di prove e progettazione computerizzata che hanno reso possibile il miglioramento del prodotto. I risultati di numerosi test dimostrano che questo sistema è in grado di resistere a qualunque tipo di attacco.
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Milena Talento19 Settembre 2023

7 Comments

  • Ferdinando ha detto:

    Differenza tra allarme perimetrale e volumetrico

  • sergio ha detto:

    come mi posso proteggere dai ladri di automobili, che antifurto dovrei montare per essere tranquillo anche avendo la macchina assicurata per furto incendio e vari quale è il costo medio di un buon antifurto grazie

  • Giovanni Lattanzi ha detto:

    Per Dave. Affidabile, ma sepre considerando che non ci sono antifurto assoluti.

  • dave ha detto:

    Insomma per quanto ho letto il block shaft e’ sicuro ?

  • NIKAM ha detto:

    NIKAM

    Il migliore antifurto auto può essere qualunque in quanto molto dipende dalla dinamica del furto e dell’attacco. Oggi i migliori antifurti sono i satellitari perchè permettono di dissuadere al momento del furto, contemporaneamente di avvisare chi prestabilito e di rintracciare l’auto. D’altra parte anche i ladri si sono evoluti e molto spesso ormai portano il loro attacco armati di Jammer, disturbatori di frequenza che annullano qualsiasi comunicazione GSM e GPS della centralina d’antifurto satellitare. Ecco che allora c’è una soluzione che io ritengo geniale. L’antijammer. Un rilevatore di disturbi provocati dai Jammer. Tale dispositivo d’antifurto da l’imput d’allarme alla centralina molto prima dell’apertura dell’auto, sostituendosi alla centrale operativa. La centralina quindi gestirà l’allarme con avvisi sonori visivi e in ultimo con il blocco totale del veicolo. Non ci sarà modo di riavviare l’auto per i ladri. Questi si che sono veri progressi nel campo della sicurezza. Nikam.it

  • davide tamburrano ha detto:

    Purtroppo manca nell’articolo dove e a chi rivolgersi per immobilizer con blocco idraulico e relativi prezzi. Sarei molto grato se me lo potessero comunicare. Grazie
    Davide Tamburrano Roma

  • ulisse ha detto:

    Frode brevettale da Fiat. La tecnologia ibrida doppia frizione con motore elettrico nel mezzo è stata “mutuata” da un brevetto che la Fiat non ha mai voluto acquistare, ma soltanto spudoratamente copiare. Questa soluzione ibrida sarà un’architettura basica nel programma automobilistico elettrico e ibrido della Chrysler. Invito nel mio blog dove “vitalità” e disinvoltura dei progettisti Fiat appaiono in piena evidenza: http://propulsoreibridosimbiotico.blogspot.com/. Se le industrie possono permettersi impunemente di copiare le idee, in quanto per difenderle occorrono cause costosissime, a cosa servono i brevetti? Come difendere i diritti degli inventori privati? Come possono i nostri giovani trovare coraggio intellettuale se i potentati economici schiacciano i diritti dei singoli? Se vi accingete a richiedere un brevetto oppure proporlo ad un’azienda, la mia esperienza con la Fiat può esservi utile per muovervi con migliore circospezione. (Non è spam! Per favore, non bloccate questo post) Grazie e buon tempo a tutti! Ulisse Di Bartolomei

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