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Sindrome del tunnel carpale

Sindrome del Tunnel Carpale: sintomi, rimedi e cure

La Sindrome del Tunnel Carpale, detta anche STC, è una patologia fortemente diffusa ai giorni nostri e a esserne colpite sono soprattutto le donne dai trenta ai sessanta anni. Da una recente indagine è risultato che nel nostro Paese soffrono o hanno sofferto di STC almeno una volta nella vita 5 persone su cento ed è quindi la patologia più diffusa che riguarda la mano.

Il disturbo consiste nel formicolio delle prime tre dita della mano che si può verificare in attività che compiamo spesso come portare a lungo le borse della spesa, tenere il manubrio della bicicletta, scrivere al computer, fare le pulizie o cucire. Specialmente nei primi tempi quando il formicolio si presenta in forma ancora lieve si può risolverlo semplicemente agitando per qualche secondo la mano in aria, ma è comunque importante non sottovalutare il problema perché intervenire in tempo permette di trovare anche il rimedio adeguato. Con il passare del tempo, però, il fastidio può aggravarsi fino al punto da rendere l’arto gradualmente insensibile. Quando la situazione diventa più grave il dolore può partire dalla mano per arrivare fino alla spalla, ma ci può essere anche la paralisi di alcuni piccoli muscoli del palmo della mano che rendono difficile poi muovere il pollice.

Il disturbo in chi ne soffre si presenta soprattutto durante le ore notturne oppure la mattina al risveglio, ma la ragione di questo è ancora difficile da individuare. Si pensa con quasi certezza che di notte il formicolio si verifichi perché il polso rimane per lungo tempo steso o piegato e questo provoca una maggiore pressione nel tunnel carpale impedendo una ridistribuzione dei liquidi all’interno del braccio.

La causa della sindrome del tunnel carpale

Quando si verifica la patologia si ha un aumento dello spessore del carpo, che è una zona composta da fibre e legamenti che attraversa la base del palmo, formando una sorta di tunnel percorso, appunto, dal nervo mediano e dai tendini flessori delle dita. In questa situazione il carpo aumenta di volume ed esercita una pressione nel punto in cui si divide nei rami nervosi che raggiungono pollice, indice, medio e parte dell’anulare e questo causa poi tutto il disturbo.

Oltre a lavori ripetitivi che richiedono un continuo utilizzo della mano, altre cause possono essere una frattura del polso, l’artrite, problemi al metabolismo o il diabete mellito ma anche situazioni come la gravidanza. In particolare, durante il periodo di gestazione che solitamente è felice per una donna, ci si può trovare a dover affrontare alcuni disturbi come appunto la comparsa della sindrome del tunnel carpale: in questo caso a provocarla è l’edema del tessuto connettivo o squilibri ormonali che si verificano per la particolare situazione della gestante e nella maggior parte delle situazioni non è necessario ricorrere all’ operazione perché il disturbo scompare subito dopo il parto. Anche in questo caso la soluzione migliore per accertare l’origine del problema è effettuare una visita neurologica.

 

Diagnosi della sindrome del tunnel carpale

Se si cominciano ad avvertire i sintomi iniziali della patologia è bene rivolgersi subito a un medico che può individuare che si tratta proprio di un problema al tunnel carpale e non di altri disturbi che presentano fastidi simili. Chi soffre di problemi alla cervicale o di ernia cervicale, infatti, può presentare dolori al braccio e formicolii alla mano e in questo caso la cura deve essere differente rispetto alla STC: solitamente in questi casi la soluzione che permette di risolvere i dolori è l’operazione, ma attualmente ci sono anche terapie alternative che permettono di evitarla.

Si può andare, ad esempio, da un chiropratico, che interviene con una vera e propria “manipolazione” sui nervi che causano il dolore e con qualche seduta,il cui numero è da quantificare a seconda della gravità del problema e che è comunque consigliabile ripetere periodicamente, può portare a risolvere il fastidio che il paziente avverte.

Anche infiammazioni virali o autoimmuni che coinvolgono i nervi possono presentare sintomi simili alla sindrome del tunnel carpale: in questi casi, quindi, per meglio identificare l’origine di formicolii ed eventuali paralisi dagli arti è indispensabile effettuare un esame specifico.

La prassi solitamente è questa: si effettua una visita da un medico specialista, un neurologo, che valuta i vari riflessi e la sensibilità della persona in questione attraverso appositi test. Le prove più comuni a cui i pazienti vengono sottoposti sono due: il test di Tinel, in cui il dottore batte con un apposito martelletto per osservare i riflessi sopra il tunnel carpale e in cui si dovrebbe avvertire una lieve scossa sulla zona interessata; e il test di di Phalen dove si prova a far piegare e a tenere rigida la mano per verificare la presenza o meno dei formicolii e, in caso ci siano, quanto siano gravi. Non sempre, però, questo tipo di esami appaiono precisi e così per una diagnosi più accurata il medico effettuerà un esame specifico chiamato elettromiografia / elettroneurografia.

Questo tipo di esame consiste nell’utilizzo di piccoli elettrodi di superficie o minuscoli aghi che hanno lo scopo di osservare le deboli correnti elettriche che scorrono all’interno di braccia e mani. Attraverso di esse si registra la velocità sensitiva, che è il primo valore a variare in caso di STC, la velocità motoria, la latenza e l’ampiezza del nervo. Sottoporre il paziente a questo tipo di indagine è importante perché serve anche ad accertare la gravità della situazione: attualmente in Italia ci si basa su una scala di valori che va da 1 a 6 (1° negativo = solo segni clinici con esame negativo; 2° minima; 3° lieve; 4° media; 5° grave, 6° estrema atrofia), ma ci possono essere comunque persone che presentano una forte sofferenza anche al primo stadio delle sindrome.

Soluzioni e terapie per la sindrome del tunnel carpale

Soltanto nelle fasi iniziali del disturbo può essere sufficiente curarsi con una cura medica, ma nella maggior parte dei casi il rimedio migliore è l’intervento chirurgico in cui si scompone il legamento traverso del carpo e si libera il nervo interessato. Chi deve sottoporsi a un’operazione di questo tipo non deve comunque preoccuparsi perché i progressi della medicina sono stati tali da permettere di realizzarla con tecniche mininvasive o in endoscopia con cui è sufficiente un’anestesia locale e un solo punto di sutura.

Fino a qualche anno fa, infatti, si apriva completamente la zona che andava dal polso al palmo della mano con un’incisione che era lunga anche alcuni centimetri, mentre ora bastano due piccoli buchi che permettono il passaggio di un piccolo endoscopio o un minuscolo bisturi. Sulla ferita viene poi applicato un piccolo cerotto sterile e pochi minuti dopo l’operazione il paziente può subito tornare a casa. Già il giorno dopo si può riprendere a lavare la zona interessata e a fare i primi piccoli movimenti con la mano e dopo una settimana, senza comunque fare sforzi eccessivi, anche le attività quotidiane possono essere riprese.

E’ importante comunque non sottovalutare l’iniziale comparsa dei primi segnali perché prima si interviene e più veloce può essere la ripresa: in caso di sintomi già presenti da qualche mese la ripresa dopo l’intervento può essere anche di qualche settimana o addirittura un mese, mentre se si è già verificata l’atrofia, ovvero la paralisi del nervi, l’operazione è ormai inutile e non si può più recuperare né la sensibilità né la mobilità muscolare.

Nel caso in cui, invece, i fastidi che il paziente avverte siano lievi o si tratti di una irritazione dei nervi il medico può consigliare di seguire una terapia di tipo conservativo: in questo caso si tratta di assumere farmaci come antinfiammatori, oppure praticare infiltrazioni di cortisonici, sedute di ionoforesi, applicazioni di ultrasuoni o laser, che devono comunque essere accompagnati da un periodo di riposo e da un tutore che permette di tenere immobilizzato l’arto interessato.

Tunnel Carpale e utilizzo del mouse

Uno dei fattori che con l’andare del tempo può provocare la sindrome del tunnel carpale è l’utilizzo del computer e in particolare l’uso della mano nel muovere il mouse. Spesso, infatti, soprattutto per motivi lavorativi ma anche di divertimento durante il tempo libero, siamo costretti a utilizzare il computer per diverse ore e, quasi senza che ce ne accorgiamo, questo poi può essere dannoso per la salute della nostra mano.

Si possono comunque seguire alcuni accorgimenti per cercare di prevenire questo tipo di disturbo: cercare di tenere i polsi sollevati dal tavolo mentre si sta scrivendo; quando si sta seduti davanti allo schermo del computer mantenere una posizione il più possibile eretta e cercare di far sì che la schiena sia rigida, aiutandosi magari anche con una sedia dotata di schienale; non tenere il mouse in modo rigido, ma rilassato e non spostarlo in maniera brusca, ma muovere tutto il braccio partendo dalla spalla in modo da evitare di piegare solamente il polso; mettere il monitor e la tastiera a un’altezza giusti, ovvero lo schermo deve essere al livello degli occhi per impedire sforzi eccessivi al collo, mentre la tastiera deve trovarsi sul tavolo in una posizione che permetta ai polsi di rimanere appoggiati orizzontalmente su una superficie piana.

Non solamente chi utilizza il computer per diverse ore, però, può essere soggetto a questo tipo di patologia, ma anche chi si serve delle mani come strumento lavorativo come sarte e orafi. E’ importante quindi che chi sa di rappresentare un elemento a rischio presti attenzione nel movimenti quotidiani perché questo tipo di patologia, se individuata in tempo, può essere curata senza problemi.

Links a siti web sulla sindrome del tunnel carpale

www.sindrome-tunnel-carpale.it

Sito dedicato a questo disturbo in cui si consigliano anche rimedi e terapie per poterlo sconfiggere evitando, se possibile, l’intervento chirurgico

 

www.tunnel-carpale.com

Informazioni sulla sindrome: cos’è e come si cura

5 Comments

  • giancarlo ha detto:

    Dalle analisi fatte mi dicono che a causa trauma mi si e rotto il tennel carpale.
    Che problemi avro una volta superata la fase di guarigione.
    Come si puo migliorare la funzionalita del polso e della manbo?
    Grazie

  • rita ha detto:

    Desidero sapere se a Napoli esistono strutture anche private che operano il tunnel carpale in ENDOSCOPIA

  • LUISA ha detto:

    IO PURTROPPO MI SONO OPERATA NEL 2007 ERO AFFETTA DA SINDROME DI TUNNEL CARPALE I PRIMI ANNI NN AVEVO PIù ALCUN DISTURBO MA ORA A DISTANZA DI 5 ANNI HO DI NUOVO GLI STESSI SINTOMI …. E VOLEVO SAPERE SE SI PUò SUBIRE DI NUOVO UN INTERVENTO HO DI NUOVO DOLORI BRUCIORI E FORMICOLIO ALLE MANI E GONFIORE X FAVORE RISPONDETEMI GRZ

  • adolfo rapezzi ha detto:

    sono affetto da sindrome del tunnel carpale. Abito a Bologna e vorrei informazioni su la cura fisioterapica che sostituisce l’intervento chirurgico, e se esistono a Bologna centri che possono fare questa cura.

  • Fabiola ha detto:

    SALVE..HO LA SINDROME TUNNEL CARPALE MA NON HO FATTO NESSUN ESAME!!COSA SUCCEDE SE NON MI OPERO?

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