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Come diventare guida turistica

Diventare guida turistica è di sicuro una professione affascinante perché permette di stare a contatto con gente sempre diversa, ma non è assolutamente facile. Innanzitutto richiede due requisiti imprescindibili: la predisposizione ai rapporti interpersonali (il sorriso è sempre un ottimo “biglietto da visita”), e la conoscenza di almeno due lingue straniere. L’inglese è la lingua che bisogna conoscere meglio, seguita dallo spagnolo, che è al secondo posto nella classifica delle lingue più parlate nel mondo!

Per diventare guida turistica sarebbe anche ideale essere appassionati cultori di storia e tradizioni del proprio paese di residenza.

Titoli di accesso alla professione sono il diploma di scuola superiore (meglio se con specializzazione turistica), e la conoscenza delle lingue. Oggi la maggior parte delle guide turistiche possiede una laurea. Vediamo quali sono i requisiti e le modalità per accedere alla professione.

Ogni Ente locale (Provincia o Comune) stabilisce modalità apposite di regolamentazione per diventare guida turistica.

Si può diventare guida turistica “autorizzata” dopo aver superato un esame di abilitazione professionale e il successivo rilascio del tesserino, valido per operare nei territori della Provincia in cui si risiede. Alcune Regioni organizzano corsi di formazione professionale per preparare all’esame di idoneità, in cui vengono studiate e approfondite le discipline oggetto di esame. Il bando per partecipare agli esami viene emanato in genere ogni due anni dalla Provincia o dal Comune, ma può passare anche più tempo.

Come diventare guida turistica

Ci sono però delle novità riguardo alle regole per diventare guida turistica cui conviene accennare.

Il decreto Bersani sulle liberalizzazioni, entrato in vigore lo scorso 2 Febbraio 2007 (e modificato dalla legge n. 40 del 2 Aprile 2007), ha introdotto qualche cambiamento sui requisiti e le modalità di accesso alla professione, e di conseguenza al come diventare guida turistica.

Chi possiede la laurea in Lettere (con indirizzo in archeologia, storia dell’arte) o titolo equipollente, non deve svolgere alcun esame di abilitazione alla professione. La conoscenza che si richiede come requisito principale è quella delle lingue straniere.

Altra novità: i cittadini stranieri (anche non appartenenti ai Paesi dell’UE), che già esercitavano questa professione nel loro paese di appartenenza, possono operare anche in Italia liberamente, cioè senza alcuna abilitazione né autorizzazione.

Ma queste regole sono già operative? Dipende dalle Regioni, Province e Comuni, che hanno l’onere di rendere operativo il decreto Bersani attraverso leggi e regolamenti. Il termine entro cui questo va fatto è stabilito in 3 mesi dall’emanazione del decreto. Conviene comunque contattare l’ufficio turismo della propria Regione o provincia per chiedere maggiori informazioni al riguardo.

Effetti della liberalizzazione per diventare guida turistica

Il decreto Bersani ha scatenato vivaci polemiche tra chi già opera nel settore, ma anche tra chi aspira a diventare guida turistica e svolgere questa professione.

L’Associazione Nazionale Guide Turistiche (A.N.G.T.) si sta battendo contro la liberalizzazione della professione. Ritiene che l’autorizzazione a diventare guida turistica (rilasciata dopo l’esame di idoneità) sia una garanzia di qualità sia per il turista, che per i beni artistici e culturali del nostro Paese. Accedere liberamente alla professione (per i laureati nelle discipline che abbiamo citato sopra) equivarrebbe a favorire una categoria di cittadini rispetto agli altri, e questo- sempre secondo l’A.N.G.T-. non sarebbe giusto.

Inoltre così facendo si trascura il fatto che una guida turistica deve essere preparata in una serie di argomenti diversi (quali: religioni, geografia economica, tradizioni popolari), avere una buona padronanza della lingua italiana e delle lingue straniere, e ottime capacità di relazione e comunicazione. Non è il titolo che si possiede a “fare” una guida!

Sempre secondo l’associazione di categoria, il decreto Bersani finirà col rendere ancora più precaria questa professione, che già per molti aspetti lo è. Il decreto in questione, inoltre, sembra essere contrario ad una Direttiva europea, ma verrà esteso a tutti i laureati di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Il decreto “Bersani” inoltre prevede che con lo stesso diploma di laurea si possano esercitare due professioni: la guida turistica e l’accompagnatore turistico, che come vedremo hanno caratteristiche ben diverse tra loro e non assimilabili.

Diventare accompagnatore turistico

Bisogna tenere distinta questa figura professionale dalla guida turistica (anche se ai fini dell’accesso alla professione il decreto Bersani non fa differenza).

L’accompagnatore turistico ha la funzione di assistere i singoli o gruppi di turisti nel loro viaggio, fornendo loro le prime necessarie informazioni sulle località visitate. Si occupa inoltre di sbrigare tutte le adempienze di tipo burocratico inerenti il viaggio, e risolvere eventuali problemi legati al denaro (per esempio il cambio, la dogana, ecc.)

Conduce i turisti presso le strutture prenotate e li fa sistemare. Cerca di soddisfare le richieste dei turisti, accogliendo anche i loro eventuali reclami. L’accompagnatore turistico favorisce lo spirito di gruppo di viaggio, risolvendo qualsiasi problema che possa verificarsi al suo interno.

I requisiti che deve possedere un bravo accompagnatore turistico possono così sintetizzarsi:

  • Disponibilità ai viaggi
  • Doti organizzative
  • Resistenza fisica e prolungata allo stress
  • Spirito di adattamento alle varie circostanze
  • Problem solving

In particolare, deve essere in grado di fronteggiare anche situazioni difficili ed emergenze (furti, malattie, ritardi o cancellazione di voli, smarrimento di bagagli, ecc.), con la doverosa calma ed efficienza. L’accompagnatore turistico ha l’onere di conoscere le leggi nazionali ed internazionali sulla pubblica sicurezza.

Può lavorare come dipendente all’interno di agenzie turistiche o con tour operator, oppure come libero professionista. I titoli di accesso alla professione sono: il diploma di scuola media superiore (preferibilmente con indirizzo turistico), oppure aver frequentato un apposito corso di formazione professionale, organizzato dalle Regioni. Una volta conseguito il titolo, è possibile iscriversi nell’albo provinciale degli accompagnatori turistici, istituito presso ogni provincia.

Diventare guida turistica ambientale

Questo tipo di guida ha la funzione di accompagnare i turisti nella visita di paesaggi naturali, musei ambientali ed ecologici, siti che abbiano una rilevanza ecologico/ambientale, illustrando loro le caratteristiche, le tradizioni di un determinato paesaggio. Fornisce inoltre ai turisti alcuni basilari elementi di educazione ambientale. La guida turistica ambientale però non è tenuta ad accompagnare i turisti nelle escursioni o in percorsi che richiedono l’uso di attrezzature di tipo alpinistico.

I requisiti per accedere alla professione sono gli stessi che abbiamo visto per la guida turistica, quindi anche le norme del decreto Bersani sono applicabili a questo tipo di professione, per analogia.

Esiste l’Associazione Guide Ambientali Escursionistiche (AIGAE – http://www.aigae.org/), che comprende sia la categoria delle guide ambientali che si occupano di ecoturismo, sia i liberi professionisti impegnati nell’ambito del turismo sostenibile, o che insegnano educazione ambientale nelle scuole e nelle aziende. Per qualsiasi informazioni, o per aderire all’associazione basta consultare il sito.

Le guide ambientali possiedono competenze più specifiche nel campo ambientale, e conoscono in modo approfondito il rapporto tra il territorio e l’ambiente. Ovviamente devono essere in grado di trasferire queste loro conoscenze ai turisti in maniera corretta ed efficace.

Ci sono corsi per imparare questa professione, e possono essere sia regionali (banditi dalle singole Regioni e gratuiti), sia privati. E’ utile, per sapere quali corsi sono attivi o in corso di attivazione nella propria regione di residenza, consultare il sito Emagister. Basta inserire le parole “guida ambientale” nella barra “Che corsi cerchi?”, e avviare la ricerca.

Oltre ad un buon corso di formazione, chi aspira a diventare guida turistica ambientale deve essere informato sulla legislazione ambientale nazionale ed europea, ed essere in grado di soddisfare le curiosità dei turisti su questo argomento.

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