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Caratteristiche fisiche

L’avventurina è una varietà di quarzo calcedonio traslucido che si caratterizza per le brillanti inclusioni di metallo che riflettono la luce, dando origine al fenomeno dell’avventurescenza. Si tratta di inclusioni di mica muscovite che danno luogo a un colore verde argentato o blu scintillante, oltre a conferire alla pietra questo particolare tipo di iridescenza. Oltre a inclusioni di muscovite, l’avventurina può presentare anche ematite o goethite che danno origine a un effetto diverso. Il colore tipico dell’avventurina varia dal verde chiaro a quello scuro ed è il risultato di piccole tracce di fuchsite all’interno del quarzo, anche per questo molto spesso l’avventurina più che un minerale viene considerata una vera e propria roccia, date le numerose inclusioni del cromo della muscovite.

La sua iridescenza può cambiare di intensità e oscillare da lieve a intensa, e ciò dipende soprattutto dalla densità e dalle inclusioni metalliche: in molte pietre sono visibili sfumature di colore con zone più chiare e più scure. La sua consistenza è abbastanza granulosa ma se lucidata, acquista una lucentezza vitrea, sofficità e leggerezza. È possibile che il quarzo avventurina sia confuso con il feldspato avventurina, più noto come ‘pietra del sole’, ma in realtà quest’ultimo è dotato di una trasparenza maggiore. Il quarzo avventurina si rivela unico sia per aspetto che per durezza, lucentezza, rifrazione, gravità e frattura concoide, eppure l’avventurina potrebbe essere scambiata per malachite o giada ma solo per l’aspetto. In genere, questa pietra viene considerata una varietà verde di quarzo, ma in realtà è possibile trovarla anche in altri colori quali il giallo, il rosso o il blu, mentre i campioni di avventurina con inclusioni di ematite si presentano di colore marroncino-rosso o marrone-oro.

Se, invece, le inclusioni sono di goethite il colore è sul bruno-verdastro, per cui solo le inclusioni di muscovite danno origine al caratteristico colore dell’avventurina e sono quelle più diffuse e frequenti: la pietra avventurina più comune è caratterizzata dalla presenza di bande con aree più o meno colorate. La trasparenza può variare dal traslucido all’opaco, il che dipende dalle inclusioni più o meno vistose di fuchsite. Se tagliata e lucidata, l’avventurina risulta avere una lucentezza vitrea, mentre grezza è più granulosa. Il taglio più usato è quello a cabochon, ma si può trovare anche rotonda, ovale, a cuscino, a pera, a cuore, a trillion o intagliata in incisioni decorative. L’avventurina non viene trattata o migliorata.

Varietà

In realtà, poche pietre possono essere confuse per avventurina come per esempio la pietra del sole, la malachite, la variscite, il crisopraso, la giada indiana, il calcedonio e l’amazzonite, ma tutte queste pietre possono facilmente essere distinte tramite un semplice test del graffio o una verifica delle inclusioni. Anche l’avventurescenza basta per differenziare l’avventurina dalle altre pietre. Gli esemplari più simili all’avventurina sono il feldspato avventurina, ovvero la pietra del sole, il quarzo, il quarzo occhio di gatto, l’agata, il calcedonio, l’ametista, il citrino e l’ametrina, mentre quelli più simili ma meno noti sono l’avventurina blu, l’occhio di falco, la prasiolite, la pietra del sangue e il calcedonio crisocolla, la sardonice, l’onice, il quarzo mistico, il quarzo fragola, il cristallo di rocca e quarzo blu.

Genesi e giacimenti

Scoperta per un caso fortuito da un vetraio veneziano nel XVIII secolo, l’avventurina deve il suo nome proprio al termine italiano ‘avventura’ che vuole ricordare l’avventura che ha portato i suoi scopritori a trovarla. La famiglia italiana Miotti, infatti, creò un vetro noto col nome di ‘pietra dorata’: per errore del rame venne versato nella partita di vetro che si stava producendo dando luogo alla nascita dell’avventurina artificiale. Oggi i giacimenti di avventurina verde sono presenti in Brasile, Cile, India, Russia, Cina, Tanzania e Australia, mentre le pietre più scure sono originarie del Brasile.

Usi

L’avventurina si rivela eccellente nella realizzazione di utensili grazie alla sua caratteristica durezza e alla facilità con cui è possibile forgiarla.

Sintetica

Dell’avventurina è possibile trovare delle imitazioni per realizzare le quali vengono usati dei materiali del tutto artificiali, come per esempio la pietra dorata italiana.

Curiosità

Secondo la cristalloterapia, l’avventurina stimola le positività, armonizza mente e spirito donando serenità e una vena ottimistica, per questo è da sempre considerata una pietra portafortuna. Riesce a rafforzare il senso del sé, ad alleviare ansie ed emozioni troppo forti, aiuta nelle decisioni infondendo coraggio e forza per affrontare la realtà. A livello fisico, invece, questa pietra rafforza la vista, i muscoli e contrasta nervosismo, stress e insonnia, previene gli infarti, l’arteriosclerosi, le dermatiti, infiammazioni e stimola l’apparato digerente, in particolar modo aiuta il metabolismo dei grassi abbassando il livello di colesterolo nel sangue. L’avventurina è associata al Chakra della fronte e della corona, è la pietra simbolo del segno del Cancro, ma è molto apprezzata anche da Toro e Sagittario.

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Milena Talento10 Ottobre 2015

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