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Cotone biologico

Vantaggi e caratteristiche del cotone biologico

Il cotone biologico, detto anche organico o naturale, è puro al 100% e quindi rappresenta un’ottima soluzione per tutti coloro che soffrono di allergie oppure di dermatiti a livello cutaneo. Sono realizzati in questa fibra sia indumenti intimi, sia capi di abbigliamento per adulti e per bambini.

Negli ultimi anni, infatti, sia nelle grandi catene di abbigliamento sia in negozi specializzati in prodotti biologici, si trovano sempre più spesso slip, T-shirt, vestiti realizzati in cotone naturale e molto apprezzati dal consumatore.

In questo caso, infatti, viene impiegata solo la materia prima naturale che non è sottoposta ad alcun tipo di trattamento chimico in ogni fase della lavorazione: dalla semina della pianta fino al confezionamento del capo finale non sono utilizzate sostante di origine chimica pericolose ad esempio per la pelle.

Produzione mondiale

Il produttore principale di cotone biologico è l’India con circa l’80% della superficie coltivata rispetto a quella mondiale. A seguire nella classifica dei maggiori produttori ci sono Siria e Turchia.

Negli ultimi anni si è inoltre registrato un incremento nella produzione, basti pensare che secondo alcuni dati resi noti da Textile Exchange, nel 2009-2010 sono stati 241.000 le tonnellate prodotte.

Nel mondo sono quasi una trentina i Paesi che si dedicano a questa attività produttiva e in totale, tra piccole e medie-grandi aziende, si raggiunge un numero di oltre 275.000 imprese del settore con una superficie totale di terreno riservata a tale coltura di oltre 460.000 ettari.

Tecniche di lavorazione

La coltivazione deve rispettare scrupolosamente le metodologie di lavorazione tipiche del biologico come:

-esclusione di fitofarmaci, pesticidi, erbicidi, fertilizzanti chimici, Ogm (organismi geneticamente modificati);

-uso esclusivo di concimi organici;

-rotazione delle colture (tale tecnica favorisce naturalmente anche la lotta all’insediamento di parassiti e così contrasta l’insorgere di eventuali malattie della pianta);

-possibilità di utilizzare zolfo o rame, come consentito dalla coltivazione biologica, per contrastare insetti o malattie delle piante;

-eliminare le erbe infestanti tramite interventi manuali, meccanici od ostacolando il loro insorgere con la rotazione delle colture o interventi fisici quali l’ausilio del fuoco.

Colorazione del cotone biologico

Se il cotone non viene lasciato al suo colore naturale, come avviene la fase della colorazione senza alterare le caratteristiche di prodotto biologico? In questo caso sono utilizzati soltanto coloranti naturali di origine animale o vegetale oppure vengono scelti prodotti certificati che prevedono l’esclusione comunque di componenti potenzialmente dannosi per la salute e quindi per la pelle del bambino o dell’adulto che indosseranno il capo in cotone biologico colorato.

Il cotone in colore naturale rappresenta pertanto la scelta più in linea con le caratteristiche dei prodotti e le lavorazioni biologiche.

Tessuti bio e tessuti chimici: pro e contro

Se da un lato ci sono i sostenitori del cotone biologico perché esso rappresenta una scelta che rispetta nella filiera produttiva l’ambiente e la salute stessa dell’uomo, dall’altro c’è chi ne sottolinea eventuali limiti. Secondo quanto sostiene l’organizzazione olandese no-profit Made-by, meglio del cotone bio sarebbe quello riciclato che comporta anche un minor costo e impatto ambientale in fatto di produzione e lavorazione.

Le fibre che sono considerate per così dire a minor impatto ambientale sono infatti, secondo tale ricerca, il nylon e il poliestere riciclati meccanicamente, la canapa, il lino, la lana riciclata e il cotone riciclato. E il cotone bio? Nella classifica delle fibre che inquinano meno l’ambiente non compare il cotone bio che, sempre secondo Made-by, ha una resa inferiore di circa il 15% se paragonato a quello convenzionale e richiede maggiore terreno per la produzione.

Ma nessuno comunque può negare che, come sostengono i consumatori favorevoli al cotone naturale, nella fase della coltivazione non vengono impiegate sostanze chimiche dannose per il terreno e l’ambiente oltre che per la salute dell’uomo.

Libri

– Deborah Lucchetti, “I vestiti nuovi del consumatore. Guida ai vestiti solidali, biologici, recuperati: per conciliare estetica ed etica nel proprio guardaroba”, Altraeconomia Edizioni.

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