Infatti, l’Italia rientra nel novero dei primi Paesi per il consumo di acqua in bottiglia, si parla in media di 224 litri a testa all’anno, ovvero di un consumo di più di 13 miliardi di bottiglie di plastica, e di conseguenza un enorme impatto ambientale. Pertanto, l’acqua in bottiglie usa e getta non è la soluzione migliore, ma non solo per l’ambiente. Acquistare molte casse d’acqua richiede un enorme spreco di spazio nella propria casa, trasportare le casse per le scale o nel tragitto supermercato-macchina-casa può essere faticoso e stancante. Inoltre, non viene considerato un altro fattore importante: a volte le sostanze nocive potrebbero migrare dall’imballaggio in PET (polietilene tereftalato) delle bottiglie all’acqua stessa.
Come si può, quindi, bere un’acqua dal sapore più gradevole senza utilizzare le bottiglie usa e getta? Semplice, si può installare un depuratore acqua casa, facendo una scelta ecologica e pratica. Infatti, i depuratori d’acqua servono a migliorare l’acqua domestica che potrebbe presentarsi ricca di nitrati o metalli che la contaminano e ne alterano il gusto.
In commercio ne esistono di diversi tipi, a seconda delle esigenze. La maggior parte dei modelli in commercio, si istalla sotto al lavello della cucina, e si collega direttamente al rubinetto, ma esistono anche depuratori portatili più comodi e maneggevoli, oltre agli erogatori “da banco” che, con un design moderno e minimal, consentono anche di arricchire l’arredamento della propria cucina. Per chi preferisce l’acqua frizzante, inoltre, esistono dei depuratori che sono in grado di generare anche acqua gassata partendo dall’acqua del rubinetto, semplicemente addizionandola di anidride carbonica. Inoltre, per evitare di dover tenere le bottiglie in frigorifero, è possibile acquistare impianti che producono direttamente acqua fresca per dissetarsi in estate o acqua calda per preparare direttamente the e tisane.
Come funziona un depuratore
Il depuratore d’acqua domestica, generalmente funziona attraverso il meccanismo dell’osmosi inversa, ovvero l’acqua da trattare viene spinta attraverso una membrana da una pompa, che esercita una pressione superiore a quella osmotica, così da ottenere due flussi in uscita: la parte di acqua in ingresso che attraversa la membrana costituisce il permeato (povero di sali) che va all’utilizzo, mentre la rimanente parte fuoriesce con un’elevata concentrazione salina, dovuta all’accumulo di tutti i sali che non hanno attraversato la membrana, il concentrato (ricco di sali) che va scartato.
iò significa, spiegando in modo semplice, che con tale apparecchio è possibile bere acqua buona, e quindi, priva di elementi potenzialmente nocivi per la salute, direttamente dal proprio rubinetto provvedendo così al fabbisogno idrico di tutta la famiglia senza dover acquistare acqua in bottiglia. Parlare di osmosi inversa, però, non equivale a parlare di microfiltrazione, i due termini non sono sinonimi. La microfiltrazione, infatti, consiste nel trattenere le sostanze presenti nell’acqua (generalmente il cloro) attraverso un filtro, ma non diminuisce la quantità di sali disciolti nell’acqua e non abbassa il residuo fisso. Pertanto, si tratta di una soluzione maggiormente indicata per l’acqua già leggera, come ad esempio l’acqua di montagna.