Il perchè dei bambini obesi
Sono diverse le cause che portano ad un aumento smisurato di peso nei bambini. Tralasciando l’obesità derivata da malattie all’apparato endocrino o dalla genetica, nella maggior parte dei casi i bambini iniziano ad accumulare grasso per colpa di un’alimentazione sbagliata e dello scarso movimento.
Mangiare troppo e, soprattutto, mangiare male porta il bambino ad ingerire più calorie di quelle necessarie per la sua crescita. I bambini tendono a mangiare troppo spesso e ad evitare i pasti completi: prediligono merendine, snack, bibite dolci e gassate. Non mangiano frutta e verdura e frequentano fast food e paninoteche. La gran parte dei bambini e degli adolescenti non fa colazione, oppure questa risulta poco varia e consumata in velocità. Non a caso infatti i bambini obesi mangiano meno al mattino rispetto ai loro coetanei non in soprappeso.
Oggi i bambini, come gli adulti, fanno poco movimento. Passano il tempo libero davanti alla televisione o al computer; vengono accompagnati in macchina ovunque debbano andare, non fanno sport e giocano poco all’aria aperta. Uno studio americano ha dimostrato la relazione esistente tra le ore trascorse davanti alla tv da bambini e adolescenti e l’aumento di peso. Normalmente infatti bambini e ragazzi consumano qualcosa mentre guardano un programma televisivo: il problema è che spesso l’assunzione davanti al video di cibo è poco consapevole.
Non bisogna poi dimenticare il contesto famigliare in cui il bambino è inserito. Secondo alcuni dati emersi da un indagine Istat risulta che il 34% dei bambini e degli adolescenti obesi vivono in un contesto famigliare in cui entrambi i genitori sono in soprappeso. Il comportamento alimentare viene trasmesso all’interno del nucleo famigliare come atteggiamento culturale, caricandosi di simboli e valori affettivi. Altri studi hanno poi evidenziato una correlazione tra cattivo comportamento alimentare del bambino e basso livello socio economico della famiglia di appartenenza.
Si può poi ricondurre l’obesità infantile alle diverse abitudini alimentali dettate dalla provenienza geografica. Uno studio condotto in Italia ha dimostrato infatti come i bambini di origine settentrionale siano più portati ad assumere più grassi e proteine animali rispetto ai loro coetanei del sud.
Alcuni dati relativi ai bambini in soprappeso
Nell’ambito della lotta all’obesità infantile sono state condotte diverse ricerche volte a studiare il fenomeno.
Negli Stati Uniti il 15% dei bambini tra i 6 e gli 11 anni e il 15,5% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni sono obesi.
In Italia i bambini soprappeso si trovano nella fascia d’età dai 6 ai 13 anni, sono soprattutto maschi e vengono dal sud, Campania in testa.Secondo il IV Rapporto sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Eurispes e del Telefono Azzurro, nel 2002 il 36% dei bambini tra i 7 ed i 9 anni era in soprappeso. L’Italia e la Grecia detenevano poi il primato di bambini obesi.
Una ricerca condotta dalla Coldiretti su un campione di diecimila bambini campani tra gli otto e i quattordici anni ha dimostrato come il 90% mangia guardando la televisione, un bambino su due viene accusato di mangiare troppo e uno su quattro è insoddisfatto del suo aspetto fisico.
Bambini sottopeso o soprappeso? L’indice di massa corporea
Per convenzione viene considerato soprappeso un bambino che supera del 10% il suo peso ideale; obeso chi lo supera del 20%.
Il peso ideale di una persona viene calcolato in base al suo Indice di Massa Corporea, ovvero il rapporto tra il suo peso (espresso in kg) e la sua altezza elevata al quadrato (espressa in metri).
Negli adulti è sottopeso chi non raggiunge il valore di 18,5; normopeso chi resta tra 18,5 e 24,99; soprappeso chi va da 25 a 29,99; obeso chi supera i 30.
Per quanto riguarda i bambini i valori dell’indice di massa corporea vanno confrontati con le relative curve di crescita, diverse per i maschi e per le femmine (fai il calcoloe confronta i risultati).
I rischi per la salute dei bambini
Oltre a generare problemi di adattamento e di relazione con gli altri, calo dell’autostima e depressioni, l’obesità ad oggi viene considerata la principale causa di morte prematura. Il soprappeso e l’obesità sono i principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, l’ictus, il diabete ed alcuni tumori. Senza arrivare a tanto, una delle prime conseguenze dell’eccesso di peso è l’ipertensione, l’aumento del colesterolo nel sangue, la cattiva respirazione soprattutto durante il sonno.
Nei bambini l’eccesso di peso può generare seri problemi all’apparato respiratorio e digerente, disturbi alle articolazioni e mobilità ridotta. Senza poi contare i disagi psicologici. Inoltre un bambino obeso ha molte possibilità di esserlo anche da adulto; il “grasso in eccesso” non fa che esporlo al rischio di contrarre precocemente malattie coronariche, diabete ed ipertensione.
Come combattere l’obesità infantile: prevenzione e cure
Come spesso accade la migliore forma di terapia rimane comunque la prevenzione. Uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata e ricca di frutta e verdura tutelano i bambini dai rischi dell’obesità.
– Il bambino deve imparare a mangiare bene fin da piccolo
– il genitore deve, nel rispetto delle preferenze del proprio figlio, proporre piatti sani
– il bambino deve essere educato ad una dieta ipocalorica, senza imposizioni
– il genitore deve saper fornire al proprio figlio dei pasti in grado di saziarlo, ma poveri di grassi, controllati dal punto di vista dell’importo calorico, ricchi di fibre e poveri di zuccheri semplici.
Oltre all’attività fisica, è indispensabile correggere i comportamenti sbagliati del piccolo, quali: mangiare in fretta, magari guardando la televisione e fare troppi spuntini tra i pasti.
Oltre alla famiglia, anche la scuola deve educare gli alunni da un comportamento alimentare corretto, attraverso campagne di educazione alimentare che coinvolgano anche le famiglie.
Dal momento che un bambino soprappeso ha maggiori probabilità di incorrere in malattie gravi in età adulta, nel caso in cui si riscontri un evidente aumento di peso, è opportuno intervenire tempestivamente con terapie adeguate e mirate. In questo gioca un ruolo fondamentale la famiglia che deve seguire il bambino obeso, alternando una dieta corretta all’attività fisica.
Per prima cosa gli esperti consigliano di evitare il “fai da te” e di affidarsi ad un dietologo specialista. Seguito da un medico, magari in un centro specializzato, il bambino obeso viene sottoposto ad una riduzione della massa grassa e a un successivo mantenimento del peso-forma grazie ad un’alimentazione corretta, un’attività fisica adeguata e, nel caso in cui ce ne fosse bisogno, una terapia comportamentale.
Nei casi più gravi si può ricorrere all’uso dei farmaci a base di dexfenfluramina, sibutramina, o di fentermina / fenfluramina per un periodo massimo di un anno. È sconsigliato invece nei bambini l’utilizzo di interventi chirurgici che vengono suggeriti solo agli adulti in caso di obesità acuta associata ad altre patologie gravi.
Lotta all’obesità infantile: le iniziative
Combattere l’obesità infantile è una delle priorità del Ministero della Salute, così come si evince dal Progetto-obiettivo numero 9 “Promuovere gli stili di vita salutari, la prevenzione e la comunicazione pubblica sulla salute” (vedi il sito
Partendo dalla considerazione che le malattie derivate da un eccessivo aumento di peso costano allo stato più di 22 miliardi all’anno, è stata istituita una Commissione ministeriale per la nutrizione con il compito di promuovere programmi di educazione ambientale e campagne di comunicazione istituzionale che hanno come target i bambini. Grazie alla collaborazione con il Miur, sono state lanciate due iniziative volte a sensibilizzare bambini e adolescenti sul tema dell’obesità, attraverso la distribuzione di materiale informativo nelle scuole.
Una proposta della Coldiretti è quella poi di eliminare cibi troppo grassi e calorici dalle mense scolastiche e dai distributori automatici. Fermare il consumo di merendine e panini e magari sostituirli con piatti freschi potrebbe, secondo la Coldiretti aiutare a contenere il fenomeno dell’obesità infantile. La proposta è quella di sostituire patatine e snack con distributori di frutta disidratata, spremute e altre merende sane.
Negli Stati Uniti, dove il fenomeno è particolarmente sentito, le industrie multinazionali si sono impegnate ai fini di ridurre i contenuti di grassi, zucchero e sale negli snack venduti.
infatti guarda ti do pienamente raggione nella mia scuola c’è una ragazza molto in sovrappeso nn sò come i suoi genitori nn la aiutanoa dimagrire perchè è anche dovere loro no????
speraimo che in futuro se ne renda conto…!!!!!!!
trovo giustissimo tutto quanto, meno male che c’è qualcuno che si occupa di queste cose!!nella mia scuola tutti bi maschi sono sovrappesi e sono poche le femmine normali:infatti abbiamo una mensa che ci da’ cose sch***se e piene di grassi!!poi solo a pensare ai distributori automatici!!fanno la fila per andarci!!