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scelta del parquet

Criteri tecnici di valutazione per la scelta del parquet

Per scegliere un parquet è necessario tener conto di alcuni elementi fondamentali:

  • estetica
    l’elemento che colpirà di più il nostro occhio e quindi (essendo il pavimento un elemento molto esteso della casa) importantissimo
  • costo
    che si deve adeguare alle nostre tasche
  • contesto
    in cui andrà a inserirsi il parquet, determinato da molti fattori, tra cui l’illuminazione naturale, le dimensioni, il colore delle pareti, lo stile dell’arredamento
  • altri rivestimenti a terra della casa
    (presenti in altri ambienti): colori, formati e spessore possono condizionare la scelta del parquet
  • resistenza e durezza
  • deformabilità
    con acqua, umidità, calore
  • possibile mutazione del colore con la luce
  • destinazione d’uso della stanza
    in cui andrà posato il parquet
  • La frequenza di utilizzo del parquet.

In un ambiente di piccole dimensioni e non molto illuminato, sono consigliate essenze chiare di parquet, mentre in ambienti di grande respiro o quando occorre riproporzionare gli spazi, sono più indicate le essenze scure.

In ambienti di intenso passaggio, dove cioè si cammina molto, sono consigliate essenze dure e resistenti; in ambienti a contatto con l’acqua invece (come bagni e cucine) sono preferibili i legni specifici o trattati in modo mirato per resistere a queste situazioni.

Due tipologie principali

Il parquet può essere prodotto in diverse tipologie; le principali sono due, il massiccio e il multistrato; a queste poi se ne aggiungono di secondarie, come il mosaico.

Per tutte le tipologie, in base alla normativa vigente, devono essere previsti due interventi di rinnovamento e la posa deve consentire la sostituzione dell’intero elemento; per quanto riguarda il multistrato però la posa deve permettere la sostituzione di una o più liste dello strato superiore, oltre alla possibile sostituzione dell’intero elemento.

In tutte le tipologie sono accettate variazioni di colore, perché ogni specie legnosa subisce dei cambiamenti di tonalità se esposta alla luce.

  • massiccio
    è ricavato da un unico blocco di legno nobile, con spessore regolare e costante; se viene fornito grezzo, dopo la posa occorre levigarne la superficie e applicare la finitura; se viene fornito prefinito non deve più subire alcun trattamento dopo la posa.
  • multistrato
    è un elemento a costruzione lamellare: lo strato superiore è in legno massiccio, mentre gli altri strati, incollati fra loro, sono costituiti da legno o materiale legnoso. Il parquet multistrato viene fornito solitamente prefinito.

Marchio CE

Da marzo 2010 la marcatura CE è obbligatoria anche per le pavimentazioni in legno come il parquet; l’obbligo è sancito dall’entrata in vigore della norma Uni En 14342. L’obbligo riguarda i produttori, gli importatori e i rivenditori, ma non la posa in opera. La marcatura CE indica che un prodotto possiede una serie di caratteristiche, tra le quali compare una bassa emissione di formaldeide, non superiore alla classe europea E1.

Certificazioni forestali

Molti produttori si stanno indirizzando verso una gestione delle foreste più rispettosa dell’ambiente; la certificazione forestale vorrebbe appunto garantire che i prodotti siano costituiti da legnami provenienti da foreste amministrate con criteri di sostenibilità.

I marchi di certificazione delle foreste sono attualmente due, il Fsc e il Pefc.

Metodi di posa del parquet

Affinchè il risultato finale del parquet sia buono, occorre scegliere una tecnica di applicazione consona alle varie situazioni e preparare un piano di posa adeguato. Il piano di posa deve avere spessore uniforme, essere privo di fessurazioni, pulito, planare, resistente a umidità e calore, e deve avere resistenza meccanica. Per ottenere un piano di posa di questo genere, occorre tenere conto della destinazione del locale, del tipo di pavimento da posare, del suo spessore, dei tempi tecnici.

posa incollata

Nella posa incollata gli elementi del parquet vanno incollati al piano di posa. La colla non va applicata lungo i fianchi degli elementi, perché il legno deve effettuare i suoi naturali e fisiologici assestamenti. La colla tuttavia può essere utilizzata sulle teste degli elementi. Il tipo di colla da utilizzare va scelto dal posatore secondo il piano di posa e secondo l’essenza del parquet da posare.

posa flottante

La tecnica flottante è utilizzata per gli elementi a incastro, ai quali comunque viene aggiunto un sottile strato di colla vinilica lungo i lati. Un foglio in polietilene fa da fondo, per costituire una barriera contro il vapore; sopra a questo un pannello in sughero o in fibra di legno crea un isolamento acustico; infine, in cima a tutto, va posato il parquet flottante. In questo caso deve essere lasciata una fuga perimetrale proporzionale alle dimensioni della stanza. Per una superficie di 36 metri quadri, la fuga perimetrale dovrebbe essere spessa 1 cm.

tecnica della chiodatura

Il piano di posa per questo tipo di tecnica può essere costituito da megatelli inseriti nel massetto, da tavolati di legno o da travetti appoggiati al supporto. Per posare elementi massicci con incastro perimetrale o elementi multistrato, si utilizzano viti o chiodi inseriti a 45 gradi.

Sovrapporre il parquet al pavimento esistente

Se il parquet lo si vuole sovrapporre a un pavimento esistente, ci si può trovare davanti a tre casi a seconda se il rivestimento esistente è:

  • legno
    in questo caso bisogna verificare che sia stabile e bisogna proteggerlo dall’umidità; il parquet dunque si può posare con tecnica incollata o flottante
  • in ceramica
    anche in questo caso il parquet si può posare con la colla oppure con la tecnica flottante. Nel caso della colla le piastrelle devono essere aderenti al massetto e la superficie deve essere aggrappante
  • in linoleum, pvc o moquette
    per un parquet a posa incollata, occorre rimuovere questi tipi di pavimentazione esistente; se invece si opta per una posa flottante, il rivestimento esistente si può lasciare, ma il suo spessore deve essere minimo.
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