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Acqua: consigli per risparmiare

L’acqua: un tesoro prezioso

Due molecole di idrogeno, una di ossigeno: la composizione di una molecola di acqua è fra le più semplici che si possano immaginare. Eppure questo composto sta alla base della vita sul pianeta, ed è il costituente fondamentale di ogni organismo; il corpo umano, ad esempio, è formato per più della metà da acqua: si va dal 75% dei neonati al 50% degli anziani.

Nonostante l’acqua sia abbondantissima sulla Terra (si stima che ne esistano 1 miliardo e 400 milioni di chilometri cubi), solo il 2.6% è rappresentato da acqua dolce; di questa, molta non è disponibile perché intrappolata dai ghiacci (2%), nel sottosuolo (0.59%) o, peggio, inquinata. A conti fatti, l’acqua dolce direttamente accessibile all’uomo (laghi, fiumi, ecc.) rappresenta solo lo 0.01% del totale.

In Italia, il consumo medio giornaliero pro capite è di circa 200250 litri al giorno, ma per una stima di quanta acqua effettivamente utilizziamo, sul sito di Altroconsumo si può “giocare” a calcolare i nostri consumi idrici (http://www.altroconsumo.it/acqua/scopri-quant-acqua-consumi-s172573.htm). Si va dalla cinquantina di litri necessari per cucinare e lavare le pentole ai 100 litri necessari per riempire una vasca da bagno, agli 8-20 litri che se ne vanno ogni volta che si tira lo sciacquone, agli addirittura 170 litri per un lavaggio a 90°C in lavatrice. E l’acqua da bere? Solo due litri al giorno, e spesso si tratta di acqua imbottigliata. Molte popolazioni che vivono in zone desertiche, invece, si devono “accontentare” di 30 o 40 litri al giorno. Ed è solo il 16% della popolazione mondiale ad avere accesso ad un rubinetto che eroga acqua potabile.

La riduzione degli sprechi è quindi un aspetto prioritario sia per una questione morale, ma anche perché i cambiamenti climatici stanno determinando una sempre minore disponibilità della risorsa idrica anche alle nostre latitudini. Risorsa che è messa a repentaglio anche dall’inquinamento: ne rimane poca ed è giusto utilizzarla con parsimonia. Nella vita quotidiana è possibile attuare degli accorgimenti utili, soprattutto quando si utilizzano gli elettrodomestici e svolgiamo le consuete operazioni di igiene personale.

Piccoli accorgimenti quotidiani per imparare come risparmiare acqua

È importante che ciascuno di noi entri nell’ottica del risparmio idrico. Risparmio che, oltre ad avere risvolti ambientali, ci consente olretutto di tagliare i costi della bolletta. Utilizzare piccoli accorgimenti quotidiani inoltre non compromette in nessun modo la nostra qualità di vita: ed è importante che le nuove generazioni vengano educate e sensibilizzate fin da subito nei confronti di queste buone pratiche.

Prima di tutto, cerchiamo di vincere la tentazione di aprire il rubinetto al massimo: di acqua ne abbiamo più che a sufficienza anche con la metà dei flussi. Altrettanto banale è ricordarsi di non farla scorrere inutilmente: mentre ci insaponiamo, ci facciamo lo shampoo o ci laviamo i denti è bene chiudere il rubinetto; per sciacquarsi la bocca dal dentifricio basta inoltre riempire un bicchiere. Anche mentre ci radiamo non è necessario tenere il rubinetto aperto, ma si può raccogliere la quantità di acqua sufficiente per risciacquare il rasoio tappando il lavandino o riempiendo una piccola bacinella: in questo modo potremo risparmiare anche 40 litri d’acqua.

Anche durante le operazioni di cucina è buona regola chiudere il rubinetto appena possibile. Per risciacquare frutta e verdura non è necessaria l’acqua corrente, ma si può riempire un catino di acqua fredda e lasciarvi a bagno i cibi per qualche minuto, attuando un veloce risciacquo finale. L’acqua utilizzata per l’ammollo può essere inoltre riutilizzata per innaffiare i vasi di casa nostra.

I piatti e le pentole andrebbero insaponati e lavati in una bacinella o nel lavello tappato, e non utilizzando l’acqua corrente. Un piccolo ma efficace trucco può essere rappresentato dal tenere da parte l’acqua di cottura della pasta per mettervi poi a bagno stoviglie e pentole: essendo tiepida, eviterà anche di mettere in azione la caldaia per produrre l’acqua calda necessaria al lavaggio. Un fattore importante da tenere in considerazione è che una lavastoviglie a pieno carico consuma meno acqua di quella richiesta per il lavaggio a mano: quindi, nel caso di famiglie numerose o dell’utilizzo di molte stoviglie, è consigliabile (se l’abbiamo in casa!) utilizzare piuttosto questo elettrodomestico.

Preferire la doccia al bagno può significare il risparmio addirittura di 50-100 litri d’acqua. Ovviamente la doccia deve durare solo pochi minuti, e – banale ma val la pena dirlo – quando ci si insapona il getto d’acqua andrebbe chiuso. Può capitare che, per la nostra igiene personale, abbiamo bisogno di acqua calda; ma possiamo evitare di sprecare l’acqua che scorre prima di aver raggiunto la temperatura ottimale raccogliendola in bacinelle o catini, per poi utilizzarla per altri scopi.

Elettrodomestici come lavatrice e lavastoviglie consumano quantità rilevanti di acqua: per questo, farli funzionare sempre a pieno carico. È vero che molte apparecchiature prevedono il programma “mezzo carico”, ma è bene ricordarsi che due di questi programmi consumano molto di più rispetto ad un carico pieno. Anche la temperatura di utilizzo influenza la quantità di acqua consumata: le stime affermano che un ciclo di lavaggio a 90 gradi consuma circa il doppio rispetto ad un ciclo a 30-40 gradi. Se il bucato richiede lavaggi particolarmente intensivi, le soluzioni possibili sono due: metterlo a mollo per una notte in una bacinella oppure spegnere la lavatrice per qualche ora mentre i capi sono insaponati: otterremo così un pratico ammollo senza sprechi idrici. Sia per lavatrici che lavastoviglie è preferibile, se il lavaggio non deve essere troppo intensivo, scegliere i programmi economici ed a ciclo breve.

Lo scarico del WC è in grado di consumare anche il 30% dell’acqua che quotidianamente utilizziamo nelle nostre case, quindi occorre prestare attenzione al suo utilizzo corretto. Se il nostro sciacquone è della “nuova generazione” ed è dotato di due pulsanti, ricordiamoci di utilizzarli correttamente a seconda della quantità d’acqua necessaria ad effettuare l’operazione di pulizia: potremo risparmiare anche 20mila litri all’anno.

Gli autolavaggio sono fra le voci più pesanti nei consumi idrici dei centri urbani. Per lavare un’automobile servono circa 150 litri di acqua, mentre per un camion ne servono addirittura 600. Esistono le tecnologie per riciclare l’acqua derivante nei lavaggi all’interno degli impianti, ma sono ancora poco diffuse; queste permettono però di far scendere i litri d’acqua consumati effettivamente per un lavaggio completo a soli 10-50. Poiché facilmente il nostro autolavaggio di fiducia non sarà ancora dotato di questi impianti di riciclaggio, il consiglio è quello di lavarsi l’automobile a casa propria (risparmiando anche dagli 8 ai 15 euro!). Ma come effettuare il lavaggio? Da evitare la canna dell’acqua, che lasciata aperta può consumare quanto, se non più, di un autolavaggio. Meglio ricorrere ai buoni vecchi spugna e secchio, magari riempito con acqua piovana: i risparmi saranno davvero notevoli. Il metodo migliore, anche se molti storceranno il naso ed è al limite dell’integralismo ambientale, rimane comunque quello di… aspettare che piova!

Qualche accorgimento “operativo”

Per risparmiare acqua è assolutamente indispensabile che i rubinetti siano a perfetta tenuta: basti solo pensare che un rubinetto che perde una goccia ogni cinque secondi comporta lo spreco in un anno di addirittura 2000 litri d’acqua. Possono anche esistere delle perdite “occulte”, perciò è bene controllare periodicamente che, a rubinetti chiusi ed elettrodomestici non in funzione, il contatore dell’acqua sia perfettamente immobile. Meglio ancora, quando si va a dormire ci si può annotare i consumi di acqua registrati dal contatore, per poi confrontarli con quelli della mattina successiva.

I flussi in uscita dai nostri rubinetti possono essere ridotti senza compromettere l’efficacia del getto d’acqua, installando i cosiddetti “riduttori di flusso”, conosciuti anche come frangigetto aerati. Questi piccoli dispositivi, che costano solo pochi euro, svolgono un’azione di miscelazione meccanica di aria ed acqua, consentendo di utilizzare la metà della risorsa idrica e di risparmiare fino a 6000 litri all’anno. Possono essere installati efficacemente sia nei lavandini che nelle docce: in quest’ultimo caso, il consumo sarà di soli nove litri d’acqua al minuto.

È preferibile installare sciacquoni per il WC a doppio pulsante (4-5 e 9-12 litri, rispettivamente), che consentono di utilizzare la quantità appropriata di acqua di volta in volta. Meglio ancora sono gli sciacquoni “a maniglia” o dotati di un tasto per interrompere il flusso: gli sprechi saranno ancor minori. Se possediamo invece uno sciacquone ‘monopulsante’ e ci pare che di acqua ne venga utilizzata troppo, un trucco è quello di inserire nella cisterna di scarico un oggetto solido (come, ad esempio, una bottiglia di plastica riempita di sabbia o acqua) per ridurne la capienza e quindi l’acqua effettivamente utilizzata. Bisogna inoltre fare molta attenzione all’eventuale gocciolamento di acqua nel water: uno sciacquone che perde può disperdere anche 52mila litri all’anno.

Se dobbiamo acquistare o sostituire la nostra lavatrice o lavastoviglie, esaminiamo attentamente l’etichetta che riporta l’efficienza energetica del prodotto. Meglio scegliere elettrodomestici in classe A o superiore, ed optare per quei modelli che consumano meno acqua per i cicli di lavaggio. Le differenze fra i consumi possono infatti essere notevoli: da 15 a 25 litri per le lavastoviglie, ai 40-100 delle lavatrici.

Un buon investimento può essere inoltre rappresentato dall’installazione di contenitori per la raccolta di acqua piovana, da utilizzare per innaffiare i fiori o lavare l’automobile. Si tratta di bidoni, vasche o grossi vasi nei quali viene convogliata l’acqua drenata dalle grondaie. Ma quanta acqua è possibile raccogliere con questo metodo? Più di quanta se ne creda: ogni anno un tetto dell’estensione di 160 metri quadrati, situato in una zona climatica con precipitazioni medie annue di 1600 millimetri, è in grado di raccogliere l’acqua necessaria ad irrigare prati, giardini ed orti per un’estensione di 400 metri quadrati. Attraverso particolari sistemi di convogliamento, si può anche “dirottare” l’acqua piovana raccolta agli scarichi dei WC: questo consentirà di evitare lo spreco di buona acqua potabile per un’operazione in cui essa non è richiesta.

Per i nostri orti possiamo anche decidere di fare un investimento intelligente, ovvero posizionare degli irrigatori a goccia. Questi sono costituiti da un sistema di tubi forati dai quali fuoriesce l’acqua in prossimità delle radici delle piante, evitando di disperderla inutilmente sul terreno circostante. Questi irrigatori consentono, rispetto alla irrigazione “tradizionale”, risparmi di acqua dal 30 al 60%. Una migliore efficienza di irrigazione si raggiunge se il terreno viene innaffiato durante le ore più fresche della giornata, come al mattino presto o, meglio, dopo il tramonto: l’acqua tenderà ad evaporare di meno e sarà immagazzinata più efficientemente dal terreno. Per innaffiare vasi e piante domestiche possiamo inoltre riciclare l’acqua utilizzata per bollire la pasta, o quella che ci è servita per lavare verdura e frutta.

E infine, un piccolo consiglio legato al senso civico: nel caso sul nostro territorio comunale fossero presenti fontanelle di acqua pubbliche, fare pressione affinchè quelle “libere” vengano al più presto dotate di un rubinetto.

Siti internet sul risparimio di acqua

http://www.forumrisparmioacqua.it/

http://www.retelilliput.org/versilia/docs/MicroguidaAcqua.pdf

http://www.youtube.com/watch?v=BHqygkItgHE

http://www.studioinvenzioni.com/sacchetto-salva-acqua.html

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