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Tappeti orientali

Materiali del tappeti orientali

I materiali principalmente impiegati per produrre tappeti orientali sono:

  • lana di pecora
  • lana di capra
  • lana di cammello
  • seta
  • cotone
  • lino
  • canapa
  • iuta

A volte vengono impiegati anche fili di metallo o metallo prezioso.

La qualità della lana impiegata per i tappeti orientali varia a seconda dell’animale scelto e soprattutto della parte del corpo da cui si ottiene il materiale. Le caratteristiche che danno qualità alla lana sono:

  • morbidezza
  • lunghezza
  • elasticità del pelo

Utilizzare soltanto la lana in un tappeto però, provoca l’arrotolamento dei suoi bordi e un’ondulazione fastidiosa su tutto il tappeto; per questo oltre alla lana si utilizzano il cotone in fili ritorti e il lino, la canapa o la iuta.

La seta invece è utilizzata soprattutto per i tappeti di lusso, poiché il filato costa molto e richiede un gran numero di nodi.

La lana, dopo essere stata tosata, va cardata e filata: nelle tribù nomadi questi processi avvengono ancora a mano e danno qualità e durata nel tempo al tappeto; la lavorazione a macchina abbrevia i tempi, ma riduce qualità e pregio dei tappeti.

Il colore può variare a seconda del tipo di lana, dell’acqua che si usa, delle miscele e dei tempi di immersione, che può variare da poche ore a tanti giorni; le tinte sono sempre profonde e tenui, calde e delicate.

I colori naturali hanno origine vegetale o animale o minerale: il rosso viene dall’ebollizione della cocciniglia, un insetto; il viola viene dalla robbia, una piante; il blu viene dall’indaco e da alcune specie di funghi; il giallo si ricava dallo zafferano. Il nero è poco usato.

I passaggi sfumati da una tonalità all’altra dello stesso colore, che emergono in orizzontale, sono chiamati abrash, o bruciature: si tratta di effetti spontanei che attestano l’autenticità della lavorazione a mano, da parte dei nomadi.

Lavorazione: ordito e trama

L’ordito è costituito dai fili tesi dal basso verso l’alto in verticale; la trama invece è l’insieme dei fili orizzontali che attraversano l’ordito, i cui fili sono uniformi e a distanze regolari. Solitamente ordito e trama sono in materiale grezzo e non tinto: attualmente si utilizza il cotone, ma molte tribù nomadi, come in passato, utilizzano ancora interamente la lana.

cimosa

La cimosa è una striscia di tela, di 3 o 4 centimetri, che inizia il lavoro sul telaio. E’ realizzata avvolgendo i fili della trama o ulteriori fili, in modo molto stretto attorno alle estremità dell’ordito. La cimosa, solitamente bianca se in cotone, naturale se è in lana, è fondamentale: da essa e dalla sua robustezza dipendono la durata e la buona conservazione del tappeto

frange

Hanno scopo ornamentale le frange, cioè fili di ordito lasciati liberi al di sotto della prima cimosa e al di sopra della seconda. Scegliere tappeti con le frange dipende dai gusti estetici.

nodi

Il materiale usato per l’annodatura è la lana, oppure la seta o anche il cotone, del colore che è richiesto dal disegno. Al termine di ogni fila di nodi, in linea orizzontale si lasciano sempre due dili di trama, compressi contro i nodi, per dare compattezza e resistenza al tappeto. I nodi sono legati ai fili dell’ordito e servono anche a tirare verso il basso il pelo, per dare il verso al tappeto; questo avrà quindi un aspetto diverso a seconda dell’angolo dal quale si guarderà.

Tipi di nodi

Esistono diversi tipi di nodi, a seconda della loro provenienza, che caratterizzano in modo differente i vari modelli di tappeti:

  • ghiordes
    o nodo turco, viene prodotto vicino a Smirne
  • senneh
    viene dal Kurdistan ed è detto anche nodo persiano; assieme al ghiordes, è il nodo più utilizzato
  • nodo doppio
    o Iuft Umeh coinvolge quattri fili per volta anziché due, per risparmiare tempo e materiale; i tappeti con nodi doppi sono meno resistenti
  • nodo spagnolo
    si applica a un solo filo di ordito
  • nodo a groppetti
    o ad avvolgimento, è un tipo di tessitura che ha lo stesso effetto dell’annodatura: i profughi tibetani lo usano ancora in Nepal.

Tappeti non annodati

I tappeti non annodati si producono in varie zone, Turchia, Persia, Caucaso. Kilim, Sumak, Palas, Sile, Verne sono alcuni nomi dei tappeti non annodati.

Il Kilim è morbido e ricercato, ma non è indicato per essere calpestato perché è sottile e più deperibile rispetto a un tappeto annodato: il kilim è quindi spesso adottato come tenda o copertura o ornamento a muro. Il suo disegno non viene dai nodi, ma dai fili colorati avvolti ai fili dell’ordito; il kilim ha due diritti e non un diritto e un rovescio.

rasatura

La rasatura può avvenire mano a mano che vengono concluse le file di nodi, oppure ogni giorno oppure ogni settimana, oppure al termine della lavorazione. Tanto più sono i nodi, più bassa è solitamente la rasatura, che non supera il mezzo centimetro. Il pelo lungo invece, da anche più di due centimetri, si lascia per i tappeti meno pregiati, per coprire una brutta annodatura. Una rasatura fatta bene, fa risaltare il disegno.

disegno

Il disegno dei tappeti orientali è sempre collegato a una simbologia precisa, anche se il significato di tale simbologia è ormai dimenticato anche dagli stessi nomadi che producono i tappeti a mano, eseguendo i disegni che vengono da tradizioni millenarie tramandate a voce. In fabbrica i disegni vengono preparati su un foglio a quadretti, chiamato cartone, dove ogni quadretto rappresenta un nodo.

Link a siti web utili

Tappeti.it
http://www.tappeti.it/persianshop/ns.asp
Vendita online di tappeti, tappeti persiani e orientali.

Morandi Tappeti
www.moranditappeti.it
Vendita online (e non solo) di tappeti orientali e persiani antichi.

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