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Identikit dell’Aikido

L’Aikido è un’arte marziale giapponese che, a differenza di molte altre discipline, non è finalizzata né al combattimento né all’autodifesa. Nonostante infatti le tecniche dell’Aikido possano essere efficacemente utilizzate per la difesa personale, il fine è un altro, molto più alto: la cosiddetta masakatsu, ovvero la “corretta vittoria” rappresentata dalla conquista dell’agatsu, ovvero la “padronanza (vittoria) su se stessi”.

Questo obiettivo si raggiunge solo attraverso una profonda conoscenza del proprio io interiore perché, secondo quanto inteso dal fondatore della disciplina, l’unico modo per cambiare il mondo è cominciare a cambiare se stessi. Da questo concetto deriva la katsuhayabi, ovvero la capacità di controllare l’attacco di un avversario in modo immediato ed istintivo che si raggiunge solo attraverso la piena capacità di padroneggiare sé stessi.

L’Aikido si basa sulla fusione dei movimenti di chi si difende con quelli dell’assalitore, senza cercare di opporsi alla sua forza ma piuttosto sfruttandola per ritorcerla contro di lui secondo il “principio della non resistenza”. Le tecniche dell’Aikido possono essere praticate con un minimo di sforzo fisico, con un risultato però massimale per via dello sfruttamento del momento di forza di chi attacca. I gesti praticati dall’aikid?ka, ovvero dal praticante di Aikido, sono basati su movimenti circolari e si completano di diverse tecniche di proiezione, bloccaggi e leve articolari.

Nell’Aikido sono contemplate tecniche che permettono di proteggersi, evitando al contempo danni fisici al proprio avversario.

Nonostante all’aspetto le tecniche appaiano come dei veri e propri combattimenti, in realtà il loro scopo principale è quello di scoprire le dinamiche della natura e del proprio essere. Questa “disciplina interiore” viene poi applicata dai praticanti alla loro vita quotidiana. Nell’Aikido non esistono competizioni fra praticanti, perché l’aikidoka possiede un “animo che non si confronta”; l’unica e vera competizione è quella con se stessi per diventare uomini e donne sempre migliori in tutti gli aspetti della propria vita.

La parola “Aikido” è formata da tre diversi kanji, ovvero caratteri di derivazione cinese utilizzati nella scrittura giapponese:

  • ai, che significa “unione”, “armonia”, “congiungimento”
  • ki, ovvero “spirito”, “energia vitale”
  • d?, cioè “via”, “sentiero”, “cammino”

In particolare i primi due kanji, aiki, connettono la pratica dell’Aikido ai concetti filosofici e religiosi del Tao, secondo il quale esiste una forza fondamentale ed essenziale che scorre attraverso tutta la materia, sia animata che inanimata, che costituisce l’universo. Per questo il significato di “Aikido” può essere inteso come “Via per combinare le forze”, quelle dell’aikidoka sia con la natura che con il proprio avversario. In quest’ultimo caso, la forza dell’avversario e quella dell’aikid?ka si uniscono fra loro “in armonia” nell’applicazione delle tecniche.

Storia dell’Aikido

L’Aikido venne creato dal giapponese Morihei Ueshiba (1883 – 1969) che viene definito dai praticanti come ?sensei, ovvero “Grande Maestro”. Ueshiba ideò questa arte come una sintesi dei suoi ampi studi marziali integrati con aspetti filosofici e religiosi di pace universale e riconciliazione.

Questa arte marziale deriva principalmente da un’altra arte, il Dait?-ry? Aiki-j?jutsu, dalla quale iniziò però a divergere verso gli anni ’20. Ueshiba sviluppò l’Aikido verso gli anni Trenta, mettendo insieme diverse tecniche basate sul combattimento a mani nude e l’utilizzo di armi come ad esempio lo yari (una lunga lancia), il j? (un bastone lungo circa 120 centimetri) ma, più di tutte, il ken (la spada). Molte tecniche dell’Aikido sono infatti basate sul tradizionale kenjutsu, ovvero l’arte di maneggiare la spada. Fu solo nel 1942 che venne definitivamente adottato il nome “Aikido”.

Oltre agli aspetti prettamente legati al combattimento, Ueshiba fu grandemente influenzato da tematiche religiose legate alla religione ?moto-ky?, un movimento neoscintoista basato sull’amore e sulla compassione. Ueshiba estese questi sentimenti anche nei confronti degli aggressori, ed è per questo che l’Aikido non mira a creare alcun danno fisico anche a chi ha intenzione di fare del male.

L’Aikido valicò i confini nazionali all’inizio degli anni Cinquanta, quando il maestro Minoru Mochizuki durante una visita in Francia iniziò ad insegnare questa arte marziale ad alcuni allievi del Judo. L’attività di Mochizuki venne presto imitata da molti altri maestri di Aikido, e attualmente l’Aikido viene praticato in tutto il mondo con un’ampia gamma di stili ed interpretazioni che pongono l’accento su tecniche diverse, ma tutte con la medesima filosofia di base.

Esistono al giorno d’oggi diverse scuole di Aikido, come ad esempio il Yoseikan Aikido, uno stile indipendente originatosi nel 1931, lo Yoshinkan (1955) e lo Shodokan (1967). Quest’ultimo in particolare rimane uno stile piuttosto controverso, dal momento che si basa sull’introduzione di una forma di competizione che è contraria allo spirito originario dell’Aikido. Altri stili nati in tempi più moderni sono lo Shin Shin Toitsu e l’Iwama. Ognuno dei principali stili di Aikido costituisce, attualmente, una propria federazione, dotata di organi di governo e una propria sede generale.

Allenamento nell’Aikido

Esattamente come in tutte le arti marziali giapponesi, anche qui vengono allenati sia gli aspetti fisici che quelli mentali. Dal punto di vista fisico l’allenamento può essere piuttosto variato e mira a raggiungere buone condizioni fisiche generali, che comprendono flessibilità, scioltezza, resistenza, controllo del rilassamento, con un’attenzione del tutto marginale per la forza pura.

In generale i movimenti dell’Aikido comprendono più “estensioni” e “spinte” che “contrazioni” e “trazioni”, perciò i praticanti possono allenare il proprio fisico con esercizi complementari finalizzati all’applicazione delle tecniche. Piuttosto che allenare singoli muscoli o gruppi di muscoli, la preparazione fisica dell’Aikido è mirata al miglioramento della coordinazione dell’intero corpo. Solitamente le sedute di allenamento iniziano con esercizi di riscaldamento che comprendono lo stretching e le tecniche di caduta.

L’allenamento del fisico avviene in contemporanea all’apprendimento delle tecniche. Poiché un buona parte delle tecniche dell’Aikido è costituita da proiezioni, la prima cosa che viene insegnata a chi si avvicina a questa arte marziale è imparare a cadere e rotolare senza danno. Le tecniche dell’Aikido comprendono anche colpi, prese ed atterramenti, dei quali vengono insegnate dapprima le tecniche base.

Quando l’allievo raggiunge un certo grado di competenza inizia l’insegnamento di tecniche più complesse basate sull’utilizzo delle armi, e di improvvisazione nella difesa da più avversari che attaccano contemporaneamente.

Tecniche dell’Aikido

Le tecniche vengono insegnate dal maestro all’allievo secondo il principio “I shin den shin”, che significa letteralmente “da spirito a spirito”, attraverso la comunicazione di un corretto stato dell’animo che va al di là delle parole ed è imprescindibile per l’efficace esecuzione dei movimenti.

Alla base dell’allenamento è l’insegnamento di tecniche costituite da una sequenza di movimenti (kata), che avviene principalmente a coppie. La persona che inizia, ovvero chi riceverà la tecnica (uke) attacca il suo partner (detto tori, shite o nage a seconda degli stili) che di conseguenza applica la tecnica per neutralizzare l’avversario.

I ruoli poi si scambiano per permettere ad entrambi di fare pratica. Anche l’arte di ricevere la tecnica (ukemi) è un processo molto importante ai fini dell’apprendimento, che non è considerato passivo ma attivo perché consente al praticante di sperimentare su di sé tecniche che, nella realtà, potrebbero avere effetti devastanti.

Solitamente ai principianti si iniziano ad insegnare per prime le prese, perché sono più sicure e controllate, e le diverse tecniche per liberarsi. Alcune di queste tecniche derivano, storicamente, dalla presa effettuata su chi tiene in mano un’arma e le più utilizzate sono:

  • Katate-dori
    una mano afferra un polso
  • Morote-dori
    due mani afferrano un polso
  • Ry?te-dori
    due mani afferrano entrambi i polsi
  • Kata-dori
    presa alla spalla
  • Mune-dori
    presa al
    petto

Molti dei colpi utilizzati nell’Aikido assomigliano a tagli fatti con la spada o altri oggetti, ed indicano chiaramente l’origine di queste arti marziali nelle tecniche di combattimento con armi. Ad esempio alcune tecniche che apparentemente assomigliano a pugni, come gli tsuki, in realtà sono praticate come se fossero affondi di spada o pugnale. Queste tecniche solitamente sono insegnate in fasi più avanzata, perché richiedono una certa capacità di controllo dei movimenti e della forza, e possono costituire un rischio di ferimento involontario per i praticanti. Fra le tecniche dei colpi base troviamo:

  • Sh?men-uchi
    colpo verticale alla testa (solitamente portato, per sicurezza, alla fronte o sulla sommità del cranio, con versioni più pericolose al naso e alla mandibola)
  • Yokomen-uchi
    colpo diagonale portato al lato della testa o del collo
  • Ganmen-tsuki
    pugno in faccia
  • Mune-tsuki
    pugno al torso (al petto, all’addome o al plesso solare)

Oltre a queste tecniche di base l’Aikido prevede numerose combinazioni più complesse la cui denominazione può differire da una scuola all’altra. A partire da una ventina di tecniche di base si possono ottenere migliaia di possibili implementazioni.

L’allenamento può anche prevedere l’impiego delle armi tradizionali dell’Aikido, come il bastone corto (j?), il coltello (tant?) e la spada di legno (bokken). Ai praticanti viene anche insegnato come rendere inoffensiva l’arma e prenderne possesso; alcune delle scuole più moderne insegnano a rendere inoffensivi persino avversari che maneggiano armi da fuoco. Gli insegnamenti di queste scuole sono sovente utilizzati per l’addestramento delle forze di polizia o dei militari.

Ai livelli più elevati dell’Aikido si trova la tecnica di difesa da attacchi multipli, detta randori. Il significato letterale di randori è “caos”, e questo esercizio allena l’abilità del praticante ad eseguire intuitivamente, in un contesto non strutturato, le tecniche che ha appreso. La scelta strategica delle tecniche migliori da applicare varia in base al contesto, ed il randori è un ottimo modo di migliorare velocità e coordinazione.

Divise e gradi dell’Aikido

L’aikidoka utilizza una particolare uniforme di cotone detta aikid?gi e molto simile a quelle indossate nelle altre arti marziali moderne: semplici pantaloni ampi e robusti e una giacca a maniche lunghe i cui baveri devono essere sovrapposti fra loro e legati con la cintura.

I praticanti possono indossare, al di sopra di questa uniforme, anche un paio di larghi pantaloni di colore scuro (tipicamente, nero) detti hakama. Nella maggior parte degli stili l’utilizzo dell’hakama è riservato esclusivamente alle cinture nere o agli istruttori.

Man mano procede l’istruzione degli aikid?ka, questi avanzano di grado (kyu) sino ad arrivare ai dan (i gradi delle cinture nere); a seconda degli stili vengono indossate cinture variamente colorate. In alcuni casi le cinture sono solo bianche e nere e distinguono i gradi bassi da quelli alti, mentre esistono scuole che utilizzano cinture di diverso colore.

Approfondire l’Aikido

Siti internet

Associazione Internazionale Aikido
http://www.aikido.it/ikido.it/
L’Associazione Italiana Aikido è stata fondata nel 1990 e rappresenta un punto di riferimento per i praticanti di Aikido italiani. Il sito è il luogo ideale per consultare informazioni e per cercare una palestra o un dojo dove praticare questa nobile arte.

Aikido e Dintorni Magazine online
http://www.aikidoedintorni.com/
Sito internet della rivista online dell’Associazione di Ricerca e Cooperazione nell’Aikido, contenente informazioni generali sulle arti marziali e sulla cultura nipponica.

Aikikai d’Italia
http://www.aikikai.it/
Sito dell’Associazione di Cultura Tradizionale Giapponese Aikikai d’Italia, sul quale è possibile trovare dettagliate informazioni sull’Aikido, sulla sua storia, sulle opportunità formative (palestre, dojo, raduni) e su aspetti legati alla cultura tradizionale nipponica.

Video di approfondimento

Cos’è L’aikido – Armonia, Energia dell’universo

http://www.youtube.com/watch?v=qyjjALcoUm8 Video 1

http://www.youtube.com/watch?v=g3Y_51X0zKM Video 2

Libri

Titolo: Alla scoperta di sé con l’aikido. Come vivere la propria intuizione e procedere lungo il sentiero dell’illuminazione

  • Collana: Manuali Hermes
  • Autore: Stan Wrobel
  • Tradotto da: P. Faccia
  • Editore: Hermes Edizioni
  • Anno: 2002
  • Lunghezza: 120 pagine

Titolo: La filosofia dell’aikido

  • Collana: Arti marziali
  • Autore: John Stevens
  • Tradotto da: Andrea Tranquilli
  • Editore: Edizioni Mediterranee
  • Anno: 2006
  • Lunghezza: 138 pagine

Titolo: Aikido. Il corpo cosciente

  • Collana: Le vie dell’armonia. Quaderni tecnici (vol. 5)
  • Autore: André Cognard
  • Tradotto da: G. Valent, C. Gallizia
  • Illustrato da: L. Regazzoni
  • Editore: Luni
  • Anno: 2004
  • Lunghezza: 300 pagine

Titolo: Aikido. Dottrina segreta e verità universali rivelate da Morihei Ueshiba

  • Collana: Arti marziali
  • Autore: John Stevens
  • Editore: Edizioni Mediterranee
  • Anno: 2000
  • Lunghezza: 152 pagine
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Milena Talento16 Gennaio 2015

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