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i sintomi dopo il vaccino

Paracetamolo per la febbre dopo il vaccino

Per curare la febbre l’unico farmaco consigliato è il paracetamolo, da somministrare al bambino se e quando la temperatura supera i 38 gradi. Per un paio di giorni la febbre può essere risolta così, ma se persiste e va avanti oltre i 2 giorni, potrebbe non essere più sufficiente ed è allora il caso di consultare il pediatra. Il vantaggio del paracetamolo, che va utilizzato come supposta così da non farlo passare per lo stomaco del bambino, è che oltre che antipiretico è anche antidolorifico e di conseguenza risulta utile per stemperare il dolore legato a eventuali altre reazioni al vaccino, come il rigonfiamento nel punto in cui è stata fatta l’iniezione.

E’ importantissimo anche dare molti liquidi al bambino, assicurarsi che beva il più possibile, soprattutto acqua (ma anche camomilla o tisane) e non commettere l’errore di vestirlo troppo per tenerlo caldo; in realtà bisogna aiutarlo a liberarsi del calore piuttosto che ad accumularlo, soprattutto dopo avergli somministrato il paracetamolo, nonostante la credenza diffusa che il bambino in stato febbrile debba essere super vestito e coperto.

Chiarimenti sulla febbre dopo il vaccino

La febbre si misura nel sederino per i bimbi molto piccoli e in questo caso bisogna scalare 0,5 dal risultato offerto dal termometro. Il modello a mercurio è quello più attendibile, ma in realtà è difficile trovarne ancora in circolazione, per cui se si utilizza quello digitale, è il caso di ripetere la misurazione almeno 2 volte, così da essere sicuri del risultato. Fino a 38 gradi la maggior parte dei pediatri consiglia di non usare il paracetamolo, ma nel caso in cui il bambino sia sofferente o molto inquieto, si può anche somministrare se la febbre è compresa fra i 37,5 e i 38, per una volta non succede nulla. Dato che si tratta di alterazione febbrile conseguente al vaccino, la temperatura elevata è abbastanza normale e una supposta di paracetamolo in più non provoca danni, anzi serve a migliorare lo stato generale del bambino.

Spugnature e ghiaccio per la febbre dopo il vaccino

Oltre al paracetamolo, per la febbre post-vaccino si può ricorrere ai classici metodi ‘casalinghi’, di quelli utilizzati da mamme e nonne. Le spugnature sono sempre utili quando la febbre è alta e il bambino è accaldato e arrossato. Le spugnature vanno fatte non solo sulla fronte, ma su tutto il viso e anche sui polsi, e volendo si può far giocare il bambino con l’acqua, in modo da fargli tenere le mani fresche. Nel caso in cui ci sia gonfiore nell’area della puntura, si può tamponare con il ghiaccio, per dare sollievo e per attenuare il rigonfiamento; un impacco una volta al giorno sarà sufficiente. Si sconsigliano invece le pomate antinfiammatorie per far sgonfiare la parte, a meno che non sia il pediatra a prescriverle.

Gli altri sintomi dopo il vaccino

I rimedi indicati per far scendere la febbre vanno bene anche per gli eventuali altri sintomi che possono presentarsi dopo la vaccinazione. Il raffreddore e il gonfiore locale possono essere curati benissimo con il paracetamolo, grazie alle sue proprietà antidolorifiche. La comparsa di sintomi ben più gravi, come ad esempio l’encefalite, è fortunatamente episodica e limitata a un numero ridottissimo di casi: per problemi come questo, e per qualsiasi altro tipo di reazione che esula da febbre, gonfiore locale e raffreddore, è indispensabile ricorrere al medico. Lo stesso discorso vale per la febbre superiore ai 38°. In questi casi il fai da te è assolutamente sconsigliato.

Il vaccino esavalente è il vaccino che viene somministrato obbligatoriamente ai bambini entro il dodicesimo mese di vita, per proteggerli da 6 malattie che possono colpirli nei primi anni dell’infanzia. Testato in laboratorio e approvato dalla comunità scientifica, il vaccino esavalente presenta effetti collaterali non gravi.

Cos’è il vaccino esavalente

Prima del compimento del primo anno, intorno al terzo mese, si parte con la profilassi mirata a salvaguardare la salute dei bambini, e con l’esavalente si prendono di mira diverse malattie piuttosto importanti: la difterite, il tetano, la pertosse, la polio, l’HIB e l’epatite B. L’esavalente viene definito anche ‘combinato’, proprio perché i germi delle 6 malattie vengono uniti in una sola siringa, per evitare che il bambino debba sottoporsi a 6 differenti iniezioni. Con l’esavalente un’iniezione e via, l’organismo riceve i germi che devono attivare le difese immunitarie e renderle così in grado di far fronte al contatto con le malattie vere e proprie.

Il vaccino si somministra con una iniezione sulla coscia del bambino secondo uno scadenzario ben preciso:

-la prima dose a 3 mesi

-la seconda dose a 5 mesi

-la terza dose a 11-12 mesi.

-il richiamo per difterite, tetano, polio e pertosse intorno ai 6 anni.

Per l’epatite B e l’HIB non serve il richiamo, mentre per gli altri 4 è meglio dare un rinforzo a distanza di qualche anno, in modo da completare il livello di protezione.

Quali sono gli effetti collaterali del vaccino esavalente

Il vaccino esavalente non è esente da effetti collaterali, come gli altri vaccini e come gran parte dei farmaci. Si tratta fortunatamente di reazioni lievi, che si presentano qualche giorno dopo la somministrazione del vaccino e non durano di solito più di 2 giorni. In casi rarissimi si può tuttavia incorrere in reazioni allergiche e in casi ancor più rari nelle convulsioni, nello shock anafilattico e nel decesso. I timori rispetto al vaccino e ai rischi ad esso correlati sono in larga misura infondati e contraddetti da una massiccia quantità di letteratura scientifica.

Le reazioni tipiche al vaccino esavalente sono:

-la febbre non superiore ai 38,5 gradi

-il gonfiore e l’arrossamento nel punto dell’iniezione

-il raffreddore/ingrossamento dei linfonodi.

La febbre e la reazione locale sono la norma, nel senso che se un effetto collaterale al vaccino deve presentarsi è sicuramente uno di questi, oppure tutti e due insieme. Il raffreddore e il temporaneo ingrossamento dei linfonodi sono sporadici e difficilmente si presentano insieme.

Un tempo si riteneva che il vaccino esavalente non fosse adatto ai bambini allergici alle uova, perché per la preparazione del vaccino vengono utilizzate anche le uova embrionali del pollo. In realtà l’Accademia americana di pediatria ha dimostrato che i bambini allergici non corrono alcun rischio, e il Ministero della Salute si è allineato in tal senso.

Come si curano gli effetti collaterali del vaccino esavalente

Le reazioni più comuni al vaccino esavalente sono tali che non richiedono cure particolari. Per la febbre si consiglia di ricorrere al paracetamolo, quindi alla tachipirina che tipicamente si utilizza per curare le febbri e i malanni nei primi mesi di vita dei bambini. Per il dosaggio fare riferimento al pediatra, anche in proporzione allo stato febbrile. Se la febbre non scende nel giro di 1-2 giorni, bisogna rivolgersi al medico per valutare la situazione. La tachipirina è peraltro utile anche per l’eventuale raffreddore o per l’ingrossamento dei linfonodi, grazie alle sue proprietà antidolorifiche oltre che antipiretiche.

Per le reazioni locali al vaccino, invece, il primo passo è tenere la zona fresca, con impacchi di ghiaccio e spugnature (valide anche per la febbre). Se poi non passa, o il punto dell’iniezione diventa gonfio e dolorante, si può applicare una crema antinfiammatoria, da concordare con il pediatra. Nella maggior parte dei casi il gonfiore si riassorbe spontaneamente nei due giorni successivi alla somministrazione del vaccino esavalente.

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Milena Talento31 Gennaio 2017

3 Comments

  • Ronaldo ha detto:

    al di la delle cazzate di Daniele, sono un nonno ed ho fatto il primo vaccino ESVALENTE alla mia nipotina di 3 mesi, quindi
    contro la diferterite , il tetano, la pertosse, la poli,l’HIB e le patite B, siamo partiti bene,
    sono 2 giorni che ha preso il vaccino, e tutto procede bene , neanche la piccola febbre,
    facendo gli scongiori,
    al 5° mese la seconda parte del vaccino, i richiami dopo qualche anno.
    io credo che i genitori di mia nipote, stanno facendo del bene alla loro figlia
    viva i vaccini

  • Daniele ha detto:

    Ma chi scrive queste cose un pubblicitario o un immunologo. Prima ste ‘punturine’ sono praticamente innoque e si risolve tutto con il paracetamolo, poi, uno dei ‘rarissimi’ casi avversi può portare alla MORTE…e quindi il timore sui vaccini è infondato dalla letteratura MASSICCIA scientifica. Ma ti senti quando scrivi? A no, tanto se arrivo al DECESSO prendo il paracetamolo e resuscito. Cristo abbiamo scoperto il tuo segreto.

  • Francesco Vellei ha detto:

    Io ho fatto il vaccino e come sempre quando faccio i vaccini ho iniziato a sentirmi un po’ come “influenzato”… Mi faceva male tutto… denti schiena testa… Solo che un pezzo alla volta… Io credo nelle 3L (latte letto lana) e in genere non mi piace prendere medicine… questo non significa che non cedo nelle medicine, semplicemente cerco di evitare se possibile. Detto questo é normale tutto ciò? E cioè che mi fa male tutto un pezzo alla volta?

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