Lavastoviglie

La lavastoviglie è un elettrodomestico che permette di risparmiare tempo e fatica in cucina, ma per effettuare un acquisto consapevole è necessario informarsi bene su come funziona, che modelli sono disponibili e quali sono le marche più apprezzate. Al momento della scelta, dovendo spendere i nostri sudati soldi, veniamo infatti assaliti da una nuvola di domande: Quali e quanti modelli esistono? Cosa li differenzia? Quale sarà il più adatto alle mie necessità? E ancora, quali programmi offrono e quali sono davvero utili? Come si legge la scheda tecnica? In questo articolo troverete le risposte a tutte queste domande e molto altro ancora.

 

Lavastoviglie

A cosa serve la lavastoviglie

Agli scettici che, davanti a una lavastoviglie, ostentano le solite perplessità volte a farci credere che sia quasi inutile, è bene sollevare le seguenti domande:

  • Quanto tempo si perde per lavare i piatti a mano?
  • Quanta acqua calda si spreca?
  • Quanta energia si consuma?

Sarà quindi facile far capire loro, conti alla mano, che la lavastoviglie è la soluzione ideale contro gli sprechi di tempo, di acqua e di energia.

Ideale in piccole dimensioni anche per i single con poco tempo, fino alle extralarge per le cene con tanti invitati, la lavastoviglie oltre a essere disponibile in commercio in diverse dimensioni, può anche avere molti programmi utilissimi.

Inoltre la pulizia e l’igienizzazione delle stoviglie risultano ottime in tutti i nuovi modelli, che riducono tempi, temperature e consumi, adattandosi al tipo di carico. Ormai per un ciclo normale occorrono soltanto 13-14 litri di acqua, contro i 20 che normalmente si consumano per lavare i piatti a mano.

Come funziona la lavastoviglie

Il lavaggio nella lavastoviglie avviene grazie all’azione meccanica dell’acqua combinata con l’azione sgrassante del detersivo. Ecco tutte le fasi del funzionamento:

  • 1 – il tubo di carico convoglia l’acqua nella vasca, riscaldata da una resistenza elettrica
  • 2 – la pompa di carico aspira dal fondo l’acqua riscaldata e la dirige verso gli irroratori, sistemati sotto il cestello inferiore e anche superiore
  • 3 – l’acqua esce dai fori degli irroratori
  • 4 – si apre lo sportello del detersivo che viene mischiato all’acqua e al sale
  • 5 – il filtro della lavastoviglie trattiene impurità e residui di cibo
  • 6 – nel risciacquo finale viene passato anche il brillantante
  • 7 – la pompa di scarico elimina l’acqua convogliandola nelle fogne
  • 8 – una resistenza aumenta poi la temperatura dell’aria nella vasca per procedere all’asciugatura delle stoviglie, oppure una ventola elimina l’aria umida

Sistemi di lavaggio

I sistemi di lavaggio di una lavastoviglie si differenziano per la modalità di erogazione dell’acqua, che passa tramite gli irroratori. I metodi principali di irrorazione dell’acqua in una lavastoviglie sono:

  • lavaggio alternato
    l’acqua viene indirizzata alternativamente al cesto inferiore e a quello superiore
  • lavaggio a impulsi
    varia la pressione dell’acqua; i getti escono dai fori con una pressione più alta per eliminare lo sporco, o più bassa per ammorbidirlo; viene variata anche l’angolazione dei getti
  • sistema traslante
    alcuni dispositivi spingono l’acqua in ogni angolo del vano della lavastoviglie
  • lavaggio orbitale
    ha un doppio irroratore: i due irroratori ruotano contemporaneamente e in maniera sovrapposta, dirigendo conseguentemente i getti d’acqua.

Programmi di lavaggio

I programmi di una lavastoviglie invece variano a seconda della temperatura, della quantità di acqua impiegata e dalla durata dei lavaggi. I principali programmi di una lavastoviglie sono:

  1. ciclo a mezzo carico, se la lavastoviglie non è piena, spesso potendo scegliere anche in quale dei due cestelli effettuare il lavaggio
  2. bio/eco, ciclo quotidiano a 50°C, adatto all’utilizzo di detersivi ecologici
  3. cristalli/delicato, che lava delicatamente a 40% le stoviglie fragili e le porcellane
  4. economico, che lava a 40°C o a 55°C le stoviglie non molto sporche o i carichi ridotti
  5. igienizzante, ciclo normale a 70°C con un ulteriore risciacquo antibatterico alla fine
  6. intensivo/energetico, per lo sporco secco e resistente, lava a 60-70°C
  7. prelavaggio, può essere eseguito a caldo o a freddo, e serve ad eliminare i residui di cibo dalle stoviglie
  8. quotidiano, che lava a 55°C o 65°C per circa 80 minuti
  9. rapido/breve, ciclo ridotto di 30 minuti che lava a 60° stoviglie non molto sporche
  10. autowash è il programma che autoregola i consumi e la durata in base al livello di sporco e alla quantità di stoviglie
  11. ciclone è un programma che permette un lavaggio efficace di pentole e stoviglie più sporche, con l’azione di un ugello rotante centrale che lava con una pressione dell’acqua maggiore dell’80%
  12. duowash è un programma nel quale si effettua un lavaggio delicato nel cesto superiore e intensivo nel cestello inferiore

Infine quasi tutti i modelli sono dotati del delay timer, cioè del dispositivo di partenza ritardata, che permette di programmare l’avvio della lavastoviglie anche a distanza di ore. Utilizzarla di notte per esempio, mentre noi dormiamo, permette di risparmiare sui costi dell’energia elettrica.

Lavastoviglie che si autoprogrammano

Esistono sempre più lavastoviglie in commercio dotate di apparecchi elettronici e sensori in grado di definire automaticamente il programma più adatto al tipo di carico, dispensandoci dal selezionarlo a mano.

I sensori in questione sono chiamati in modi diversi a seconda di chi li produce e nel primo risciacquo dopo l’avvio, misurano il livello di torbidità dell’acqua; in questo modo possono stabilire di conseguenza la durata del ciclo, la quantità d’acqua da usare e la temperatura di questa.

I sensori tengono anche conto del numero di stoviglie caricato e quindi per un carico minore verrà erogata meno acqua, e viceversa. Con l’automatizzazione delle funzioni si ha un ulteriore risparmio di acqua ed energia, e si evitano sprechi. In questi modelli esiste anche un display che indica eventuali anomalie, guasti o normalmente le temperature e lo stato di avanzamento del ciclo di lavaggio.

Dispositivi di sicurezza

Le lavastoviglie utilizzano acqua ed energia elettrica allo stesso tempo. E’ bene quindi che siano dotate di dispositivi di sicurezza che prevengano possibili problemi dovuti all’utilizzo simultaneo dell’una e dell’altra. I sistemi di sicurezza devono quindi impedire surriscaldamenti, trabocchi e perdite, e sono solitamente indicati sulla scheda tecnica del prodotto.

  • antiallagamento
    E’ un dispositivo elettrico o meccanico (a galleggiante) che in caso di perdite o anomalie blocca il flusso dell’acqua, chiudendo il rubinetto d’entrata con una valvola di sicurezza, mentre l’acqua già fuoriuscita prima del funzionamento del dispositivo viene convogliata in una vasca di raccolta supplementare.
  • antisurriscaldamento
    C’è un termostato che controlla le resistenze elettriche; se la temperatura interna della vasca risulta troppo alta, l’apparecchio smette di funzionare e si avvia automaticamente la pompa di scarico.
  • antitrabocco
    E’ un dispositivo che, una volta rilevato che l’acqua nella vasca supera un determinato limite, blocca la valvola di carico e mette in funzione la pompa di scarico
  • salvagocce
    E’ un dispositivo posto sul retro dell’apparecchio e raccoglie eventuali fuoriuscite di acqua dal tubo di carico, convogliandola poi nella vasca antiallagamento.
  • pressione
    La pressione dell’acqua è poi sempre sotto controllo grazie a un doppio tubo di carico, presente in molti modelli, che sopporta pressioni molto maggiori rispetto a un tubo normale.
  • chiusura porta
    Anche la porta è dotata di un dispositivo di sicurezza che garantisce il blocco della lavastoviglie nel caso questa venga aperta durante il lavaggio.

Cestelli

I cestelli sono quella sorta di gabbie dove sistemiamo le stoviglie da lavare. Essi sono dotati di sistemi antiribaltamento; quello in basso di solito si può estrarre completamente grazie al dispositivo di fine corsa; quello in alto può essere regolato in altezza anche a pieno carico.

Le griglie dentro ai cestelli possono sempre essere abbattute per consentire di caricare piatti e pentole fuori misura. Il cestello per le posate è divisibile ed estraibile, mentre per coltelli e posate lunghe e bicchieri a calice, in alcuni modelli, esistono dei contenitori speciali e sostegni appositi.

Modelli di lavastoviglie

Freestanding

Le lavastoviglie freestanding sono quelle non da incasso, cioè a libera installazione. Esse hanno la comodità di essere posizionate dove più fa comodo e sono adatte soprattutto quando la cucina è arredata con elementi indipendenti tra loro.

Questi modelli sono rifiniti sui fianchi e nella parte superiore e possono essere rivestiti in inox, oppure essere bianchi o colorati. Le dimensioni esterne sono di poco superiori dei modelli a incasso, mentre la capacità della vasca è identica.

A incasso

Le lavastoviglie a incasso sono quelle da incorporare nel blocco cucina che avete scelto. Devono essere inserite nel vano apposito predisposto sotto il top dei mobili della cucina, o in alternativa in colonna con altri elettrodomestici. I modelli a incasso possono essere di tre tipi:

  • a integrazione totale
    lo sportello è pennellato nella stessa finitura dei mobili della cucina e i comandi sono azionabili soltanto a lavastoviglie aperta;
  • a pennellatura parziale
    che lascia scoperto nella parte frontale dello sportello il pannello dei comandi;
  • a sportello scoperto
    in cui lo sportello in inox o altro materiale, viene lasciato a vista.

Ricordate di predisporre il blocco cucina con le dimensioni della lavastoviglie che volete acquistare, se la comprate a parte rispetto al resto della cucina.

Dimensioni

Le lavastoviglie standard sono solitamente larghe 60 cm e lavano 12 coperti (alcuni modelli anche 15). I modelli da 45 cm lavano 8-9 coperti.

La profondità standard è di quasi 60 cm e l’altezza è tra gli 85 e i 90 cm.

I modelli più piccoli e compatti, invece sono alti soltanto intorno ai 46 cm e profondi 48, possono essere a cassetto o da appoggio e lavano 6 o addirittura 4 coperti, quindi ideali per i single e per i piccoli spazi come i monolocali.

Come scegliere la lavastoviglie

Usare la lavastoviglie

Innanzitutto è sempre consigliabile:

  • rimuovere i residui più ingombranti di cibo dalle stoviglie
  • sciacquare le stoviglie sotto l’acqua

Dopo aver sistemato le stoviglie nei cestelli (mettendole negli appositi contenitori), si inserisce il detersivo nella vaschetta apposita, si seleziona il programma scelto e si avvia l’apparecchio. Nei modelli con i sensori elettronici, non occorre nemmeno selezionare il programma: la lavastoviglie farà tutto da sola.

Prima di accendere la lavastoviglie tuttavia, è bene controllare che i bracci si muovano liberamente e che il filtro sia bene inserito e pulito. Alcune spie indicano se c’è un irroratore bloccato, se manca brillantante o sale; provvedete prima di far ricominciarli lavaggio.

Utilizzate il lavaggio per il mezzo carico se riempite la lavastoviglie solo a metà; preferibilmente però avviatela solo quando la vasca è piena.

Pastiglie di detersivo

I detersivi per lavastoviglie sono venduti sotto forma di pastiglie, a cui si aggiungono nelle apposite vaschette, anche il sale e il brillantante. Ultimamente sono gettonatissime le 3 o le 4 in 1: oltre al detersivo la pastiglia può contenere essa stessa anche il brillantante, il sale e un additivo speciale contro l’opacizzazione del vetro e dei bicchieri.

Queste soluzioni però sono più adatte ai modelli recenti, già predisposti per il loro utilizzo.

Perché il sale nella lavastoviglie

Il sale grosso rigenera il decalcificatore. Quest’ultimo è presente perché l’acqua, contenendo sali minerali e calcarei che si depositano sulle stoviglie, lasciano macchie e aloni biancastri. La regolazione del decalcificatore dipende dal livello di durezza dell’acqua, cioè dalla quantità di calcare presente nell’acqua stessa.

Per conoscere il livello di durezza dell’acqua di casa propria, basta chiedere all’ente erogatore di acqua della zona.

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Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
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