Si calcola che, durante i primi anni di vita di un bambino, si consumi una quantità letteralmente spaventosa di pannolini usa e getta: dai 4500 ai 6000 per ciascun bebè. Riuscite ad immaginare il volume occupato da questi rifiuti? Il peso complessivo è presto detto: almeno una tonnellata. Sembra che i pannolini siano al terzo posto nella classifica dei rifiuti smaltiti nelle discariche, preceduti solo dalla carta e dai contenitori per alimenti.
Trattandosi di rifiuti non riciclabili, il loro destino è segnato sin dall’uscita dalla fabbrica: l’incenerimento o il seppellimento in discarica, dove ci metteranno ben 500 anni per degradarsi. Considerando la nascita di circa 500mila bambini ogni anno, in Italia si ha una “produzione” annua di qualcosa come 600.000 tonnellate di pannolini… e sono anche pochi rispetto ad altri Paesi, considerando il fatto che abbiamo uno fra i tassi di natalità più bassi del mondo!
Solo in Europa, infatti, sono ben 22 miliardi i pannolini consumati ogni anno. Il processo produttivo dei pannolini monouso è inoltre estremamente dispendioso: vengono utilizzate enormi volumi di materie prime (plastiche, cellulosa), prodotti chimici (sbiancanti, silicati, gel assorbenti) e considerevoli quantità di energia ed acqua potabile.
Certo, questi pannolini sono pratici e comodi: si usano e si gettano nella spazzatura. Ma hanno anche un costo decisamente elevato: calcolando una trentina di centesimi di euro per ogni pannolino, in totale si spenderanno dai 1300 ai 1800 euro per ogni figlio. Per un bimbo sono sufficienti in totale solo 20-25 pannolini lavabili: il costo di questo kit, invece, non supera in genere i 200–350 euro. Un bel risparmio, considerando anche il fatto che, una volta terminato il loro periodo di utilizzo, si possono prestare, rivendere oppure mettere da parte per un futuro fratellino o sorellina.
Come sono fatti e come si usano i pannolini lavabili
Ricordate i vecchi triangoli di stoffa, i ciripà e le spille da balia? Ecco, ora dimenticateveli pure. I pannolini lavabili dei quali stiamo parlando assomigliano molto di più ai classici pannolini monouso in plastica. Esistono diverse forme e modelli a seconda dell’età del bambino e della sua conformazione fisica, perciò non ci sono limitazioni di applicabilità.
I pannolini lavabili più pratici sono quelli del modello “pocket” (vedi sotto): sono dotati di chiusure regolabili in velcro, e dotati di bordi elasticizzati e rinforzati che evitano le perdite. Sono rivestiti da uno strato esterno traspirante ed impermeabile; all’interno il rivestimento è in materiale naturale oppure in microfibra, ed è presente un apposito alloggiamento nel quale vanno sistemati gli speciali inserti assorbenti. Il pannolino si completa con i cosiddetti “veli raccoglifeci”, sottili fogli di cellulosa biodegradabili che hanno il compito di trattenere le feci del bambino e che, al momento del cambio, possono essere gettati nel WC.
Il pannolino, privato di questo inserto, può quindi essere messo in lavatrice. Nel caso sia leggermente macchiato da residui di feci, è opportuno trattarlo prima del lavaggio, spazzolandolo e sciacquandolo con sapone di Marsiglia.
Per facilitare la pulizia, i pannolini lavabili possono anche essere lasciati in ammollo per qualche ora. Esistono solo pochi accorgimenti per il lavaggio: utilizzare quantità di detersivo moderate e scegliere prodotti attivi già a basse temperature (30-40°C).
Per sbiancare i tessuti si consiglia una piccola dose di bicarbonato, acido citrico o aceto bianco, ma è da evitare tassativamente l’utilizzo degli ammorbidenti: possono causare dermatiti ed allergie, ed inoltre limitano le proprietà di assorbenza dei pannolini. Una volta lavati, i pannolini possono essere lasciati asciugare all’aria aperta (impiegheranno circa sei ore per asciugarsi), su un termosifone mettendo una pezza di cotone tra il pannolino e il metallo oppure direttamente nell’asciugatrice.
Pannolini lavabili e benessere del bambino
I pannolini lavabili sono prodotti principalmente con materie prime naturali: cotone, lino o canapa ma anche seta o lana, che rispettano la pelle delicata del bambino. I pannolini lavabili in materie plastiche, invece, possono essere allergenici nei confronti della cute, e in alcuni – per fortuna sporadici – casi sono state riscontrate sostanze tossiche come il TBT (Tributyltin, che agisce negativamente sul sistema immunitario ed endocrino).
Responsabili dell’assorbenza dei liquidi sono diverse molecole chimiche come ad esempio il poliacrilato di sodio, sostanza il cui utilizzo negli assorbenti interni femminili fu vietato nel 1985 per una sospetta correlazione con la TSS (Sindrome da Shock Tossico), ma che nei pannolini continua ad essere impiegato senza alcuna limitazione. Altre sostanze poco raccomandabili che potrebbero essere presenti nei pannolini monouso sono il tributilstagno (TBT), inquinante e tossico in grado di causare problemi ormonali, e la famigerata diossina (potenzialmente tossica e cancerogena). Certo, la presenza di queste sostanze dannose non è una certezza ma, si sa, meglio non esporsi a questi rischi visto che si tratta dei nostri figli.
I pannolini usa e getta sono poco traspiranti e, nei periodi più caldi, è stato dimostrato che causano un surriscaldamento dell’apparato riproduttivo dei maschietti (1-2°C in più rispetto alla temperatura della pelle): questo può arrivare anche a danneggiare il normale sviluppo del bambino. La scarsa fertilità di alcuni uomini in età adulta è stata infatti correlata con le temperature eccessive, subite durante l’infanzia, a livello scrotale. Per quanto riguarda le femminucce, la scarsa traspirazione dei pannolini è indicata come la causa dell’insorgere di vaginiti e disturbi allergici in età adulta.
La mancanza di traspirazione può anche portare all’insorgenza di funghi, dermatiti, eritemi da pannolinoo semplici arrossamenti; è per questo che si è costretti a ricorrere continuamente all’applicazione di creme e gel, per dare sollievo ai sederini dolenti. Sembra che i materiali sintetici possano aumentare le irritazioni cutanee dal 7 al 60%; con i pannolini in fibre naturali, invece, si riduce drasticamente l’insorgenza di questi problemi.
A causa della loro conformazione, i pannolini riutilizzabili tengono più aperte le gambe del bimbo rispetto ai monouso; questo consente un corretto ed equilibrato sviluppo delle anche.
I pannolini monouso tengono asciutto il bambino, anzi asciuttissimo: idrogel e silicati (come ad esempio il sopra citato poliacrilato di sodio) assorbono l’umidità e, di conseguenza, i genitori spesso non si accorgono della necessità del cambio. Anche il piccolo si abitua a “convivere” con un pannolino non più intonso, dal momento che spesso il momento del cambio è vissuto come un evento di disturbo più che come un sollievo.
La conseguenza è che i bambini ci mettono molto più tempo a prendere il controllo dei propri sfinteri, dal momento che le sensazioni di bagnato sono minimizzate. Sembra che i bambini abituati ai pannolini monouso quindi imparino ad usare il vasino diversi mesi più tardi rispetto ai loro coetanei che utilizzavano pannolini lavabili.
I pannolini lavabili, invece, fanno percepire maggiormente al bambino la sensazione di “bagnato” e, di conseguenza, il passaggio alla mutandina avviene più rapidamente.
Modelli di pannolini lavabili
Sul mercato, e soprattutto in Internet, sono veramente tantissime le opportunità di acquisto dei pannolini lavabili; i link ai siti principali sono riportati in fondo alla pagina. All’inizio la terminologia può risultare un po’ ostica, dal momento che esistono diversi modelli: ecco dunque una piccola guida alla comprensione dei termini.
- Prefold
tra i modelli più venduti, sono formati di pezzi rettangolari di stoffa ripiegati insieme più volte. Si chiudono con una spilla da balia o con un “Nappy Nippa” (una specie di fermaglio in plastica che si aggancia in tre punti e chiude il pannolino), e vanno utilizzati con una mutandina di rivestimento. - Contour
sono pannolini del tipo “prefold” che, però, sono sagomati nella forma di un pannolino vero e proprio; non sono dotati di elastici. Anche in questo caso il fissaggio avviene con spille o fermagli, e si devono utilizzare con l’apposita mutandina impermeabile. - Ciripà
esattamente
come i pannolini della “vecchia generazione”, sono costituiti da pezzi di stoffa che si ripiegano su se stessi e vengono fermati mediante laccetti. Il loro utilizzo è associato alle mutandine di rivestimento. - Sagomati o fitted
assomigliano ai pannolini monouso, e hanno una chiusura a strappo (velcro) oppure con dei bottoncini a pressione. Si utilizzano con una mutandina impermeabile. - Pocket
molto pratico, questo modello di pannolini lavabili è costituito da uno strato interno in micropile drenante, cucito su uno strato esterno in materiale impermeabile; la chiusura è a velcro o con bottoncini a pressione. Esiste un apposito alloggiamento nel quale si possono introdurre gli inserti assorbenti. - Pannolino “all in one”
è il modello più simile ai pannolini monouso, e se viene aggiunto l’inserto assorbente assomigliano in tutto e per tutto ai “pocket”.
Nel caso il bimbo sia un grande produttore di pipì (ad esempio, durante le ore notturne), è possibile utilizzare in aggiunta al pannolino anche una mutandina copripannolino, che rappresenta una protezione supplementare nei confronti delle fuoriuscite.
Quando il bambino è pronto per la transizione al vasino, si possono utilizzare le comode mutandine “pull up” (dette anche “trainers” o, se si preferisce il termine italiano, semplicemente “mutandine imbottite”). Queste mutandine si possono infilare e sfilare con facilità, ed eventualmente può essere inserito un inserto assorbente.
Incentivi all’acquisto dei pannolini lavabili
Sono molti ormai, in Italia, le amministrazioni comunali che hanno deciso di supportare l’utilizzo dei pannolini “ecologici”. Un elenco aggiornato dei Comuni che offrono questi incentivi è consultabile sul loro sito internet.
Le modalità di incentivo sono diverse di caso in caso, e possono riguardare la distribuzione di kit omaggio, riduzioni sulla tassa dei rifiuti o contributi per l’acquisto.
In conclusione…
I pannolini lavabili aiutano l’ambiente, il portafoglio e preservano la salute del bambino: sembra che siano davvero la soluzione perfetta! Naturalmente, solo se si ha a disposizione una lavatrice.
Durante i viaggi, gli spostamenti e quando si è lontani da casa non sempre è possibile fare il bucato, quindi non è il caso di farsi prendere dalle manie di integralismo: una volta ogni tanto, si possono anche usare i pannolini usa e getta, per questioni di praticità. Sappiate però che, se volete continuare ad usare i pannolini lavabili anche durante le trasferte, esistono degli appositi sacchetti a tenuta stagna, utili fino a quando non si raggiunge la lavatrice più vicina!
Approfondire i pannolini lavabili
- Eco pannolini
- Popolini
- New baby Berry – http://www.newbabyberry.com/shopping/Kushies.html
- Provincia di Ferrara – http://www.provincia.fe.it/sito?nav=608&doc=3BDC1D9F61B524F6C1257507002A5825
- NonSoloCiripà – http://www.nonsolociripa.it
Gruppo che si occupa di promuovere l’utilizzo dei pannolini lavabili, senza scopo di lucro, sia alle famiglie che presso le Amministrazioni.
io li ho usati insieme ai pannolini normali (li ho comprati online su ecomiqui.it) e devo dire che oltre che amici dell’ambiente, li credo molto amici della pelle dei bambini! molto più di quelli usa e getta che non fanno respirare la pelle e inquinano da matti!