Vacanze in Grecia: un’insolita Kythira
L’isola di Kythira è situata al largo del Peloponneso, precisamente a ridosso del golfo di Laconia. Il territorio di quest’isola si estende per quasi 290 chilometri quadrati ed è circondato da due mari, l’Egeo e il mar Ionio. Da secoli, quest’isola è stata meta di contesa e di conquista da parte dei popoli dominatori che – nel corso della storia – sono approdati sulle sue rive. In passato, infatti, i poeti chiamavano l’isola Citera mentre i veneziani la ribattezzarono Cerigo, probabilmente a causa della ricca produzione di cera d’api e di miele che contraddistingue quest’isola.
Nonostante sia lontana dalle isole Ionie, Kythira viene accorpata ad esse, pur avendo con queste davvero poche cose in comune: in effetti, il paesaggio qui alterna lande brulle a rocce e – solamente all’interno delle valli – presenza zone ricche di alberi verdi e di campi dove sono numerosi gli ulivi, le viti e i cereali. Il capoluogo dell’isola, invece, si trova nella parte più alta dove troneggia pure il kastro veneziano. Da un punto di vista burocratico, Kythira non è legata a nessun arcipelago anche se la parte del Peloponneso potrebbe avanzare a giusto titolo dei diritti su quest’isola.
La sua posizione isolata e le correnti impetuose dei due mari che la incalzano hanno ispirato leggende e miti, primo fra tutti quello secondo cui Afrodite, la dea della bellezza e dell’amore, sia nata proprio a Kythira. In particolare, la leggenda narra che Afrodite sia emersa dalle acque nel punto esatto in cui Zeus, dopo aver evirato Crono ne gettò anche gli organi sessuali in mare.
Kythira: tra borghi, chiese e fiori gialli
Kythira è un’isola insolita e sicuramente diversa dal resto delle Cicladi. Quello che seduce chi la visita è sicuramente il fatto che gli estremi sono sempre stemperati: a partire dal flusso turistico che più è sicuramente più moderato e che non ha mai stravolto né ritmi né stili di vita degli abitanti locali. Gli isolani, in tutto, solo circa tremila: considerate le piccole dimensioni dell’isola, si tratta comunque di un numero importante. Tuttavia, dopo la seconda Guerra Mondiale, molti isolani sono emigrati verso l’Australia, quindi in passato l’isola era ancora più popolosa rispetto ad oggi.
Tra gli insediamenti più suggestivi dell’isola c’è sicuramente il piccolo borgo medioevale di Milopotamas. Situato tra platani e ippocastani, Milopotamos offre ai suoi visitatori una stupenda cascata d’acqua dolce che svocia in una piscina naturale. Una volta giunti qui, poi, è impossibile non fare sosta al kafenion della piazza principale da cui pure è possibile ammirare la bellissima cascata che gli abitanti chiamano Neraida. Nel quartiere situato nella zona più in basso dell’isola, invece, si possono ammirare le case più antiche e più suggestive di questo luogo. Salendo, invece, è possibile ammirare un tipico fiore giallo dell’isola di Kythira. Si tratta dell’elicriso, che letteralmente significa ‘sole d’oro’.
Gli abitanti di Kythira definiscono questo fiore ‘semprevivo’ anche perché ha la straordinaria proprietà di non appassire mai. Si tratta di un fiore garbato e leggiadro che è anche un po’ il simbolo stesso di quest’isola, ancora lontana da discoteche e pub – a differenza delle altre dirimpettaie. Che Kythira sia un’isola completamente diversa dalle altre lo si capisce subito visitando la chora, ovvero lo splendido capoluogo dove si alternano terrazze e piazzette in cima ad una rocca da cui vigila la fortezza fatta costruire dai Veneziani nel XIII secolo e poi ingrandita nell’anno 1503.
La Chora è un fascinoso miscuglio di costruzioni in stile cicladico, dimore che risalgono ai secoli del dominio della serenissima – che tenne l’isola di Kythira dal Trecento fino alla fine del Settecento – o all’ottocentesco dominio britannico. Anche in questo caso vale sicuramente la pena fare sosta in un kefenion, dove è possibile sorseggiare un bicchiere di fatourada, il liquore locale aromatizzato con cannella e chiodi di garofano.
Villaggi e spiagge a Kythira
A Kythira ci sono tantissimi villaggi: alcuni di natura marinara come Aghia Pelaghia, un piccolo porto dedicato al turismo dove arrivano anche i traghetti che portano le persone sull’isola; altri, invece, sono più interni come Livadi, annidato in una bella valle che pullula di uliveti, di orti e di vigne, dove è possibile acquistare dolci buonissimi o ceramiche tradizionali.
Tra le tante chiese presenti sull’isola c’è il Monastero della Panaghia Mirtidiotissa, poco lontano dalla costa nei pressi del villaggio di Kalokerines, il cui ottocentesco campanile merlettato in stile veneziano svetta tra i cespugli di mirto. La chiesa ospita anche un’icona della Vergine che fu ritrovata nel XIV secolo da un pastore grazie a una visione.
Un altro luogo di culto molto suggestivo è la grotta di Aghia Sofia, a 60 metri di profondità: tra stalattiti e stalagmiti c’è anche una cappelletta vignea che conserva le pitture del XVIII secolo. Kythira, infine, è anche un’isola ricca di spiagge: tra le più belle, infatti, c’è quella di Chalkos dove ciottoli e strisce di sabbia si alternano in modo regolare da consentire l’istallazione di lettini e sdraio.
C’è anche la spiaggia di Melidoni, che è un vellutato spicchio di rena posto in mezzo a due ampie rocce ed, infine, la spiaggia di Kaladi, con una nuda distesa di ciottoli sorvegliata da un faraglione e bagnata dal blu di un mare profondo.
Informazioni per arrivare a Kythira
Con l’aereo
E’ possibile raggiungere l’isola da Atene con voli per Kythira organizzati dalla compagnia Olympic Air. La compagnia è in coincidenza con i voli organizzati dall’Italia Aegean Airlines in partenza da Milano Malpensa e da Roma Fiumicino.
Con il traghetto
E’ possibile raggiungere l’isola con il traghetto in 9 ore di navigazione dal Pireo.
In barca a vela
E’ possibile visitare l’isola e le altre Cicladi con una crociera in barca a vela in Grecia