Sommario
Il presepe come simbolo religioso. 1
La tradizione del presepe oggi 2
La storia del presepe
Il presepe fa parte della tradizione cattolica di tutto il mondo e in Italia particolarmente, dove il suo sviluppo segue una strada molto particolare, si tratta di un simbolo che ha una storia molto antica e che segue le diversità culturali del nostro paese. Ognuno, nel periodo che precede il Natale, allestisce il presepe come preferisce, ma in genere le regole messe in pratica per costruirlo vengono tramandate dalla famiglia, di generazione in generazione.
Questo perché, dall’epoca delle sue prime rappresentazioni storiche, il presepe ha seguito la naturale evoluzione dei luoghi in cui è nato e, inevitabilmente, si è trasformato in una rappresentazione che, oltre alla simbologia religiosa, porta con sé anche tutta la tradizione popolare della zona geografica in cui si è sviluppato.
Proprio per questo motivo raccontare la storia del presepe e la sua evoluzione in Italia vuol dire anche raccontare la storia di un paese che ha sempre vissuto di tradizioni popolari, diverse tra loro e per questo fonte di arricchimento per la nostra tradizione. Ma entriamo nel vivo della storia del presepe e cerchiamo di capire quali sono le sue vere origini e come si è sviluppato nel tempo.
Il presepe come simbolo religioso
Il termine presepe, letteralmente, significa “mangiatoia”, a indicare la culla dentro la quale, come ci racconta il Vangelo di Luca, fu adagiato Gesù Bambino al momento della sua nascita, quando Maria e Giuseppe non riuscirono a trovare ospitalità in nessun altro luogo al di fuori della mangiatoia. Le fonti parlano anche di una grotta, all’interno della quale vi era una stalla dove si trovavano anche un bue e un asino.
Nella tradizione della Natività gli angeli annunciarono al mondo la nascita del bambino e i Magi erano in viaggio da Oriente, seguendo la stella cometa, per raggiungere la mangiatoia e rendergli omaggio. Come tutti sappiamo, i Magi era tre ed erano studiosi e sapienti che rappresentavano le tre età dell’uomo; la giovinezza, la maturità e la vecchiaia. Portavano in dono oro, incenso e mirra; l’oro come dono riservato ai re, l’incenso per la divinità del nuovo nato e la mirra per l’umanità.
Questi sono gli elementi che ricorrono nel presepe e nella rappresentazione della Natività. Ma da dove nasce il presepe? E qual è esattamente la sua storia?
Forse non tutti lo sanno, ma l’idea della rappresentazione della Natività nacque grazie a San Francesco d’Assisi che, nel 1223, decise di rievocare a Greggio la Natività mettendo in scena un vero e proprio presepe vivente; allestì una mangiatoia e mise all’interno di una culla un neonato vero. La scena venne presentata ai fedeli accorsi per vedere lo spettacolo perché tutti potessero venerare quell’immagine simbolo della nascita di Gesù. Quell’episodio non passo certo inosservato. Giotto in persona lo dipinse e oggi l’affresco è conservato nella Basilica Superiore di Assisi.
San Francesco, per realizzare il suo allestimento, chiese l’autorizzazione all’allora Papa Onorio III, dopo essere tornato da un viaggio in Palestina. In quei luoghi San Francesco rimase molto colpito dalla visita alla città di Betlemme e nacque in lui la forte volontà di mettere in scena la Natività ispirandosi proprio agli scenari visti nella città della Palestina.
La rappresentazione della Natività, quindi, si sviluppo inizialmente in campo artistico, ma ben presto divenne patrimonio comune di tutta la comunità popolare, soprattutto all’interno delle chiese. Nell’Italia centrale, in Emilia prima che altrove, nel XV secolo si diffuse l’usanza di collocare all’interno delle chiese alcune statue per rievocare la Natività.
Nel corso del ‘500 la tradizione del presepe arrivò fino al Regno di Napoli e, elemento molto importante, ancora oggi si tratta di un’usanza molto sentita in Campania, da secolo punto fermo di una tradizione millenaria che nel tempo si è trasformata anche in attrazione turistica.
Il Seicento è un altro secolo molto importante per la diffusione del presepe; i nobili cominciano a utilizzare alcuni sopramobili per rappresentare la Natività, soprattutto grazie all’invito del Papa durante il Concilio di Trento; il presepe rappresentava un esempio di fede semplice e lineare, vicino alla tradizione popolare.
Il Settecento, invece, è considerato il secolo in cui la tradizione del presepe fiorì ufficialmente su larga scala. Durante questi anni viene sancita la grande tradizione del presepe napoletano, ma anche bolognese e genovese. Ma non solo; nella città di Roma, per esempio, fioriscono le botteghe che si occupano di produrre piccole statue di terracotta. Da lì la tradizione si diffuse anche in Umbria, nelle Marche e nella città di Napoli.
Nella città partenopea i nobili cominciarono a dedicarsi alla realizzazione di presepi sfarzosi che dovevano servire a decorare le camere da letto e gli appartamenti di famiglia; per la costruzione di questa rappresentazione venivano utilizzati tessuti pregiati, veri gioielli e statue eleganti. Anche a Bologna venne istituita la Fiera di Santa Lucia, che divenne ben presto un importante mercato di riferimento, che aveva luogo ogni anno, per vendere o acquistare statue realizzate dagli artigiani.
Per vedere un presepe allestito nella casa di una famiglia borghese o meno abbiente bisognerà aspettare l’Ottocento e l’inizio del Novecento. Durante questo periodo il presepe diventa il vero simbolo delle festività natalizie, nonostante la tradizione dell’albero di Natale, che negli anni ha sempre affiancato quella del presepe.
La tradizione del presepe è ancora oggi molto forte e in tutta Italia, durante il periodo natalizio, è possibile assistere allo spettacolo di diversi presepi, viventi e allestiti per l’occasione seguendo la tradizione più classica e a volte anche tecnologici, realizzati con movimenti meccanici che riproducono, per esempio, l’alternarsi del giorno e della notte o lo scorrere dell’acqua di un ruscello.
Quando il presepe viene realizzato con delle statue, si utilizzano per lo più quelle in terracotta, gesso o cartapesta, realizzati accuratamente su misura per l’occasione.
La tradizione del presepe oggi
Abbiamo detto che la tradizione del presepe è oggi ancora molto forte in tutta Italia. In particolare, in alcune città d’Italia, l’Avvento si traduce ogni anno in rappresentazioni artistiche di grande importanza, che attraggono turisti da tutto il mondo e appassionati. Ecco quali sono le città dove la tradizione del presepe è particolarmente sentita.
Bologna
La città di Bologna ha una tradizione del presepe molto antica. Il primo presepe scolpito è oggi conservato nella Basilica di Santo Stefano ed è celebre per essere stato scolpito partendo da tronchi di olmo e tiglio nell’ultimo decennio del XIII secolo. L’opera venne concepita senza colore e sono nel 1370 il pittore Simone dei Crocefissi decise di dipingere tutte le statue del presepe.
Nel 2000 le statue sono state restaurate di nuovo e nel 2004 l’intera opera è stata esposta nella Pinacoteca Nazionale di Bologna. Dal 2006 l’intero presepe alloggia in pianta stabile all’interno della Basilica, all’interno di una grande teca di vetro.
Roma
All’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore è conservato il più antico presepe composto da statue in altorilievo. L’opera è di Arnolfo di Cambio e risale al 1289. Per molto tempo questo presepe è stato considerato il più antico realizzato con statue tonde, anche se studi seguenti hanno dimostrato che, in realtà, si trattava di altorilievi realizzati su pietra.
In questo antico presepe c’è una figura che per molto tempo è stata oggetto di studio e discussione: il mago inginocchiato. Secondo alcuni studi questa figura è stata completata successivamente, a opera di un artista non riconducibile all’autore del resto del presepe. Lo stesso è stato fatto notare per la Vergine con il Bambino; secondo l’analisi la figura è stata modificata durante il periodo rinascimentale, a partire dalla figura iniziale. Questo antico presepe è ispirato alla volontà di Papa Sisto III che, già a partire dal 432, decise di creare una grotta della Natività che ricalcava quella presente a Betlemme.
Napoli
Anche nella città di Napoli si conserva uno dei presepi più antichi. Risale alla fine del Quattrocento e porta la firma di San Giovanni a Carbonara. Il presepe è stato realizzato in legno e oggi molti personaggi che ne facevano parte si trovano al Museo Nazionale di San Martino, dove è custodito anche un altro dei presepi più famosi al mondo che risale al Settecento: il presepe Cuciniello.
Modena
All’interno del Duomo della città, si può ammirare un presepe molto antico, che risale al 1527 ed è stato realizzato da Antonio Begarelli. Si compone di molte figure che si ispirano all’arte classica.
Urbino
Nella città di Urbino, all’interno dell’Oratorio di San Giuseppe, è conservato un bellissimo presepe che risale al 1555. Si tratta di un’opera di Federico Brandani realizzata in stucco, pietra pomice e tufo. Le figure sono a grandezza naturale e il soffitto della cappella che custodisce il presepe è anch’esso rivestito di tufo e stucco, per ricreare un’ambientazione simile a quella della grotta.