Dopo l’accordo, il franchisor proporrà all’imprenditore affiliato di utilizzare il suo concept business; in cambio l’affiliato dovrà pagare una somma per quanto riguarda i diritti d’entrata e le royalties sulle vendite.
Il franchising in Italia
La scelta di investire in un franchising è una scelta sicura, che permette di creare un’azienda che si appoggi ad un marchio già operante. Inoltre, con questa tipologia di investimento dove il contributo dell’affiliato è davvero minimo, si può ottenere un marchio ben affermato e con una reputazione a livello mondiale. L’affiliato potrà contare su alcuni elementi fondamentali e soprattutto sull’importanza della marca e del logo, già conosciuti sul mercato. Un franchising può, in una fase successiva, spingere l’imprenditore a realizzare qualcosa di proprio. L’Italia, ottava potenza economica mondiale e terza europea, conosce bene il fenomeno del franchising, che anche qui rappresenta una investimento facile e sicuro. Pare che il Nord-Ovest del Paese ospiti il 56% di franchising di tutto il Paese. Infatti, le Regioni più importanti e dove è possibile trovare una più grande percentuale di franchising sono: Lombardia con 246 franchising, il Lazio con 108 e il Piemonte con 96. Più dell’89% delle reti di franchising sono nazionali e con un numero di affiliati davvero molto alto. Più in generale, sembra che il 50% dei franchising presenti in Italia, facciano parte di alcuni settori che si occupano di vendita di prodotti e servizi.
Com’è regolato il franchising in Italia
In Italia ci sono delle leggi ben precise che disciplinano il fenomeno del franchising. Sintetizzando la legge, il franchisor prima avere degli affiliato deve aver provato il franchising all’interno del mercato italiano, perché l’affiliato possa davvero fare un investimento sicuro. Inoltre, il franchisor, si dovrà impegnare a mostrare una copia del contratto e una documentazione informativa sull’azienda, la marca, il servizio e, se presenti, una lista delle procedure eventuali contro la stessa azienda nel corso degli ultimi tre anni. In assenza di questi documenti, il contratto può essere annullato. La norma che regola il franchising, ha anche stabilito che il contratto deve avere la durata di almeno 3 anni, perché l’affiliato riesca ad ammortizzare il proprio investimento.