Il successo della dieta vegetariana in Italia
Lo svezzamento green è diventato molto in uso per una serie di motivazioni: si va dalle cause ideologiche a quelle legate alla salute e al benessere del bambino. Quel che è certo è che la dieta vegetariana nei più piccoli fa discutere. Probabilmente questo accade perché si tratta di un regime alimentare che ben si sposa con i consigli divulgati dalle più aggiornate e moderne guide per l’alimentazione che sostengono, sempre di più, alimentazioni a base di frutta e verdura a discapito delle diete che privilegiano molta carne.
La tendenza alla dieta vegetariana in Italia è già molto diffusa. E’ sufficiente pensare, in effetti, che sei italiani su dieci hanno già detto addio alla carne in favore di un regime alimentare green. Nel 70% dei casi, sono le donne ad aver dato una svolta vegetariana alla propria alimentazione e – in qualità di mamme – orientano anche i propri piccoli verso un regime alimentare a basso consumo di carne. Se questi numeri dovessero essere confermati nei prossimi anni, intorno al 2050 gli italiani vegetariani saranno quasi 30 milioni. Si tratta di numeri impressionanti che, con molte probabilità, saranno confermati anche per merito dei medici e degli specialisti che appoggiano questa dieta vegetariana sia in gravidanza che durante la fase dello svezzamento. Quando si tratta di bambini, però, è necessario procedere con molta cautela ed è per questo che, prima di somministrare una dieta vegetariana al proprio piccolo, è preferibile consultare un pediatra nutrizionista.
I rischi della dieta vegetariana somministrata ai bambini
La dieta vegetariana può essere somministrata ed eseguita in molti modi: in effetti, ci sono persone che rinunciano solo a mangiare la carne ed altre invece che fanno a meno anche di tutti i suoi derivati degli animali. In questo caso si parla di dieta vegana, ossia di un regime alimentare che prevede l’esclusione anche di latte, uova, formaggio e burro. In Italia, questo regime vegetariano è seguito da oltre cinquecentomila persone a cui si aggiungono i crudisti, ossia coloro che rinunciano a tutto come i vegani ma si nutrono solo di cibi crudi. Questi casi rappresentano delle estremizzazioni della dieta vegetariana a cui bisogna stare attenti qualora si pensasse di applicarle anche ai bambini. Questi, infatti, necessitano di un regime alimentare completo che aiuti a sviluppare e completare la loro crescita e che, per queste ragioni, deve prevedere tutti gli elementi nutrienti.
L’esigenza di essere nutriti a 360°, inoltre, è ancora più grande quando il bambino è ancora nel grembo materno e tutti i suoi organi sono in fase di formazione. Privare il bambino di elementi nutritivi fondamentali durante la fase di formazione degli organi può avere conseguenze irreversibili sulla sua salute. Per questo motivo sono moltissimi i pediatri che non consigliano una dieta vegetariana ai bambini nonostante le esperienze dimostrino che questa non produce effetti negativi sulla salute dei piccoli. Per molti pediatri, tuttavia, rinunciare alla carne significa incappare in carenze e squilibri nutrizionali correlati. Ciononostante sono proprio i pediatri gli stessi che consigliano di non nutrire i piccoli con troppa carne. La dieta latto-ovo-vegetariana, quindi, potrebbe essere la soluzione più indicata per la dieta da somministrare ai bambini. Questa, infatti, non genera degli squilibri alimentari dal momento che consente di ingerire anche la giusta quantità di proteine derivate dagli animali.
I pareri degli esperti riguardo la dieta vegetariana per i bambini
Il rischio di cadere in eccessi alimentari, tuttavia, c’è sia quando si somministra al bambino una dieta vegetariana che quando si opta, invece, per una tradizionale dieta proteica. Per evitare l’eccesso di proteine, ad ogni modo, è sufficiente associare la loro assunzione a quella di legumi (la pasta e fagioli, il riso, le lenticchie e i ceci). Alcuni importanti istituti di ricerca americani come l’American Dietetic Association sono comunque a favore della dieta vegetariana somministrata ai bambini a condizione che sia somministrata e controllata da un pediatra nutrizionista esperto. I rischi in cui può incappare il bambino sono legati alla carenza di ferro. Per evitare questi disturbi, quindi, è opportuno evitare, nei primi tre anni di vita del piccolo, la somministrazione di cibi integrali e privilegiare, invece, i legumi decorticati e le verdure cotte che garantiscono un buon apporto di vitamina C. In fondo si tratta di un regime alimentare già in uso negli anni 50 che ricorda molto da vicino la dieta mediterranea. Molti medici, tra cui Umberto Veronesi, consigliano questo regime alimentare per i più piccoli e sostengono che sia più salutare rispetto alla dieta convenzionale: gli eccessi di proteine, di zuccheri e grassi saturi, infatti, sono considerati alla base di patologie molto gravi quali il diabete, l’obesità, l’asma, le malattie cardiovascolari, i tumori e l’osteoporosi.