Tenere al meglio un porcellino d’India

Sono piccoli e dolci, e questo è il segreto grazie a cui conquistano il nostro cuore. Ma sono anche molto delicati e timidi, per cui vanno trattati con calma e seguiti con tanta cura e dedizione. Avere un porcellino d’india non è difficile, ma nemmeno va preso sottogamba. Questi consigli vi torneranno molto utili.

Come tenere un porcellino d'India

Piccoli amici

Tra le specie di animali più diffuse e amate dalle persone c’è anche quella dei roditori, e tra i roditori molto diffusi sono i porcellini d’india noti anche come cavie. Sono esserini davvero molto teneri, dal pelo liscio e delicato, lo sguardo intenso e dall’aria sempre un po’ spaventata, molto giocherelloni e attivi ma caratterizzati da una grande fragilità e delicatezza.

I colori del loro manto peloso sono tanti e diversi, anche se il più comune è il porcellino d’india bianco e color nocciola, che gli dona un aspetto molto simpatico e innocuo. Tuttavia non sottovalutateli, se si arrabbiano possono anche mordicchiarvi il dito e anche se non dovete temere pericoli viste le loro dimensioni e la loro pericolosità pressoché inesistente, ricordatevi che hanno comunque denti da roditori, quindi attenti a non farvi rosicchiare il dito!

Esagerazioni a parte, tenere in casa un porcellino d’indio non è molto difficile e non pensate sia privo di legami affettuosi: sono pur sempre animali, e se trattati adeguatamente e non lasciati a loro stessi, ricambiano con piacere le attenzioni, squittendo e giocando con molto piacere facendovi divertire. Ma, appunto, le attenzioni date loro non sono quelle che dareste a un gatto o un cane, ma tutto deve procedere con calma, e senza scatti per non spaventarli troppo.

La solitudine non piace a nessuno

Prima di qualsiasi cosa, riprendiamo un punto già accennato: le cavie non sono fredde, ma anzi instaurano volentieri un rapporto profondo e affettuoso con l’umano. E al contrario di quanto si pensi, i porcellini d’india sono molto socievoli e amanti della compagnia, ragion per cui se vivono da soli possono soffrire di solitudine, smettendo di mangiare e arrivando morire.

Un consiglio da tenere in considerazione, quindi, è di non acquistarne solamente uno, ma due tenendo conto che è meglio che siano di sessi diversi. Se parlate con un veterinario, saprà sicuramente darvi ottimi consigli per comporre la vostra famiglia di porcellini d’india.

Un’alimentazione corretta e continua

E sempre con il veterinario dovrete informarvi sull’alimentazione di questi piccoli animali. Sappiate che non hanno un orario preciso che si stabiliscono per mangiare, ma si alimentano a piccole quantità e di frequente viste le loro dimensioni. Lasciate quindi sempre del cibo nella loro ciotolina, così che possano rifornissi ogni volta che ne sentano la necessità e in completa autonomia.

L’importante è che la loro alimentazione comprenda sempre della vitamina C: al contrario di tutti gli altri roditori, l’organismo dei porcellini d’india non è in grado di auto-produrla per cui ha bisogno di riceverla dall’esterno, tramite l’assimilazione di alimenti. Non sottovalutate minimamente la questione: l’assenza o carenza di tale vitamina può provocare al grazioso topino l’insorgere dello scorbuto, che spesso non si manifesta esternamente causando delle emorragie interne che alla lunga (ma anche alla corta) si rivelano fatali.

Si può fornire questo elemento fondamentale dando loro il fieno, e soprattutto micro porzioni di frutta e verdura fresca, correttamente lavata e asciugata. Oltre a contenere la vitamina C di cui ha bisogno, frutta e verdura contengono anche ottime fibre che sono egualmente utili e necessarie all’organismo della cavia. Infatti le fibre mantengono il corretto funzionamento dell’intestino e curano i denti, conservandone la forza e la lunghezza che altrimenti non si fermerebbe mai senza la masticazione – e capite da soli quanto possa essere dannoso per il roditore. Mettete quindi sempre un po’ di queste mini porzioni accanto al cibo specifico per porcellini d’india che vi ha indicato il veterinario.

Come detto, con questi animali bisogna comportarsi senza scatti e con tranquillità: in particolare non amano i cambiamenti. E così come non li amano loro, nemmeno il loro apparato digerente è molto felice quando ci sono troppe variazioni brusche della dieta che anzi provocano ai porcellini d’india non lievi disturbi all’intestino. Sono quindi esseri molto abitudinari, per cui senza danneggiare il loro destino possono rifiutarsi categoricamente di mangiare qualcosa di nuovo cui non sono stati abituati fin da piccoli – e quindi se voi vi ostinate, loro ci starebbero male. Cambiate cibo solo se proprio necessario. Che caratterino, eh?!

Sfatiamo anche un ultimo luogo comune: il fatidico pane secco. È credenza comune che questi animali vadano matti per il pane secco e che possano mangiarlo. In realtà non è così, e anzi è un alimento per loro assai pericoloso. Infatti provoca danni ingenti e permanenti al loro apparato digerente, indi per cui toglietelo dalla loro dieta senza pensarci troppo.

Basso tasso di vanità

Come accennato, allevare e curarsi dei porcellini d’india non è come tenere in casa un cane o un gatto, le abitudini e i modi di crescita sono molto diversi. Come per esempio il bagno: se aveste voglia di farlo divertire con acqua e sapone per profumargli il pelo, tenete bene a mente che vi divertireste soltanto voi perché per questi roditori è a dir poco uno strazio. Lasciate perdere bolle di sapone e paperelle, e limitatevi a pulirli e tenere curata la loro igiene con un semplicissimo panno umido che – con molta delicatezza – dovrete passare sul loro manto.

Anche perché, senza dare troppo nell’occhio, i porcellini d’india si tengono puliti da soli. Tuttavia se il vostro è un esemplare a pelo lungo, ricordatevi di spazzolarlo molto spesso, in modo da tenerlo in ordine e rimuovere il pelo morto. Controllategli anche le unghie, che vanno anch’esse mantenute a una certa lunghezza – quindi tagliatele quando crescono troppo. Infatti, lasciate incurate si allungano molto, crescendo anche ritorte e storte e mettendo a rischio le zampine e l’equilibrio del porcellino d’india.

“Questa vita mi distrugge!”

Abbiamo detto più volte che i porcellini d’india sono animali molto socievoli, ma d’altro canto si stressano con molta facilità. Per evitare tutto questo stress di facile arrivo è meglio quindi mantenere al meglio l’ambiente e le sui condizioni di vita, in modo da mantenerlo sereno e in armonia con sé stesso e con ciò che lo circonda.

 

Innanzitutto, quindi, è bene prestare molta attenzione alla temperatura cui è esposta la sua gabbietta: la cavia sta bene in un range di temperatura che si aggira tra i 18 e i 26 gradi, prediligendo al massimo i 21 gradi. Se avete acquistato per lei una casetta riparata e l’animale è in ottime condizioni, allora può anche resistere temperature inferiori, ma ciò che non sopporta è il caldo, a maggior ragione se presenta alti tassi di umidità (ovvero più del 70%).

I porcellini d’india, infatti, non sudano e il suo corpo piccolo e compatto non disperde il calore molto bene – com’è noto, il sudore permette al corpo di non surriscaldarsi e di mantenere sempre uguale la temperatura interna. Questo significa che d’estate dovrete spostare la sua gabbietta nella zona che sapete essere la più fresca di tutta la casa, in modo da non esporla al sole diretto.

È sconsigliato fare uscire l’animale dalla gabbia, quando si decide di fargli prendere un po’ d’aria in giardino. Ma comunque si può fare, ricordandovi di tenerlo sempre sott’occhio e avendo consapevolezza che se si spaventa scappa e allora avrete molte probabilità di non recuperarlo. Ad ogni modo, sia che lo facciate uscire sia che lo lasciate nella gabbietta al sicuro, quando lo portate fuori scegliete un posto calmo e tranquillo, il più isolato possibile e soprattutto privo di cani e gatti. Evitate, inoltre, che il porcellino d’india giri in un ambiente dove ci sono cavi elettrici e piante o sostanze tossiche.

Senza tutte queste accortezze, il porcellino d’india andrà sotto stress: rumori, troppa luce dovuta a una posizione scorretta della casetta non fanno altro che aumentarlo. E quando è sotto stress, l’animale non si fa prendere, scappa, morde e rifugge le coccole. Un sintomo evidente di stress è quando perdono pelo, e allora è proprio il caso di rivolgersi al veterinario.

Andiamo dal dottore

A differenza di altri animali, quali cani e gatti, i porcellini d’india non hanno bisogno di essere vaccinati. Tuttavia questo non significa che potete evitare di portarli dal veterinario. Anzi, dovrete farlo periodicamente, e a frequenze maggiori appena li avete comprati.

Anche per le cavie ci sono dei sintomi che si manifestano quando sta male, e quando sono evidenti è un chiaro segnale che dovete correre dal veterinario: tali manifestazioni sono diarrea, difficoltà nel mangiare o totale rifiuto di cibarsi, gola e mento pieni di saliva, apatia, grattamenti continui e perdita di peso e massa corporea. Non tergiversate troppo quando li vedete: la salute di questi animali è molto cagionevole e peggiora molto più velocemente della nostra o di quella degli altri animali, per cui in poco tempo la situazione potrebbe diventare irreparabile e l’animale potrebbe non guarire completamente.

Se invece mangia le proprie feci, anche se a voi potrebbe – comprensibilmente – disgustare è un fatto normale, perché come molti roditori i porcellini d’india sono coprofagi. Anzi è un comportamento comune e un’azione che fanno molto di frequente, e lo fanno anche proprio nel momento di espulsione del prodotto organico, mangiandole direttamente dall’ano. Come mai? Le feci sono ricche di vitamine, proteine e fibra. I cuccioli spesso mangiano le feci materne per procurarsi i batteri intestinali utili alla digestione

Ricordatevi, infine, che almeno una volta a settimana dovrete pesarli per capire se mangiano abbastanza e controllare occhi, naso, dentatura, manto e pancino: in questi pochi minuti riuscirete a capire il loro stato di salute, vedendo se sono sereni o se invece hanno qualche malessere per cui dovrete portarli dal veterinario.

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Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
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