Come richiedere le ferie
Ogni anno tutti i lavoratori dipendenti hanno il diritto di usufruire di alcuni giorni di ferie retribuiti. Questo diritto risponde alla precisa necessità del lavoratore di prendersi una pausa dal posto di lavoro per dedicarsi al meglio alla propria vita privata, familiare e sociale.
Ma come funzionano le ferie? Come si richiedono e quante ne spettano all’anno per ogni lavoratore? Queste sono le domande più frequenti che, soprattutto chi è da poco entrato nel mondo del lavoro, si pone per cercare di capire meglio quali sono i propri diritti anche in funzione del periodo di ferie che spetta al lavoratore da contratto.
Cominciamo allora cercando di capire in quanti giorni si quantificano le ferie annuali per ciascun dipendente e quali sono le differenze che intercorrono, anche in base al contratto stipulato con il datore di lavoro, tra la pubblica amministrazione e i dipendenti del settore privato.
Come si gestiscono le ferie
Le ferie si maturano sin dall’inizio del rapporto lavorativo, anche durante il periodo di prova previsto dalla legge. A sancirlo è stata la Corte Costituzionale che ha deliberato anche che le ferie devono essere godute entro l’anno in cui sono state maturate. I lavoratori dipendenti che hanno lavorato per un intero anno hanno quindi diritto alla fruizione piena delle ferie, che corrisponde in genere a 26 giorni all’anno.
Le ferie, però, si maturano in modo progressivo. Ne consegue, quindi, che i dipendenti che hanno lavorato per periodi inferiori, all’interno di un anno, maturano ferie solo in relazione al periodo in cui hanno lavorato, fermo restando che restano che rimangono le frazioni di mesi che sono pari a 15 giorni.
La durata delle ferie
Le ferie hanno una durata minima, fissata a quattro settimane annuali, anche se nel caso dei contratti collettivi i giorni dedicati alle ferie possono essere in misura maggiore delle canoniche quattro settimane. Durante il proprio rapporto lavorativo ogni lavoratore matura un certo numero di giorni di ferie, anche se si tratta di un periodo di prova.
A stabilire quando il dipendente può usufruire delle proprie ferie è il datore di lavoro in base ai bisogni di organizzazione dell’azienda, ma è diritto del lavoratore essere informato per tempo su quale periodo l’azienda propone come giorni di ferie da usufruire. Il datore di lavoro, da parte, sua, deve impegnarsi, però, nella realizzazione di un compromesso equo tra quelle che sono le esigenze aziendali e i bisogni di ciascun lavoratore.
Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto alle ferie, indipendentemente dalla qualifica e dal ruolo che ricoprono all’interno dell’azienda. Il diritto alle ferie è di tutti, anche per chi svolge lavori utili dal punto di vista sociale e per chi sta frequentando un progetto speciale al fine di essere inserito dal punto di vista professionale.
La legge italiana, dal canto suo, tutela il diritto alle ferie all’interno di una normativa che sancisce, come primo principio, che tutti i lavoratori, ogni anno, possono accedere a un periodo di ferie non minore di quattro settimane. In particolare le ferie possono essere di tre tipologie:
- Due settimane di ferie ininterrotte fruite nel corso dell’anno lavorativo
- Due settimane di ferie che rappresentano l’obbligo di terminare le quattro settimane regolate per tutti dalla legge
- Periodo di tempo superiore alle quattro settimane previste e fruite in modo scaglionato entro termini stabiliti
Di fatto, esiste un sistema doppio di ferie; il primo è la disciplina legale che permette un minimo periodo di ferie di quattro settimane, obbligatorie e che non possono essere monetizzate. La seconda è invece quella contrattuale che consiste anche nella previsione di un ulteriore periodo di ferie che potrà anche essere monetizzato.
Quanto devono essere goduto le ferie secondo la normativa
Il periodo in cui il dipendente avrà diritto alle ferie spetta all’azienda, fermo restando che si attui la buona norma di prendere anche in considerazione le esigenze personali e familiari del lavoratore dipendente e non solo quelle aziendali. Il datore di lavoro in ogni caso ha i seguenti obblighi:
- Tenere sempre conto delle esigenze del lavoratore e dei suoi diritti
- Comunicare al lavoratore il periodo di ferie con sufficiente anticipo in modo tale che il lavoratore possa organizzarsi al meglio e, eventualmente, prenotare un soggiorno al di fuori della città in cui vive, all’estero o presso località balneari
- Rispettare il seguente principio: le ferie devono essere fruite entro l’anno in cui si è lavorato e non in quello successivo
- Salvaguardare sempre la funzione delle ferie come modo per reintegrare le energie psico-fisiche del lavoratore
Assenze e maturazione delle ferie
Le ferie, di norma, vengono calcolate in base ai giorni di presenza sul posto di lavoro e quindi a seconda delle prestazioni di lavoro effettive. I casi di assenza dal lavoro che, in base alla legge, sono considerati come giorni lavorativi per cui si ha diritto a maturare le ferie non contano come giorni di assenza. Questi casi si verificano quando:
- Ci si astiene dal lavoro per maternità o congedo di paternità
- Ci si astiene dal lavoro per congedo matrimoniale
- Il lavoratore si sia infortunato sul posto di lavoro
- Si presta servizio presso un seggio elettorale
I casi in cui, invece, le ferie non maturano sono:
- Sciopero
- Assenza in caso di malattia del figlio
- Aspettativa sindacale
- Servizio militare
- Periodo di preavviso che non è lavorato
- Ricorso alla Cassa Integrazione a zero ore
Come funzionano le ferie in caso di lavoro part-time
Chi ha un contratto di lavoro a part-time orizzontale, quindi nel caso in cui si lavori tutti i giorni della settimana, ma a meno di otto ore al giorno, maturerà un certo numero di ferie esattamente come i lavoratori a tempo pieno. Nel caso in cui un lavoratore abbia un contratto a part-time verticale, e lavori quindi solo alcuni giorni della settimana, o dell’anno, sempre in base al contratto di lavoro, le ferie non sono riconosciute integralmente, ma sono ridotte in base al calcolo dell’attività lavorativa in modo da calcolarle in modo proporzionato.
Violazioni delle norme e sanzioni previste
Il datore di lavoro che viola le norme relative al rilascio delle ferie è punibile con sanzioni amministrative che possono variare da 100 euro a 600 euro. Nel caso in cui, però, la violazione delle norme faccia riferimento a più di cinque dipendenti, in questo caso le sanzioni possono variare dai 400 euro a 1500 euro.
Ferie e malattia
Se durante il periodo di ferie insorge qualsiasi motivo che giustificherebbe lo stato di malattia, il lavoratore ha il dovere legittimo di sospendere il periodo di ferie per usufruire di quello previsto per la malattia. Questo avviene nel caso in cui la malattia è tale da pregiudicare un normale svolgimento di un periodo di ferie e, di conseguenza, la legittima funzione delle ferie. Se un lavoratore, quindi, si ammala durante le ferie deve richiedere il certificato di malattia e inviarlo all’INPS per via telematica (procedura che compie direttamene il medico curante nel momento in cui rilascia il certificato medico al lavoratore).
Quindi, la conversione del periodo d’assenza per ferie in periodo di assenza per malattia avviene soltanto dopo la comunicazione al datore di lavoro per malattia, a meno che il datore di lavoro possa provare che la natura della malattia non è causa che impedisce la possibilità di usufruire, dal punto di vista psico-fisico, del periodo di ferie.
Monetizzazione delle ferie
Dal 2003 la normativa che disciplina la gestione delle ferie dei lavoratori dipendenti si è espressa contro la monetizzazione del periodo di ferie che corrisponde alle canoniche quattro settimane all’anno che spettano a ciascuno per legge. In sostanza, chi vuole rinunciare alle proprie ferie non può più accordarsi con il datore di lavoro per trasformare i giorni di ferie in giorni da retribuire.
Questo però non vale sempre o per tutti. Per esempio, nel caso dei contratti collettivi, il rapporto di lavoro prevede la monetizzazione delle ferie qualora il mancato svolgimento delle ferie è dipeso da motivi interni all’azienda o comunque da cause che sono indipendenti alla volontà dei lavoratori.
Per chi lavora nella pubblica amministrazione, invece, la legge ha stabilito che le ferie che spettano ai dipendenti debbano essere obbligatoriamente svolte secondo quanto previsto dall’ordinamento e non possono essere retribuite in alcun modo da trattamenti economici. Il divieto a retribuire le ferie decade solo nei casi di cessazione del rapporto di lavoro o laddove venga provata l’impossibilità di effettuare le ferie secondo la normativa prevista dal regolamento.
Retribuzione durante il periodo delle ferie
Il lavoratore dipendente che sta svolgendo le sue ferie ha il diritto di essere retribuito per tutti i giorni di assenza dal lavoro. Per tutto il periodo delle ferie, quindi, la retribuzione è corrisposta d’obbligo e l’importo è pari alla stessa retribuzione che il lavoratore avrebbe percepito trovandosi sul luogo di lavoro.
Quanti giorni prima va comunicata la richiesta di un giorno di ferie?
Lavorando in campo necrofago sono praticamente sempre a parte due domeniche mensili reperibile .Lo stipendio è sempre di 1200 euro con o senza straordinari e sta di fatto che nei periodi di poco lavoro la mia ditta mi lascia tornare a casa (sempre comunque reperibile) e mi scala le ferie.L’anno scorso ho fatto due settimane di ferie scaglionate .Vi rendete conto!!!
Dipende dal contratto di lavoro che hai stipulato.
Quanti giorni prima va comunicata la richiesta di un giorno di ferie? Lavatore con contratto privatistico.