Un’idea utile per recuperare spazio
Il soppalco, il più delle volte, oltre a essere una scelta dettata dal gusto di chi arreda e di chi poi vivrà nella casa, è una soluzione perfetta per recuperare spazio in casa. Il segreto, non tanto segreto, è tutto nell’altezza, che diventa una preziosa alleata per aumentare lo spazio abitabile complessivo dell’appartamento.
Quando scegliere il soppalco
Fatta eccezione per ville particolarmente grandi, che si sviluppano su due o più piani, la nostra idea di casa si concentra tutta in un unico piano. Diviso, in modo più o meno armonico e funzionale, tra zona notte e zona giorno. Il soppalco cambia questa visione, a favore di una casa che ha stanze capaci di svilupparsi anche in altezza, con una pratica scala per soppalco che possono essere acquistate anche on line, grazie a piattaforme come Giffi Market. In materia di normative, c’è da sottolineare che prima di procedere con la realizzazione di queste strutture è opportuno informarsi in merito a quanto previsto dalle leggi regionali in materia di edilizia, che si confrontano con quelle comunali e nazionali. Potrebbero, quindi, esserci leggere variazioni tra ciò che accade ed è consentito a Milano e quello che è consentito a Catanzaro. E’, quindi, opportuno prenderne visione. Per realizzare un soppalco a norma, però, ci sono delle regole di base che vanno rispettate in tutta Italia.
Come aggiungere valore alla casa
La realizzazione di un soppalco, rigorosamente a norma, tra l’altro, accresce anche il valore dell’appartamento. Un’opportunità non da poco per chi volesse, un giorno, vendere la casa. Lo fa proprio grazie alla sua capacità di accrescere lo spazio dell’abitazione, ampliandone la superficie calpestabile e di conseguenza i metri quadri messi in vendita. A dettare le linee guida nazionali sulla realizzazione di queste strutture è il Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975. Intorno a questo documento, poi, ruotano le declinazioni regionali in materia.
L’altezza a norma di legge
Il Decreto Ministeriale, per prima cosa, stabilisce la giusta altezza per un soppalco a norma: 2,70 metri. Questo dato scende a 2,40 metri per i locali non abitabili. E’ il caso, ad esempio, dei ripostigli o dei bagni o dei corridoi. Tutti quegli ambienti che non sottraggono la funzionalità e l’abitabilità di locali dove le persone riposano o pranzano o si rilassano. Più in generale, però, per la realizzazione di un soppalco viene considerata l’altezza dell’area interessata dalla realizzazione del soppalco. Un’area pari a 4,5 metri circa. La legge stabilisce, quindi, che tra soffitto e pavimento può essere realizzato un soppalco a un’altezza di 2,70 metri per una camera da letto o di 2,40 metri per un utile ripostiglio.
Le eccezioni
Lo stesso Decreto Ministeriale, però, prevede la possibilità di derogare a queste indicazioni in alcuni casi specifici. E’ possibile farlo quando le case interessate dalla realizzazione del soppalco si trovano in determinati centri storici o in comuni di montagna con altitudine superiore a determinate altezze.
Cosa altro guardare
Gli altri criteri a cui prestare attenzione quando si vuole procedere alla realizzazione di un soppalco spaziano dalla porzione di area soppalcabile (in genere pari a un terzo della superficie a disposizione) alla conformazione del soppalco stesso (chiuso o a vista), dalla superficie finestrata (che non può superare 1/8 dell’area del soppalco) all’altezza del parapetto (non inferiore a 1,10 metri quando la struttura affaccia nella stanza).