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Il leasing immobiliare

Da qualche anno a questa parte, però, la possibilità di beneficiare dei vantaggi del contratto di leasing si è esteso anche ai privati, anche se con agevolazioni più limitate rispetto a quelle godute dalle aziende. L’offerta, in particolare, è rivolta a privati che intendono acquistare un immobile già costruito e adibito a seconda casa. Nasce così il leasing immobiliare.

Questo strumento da la possibilità, anche ai piccoli risparmiatori, di realizzare il sogno di una seconda casa, al mare o in montagna, anche se anticipi di denaro. L’iimmobile è disponibile da subito e possono essere incluse nell’importo anche le spese per l’arredamento.

leasing immobiliare

Requisiti per ottenere un leasing immobiliare

L’immobile soggetto a leasing immobiliare deve rispettare solo i requisiti previsti per il periodo di ammortamento, che deve essere compreso tra gli 8 e massimo 15 anni. Questo ciò che viene richiesto per i redditi d’impresa, mentre per i redditi da lavoro autonomo si applica la metà del periodo di ammortamento.

Per quanto riguarda i documenti richiesti per la presentazione della domanda, i principali sono i seguenti:

  • certificato di vigenza (che accerta che non vi siano in corso procedure concorsuali di qualsiasi genere)
  • codice fiscale e/o partita iva
  • bilanci o dichiarazione dei redditi degli ultimi anni
  • eventuali fideiussioni bancarie, garanzie, cauzioni, impegni di acquisto

Come funziona

Chi intende beneficiare dei vantaggi del leasing immobiliare deve essere già in possesso di un immobile (o quota di esso) e il nuovo immobile deve essere adibito a seconda casa. La società di leasing acquista in contanti l’immobile e quest’ultimo resta di sua proprietà fino al termine del contratto di leasing e, comunque, fino al versamento dell’intero quota di riscatto.

La legge stabilisce i termini delle rate, stabilendo che l’importo del primo versamento deve essere compreso tra il 10 e il 30% dell’intero valore del bene, comprensivo di Iva. La seconda rata, sempre comprensiva di Iva, deve oscillare tra il 5 e il 30% del valore dell’immobile.

Vantaggi

Il leasing immobiliare offre un notevole vantaggio per quanto riguarda la somma finanziabile, ovvero l’intero valore del bene stesso. In questo caso, inoltre, le spese contrattuali sono deducibili fiscalmente a tutto vantaggio del consumatore.

Tra gli altri vantaggi di chi usufruisce del leasing immobiliare c’è l’immediata disponibilità del bene a prescindere dalla quota versata, oltre alla deducibilità del capitale e della quota interessi. Il leasing immobiliare permette il frazionamento dell’Iva nei canoni periodici e non incide sulla capacità di credito dell’utilizzatore finale.

Un altro vantaggio del contratto di leasing immobiliare è quello del tasso di interesse, che in questo caso rimane fisso per tutta la durata del contratto senza subire le oscillazioni del mercato finanziario.

I vantaggi del leasing immobiliare sono piuttosto allettanti. Chi vi ricorre, infatti, può beneficiare di un finanziamento fino al 100% del valore dell’immobile acquistato, eventualmente maggiorato delle spese inerenti l’arredamento. L’imposta del 2% sul valore dell’immobile, richiesta solitamente per l’acquisto della seconda casa, in questo caso non è dovuta e vi sono dei risparmi notevoli anche per quanto riguarda le spese notarili.

Visto la durata minima di un contratto di leasing immobiliare di otto anni, chi al termine del contratto decide di riscattare l’immobile è avvantaggiato dal fatto che il prezzo di riscatto viene calcolato sul valore dell’immobile al momento della sottoscrizione del contratto.

Aspetto fiscale del leasing immobiliare

Anche fiscalmente i vantaggi non sono da sottovalutare. L’immobile resta, fino alla fine del contratto, di proprietà della società di leasing e non concorre alla formazione di rendita immobiliare per l’utilizzatore. Quest’ultimo, infatti, non ha obbligo di dichiararne la rendita in fase di dichiarazione dei redditi.

L’Iva sull’immobile, essendo totalmente detraibile da parte della società di leasing, non va a gravare sul costo totale dell’immobile.

A partire dall’entrata in vigore della legge di stabilità e dopo il 1 gennaio del 2011, il leasing immobilare ha subito alcune importanti variazioni, soprattutto per quanto riguarda i seguenti aspetti:

  • imposta di registro
    è dovuto il versamento dell’imposta di registro dell’1% sui canoni periodici solo in caso d’uso. Il contratto, infatti, non è più soggetto a registrazione obbligatoria. Nel contempo, sia la società di leasing quanto l’utilizzatore finale sono equamente responsabili del pagamento dell’imposta di registro dovuta, pari all’1% per i beni strumentali e al 2% per i beni immobili.
  • imposte catastali e ipotecarie
    l’utilizzatore è solidamente obbligato al pagamento delle imposte nell’ordine del 4% al momento dell’acquisto del bene. Nel caso di successivo riscatto, invece, è prevista una quota fissa pari a 168 euro.
  • imposta di possesso immobile
    l’utilizzatore, dal momento in cui prende possesso del bene immobiliare, è tenuto al pagamento della tassa di possesso (Ici).

Costi

Per quanto riguarda i costi, il contratto prevede alcune garanzie accessorie di carattere assicurativo. La principale è una polizza vita, che viene richiesta solitamente anche per altri tipi di finanziamento. In genere sono presenti delle polizze obbligatorie a copertura di eventuali danni all’immobile, come catastrofi naturali, incendi, ecc.

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