Un po’ di storia: chi era Edipo?
Come anticipato, il complesso edipico fu introdotto per la prima volta da Freud nella sua teoria psicoanalitica per spiegare quella particolare fase di vita del bambino in cui lo stesso presenta una forte attrazione verso il genitore del sesso opposto. Normalmente ci riferiamo al maschio verso la madre, diversamente per le femmine parliamo di Complesso di Elettra. Secondo la teoria freudiana, tale fase edipica si manifesta intorno ai 3 anni e dura fino ai 6-7 anni; in questo periodo, di sviluppo sessuale e di identificazione, il bambino lotta con tutto se stesso per avvicinarsi alla genitrice di sesso opposto (la madre) e per innescare una lotta con il padre.
Ma come nasce la storia di Edipo? Storicamente la tragedia di Edipo risale all’antica Grecia, ovvero a quando Edipo Re abbandonato alla nascita dalla sua vera famiglia, sposerà (senza esserne a conoscenza) sua madre Giocasta e ucciderà (per gelosia) il padre Laio.
Da questa narrazione e senza tuttavia aver in mano nessun dato scientifico, Freud aveva introdotto il Complesso di Edipo, in seguito alle tante storie ascoltate dei suoi pazienti. Purtroppo ancora oggi, non esistono dati empirici che possano dimostrare efficacemente la fondatezza di tale teoria e i metodi per superare tale condizione. Pertanto alla domanda come superare il complesso di Edipo, non possiamo dare una risposta certa, ma soltanto una serie di consigli e suggerimenti in merito.
I primi segnali per riconoscere il complesso
Prima di capire se e come superare il complesso di Edipo, elenchiamo i primi segnali che i bambini possono manifestare:
1. il bambino manifesta una forte preferenza verso il genitore di sesso opposto al suo;
2. il bimbo assume atteggiamenti possessivi nei riguardi della madre e contro chiunque provi ad avvicinarsi a lei;
3. il piccolo si mostra ostile verso il padre;
4. il bambino chiede spesso di dormire nel lettone con sua madre, ma non vuole la presenza dell’altro genitore.
Ovviamente questi segnali non debbono spaventare i genitori in quanto fanno parte del normale sviluppo psichico, emotivo e sessuale del bambino e quindi facilmente superabili senza grosse conseguenze. Tra l’altro, se abbandoniamo gli assunti della teoria psicoanalitica e ci riferiamo ad altri orientamenti della psicologia, scopriamo che un bambino molto piccolo, ha bisogno di tutta una serie di attenzioni e coccole, che gli permettano di sentirsi al sicuro e protetto.
Spesso i bambini, per ottenere qualcosa dai genitori, mettono in atto modalità seduttive che in realtà non c’entrano nulla con gli impulsi “sessuali” di cui parlava Freud. Pertanto nel comprendere i meccanismi su come superare il complesso di Edipo, non è necessario rivolgersi a specialisti della psichiatria o psicologia, ma basta semplicemente lasciare che il tempo faccia la sua parte e che il bambino cresca. Un primo passo verso il superamento del complesso di Edipo, si ottiene già con l’entrata del piccolo nel mondo scolastico. Infatti in questa fase il bambino orienterà i suoi interessi verso altri obiettivi, che non sono sempre e solo i genitori.
Come si risolve il complesso di Edipo?
Tale complesso si risolve spontaneamente, ignorando per quanto possibile gli atteggiamenti morbosi del bambino e dirottando verso altri canali la sua aggressività nei riguardi del padre. E’ bene che la presenza dei padre sia autorevole e presente nella vita del figlio, mentre la madre (oggetto di desiderio) dovrà elogiare la figura paterna agli occhi del piccolo e coinvolgerlo nella sua richiesta di attenzioni. Il Complesso di Edipo andrà lentamente a scomparire dando vita ad un’altra fase ovvero quella dell’identificazione con il genitore dello stesso sesso, da cui emulare comportamenti e atteggiamenti.
Tutto ciò fa parte della normale crescita dei figli.