Il buio, questo sconosciuto
Bisogna sapere che il timore del buio fa parte da sempre della natura degli esseri umani. Al contrario degli animali che riescono ad adattare i propri occhi per vedere bene anche al buio, la vista di un essere umano non è fatta per l’oscurità: infatti quando si passa da una camera illuminata al buio completo, ci si mette un po’ per abituarsi. La paura del buio è qualcosa che i bambini imparano ad affrontare piano piano, anche con l’aiuto dei genitori. In realtà il vero timore che attanaglia i bambini non è tanto quello del buio in sé, ma è legato alla sensazione di separazione che provano quando devono addormentarsi. Andare a letto mina le loro sicurezze: il timore che al risveglio possano non trovare i genitori e le persone care li blocca. Ecco perché è bene cercare di affrontare gradualmente questa paura, adottando dei piccoli accorgimenti mirati ad aiutare il bambino a smantellare le proprie insicurezze.
Quando il bambino ha già una sua cameretta e un proprio lettino dove dormire, è sempre meglio abituarlo ad addormentarsi lì. Può sembrare una scelta non adatta al caso perché indurrà facilmente al pianto, in realtà però si rivelerà molto utile dopo. Infatti cercare di farlo dormire nel proprio letto fin da subito, riservandogli il lettone solo quando strettamente necessario, vuol dire spingere il bambino alla ricerca di una certa autoregolazione. Naturalmente questo non implica che il rituale della nanna non possa essere ugualmente trattato con una certa premura e pazienza.
Dormire al buio: sì o no?
Finché il momento di addormentarsi verrà vissuto dal bambino come una sorta di trauma, sarà meglio che i genitori cerchino di creare un ambiente di coerenza e stabilità. Ciò significa, per esempio, ripetere ogni sera lo stesso rituale per mettere a dormire il bambino. In questo modo il bambino si abituerà man mano alla sicurezza che gli trasmette il ripetere la stessa sequenza di azioni e si sentirà più sereno. Ovviamente non è necessario abituarlo subito al buio completo o farlo addormentare da solo, anzi all’inizio è meglio se il genitore rimane al suo fianco finché il bimbo non si addormenta del tutto, e solo allora spegnere la luce. Può capitare che il bambino si svegli improvvisamente durante la notte, allora per donargli ulteriore tranquillità, è possibile tenere accesa una luce da comodino: in questo modo anche se si dovesse svegliare nel cuore della notte, non troverà la cameretta completamente al buio. In questo caso, un piccolo ma significativo accorgimento potrebbe essere quello di togliere dalla stanzetta tutti quegli oggetti che proiettano ombre tali da poter impressionare il bambino.
Ancora utile potrebbe risultare lasciargli nel letto un oggetto morbido, come un peluche o una copertina a cui il bambino tiene molto. È importante infatti che il bambino abbia un oggetto solo suo, di cui il genitore deve avere la massima cura e rispetto: questo oggetto rappresenterà una sorta di legame tra il mondo interiore del piccolo e la realtà circostante. Il legame che il bambino crea con questo oggetto riesce a infondergli coraggio e sicurezza: ecco perché può essere utile affiancarglielo durante la notte. Man mano che la paura del buio riuscirà ad affievolirsi, anche l’attaccamento a questo oggetto si indebolirà fino poi a sparire del tutto.
Infine è importante che il bambino senta che il genitore è disponibile a restare al suo fianco finché vorrà: non c’è niente di meglio per lui che avvertire accanto a sé il calore delle persone care. L’attaccamento per i propri genitori e la sicurezza di averli accanto nel momento del bisogno, è ciò di cui il bambino necessita per rassicurarsi e riuscire a dormire con serenità.