Le misure di contenimento del contagio, infatti, hanno letteralmente cristallizzato l’economia, con la quasi totalità di lavoratori costretti a casa e a tener chiuse le loro attività. Per questo, l’Italia – sfruttando alcuni fondi a lei destinati dall’Unione Europea – ha istituito il Decreto Cura Italia, le cui misure vanno lette e comprese appieno per poter poi procedere alla richiesta del Bonus 600 euro.
Cosa dice il Decreto Cura Italia
Questo decreto governativo è un documento particolarmente complesso e corposo, costituito di 67 pagine nelle quali sono delineati interventi per cinque grandi capitoli divisi in 127 articoli. Questa complessa divisione va a individuare 5 aree di intervento:
- Potenziamento del servizio sanitario;
- Sostegno del lavoro;
- Sostegno della liquidità (mediante il sistema bancario);
- Sostegno di famiglie e imprese;
- Altre disposizioni.
Il bonus di 600 euro – riconosciuto, dopo dubbi e polemiche, anche ai liberi professionisti, ai lavoratori iscritti agli Ordini Professionali, ai lavoratori autonomi, alle partite IVA e agli iscritti alla gestione separata dell’INPS – fa parte delle misure di sostegno al lavoro, di cui costituisce un ampliamento di platea. Infatti, questo bonus ora riguarda artigiani, agricoltori e coltivatori diretti, lavoratori stagionali, addetti al turismo, commercianti e il settore dello spettacolo.
Il Governo ha, in sostanza, stabilito un’indennità per il Covid 19 a 600 euro per andare in aiuto a milioni di italiani in difficoltà in questo periodo molto complesso. Inizialmente previsto solo per il mese di marzo, il sussidio è stato riconfermato anche per il mese di aprile, ed è quindi ancora possibile richiederlo. Questa indennità non prevede alcuna contribuzione figurativa, e se da una parte qualcuno potrebbe storcere il naso, dall’altra il vantaggio è che, dal momento che non contribuisce al reddito, non è sottoposta ad alcuna tassazione e quindi il richiedente riceve 600 euro netti.
È inoltre da considerare che, in vista di una chiusura prolungata fino al 3 maggio e per alcune categorie (ristoranti, parrucchieri…) fino a inizio giugno, il bonus potrebbe salire da 600 a 800 euro, sempre netti, e sempre ricevibili nelle modalità che ora andiamo ad esaminare.
Chi può richiederlo?
Numerose sono le categorie di lavoratori che possono richiedere all’INPS il bonus da 600 euro:
- Collaboratori continuativi e coordinati che abbiano un rapporto attivo al 23 Febbraio 2020.
- Soggetti iscritti alla Gestione separata dell’INPS.
- Liberi professionisti titolari di Partita IVA al 23 Febbraio 2020, e sono inclusi anche soggetti parte di studi associati o società semplici.
- Lavoratori autonomi che abbiano iscrizione alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoria, ovvero:
- Artigiani;
- Commercianti (anche chi ha iscrizione alla gestione autonoma commercianti e non solo alla previdenza integrativa dell’Enas Arco);
- Coltivatori diretti, mezzadri e coloni.
- Soggetti operanti nel settore dello spettacolo, con iscrizione al Fondo Pensioni dello Spettacolo. Questi lavoratori devono aver registrato un reddito più basso di 50mila euro nel 2019, avere almeno 30 giorni di contributi versati al Fondo Pensioni dello Spettacolo nello stesso anno e non essere titolari di nessun tipo di trattamento pensionistico diretto o di un rapporto di lavoro dipendente al 17 Marzo 2020.
- Lavoratori e dipendenti stagionali nel turismo e in stabilimenti termali, che abbiamo terminato il loro rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2019 e il 17 Marzo 2020. Non devono, naturalmente, godere di pensione né essere titolari di un nuovo rapporto di lavoro.
- Lavoratori agricoli a tempo determinato che nel 2019 abbiano lavorato almeno 50 giorni.
Discorso a parte va fatto, invece, per i professionisti con casse previdenziali autonome (quindi non parte dell’INPS. Come detto nel paragrafo introduttivo, dopo i dubbi iniziali, anche questi lavoratori sono stati inclusi tra i destinatari del bonus e possono richiederlo. Tuttavia, devono rispettare alcune condizioni:
- Devono aver percepito, nel 2018, un reddito inferiore a 35mila euro.
- Coloro che hanno percepito un reddito tra i 35mila e 50 mila euro devono però dimostrare di un calo di attività, nel primo trimestre del 2020, di almeno il 33% del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019.
I lavoratori autonomi devono inoltrare la domanda alla propria cassa previdenziale, a patto di risultare in regola con i contributi dovuti al 2019.
Si ricorda che il bonus non è cumulabile in nessun modo, e non può essere richiesto da chi percepisce il Reddito di Cittadinanza. A questo proposito, però, l’INPS ha chiarito che la richiesta del bonus non comprometta la possibilità di ricevere l’indennità di disoccupazione DIS-COLL (la misura prevista per chi è stato lavoratore interinale). Lo stesso vale per lavoratori dello spettacolo e stagionali del turismo e degli stabilimenti termali già riceventi la disoccupazione NASpl.
Il bonus è, infine, compatibile con prestazioni di lavoro occasionale rimanendo sotto l’importo globale di 5000 euro, mentre non è compatibile con le pensioni dirette, le pensioni di invalidità e l’APE sociale.
Cosa serve
Nella maggior parte dei casi, la richiesta per il bonus da 600 euro va presentata solo ed esclusivamente all’INPS, ad eccezione ovviamente dei lavoratori autonomi che, si ripete, devono rivolgersi alla loro cassa previdenziale. La domanda, naturalmente, deve essere presentata per via telematica.
Per poter inoltrare la domanda, il richiedente deve possedere almeno una di queste credenziali:
- Carta nazionale dei servizi (CNS)
- PIN dell’INPS, ordinario o dispositivo.
- Carta di identità elettronica 0 (CIE).
- SPID dal livello 2 in su.
Qualora il richiedente non abbia nemmeno una di queste credenziali, è possibile richiedere un PIN semplificato.
C’è, inoltre, anche la possibilità di contattare il Contact Center integrato, chiamando gratuitamente il numero verde 803 164 da rete fissa, oppure il numero 96 164164 da mobile (in questo caso a pagamento, a seconda delle tariffe dei diversi gestori).
Come fare domanda
Dopo queste precisazioni necessarie, veniamo al dunque e cerchiamo di capire come richiederlo. Si premette, viste le milioni di persone che devono presentare la domanda per il bonus, che il sito dell’INPS potrebbe subire rallentamenti o smettere di funzionare. Non c’è da demordere, ma occorre prendersi la giornata per riprovare a fasi alterne senza andare in tilt, finché non si riesce a inoltrare la domanda.
Durante la presentazione della domanda non saranno chieste, per le partite IVA e i lavoratori autonomi, le visure camerali. Il richiedente deve tenere pronto il codice IBAN aziendale su cui accreditare i soldi del bonus: ecco perché è fondamentale munirsi in anticipo di tutte le coordinate bancarie. Inoltre, l’INPS stessa ha di recente dichiarato che una buona parte di richiedenti non ha ricevuto il bonus perché ha inserito male l’IBAN: è bene ricontrollare più e più volte di aver inserito correttamente tutte le coordinate.
Procediamo ora passo per passo alla richiesta, che può essere effettuata sia da Computer sia da smartphone o tablet. Ecco i vari passaggi:
- Accendere computer o smartphone, e aprire un browser di navigazione (che sia Google Chrome, Edge, Safari).
- Digitare nella barra di ricerca del browser “INPS”.
- Cliccare sul primo risultato comparso, che indirizzerà al sito ufficiale dell’INPS.
- Una volta entrati al portale, cliccare sulla slide Indennità 600 euro. Se il link è stato tolto dalla home del sito, non c’è da preoccuparsi: basta digitare nella barra di ricerca “domande per prestazioni al sostegno del reddito” e in seguito selezionare il primo risultato.
Da questo momento inizia ufficialmente la fase di autenticazione al sito dell’INPS, e verranno richieste le credenziali viste sopra (PIN, SPID, CIE o CNS). In seguito, è sufficiente cliccare sul link che appare in alto, facendo attenzione a non premere sui TAG sotto la pagina, che sono: iban, indennità, covid 19, indennità coronavirus, cura italia, covid19, coronavirus e via dicendo. Ciò che conta è il link in alto alla pagina.
Adesso il richiedente è indirizzato alla pagina della richiesta del bonus 600 euro. Dovrà premere su Indennità COVID-19, che si trova nella parte sinistra, e subito dopo su Invio Domanda e su Avanti. L’utente viene mandato sulla pagina di recapiti e informazioni, dove dovrà inserire i suoi recapiti:
- Telefono di casa (se ne dispone)
- Numero mobile
- E-mail.
Il cellulare e/o la posta elettronica potranno essere usati dall’INPS per inviare all’utente comunicazioni riguardanti la domanda di prestazione (tramite SMS sul numero di cellulare). Si ricordi che tutti i campi contrassegnati con un asterisco (*) sono obbligatori, mentre è sufficiente fornire solo una delle informazioni (o e-mail o numero di cellulare).
Adesso l’utente deve aprire la casella Desidero inviare domanda di Indennità D.L. 18 del 17/03/2020 e selezionare la sua categoria di appartenenza tra:
- Lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago;
- Lavoratori dello Spettacolo (Articolo 38)
- Professionisti/Lavoratori con rapporto di collaborazione e continuità (Articolo 27).
- Lavoratori del Settore Agricolo (Articolo 30).
Subito dopo, si dovrà selezionare il tipo di qualifica tra Gestione Artigiani, Commercianti, Coltivatori Diretti, coloni e Mezzadri. In seguito, si dovrà premere su Avanti.
A questo punto bisogna fornire i dati per il pagamento, scegliendo tra bonifico domiciliato o Accredito Conto Corrente. In seguito, l’utente deve inserire il proprio codice IBAN (anche le iniziali IT). Si faccia attenzione ad aver inserito i dati correttamente altrimenti il pagamento non andrà a buon fine! Dopo aver inserito tutti i dati, premere su avanti.
I passaggi successivi prevedono:
- Accettazione delle dichiarazioni e dell’Informativa sui dati personali e il loro trattamento.
- Riepilogo dei dati (è bene ricontrollarli tutti scrupolosamente!)
- Completamento e fine della procedura di richiesta del Bonus 600 euro all’INPS.