La Legge di Bilancio è una manovra importantissima e, di conseguenza, molto attesa dall’intera popolazione. Questo perché racchiude in un piano triennale i principali provvedimenti economici utili a regolare le uscite e le entrate del Paese (quindi, essenzialmente, dove fare i tagli e dove invece investire).
Ormai, visti i tempi ristretti, si può considerare il Testo della Legge di Bilancio 2020 come “definitivo” (anche se è ancora modificabile fino al 31 dicembre) e tra le novità inserite nel pacchetto del Decreto Fiscale 2020 vi è una misura chiamata RC auto familiare. Essa riguarda, appunto, le assicurazioni auto ma non solo. Vediamo allora più in dettaglio di cosa si tratta.
Innanzitutto storicamente qualcosa di simile era presente nella legge Bersani del 2007 secondo cui, al momento della stipula di un nuovo contratto assicurativo (ovvero per auto e moto, nuove o usate, appena acquistate e mai assicurate dal nuovo proprietario o da un componente del suo nucleo famigliare), l’impresa di assicurazione doveva dare la possibilità all’intestatario del nuovo veicolo da assicurare di partire dalla classe di merito di un veicolo già in suo possesso o di ereditare quella più favorevole appartenente a un famigliare convivente. Se:
- veniva espressamente richiesto da una persona fisica o a una società personale (non da un’azienda), lasciando traccia di questa facoltà sul certificato di attestazione di rischio;
- i veicoli tra cui effettuare il trasferimento erano della stessa tipologia;
- la polizza assicurativa da cui ereditare laclasse di merito era ancora attiva.
Questa norma, con l’emendamento al decreto fiscale presentato dal M5s e già approvato dalla Commissione Finanze della Camera, è stata ripresa e notevolmente estesa grazie alle due principali novità apportate nelle condizioni per poter usufruire delle agevolazioni in ambito assicurativo:
- La retroattività, in quanto la nuova misura varrà non solo per le polizze di prima sottoscrizione, ma anche per quelle in fase dirinnovo (alla scadenza della polizza);
- La validità della “portabilità” della classe di merito più bassa anche per i veicoli di diversa tipologia (tra cui auto, moto, scooter o motorini).
L’unico motivo di esclusione da questo sgravio sarà la presenza di incidenti con responsabilità esclusiva o principale o paritaria negli ultimi 5 anni.
In questo modo a partire dal 1° gennaio 2020 (quando e se l’art. 134 del Codice delle Assicurazioni verrà ufficialmente modificato) si creerà di fatto una classe di merito unica familiare grazie alla quale tutti i componenti della famiglia potranno versare il premio corrispondente alla classe del membro più diligente. I destinatari di questo “status assicurativo privilegiato” dovranno solo far in modo di mantenere o migliorare la loro posizione.
Come anticipato in apertura di articolo, le conseguenze dirette avranno segno opposto poiché, in seguito a misure di questo genere, c’è sempre chi conterà il guadagno e chi invece si ritroverà a contare le perdite.
Da una parte, infatti, se si considera che l’assicurazione dei veicoli a due e quattro ruote è una delle più diffuse tra quelle obbligatorie e soprattutto che i neopatentati non partiranno più dal fondo della graduatoria (cioè dalla 14esima classe di merito, come da Codice), le famiglie andranno sicuramente incontro a un notevole boccata d’ossigeno (fino a +1000 euro annui).
Si pensi che il deputato 5 Stelle Andrea Caso, firmatario della riforma, insieme alla sua squadra ha addirittura stimato un risparmio tra il 30 e il 40% sulle polizze Rc Auto (e Moto) sottolineando così il forte impatto positivo sull’economia delle famiglie di questo cambiamento del meccanismo di assegnazione delle classi di merito.
Ma se lo scopo della misura è quello di offrire alle famiglie la possibilità di avere un’assicurazione per la responsabilità civile sui mezzi di trasporto (auto e moto) nel nucleo familiare più equa anche in visione di una diminuzione delle discriminazioni tra nord e sud nell’Rc Auto, d’altra parte non mancano le lamentele da parte degli assicuratori.
Essi, infatti, prevedono un drastico calo degli introiti da quel comparto e si stanno già muovendo di conseguenza per porvi rimedio con l’aumento dei premi delle polizze in questione. Una contromisura, questa, che trova conferma nelle parole dello stesso responsabile direzione del business di Ania (Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici) Umberto Guidoni e che si spera non riporti la situazione punto e accapo.
D’altronde però i reclami ci sono e saranno sempre. Sono inevitabili e fanno integralmente parte del cosiddetto “gioco politico” all’interno del quale ogni suo membro è costretto, quando si tratta di decisioni di questo tipo, a prendere delle posizioni comode per alcuni e scomode per altri.
Dipende tutto da che parte stare e il governo giallo-rosso sta pian piano togliendo ogni dubbio a riguardo, provvedimento dopo provvedimento.